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martedì 20 marzo 2012

Occupare Union Square: NYC, Join Us In segno di protesta!

translate SA DEFENZA 


occupare

Dopo il brutale attacco sul tentativo di ri-occupazione di Liberty Square dal NYPD per NON DIMENTICARE  i 6 mesi di attività  del movimento # OWS, un certo numero di occupanti hanno trasferito la loro base di Azione/occupazione a Union Square nel cuore di Manhattan, un punto di convergenza di diversi N. OWS che protestano negli ultimi 6 mesi.
Secondo quanto riportato sul terreno, varie decine di persone dormivano nel parco dopo il raid illegale e violento a  Liberty Square. Più di 70 persone restano, e sono al terzo giorno di occupazione. Anche se tende e tavoli, sono ancora interdetti, gli occupanti hanno portato coperte e attrezzi per dormire.Molti la stanno chiamando ¨ La nuova occupazione. ¨ Oltre a tenere assemblee generali, a Union Square gli occupanti stanno fornendo supporto vitale in carcere agli arrestati su # M17 in quanto sono liberato dalla custodia NYPD (polizia di NY). Finora, il NYPD non ha fatto alcun tentativo per rimuovere gli occupanti o impedire loro di dormire nel parco.
La nostra capacità di occupare i beni comuni, al fine di far sentire la voce del dissenso  è un diritto vitale politico. Non abbiamo bisogno di un permesso di esistere nello spazio pubblico. Ci appelliamo a tutti coloro che sono per l'uguaglianza, la giustizia, e la libertà - e contro le banche, le società, le élite ricche, e politici corrotti che hanno rubato la nostra democrazia e rovinato la nostra economia - di unirsi con noi adesso. Anche se i nostri piani sono flessibili e in continua evoluzione, dobbiamo essere  tutti insieme uniti con un solo interesse a questo movimento che lotta contro l'avidità di Wall Street e prendere parte alla conversazione per l'evoluzione. La primavera sta arrivando. il tempo per essere coinvolti è questo!



Visualizzazione ingrandita della mappa

Union Square è raggiungibile con la 14th St - Union Sq [N, Q, R, L, 4, 5, 6] stazioni della metropolitana. I manifestanti stanno occupando il lato sud del parco, la zona  dei gradini. Tornate qui a http://occupywallst.org per gli aggiornamenti! Naturalmente, non tutti possono stazionare nel  campo  per ovvi motivi- ma per favore sentitevi liberi di fermarvi in qualsiasi momento della giornata per dire un  ciao e mostrare la tanto apprezzata vostra solidarietà.

Finché c'è ingiustizia, fino a quando il paese è diviso tra ricchi e poveri, e finché l'1% continua ad esercitare il controllo sulle nostre vite, non andremo via. Continueremo a utilizzare lo spazio pubblico per ricostruire una vera democrazia, creare reti per sostenerci gli uni  l'altro, fornire servizi a coloro che soffrono la crisi economica,  e avviare lo scioglimento violento delle disuguaglianze in tutto il mondo.
Noi difenderemo coloro che devono affrontare pignoramenti sleali e la perdita di importanti servizi sociali, e noi continueremo ad accusare i banchieri di Wall Street e dirigenti aziendali che stanno approfittando di queste politiche atroci!

NYPD: gli Squash in un parco, che riapparirà in un altro! Non si può sfrattare un'idea il cui tempo è arrivato!

Union Square il 11.17.11
Union Square # occupata il 17 novembre 2011

per liberare Teulada e Capo Frasca e ammodernare Quirra

a cura de 
Comitato 

sardo Gettiamo le Basi



Il Pisq e la sindrome di Quirra
È la base militare sperimentale più grande d’Europa, costruita intorno al 1954 ed estesa su circa 13.500 ettari a terra, con una ulteriore superficie che si estende a mare fino a superare l’intera superficie della Sardegna (quasi 29 mila Kmq). Rappresenta la quasi totalità del demanio militare sparso in tutta la penisola. La presenza della base ha inferto un colpo mortale al movimento cooperativistico sorto negli anni ’45-50.
Sindrome di Quirra: l’elevata incidenza di malformazioni, aborti e moria di animali adulti e neonati, insieme alla diffusione di malattie tumorali tra gli allevatori della zona e gli abitanti delle zone circostanzi la base, fece parlare di Sindrome di Quirra, insieme a quella dei Balcani che aveva visto morire numerosi soldati impiegati nelle operazioni militari. La relazione di due veterinari mostra come il 65% del personale che lavora nel raggio di 2,7 km dalla base, risulta colpito da gravi malattie tumorali. Tra il 2009-2010 si evidenzia un incremento di neoplasie tumorali tra gli allevatori della zona, fino alla morte di un pastore 24enne il 10 luglio 2010.
Sulle cause ha lavorato la ricercatrice Antonietta Morena Gatti, direttrice del laboratorio di biomateriali dell’Università di Modena:
«Con il super microscopio elettronico ho trovato polveri sottilissime di metalli nelle foglie di lentischio prelevato a Quirra e nelle scarpe che avevo adoperato durante un sopralluogo nella base, e poi nei linfonodi, nel fegato, nei reni, nello sperma dei soldati e dei civili malati. Le stesse che avevo scoperto nei tessuti dei militari reduci della missioni nell’ex Jugoslavia. Nanoparticelle che per forma e dimensione possono essere causate solo da combustioni a certe temperature e da esplosioni: ci sono metalli combinati tra loro che non esistono sui libri».
Le nano particelle di materiali esplodenti e di metalli, quindi, insieme alla presenza di un campo magnetico elevato (frutto delle attività dei radar militari) tra le principali cause delle neoplasie al sistema emofiliaco.

progetto-appello Scanu 
 Condivisibile, previi imprescindibili chiarimenti, la parte su Teulada, Capo Frasca .


Irricevibile la parte sul poligono della morte Salto di Quirra.

Fallimentare come tutto-unico indivisibile.

Il progetto ripropone, con alcuni aggiornamenti di dettaglio, quello messo a punto nel 2005 dall’allora governatore della Sardegna. Ebbe un “successo” parziale. Come era facilmente prevedibile, i ministri (Martino del PDL, Parisi dei DS) accettarono esclusivamente la parte del baratto che dava l’assenso della Sardegna ai giochi di morte a Quirra. Non si scorgono segnali che possano far pensare che questa volta andrà diversamente, quindi, facendo tesoro dell’esperienza scindiamo le due parti  della proposta Scanu. Entriamo nel merito.

1   Premessa: l’esigenza della bonifica prevale sull’esigenza della smilitarizzazione, ha la priorità.  
La Sardegna ha visto sempre gli avvoltoi prendere il largo lasciando lo scempio ambientale, veleni impercettibili e montagne di rifiuti nocivi e pericolosi (La Maddalena, Furtei, Porto Torres, solo per citare alcuni casi oggi alla ribalta). Elucubrare progetti di riconversione in un’area contaminata è criminale. Una zona avvelenata, satura di ordigni bellici esplosi e inesplosi può essere usata solo come centrale nucleare e sarcofago delle scorie radioattive, intramontabile progetto governativo, al momento solo accantonato.
I regolamenti Nato impongono la bonifica subito dopo ogni esercitazione, in Sardegna non sono mai stati applicati, la bonifica non è mai stata fatta. Lo studio del CNR – commissionato nel 2005 dal ministro della Difesa -  attinente solo una porzione del mare militarizzato di Teulada ha calcolato in 30 anni il tempo necessario solo per rimuovere la ferraglia bellica, ovviamente a poligono spento. La stima è in linea con le stime standard dei centri studi delle Forze Armate Usa. Il costo dell’operazione è logicamente stellare.
Come si prevede di rintracciare ed eliminare i contaminanti invisibili (nano particelle, radiazioni ionizzanti, torio, uranio ecc.), i più pericolosi?
Come si pensa di costringere lo Stato ad osservare l’obbligo di bonifica? L’infinita vertenza entrate mostra bene l’arduità dell’impresa. Nella finanziaria 2007, grazie soprattutto all’impegno dell’allora senatore Bulgarelli, si strappò lo stanziamento di 25 milioni per tre anni, una goccia, ma il governo successivo (2008, Berlusconi) dirottò anche la goccia su altre “priorità”. Proposta per ottenere un minimo di garanzie: accendere una forte ipoteca su palazzo Chigi, Quirinale e via elencando e , soprattutto, sul patrimonio personale di  tutti gli eletti in Parlamento.
Si pensa forse di scaricare sulla vittima Sardegna i costi astronomici della decontaminazione?

2    Poligono della morte Salto di Quirra (Pisq )
Il progetto di ristrutturazione della struttura, ripristino della pacifica convivenza e ritorno all’idilliaco “su connottu” si regge su una premessa bislacca: i risultati del recente monitoraggio 2008-11 “ hanno mostrato la sussistenza di reali impatti negativi sulle aree ad alta intensità militare e zone adiacenti accanto ad ampie porzioni di territorio che non sembrerebbero interessate da significative contaminazioni”. 
La frase astrusa è un gioco di sottili ambiguità ed equilibrismi linguistici, la sentiamo martellare da un anno dai cosiddetti superesperti promossi consulenti del senatore e della terza Commissione Parlamentare d’Inchiesta. Tentiamo di tradurla in linguaggio accessibile e analizziamo:
  Superficie esaminata: 500 ettari sui 13.000 a terra, 133 sui 2.840.000 a mare.
La mini frazione di poligono esaminata (aree ad alta intensità militare e zone adiacenti) è risultata inquinata(sussistenza di reali impatti negativi), dunque, deducono “i nostri”, le aree non esaminate -gli altri 12.500 hm a terra più i milioni di ettari a mare– sono pulite (non sembrerebbero interessate da significative contaminazioni), dunque, si da il via immediato agli ammodernamenti funzionali agli interessi dell’onnipotente apparato industriale - militare con una spruzzatina di necessaria “ricerca scientifica”. La logica del ragionamento ci sfugge, appare folle. Ci sono o ci fanno o pensano di prenderci? Qual è l’ipotesi peggiore?
“Porzioni di territorio che non sembrerebbero interessate da significative contaminazioni ”, cioè quasi certamente incontaminate.
1  Comprendono la zona di Is Pibiris e quella a mare dove la procura di Lanusei ha scoperto le megadiscariche di materiale nocivo e pericoloso, perfino un missile inesploso carico di tritolo. Gli ettari 500 + 133 controllati sono stati scelti dal controllato, Forze Armate e ministri della Difesa (l’indicazione dei Comuni è stata confinata alle zone fuori poligono). E’ “comprensibile” che il controllato abbia evitato i controlli nei punti con qualche “problemuccio”. Incomprensibile, invece, l’ostinazione dei “nostri” a non mettere in discussione le loro stravaganti certezze.
2 Comprendono la frazione di Quirra dove si registra il maggiore numero di leucemie e linfomi, persino tra persone che non  frequentano le “aree ad alta intensità militare” esaminate. Come si spiega? Dobbiamo puntare i sospetti sugli Ufo cattivi o pensare al castigo divino? O dobbiamo pensare che qualcuno intenda prenderci per mentecatti?
Confidiamo nella disponibilità del senatore per risolvere gli arcani.

2   Teulada- Capo Frasca  
E’ ineludibile l’esigenza che la Sardegna si riappropri della sua terra e del suo mare, puliti e incontaminati come lo erano prima di essere sottoposti a schiavitù militare. E’ improcrastinabile ripristinare la legalità, l’osservanza da parte del ministero della Difesa (dunque del governo) dell’obbligo di legge di provvedere all’equa redistribuzione sul territorio nazionale dei gravami militari concentrati al 60% in Sardegna. L’iter è imposto dalle norme vigenti fin dal 1990. Finora tutti i ministri, tutti i governi hanno evaso l’obbligo.
 Il progetto Scanu, con divisibilissimo nell’obiettivo finale, si regge, anche in questo caso, su una base traballante, la stessa del 2005, che consiste nella valutazione, meramente soggettiva, di Capo Teulada e Capo Frasca come inutili residuati della guerra fredda. La controparte, invece (Stati Maggiori, ministri) considera CapoTeulada “uno dei due gioielli della Corona” (l’altro è il Salto di Quirra) in linea con la stima dei centri studi delle forze armate Usa che lo annoverano tra i tre poligoni di eccellenza a livello planetario. Impostare la contrattazione su un diamante sostenendo che è un fondo di bottiglia è mera perdita di tempo o fumo negli occhi per elettori sprovveduti.  

Conclusione 
Se non si vuole scadere nel proclama senza gambe, o peggio, funzionale a depistare l’attenzione popolare su miraggi per mettere al riparo il poligono della morte Salto di Quirra, il progetto-appello non può essere un tutto unico che di fatto si configura come una sorta di baratto autolesionista. Su questo Gettiamo le Basi conferma la valutazione del progetto “originale” del 2005: “politicamente fallimentare, tecnicamente irrazionale e moralmente ripugnante”.
L’obiettivo di liberazione di Capo Teulada e Capo Frasca è nostro da sempre e della stragrande maggioranza del popolo sardo. E’ altamente positivo che sia anche l’obiettivo delle Istituzioni che ci rappresentano. Merita di essere approfondito con serietà individuando strade percorribili, tappe necessarie e strumenti efficaci.

Comitato sardo Gettiamo le Basi tel 3467059885
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