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mercoledì 30 settembre 2020

Il Mes anticamera per l’arrivo di Troika e misure correttive. Ma la sinistra mente

Giuseppe Liturri

La Verità


Paolo Gentiloni (Ansa)
Il Pd preme, eppure 17 Paesi hanno chiesto i soldi del Sure e nessuno quelli del Meccanismo di stabilità. Che non conviene.

L'avanzata del fronte favorevole al Mes è impetuosa e, se i soldati semplici, come Nicola Zingaretti o Stefano Bonaccini, fanno posto agli alti ufficiali con le stellette e la greca, in persona del Commissario Ue Paolo Gentiloni e del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, allora significa che la lettera di richiesta è ormai sul tavolo del ministro Roberto Gualtieri. Con l'essenziale differenza che Visco entra in una disputa che, per il prestigio e l'indipendenza dell'istituzione che guida, avrebbe fatto meglio ad evitare, come ha fatto il suo omologo olandese Klaas Knot.

Ieri Gentiloni ha sostenuto che «il lavoro fatto a Bruxelles sul Mes è stato togliere le condizionalità», ha rimarcato, come ci saremmo attesi avesse detto Visco, che «spetta ai singoli Governi decidere se ricorrere o meno alla linea di credito antipandemica del Mes» ed ha concluso che «certamente l'Italia è tra i Paesi che possono avere un vantaggio maggiore rispetto ad altri visti i nostri tassi di interesse».

Il giorno prima il governatore aveva dichiarato che «dal punto di vista economico il Mes dà solo vantaggi […] la Troika non c'è, non esiste».

Si può e si deve dissentire da queste approssimazioni e inesattezze su un tema di cui si discute stranamente solo in Italia.

1 Il Mes finanzia solo spese sanitarie direttamente ed indirettamente connesse al Covid. Quindi non c'è spazio per chi si illude di finanziarci qualsiasi altro capitolo, peraltro preponderante, della spesa sanitaria in Italia. La dotazione annua del Fondo sanitario nazionale (Fsn) è di circa 116 miliardi. Basta avere un minimo senso delle proporzioni tra tutte le altre patologie purtroppo esistenti ed il Covid, per rendersi conto che non potremmo mai giustificare spese per 36 miliardi connesse al Covid. Non a caso, il governo ha stanziato complessivamente 4,6 miliardi nei decreti Cura Italia e Rilancio. Solo quelli potremmo eventualmente rendicontare al Mes e chi lo invoca, colto da amore improvviso per la nostra sanità, deve avere ammettere che, per poter sfruttare quel prestito, serve una nuova legge di spesa. Purtroppo però sono gli stessi campioni dei piani di rientro che hanno danneggiato la nostra sanità in passato. Il fatto che il prestito del Sure sia stato molto richiesto è una conferma indiretta della tossicità del Mes: come mai sono accorsi ben 17 Paesi (l'Italia dovrebbe indebitarsi per 27 miliardi per spese già comprese nel deficit) e nessuno ha chiesto il Mes?

2 Il prestito del Mes sarà erogato in quote mensili non superiori al 15% del totale quindi, nella migliore delle ipotesi, ci vorranno almeno 7 mesi per ricevere l'intera somma.

3 Il tema della convenienza economica, dato dalla presunta differenza tra tasso del Btp a 10 anni e il probabile tasso di interesse del Mes intorno allo 0/0,10%, è fondato su una sottrazione senza senso, perché paragona tassi di strumenti finanziari non omogenei per condizioni, durata e garanzie.

a. Non c'è omogeneità di condizioni. Il Mes prevede uno specifico vincolo di destinazione alle spese connesse al Covid-19. Inoltre prevede, cosa ancora più grave, l'obbligatorio assoggettamento a misure di sorveglianza rafforzata (fino alla completa erogazione) e sorveglianza post-programma (fino al rimborso almeno del 75% del prestito), così come spiegato in seguito.

b. Non c'è omogeneità di garanzie. Il Mes, per trattato istitutivo è creditore privilegiato, mentre tutti gli altri creditori dello Stato hanno pari trattamento. Sia Gentiloni che Gualtieri hanno glissato di fronte alla domanda volta a conoscere l'ipotetico tasso di un prestito assistito dallo status di creditore privilegiato. Sul mercato si fanno ipotesi di un tasso intorno allo 0,10%. Ecco volatilizzati i presunti miliardi di risparmio. In alternativa, Gualtieri avrebbe il coraggio di chiedere il prestito al Mes, specificando che non si applica lo status di creditore privilegiato? Davvero improbabile che gli applichino ancora un tasso intorno allo zero.

c. Non c'è omogeneità di durata. Il tasso del Mes è variabile e dipende dal costo di raccolta nel momento in cui si finanzieranno emettendo obbligazioni, quindi non è comparabile col tasso del Btp decennale. E allora perché farsi intermediare dalle scelte del Mes, quando abbiamo la possibilità di andare autonomamente sui mercati? Se il Tesoro italiano ritenesse più opportuno finanziarsi con un Bot a 12 mesi (oggi al -0,22%), correndo i relativi rischi di tasso e liquidità (peraltro oggi abbastanza trascurabili) rispetto ad un Btp? Fare una differenza oggi tra il tasso del Btp e il tasso del Mes e proiettarlo per 10 anni per calcolare il risparmio di interessi, è un esercizio senza senso che restituisce un risultato diverso ogni giorno. E se il tasso Btp 10A, come probabile dati gli ingenti acquisti della Bce, scendesse intorno allo 0%, dove finirebbero i fantastiliardi di risparmi?

d. Gli acquisti della Bce in corso e programmati, fino a metà 2021 con il programma Pepp e fino al momento in cui saranno rialzati i tassi con il programma App, sono ingenti. Nel periodo marzo/luglio le emissioni nette del Mef sono state pari a 108 miliardi, mentre gli acquisti netti della Bce sono stati pari a 109 miliardi. Ciò significa che tutto il maggior fabbisogno del Tesoro è stato assorbito dalla Bce che continuerà a farlo al ritmo di 25 miliardi al mese. Almeno da maggio, sul mercato c'è un'offerta insufficiente di titoli italiani, con conseguente rialzo dei prezzi e discesa dei tassi. Il Tesoro francese l'ha capito e proprio ieri ha annunciato emissioni record anche per il 2021. Il punto decisivo è che il costo di quei 109 miliardi (sono 500 dal 2015) di titoli acquistati da Bce/Bankitalia è pari sostanzialmente a zero. Infatti quegli interessi torneranno da Banca d'Italia al Tesoro sotto forma di dividendi del bilancio 2020. In definitiva, il costo marginale del debito italiano acquistato da Bce è zero e lo sarà a lungo, finché continueranno i rinnovi. E continueranno, altrimenti si dissolverà l'eurozona. Queste cose Visco le sa, ma le dimentica.

4 Il Mes è l'anticamera della Troika e di misure macroeconomiche correttive. Infatti, la lettera di Gentiloni e Valdis Dombrovkis del 7 maggio ha natura di mero impegno politico e nessun valore giuridico. Gentiloni sa bene che con essa egli promette unilateralmente di disapplicare alcuni articoli del regolamento 472/2013 che disciplinano la sorveglianza rafforzata e post-programma. Tale missiva, non a caso, ha solo dato luogo alla modifica di un regolamento delegato (877/2013) e nessuna modifica è stata invece apportata al Regolamento 472/2013. Perché hanno ritenuto di modificare con un atto legislativo un aspetto tutto sommato residuale come una tabellina per il report delle spese e hanno lasciato immutato il 472/2013? Forse perché la Commissione intendeva lasciarlo esattamente così com'è? Con la minaccia di misure correttive ben in vista nell'articolo 14(4)?

Comprendiamo le motivazioni politiche connesse alla forte tentazione di maramaldeggiare su un M5s in difficoltà, ma Gentiloni ha delle responsabilità e dovrebbe sapere che gli italiani non sono dei creduloni. O almeno vorremmo sperarlo.


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lunedì 20 agosto 2018

GRECIA: Scene brutali in otto anni di proteste anti-austerità

Top-8 Scene brutali delle proteste anti-austerità greche (VIDEOS)

© AP Photo / Petros Giannakouris
GRECIA: Scene brutali in otto anni di proteste anti-austerità


Sputniknews 
Sa Defenza 


I GRECI HANNO RAGIONE AD ESSERE ARRABBIATI CON IL GOVERNO TSIPRAS CHE HA ACCETTATO IL CAPESTRO DELLA TROIKA CHE LI HA RIDOTTI IN POVERTÀ ESTREMA 
Come sappiamo a detta di politici italiani come D'Alema, mettiamo il video sotto da vedere e sentire , il salvataggio della Grecia fatto dalla Troika  è stato in realtà il salvataggio delle banche Francesi e Tedesche, infatti i soldi del cosiddetto salvataggio non arrivano sui conti di Atene ma entrano direttamente nei conti delle banche estere suddette,  che hanno prestato a miliardi di euro , ben sapendo che non erano nelle condizioni di rendere quelle cifre a usura che hanno prestato per anni alla povera Grecia, oggi al completo sbando non più sovrana e subisce un vero e proprio genocidio . 
Sa Defenza 
ΓΚΕΡΣΙΑ


Hanno avuto otto anni di austerità, quattro governi, tre programmi di salvataggio, una capitale piena di manifestanti e un'intera galassia di cocktail Molotov, razzi, rivolte e scontri con la polizia. Mentre la Grecia si prepara a uscire dal suo terzo piano di salvataggio dal 2010, diamo un'occhiata alle proteste di piazza in Grecia durante quasi nove anni di crisi.


Segue il video dove il politico del PD Massimo D'Alema svela l'arcano della Troika sulla Grecia



In un episodio particolarmente violento, una rissa di massa è scoppiata fuori dal Ministero della Riforma Amministrativa ad Atene nel maggio 2014, quando i manifestanti sono stati respinti dalla polizia antisommossa.
Circa 15.000 manifestanti hanno invaso le strade di Atene per scagliarsi contro i previsti tagli alla sicurezza sociale nel dicembre 2015. Sebbene le manifestazioni fossero per lo più pacifiche, a un certo punto una bomba a benzina è esplosa accanto a un gruppo di poliziotti.
Piazza Syntagma ad Atene è diventata un punto focale per la rabbia dei cittadini greci più volte durante la crisi del debito pubblico.
Nel luglio 2015, i sostenitori anti-governativi hanno falciato le bandiere europee e si sono scontrati con la polizia antisommossa al di fuori degli uffici dell'Unione Europea (UE) ad Atene.
Syntagma Square è stata invasa da attivisti politici che hanno lanciato  molotov alla polizia mentre i politici greci hanno votato il controverso programma di salvataggio. I vigili del fuoco sono visti mettere fuori un furgone bianco acceso durante le proteste.
Uno sciopero generale indetto in Grecia nel novembre 2015 per protestare contro le misure di austerità imposte dal governo è precipitato nella violenza di strada mentre i manifestanti hanno attaccato la polizia con razzi, mentre quest'ultimo ha risposto con lacrimogeni.
Le manifestazioni di massa ad Atene sono finite in violenze mentre il parlamento della Grecia ha votato ulteriori riforme per sbloccare i soldi del salvataggio dell'UE nel maggio 2017, con i manifestanti che cantavano contro il primo ministro greco Alexis Tsipras e che lanciavano razzi incendiari alla polizia con equipaggiamento anti-sommossa.
A gennaio, i manifestanti hanno affrontato la polizia di fronte alla sede del Parlamento greco ad Atene mentre i manifestanti hanno denunciato nuove misure di austerità messe in luce dalla maggioranza dei parlamentari in parlamento.
Da quando la crisi greca è iniziata alla fine del 2009, il paese ha accumulato un massiccio debito e ha perseguito rigide politiche di austerità per sbloccare i prestiti di emergenza internazionali. Nel 2015, i creditori della Grecia - la zona euro e il Fondo monetario internazionale - hanno lanciato un terzo programma di sostegno alla stabilità in otto anni. Il piano di salvataggio, che ammontava a circa 86 miliardi di euro, è stato fornito in cambio di misure di austerità che includevano tagli alle pensioni e aumenti delle tasse. La sua scadenza è prevista per il 20 agosto 2018, ma la strada della Grecia verso la ripresa non è ancora finita.
http://sadefenza.blogspot.com/2018/08/grecia-scene-brutali-in-otto-anni-di.html



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mercoledì 27 giugno 2018

Via la Troika, la Grecia non esiste più: le hanno rubato tutto, anche la voglia di vivere...

Via la Troika, la Grecia non esiste più: le hanno rubato tutto, anche la voglia di vivere...

libreidee


Tsipras e Junker ridono, dopo aver illuso il popolo greco di opporsi alla UE con un referendum contrario alla svendita delle istanze della Grecia,  il mefitico pusillanime Tsipras ha lasciato sventrare  la sua nazione come un animale sacrificale sull'altare di Moloch-UE , ed ora dopo averla ridotta in completa rovina continua senza alcuna nonchalance sulla via della perdizione UE , senza più alcuna via d'uscita per un popolo umiliato e reso inerme.


E finalmente la Troika lascia la Grecia. Spremuta fino all’osso e dissanguata. Una guerra avrebbe fatto meno danni. Era arrivata perché la Grecia non aveva fatto i compiti e aveva un debito troppo elevato. La Grecia è entrata nel 2010 nel “programma di aiuti” Ue col rapporto debito/Pil al 146%. Tutti a dire “Grecia sprecona”. Oggi è al 180%: gli imperscrutabili successi della Troika. La Grecia è un paese devastato. Neppure una guerra avrebbe prodotto tanti danni. Il potere d’acquisto dei greci è crollato del 28,3% dal 2008 mentre la bolletta fiscale è salita da 49 a 50 milioni. Le famiglie che vivono in estrema povertà sono il 21% (dati Eurostat), il doppio del 2010. L’importo delle pensioni – tagliate 13 volte – è calato in media del 14% e a inizio 2019 è prevista un’altra sforbiciata. Il settore pubblico ha perso 200.000 posti di lavoro in otto anni. Nel 2017 ben 133.000 persone (+333%) hanno rinunciato all’eredità perché non avevano i soldi per pagare le tasse. La Grecia è una entità astratta. Solo geografica. Come un corpo abbandonato in un vicolo dal vampiro che lo ha prosciugato dell’ultima goccia di sangue. Tale e quale.


La Grecia impiegherà decenni per riprendersi, perché non ha più beni. Né pubblici né privati. Tutto venduto. Svenduto. Francia e soprattutto Germania hanno acquisito a prezzi da Eurospin. La Grecia ha “goduto” di tre tranche di “aiuti” per un totale di circa 240 miliardi di euro usciti dai bilanci di 19 paesi. Sono serviti esclusivamente a mettere in sicurezza le banche tedesche e francesi dall’esposizione in titoli di Stato greci. Intanto emerge che la Germania è stata un grande beneficiario del “programma di salvataggio” della Grecia e ha guadagnato dal 2010 al 2017 in totale 2,9 miliardi dagli interessi, come è emerso dalla risposta del governo tedesco ad un’interrogazione del partito dei verdi. Evviva! Ma non finisce qui. La Troika lascia la Grecia con l’ultimo monito. Oltre a un ulteriore taglio delle pensioni a partire dal 2019 e a ulteriori privatizzazioni (non si sa cosa ci sia ancora da privatizzare) la Grecia deve mantenersi in avanzo primario. Fino al 2060 (per altri 42 anni!!) deve mantenere un avanzo primario del 2%.


(Stefano Alì, “La troika lascia la Grecia: evviva, ma la Grecia non esiste più”, dal blog “Il Cappello Pensatore” del 24 giugno 2018. Mentre i media mainstream salutano la “fine della crisi” per Atene, con la cessazione del commissariamento formale – che la Troika Ue ora affida in esclusiva al governo Tsipras, la Grecia ha perso completamente il controllo su tutte le infrastrutture statali, ha falcidiato salari e pensioni, ha ridotto la popolazione la fame, ha lasciato i bambini senza i necessari medicinali, neppure negli ospedali. Porti e aeroporti non sono più in mani greche, ma straniere. E tutte le reti di servizi, ieri statali, oggi sono private. Tecnicamente, la Grecia “fuori pericolo” non esiste più, come Stato. «Se la Germania avesse dovuto passare ciò che ha passato la Grecia – scrive Efthymis Angeloudis in un post ripreso da “Gli Stati Generali” – una pensione di 1200 euro sarebbe ora ridotta a 750 euro, ad esempio; ci sarebbero 14 milioni di disoccupati, e negli ospedali i pazienti sarebbero costretti a portarsi le bende da casa»).

http://sadefenza.blogspot.com/2018/06/via-la-troika-la-grecia-non-esiste-piu.html

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