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lunedì 25 gennaio 2010

La rivoluzione del mandorlo; SARDEGNA: STATUTO E SOVRANITA'

24.01.2010

Convegno a Santa Cristina di Paulilatino

Organizzazione:

FONDAZIONE SARDINIA



TEMA

SARDEGNA: STATUTO E SOVRANITA'

Movimenti presenti:


iRS (indipendentzia Repubrica de Sardigna)

SNI (Sardigna Natzione Indipendentzia)

PSdAz (Partito Sardo d'Azione)

ROSSOMORI

SD (Sardegna Democratica)



SA DEFENZA SOTZIALI

Il mattino prometteva una giornata radiosa (24.01.010) , il sole era alto, ed il cielo bello azzurro e terso, qualche piccola discussione tra amici per le scie chimiche che vedevamo a distanza tracciate sul nostro bel cielo, e si intrecciano e incrociano a modo di triangoli e quadrati a nord ovest di Santa Cristina di Paulilatino (SCP) dove noi indipendentisti insieme ad altri soggetti sardisti stavamo per convenire e dialogare su: Sardegna, Statuto e Sovranità , organizzato dalla Fondazione Sardinia.

Il nostro ospite Salvatore Cubeddu, presenta i partecipanti al convegno: Giovanni Colli, Renato Soru, Carlo Sechi, Pietrino Soddu, Bustianu Cumpostu, Gavino Sale, Uriel Bertram (parlamentare indipendentista catalano), Elizenda Paluzie (Preside della facoltà di economia Università di Barcellona), Jordi Mirò (leader dell’indipendentismo catalano).

Un nuovo soggetto aleggia nell'aria la Natzione Sarda.

Un convegno che risponde positivamente, finalmente, alle istanze di rivedimento degli accordi sbagliati del No vembre del 1847 con il Re Savoiardo usurpatore della nostra sovranità!

Inizia il dibattito Carlo Sechi dei Rossomori di Alghero che inizia con la lettura dello statuto della natzione Catalana e rimembra la sua appartenenza a tale cultura, (ad Alghero si parla catalano), in realtà fa un d

iscorso più sindacale che appropriato all’argomento del convito.

L’onorevole Pietrino Soddu , nonostante il suo passato di ex democristiano, non ha deluso le aspettative del convegno nè la capacità oratoria e storica, che ha scaldato la platea con un bel intervento imperniato sulla storia della perdita dell’indipendenza sarda del 1847/48, a motivo della povertà economica e culturale a cui sottostava la Sardegna popolare ed intelletuale di allora.
La speranza era, che, la fusione producesse una qualità di riscatto dalla fame e dalla sudditanza che però ben presto venne frustrata e consumata dagli imperialisti e aproffittatori Piemontesi, altro che fruttuoso accordo per la causa Sarda!

La rinnovata perdita dell’indipendenza si ebbe nel 1948 con la emanazione della cosidetta Autonomia della regione Sarda profusa dallo stato Repubblicano Italiano uscito dalla guerra dichiarata dallo stato fascista, ha mantenuto e palesato lo stesso comportamento con la nostra natzione, sostenuto dal nuovo Meri Americanu.

La cosa non ha prodotto alcun buon risultato per la nostra causa , anzi, ha determinato una ulteriore sudditanza a livelli coloniali, che ancor oggi a distanza di sessanta anni e più continuiamo a scontare, e l'evidenza la vediamo nello sfruttamento che attuano nel nostro territorio con la occupazione militare di enormi quantità di territorio ,( in mare più di due milioni di ettari più di mille volte lìestensione della nostra terra), con ricadute ambientali drammatiche sia per la questione sanitaria che per la questione sociale,(malattie come linfomi, leucemie e incompatibilità genetiche sono diffuse a morivo delle sperimentezioni attuate sulla nostra terra), inoltre la impari dignità, autor ità e sovranità, proprio il contrario di quanto era sottinteso nell’accordo del 1847/48, è stata ampiamente smentita dalla Storia, e se si vuole essere concreti e realisti essa ci ha creato più problemi che soluzioni pragmatiche, cosa ci induce ad essere ancora soggetti a tale accordo?

Abbiamo bisogno ancora d'altro per capire ch'è giunta l'ora della separazione consensuale?


Nulla di tutto ci ò è da considerarsi attivo e gratificante per Noi Sardi, e pensiamo sia giunta l'ora ed è questa, che sia il caso di rimettere in discussione tutto l'apparato sia legislativo che economico che militare, costruito e costituito sullo sfruttamento di una sola parte: la nostra, perciò affermiamo che è ora di riprenderci la nostra libertà!


Noi de Sa Defenza pensiamo che su tale accordo che virtuale non era, dobbiamo tagliare corto e cancellare la nostra so fferenza centenaria , abbia mo appurato che se c'è stato beneficio c'è stato solo per gli "amici" Italiaoti, di conseguenza non vogliamo essere da meno da loro, e perciò un solo eco vogliam sentire: ognuno d'ora in poi và per la sua strada!

Anche il Segretario del PSdAz Giovanni Colli , ha messo il punto sulla proposta loro che giace nel parlamento Regionale, la dichiarazione di indipendenza dall’Italia, cui il PdL loro alleati di governo ha per ora messo in un cassetto che spera diventi un dimenticatoio. Il segretario Colli ha affermato che presto s arà posta la questione che non può essere più rinviata a sine die.

Bustianu Cumpostu Coordinatore di Sardigna Natzione Indipendentzia, ha avanzato l’idea di consultare parallelamente, il popolo sardo, alle elezioni provinciali che si terranno a Maggio, per vedere e capire se è comune sentire l’argomento sovranità e autodeterminazione della patria sarda.

Gavino Sale Presidente di iRS Indipendentzia Repubrica de Sardigna, ha posto l’accento sul referendum Catalano che ha portato 60 paesi a votare sull’indipendenza Catalana dalla Spagna, vi è stat o un indubbio successo che ha visto il 60% dei votanti dei circa 700.000 elettori esprimersi sul referendum dell’autodeterminazione della Catalunia, di questi che hanno votato il 95% si è espresso a favore della indipendenza della loro nazione catalana.

Renato Soru ha rivendicato la bontà del suo governo della passata legislatura ed ha ribadito la giustezza delle leggi salva coste e delle tasse per gli Yacht, gli esempi adotti sono sicurame nte chiari ed esaustivi della giustezza delle sue dichiarazioni.

I patrioti catalani, con l’intervento del Deputato Catalano Uriel Bertram e la Preside Elizenda Paluzie, ci hanno sp ie ga to gli aspetti che li riguarda rispetto alla loro attività e la lotta attuata per la loro libertà dalla Spagna, e ci hanno invitato a far riferimento all’Europa dei popoli che anche se non ancora rappres entata dall’attuale governo Europeo bisogna farvi riferimento affinchè la propria soggettività e identità sia accettata e riconosciuta dall’istituzione sovranazionale Europea...

La giornata è stata proficua per la Sardegna ed il suo popolo , abbiamo visto finalmente l’unità d’intenti

di parte rilevante dei soggetti politici rappresentanti dei sardi e la natzione sarda.

Abbiamo visto consumarsi davanti ai nostri occhi la divisione in seno ad iRS; da una parte la Segretaria Demuru, espressione della linea Sedda-Sanna, ha attaccato frontalmente la posizione collaborativa del suo Presidente smentendo le posizioni da Lui espresse, dall'altra l’accorato discorso di Gavino Sale “agli uomini ed alle donne di iRS” a prendere una posizione a favore dell’unità del progetto esposto dall’assemblea che teneva il convegno, Gavino Sale ha reso manifesta la divisione interna.
Ha manifestato a favore di una più ampia coalizione, rappresentativa della costituzione statuale, della sovranità e dell’autodeterminazione della natzione sarda.

autori V.Erriu