GHILARTZA
Stamane a Ghilarza si è sviluppata una tesi includente di tutti gli indipendentisti , gruppi politici, soggetività sparse, associazioni, il territorio diffuso nell'ambito di un'assemblea di base de l'indipendentismo sardo.
Una novità che chiama i vertici di tutte le situazioni, i movimenti e partiti indipendentisti a darsi una linea di svolta per aggregare tutte le realtà in un unico contenitore: punti condivisi e da sostenere dalle varie organizzazioni. Ma, il punto preponderante e che si sente fortemente condiviso è la orizzontalità dell'organizzazione politica, sia sul territorio che nella sua struttura politica. Una sorta di rifiuto del leaderismo e la richiesta di imboccare nuove strade che nulla hann a che fare con il conosciuto datato e superato verticismo.
Da un'analisi molto pragmatica esposta da Fulviu Seoni, ai vari interventi sostanziosi come la tesi esposta da Paola Alcioni, ai vari altri interventi che sostenevano la virtù principale condivisa da tutti gli astanti: il tema, orizzontalità e lavoro politico delle comunità.
Il tutto è da fare localmente, ma, con l'obiettivo di costruire una rete interconnessa con tutti i nodi delle varie situazioni di azione politica diffusa nel territorio, con un obiettivo politico di tipo federale alfine di porre tutti i soggetti sullo stesso piano, l'assemblea generale nazionale è il luogo decisionale per eccellenza, è lì che le parti convenute prendono le decisioni da portare avanti assieme, con diretzione convergente.
La richiesta emersa: è l'immediata convocazione di una assemblea generale degli indipendentisti nell'ambito della quale mettere a confronto e discutere idee, progetti e strategie per una programmazione politica unitaria che permetta appunto di superare la frammentazione e le divisioni attuali della miriade di movimenti, gruppi, associazione e singole individualità che si riconoscono negli ideali indipendentisti.
Documento di Ghilarza
A sintesi degli interventi che si sono susseguiti nel corso della riunione svoltasi il 25 settembre alla Torre Aragonese di Ghilarza, convocata in precedenza in modo reticolare ed informale all’interno di uno spazio di dibattito libero, orizzontale e inclusivo sviluppatosi nell'ambito indipendentista.
Alla presenza di militanti e di dirigenti di movimenti e partiti, di organizzazioni e di varie
individualità e sensibilità differenti è emersa la volontà di creare un’area di confronto, di azione e di elaborazione politica instaurando una innovativa rete di rapporti e relazioni orizzontali che porti le diverse anime dell'indipendentismo organizzato e non, ad una collaborazione nelle lotte e nei programmi per la realizzazione di un'efficace azione comune.
A questo proposito, sono emersi due livelli che si intersecano fra loro: Quello nazionale e quello locale.
Sul livello nazionale, con riferimento all’attuale dibattito interno all'indipendentismo riguardante la convergenza nazionale, è emersa fortemente l‘esigenza di allargarlo a tutte le componenti dell'area indipendentista.
Il livello locale, relativo l'esigenza di mettere in gioco tutte le nostre energie attraverso una
innovativa rete di rapporti politici, culturali e socio-economici che rendano protagoniste le basi, le associazioni, i comitati e le individualità in un processo di rinnovamento e di ricompattazione del movimento indipendentista.
Emerge inoltre una gran voglia di radicare l'unità della base e delle organizzazioni indipendentiste nella società civile sarda e di collaborare con essa intorno alle criticità e ai programmi in modo costruttivo e partecipato nell’interesse della nostra terra.
Fintzas à s’indipendèntzia!
Area di dibattito e confronto indipendentista.
Ghilàrtzi su 25 de Cabudanni de su 2011
DELL’ASSEMBLEA GENERALE DEGLI INDIPENDENTISTI
ALLE ORGANIZZAZIONI, ASSOCIAZIONI, GRUPPI E INDIVIDUALITÀ INDIPENDENTISTE
La situazione attuale della Sardegna, la crisi in cui versa tutto il sistema economico in primis e l’incapacità della classe politica unionista di difendere gli interessi del nostro Popolo, offrono le condizioni per aprire ad una voce alternativa, rappresentata dagli indipendentisti. Tuttavia la frammentazione del movimento in una galassia di organizzazioni sempre più vasta, formata da partiti, movimenti, associazioni, gruppi e tantissime individualità, non permette di influire sulla vita politica dell’Isola in modo tale da poterne condizionare le scelte e determinarne il futuro.
Il dibattito pubblico che ne scaturisce ha bisogno dunque di creare la necessaria sinergia tra tutti gli indipendentisti, siano essi organizzati o no, per pesare nelle vicende politiche sarde e costruire la vera alternativa agli schieramenti unionisti, un’alternativa capace di farsi interprete delle reali necessità delle
nostre comunità e di rispondere in maniera efficace e puntuale a tutte le problematiche che riguardano la nostra terra, avviando così un processo di emancipazione e di liberazione nazionale e sociale in grado di coinvolgere tutta la società sarda e di fornirgli tutti i poteri utili all’esercizio del diritto all’Autodeterminazione Nazionale e quindi alla costituzione di uno Stato Sardo Sovrano.
Pur non entrando nel merito delle proposte recentemente formulate (alle quali è auspicabile se ne aggiungano delle altre) e dei vari richiami all’unità che nel corso dell’ultimo decennio si sono susseguiti senza però mai vedere aperta una vera e propria discussione sui termini e sui contenuti di un percorso di programmazione politica unitaria, è oggi necessario avanzare la richiesta dell’immediata convocazione di una Assemblea Generale degli Indipendentisti (AGI), nell’ambito della quale sia possibile mettere a confronto e in condivisione idee, progetti e strategie da adottare nel medio-breve termine, che se ritenuti utili ed attuabili, possono diventare patrimonio comune di tutti e non solo di questa o quella organizzazione.
L’obiettivo è di imprimere una svolta significativa ad un dibattito entrato ormai nel vivo con la presentazione, ad aprile di quest’anno, della proposta di “convergenza nazionale” di aMpI, impostata sulla scrittura della Carta dei diritti della Nazione Sarda e l’avvio di un percorso minimo di condivisione.
La successiva e approfondita analisi di Frantziscu Sanna di questi giorni, indica poi un possibile percorso di ricompattazione e strutturale innovazione organizzativa del movimento indipendentista disegnando alcuni possibili scenari e suggerendo che il dibattito sia, fin da subito, allargato a tutte le componenti del movimento indipendentista.
L’assenza di uno spazio di discussione dove incontrarci e confrontarci, nell’ambito del quale dare un nuovo vitale impulso all'indipendentismo, non consente di rendere tutti partecipi e protagonisti di un percorso politico che finora è stato riservato alla considerazione che le sole dirigenze di questo o di quel partito hanno voluto riservargli, escludendo quindi la possibilità di dare vita ad una discussione che coinvolga realmente tutti in modo orizzontale, democratico e plurale.
Da alcuni mesi, la voglia di partecipazione, di pari passo alla continua disgregazione in mille rivoli dell’indipendentismo organizzato, ha dato seguito all’apertura di un ampio dibattito con incontri e discussioni susseguitesi non solo a livello virtuale, in grado di convogliare all’interno di uno spazio politico di confronto, indipendentisti che vivono o provengono da esperienze diverse ma accomunati dalla voglia di dar vita ad un processo inglobante, che dia risposte concrete alle reali problematiche sociali, culturali e politiche della Sardegna nei settori ove le organizzazioni indipendentiste si sono dimostrate fortemente in ritardo e talvolta incomprensibilmente non propense ad elaborare strategie comuni, non riuscendo a mettere da parte gli inutili personalismi, la tendenza negativa all’autoreferenzialità, la sterile e futile
contrapposizione e competizione fra loro.
Lo abbiamo visto in occasione della manovra anticrisi italiana, che in un primo momento, con un attacco violento alla nostra identità e alla nostra stessa sopravvivenza, prospettava l’eliminazione dei piccoli comuni sardi al di sotto della soglia dei mille abitanti, e a fronte della quale sono stati diffusi diversi comunicati tendenti tutti alla salvaguardia delle nostre peculiarità comunitarie, ma senza sortire l’effetto della convocazione di una assise indipendentista nella quale studiare un’eventuale strategia di azione comune, capace di andare ben oltre l’elaborazione e la divulgazione di una manciata di comunicati stampa.
L’area di dibattito che sta nascendo attorno e a sostegno dell’idea di convocazione dell’AGI, pertanto chiama indistintamente tutti gli indipendentisti ad aderire a questa iniziativa per dare concretamente avvio ad un percorso partecipato, nell’ambito del quale tutte le componenti abbiano pari dignità e legittimità ad esprimere le proprie idee e avanzare le proprie proposte.
Rispondendo fattivamente al bisogno di ricompattazione che resterebbe altrimenti incompiuto.
Oggi più che mai si ritiene giusto richiamare tutti ad un assunzione di responsabilità mirata all’apertura di una nuova fase politica, caratterizzata da una riorganizzazione programmatica e strutturale dell’indipendentismo, che possa garantire un effettivo ricambio generazionale e la formazione di una nuova classe dirigente Sarda. Condizioni senza le quali riteniamo impossibile perseguire una concreta politica di trasformazione della nostra società per avanzare progressivamente in direzione di una sovranità nazionale compiuta e conseguentemente verso la nostra totale Indipendenza Nazionale.
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Quali scenari potrebbero aprirsi attraverso la convocazione dell’AGI:
Si da avvio ad una seria ed effettiva fase di convergenza politica capace di coinvolgere tutti gli attori indipendentisti sia livello locale che nazionale.
- Le organizzazioni politiche (movimenti e partiti) cominciano a porre in condivisione le lotte
formulando strategie e programmi unitari. Ciò contribuisce alla costituzione di un nuovo soggetto politico confederale o comunque di una nuova organizzazione che riunisca le attuali formazioni indipendentiste in un unico blocco.
- Un confronto ampio e inclusivo, capace di coinvolgere tutti gli indipendentisti (organizzazioni e
non), favorisce la nascita a livello locale di nuove associazioni, gruppi, circoli, comitati e così via, che intessono tra loro una fitta rete di relazioni attuando una metodologia operativa basata sulla
capacità di coinvolgimento delle basi indipendentiste nelle lotte politiche sia di rilevanza nazionale che locale. Questo favorisce un sempre più ampio radicamento degli indipendentisti sul territorio attraverso l’attuazione di una politica capace di rispondere alle aspettative e alle problematiche reali vissute dalle nostre comunità.
- Nell’ambito di un confronto politico che mira a far crescere il pluralismo e ad avvicinare nuove
persone all’indipendentismo, e nel quale sono coinvolte persone non iscritte ad alcun partito o
movimento, nascono nuove organizzazioni capaci di sviluppare una maggiore propensione al
dialogo e alla collaborazione e in grado quindi di arginare i contrasti e le sterili contrapposizioni che hanno contraddistinto la politica indipendentista nel corso dell’ultimo decennio.
- Il dibattito assembleare consente la possibilità al movimento indipendentista, nel suo insieme, di riorganizzarsi e attuare una programmazione politica efficace in base all’evolversi delle realtà socio-economiche dell’isola, elaborando quindi proposte politiche nuove e credibili agli occhi del nostro Popolo e garantendo all'indipendentismo un effettivo ricambio generazionale con l’applicazione di modalità d’azione, decisionali ed organizzative moderne, democratiche e inclusive.
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Sottoscrivono:
Giovanni Fara
Giovanni Pili
Davide Corda
Gion Loi
Valter Erriu
Tonino Piras
Fabrizio Sarais
Daniela Piras
Edoardo Cossu
Giuseppe Asdrubale Puggioni
Silvia Priulla
Francesco Zolo
Mario Flore
Stefania Aversano
Gianfranco Cau
Matteo Memoli
Vanja Gregu Farnè
Caterina Madeddu
Francesco Zancudi
Marina Tozzo
Gemma Mattana
Marialuisa Pinna
Raimondo Manca
Marta Pillìu
Elisabetta Pili
Andrea Pili
Martino Orrù
Antonella Corda
Costantino Sanna
Giuseppe Irde
Alessio Niccolai
Alessandro Beccu
Gianmarco Serra
Matheu Cruccu
Valeria Pintus
Federico Giglio Coni
Giacomo Nurchis
Giogio Ladu
Fùlviu Michèli Seòne
Associazione Zirichiltaggia
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