Paolo Carta
scritu Sa defenza
Anche se il fisico di Brescia Evandro Lodi Rizzini precisa: "La scienza oggi non è ancora in grado di dimostrare il nesso diretto tra esposizione a torio e uranio e insorgenza dei tumori". E' destinata quindi a cadere l'accusa di omicidio doloso per i comandanti del poligono di Perdasdefogu. Restano invece le altre accuse a carico dei venti indagati per disastro ambientale, falso e omesso controllo.
Le indagini hanno rilevato che i pastori sono più esposti ai veleni nebulizzati dai missili ma il nesso tra radioattività e tumori non è dimostrabile.
A caccia di verità nelle ossa di chi è morto di tumore nel Salto di Quirra. Monica Utzeri era figlia di un bidello, Mario Atzori come tecnico alla Vitrociset ed Ennio Zucca non frequentava i pascoli all'interno del poligono. In Quel che resta dei loro scheletri il fisico dell'Università di Brescia, Evandro Lodi Rizzini, ha trovato quantità di Torio inferiori a quelle rinvenute negli atri cadaveri esaminati, tutti appartenenti ad allevatori che conducevano quotidianamente il bestiame a la pascolo nel poligono. In particolare all'interno dell'area utilizzata dal 1956 ad oggi per guerre simulate , test di armi, brillamenti di munizioni e altre sperimentazioni.
LA PROVA.
Secondo il Procuratore di Lanusei D. Fiordaliasi, che indaga sul presunto rapporto tra attività svolte nella base tra Perdasdefogu e Villaputzu,il danno ambientale e l'insorgenza di malformazioni e malattie su uomini e animali, il risultato delle analisi di Lodi Rizzini è una prova decisiva chi ha frequentato i pascoli di Quirra più a lungo è stato maggiormente esposto alle contaminazioni delle polveri della guerra.
Perchè nelle ossa di Alessio Melis , Giovanni Meloni, Luigino Piras, Giovanni Codonesu, Gesuino Piras, Giovanni Marongiu, Paolo e Piero Vacca, Luigi Codonesu, Antonio Porcu, Egidio Melis ed Ezio Corda, la qantità di Torio radioattivo è superiore rispetto a quella trovata nelle ossa di Monica Utzeri, Mario Atzori ed Ennio Zucca. Rilevante anche la contaminazione di Cerio, sostanza usata nella produzione dei missili.
AL TORIO.
Un'ulteriore conferma arriverebbe da un'altra osservazione contenuta nella relazione tecnica firmata il 20i i poveri resti Marzo scorso dal prof . Lodi Rizzini, alla fine delle analisi triangolari effettuate nei laboratori di Brescia e Pavia:"la quantità di Torio trovato nelle ossa aumenta in rapporto all'età: Alessio Melis deceduto all'età di 24 anni , è stato meno esposto rispetto agli altri allevatori del Slato di Quirra che sono morti in età più avanzata."
LA RICERCA.
La riesumazione delle salme alla ricerca di tracce di elementi nocivi e radioattivi è un fatto pressochè inedito in campo giuridico e scientifico internazionale. Soltanto in Francia qualche anno fà erano stati esaminati i poveri resti di un soldato reduce da una missione nei Balcani, in cui venne riscontrata la presenza di Uranio Impoverito in quantità però non ritenuta compatibile con la patologia che ha portato alla morte il soldato transalpino.
LA MALATTIA.
Ma il parere firmato da uno dei fisici italiani più conosciuti in ambito internazionali dice anche altro. Per esempio che non è possibile stabilire un nesso di casualità diretto tra esposizione al Torio Radioattivo e l'insorgenza di determinate patologie. "L'incidenza è stocastica" spiega il prof. Lodi Rizzini, "cioè non tutti quelli che vengono a contatto con la radiazioni alfa emesse dal Torio poi si ammalano". Proprio per questo motivo il docente universitario Bresciano, è un convinto sostenitore dell'assoluta inutilità delle indagini epidemiologiche sullo stato di salute delle popolazioni che abitano o lavorano attorno al Salto di Quirra, commissionate a vario titolo e da diversi anni da ASL, Regione e adesso con il coinvolgimento dell'Istituto Superiore di Sanità tra l'altro chi ha frequentato il Salto di Quirra è stato esposto anche ad altre fonti potenzialmente cancerogene: i radar("necrotizzano i tessuti in sei minuti", ha detto il Prof. Fiorenzo Marinelli al Procuratore Fiordalisi) , e i combustibili dei razzi.
CADE UN'ACCUSA .
Da quì anche una conseguenza anche giudiziari nel procedimento che per adesso vede venti indagati nell'ambito dell'inchiesta del poligono di Quirra: per alcuni generali comandanti del poligono di Perdasdefogu e Capo San Lorenzo è destinata a cadere l'accusa di omicidio volontario con dolo eventuale, in un primo momento ipotizzata dal Procuratore Fiordalisi in una tranche dell'inchiesta separata da quella per disastro ambientale. Proprio perché non si puà provare dal punto di vista scientifico il rapporto di causa ed effetto tra Torio e tumore. Pur nella convinzione pressoché unanime della letteratura scientifica "sul fatto che il Torio sopratutto se inalato, sia almeno cinque volte più pericoloso dell'Uranio e che la sua nocività raggiunge il culmine dopo 20 anni dal suo utilizzo", come ha dichiarato Evandro Lodi Rizzini nella sua consulenza.
IL NESSO.
"Provare il nesso di causalità tra l'esposizione a sostanze radioattive come Uranio impoverito o Torio e l'insorgenza di determinate malattie -commenta Mariella Cao, anti-militarista inserita nel Comitato territoriale incaricato di convalidare i controlli ambientali effettuati nel poligono di Quirra- sarebbe una scoperta scientifica da premio Nobel per la medicina. Oggi la scienza non è in grado di provare il nesso inoppugnabile per una malattia. Ma a Quirra una incontestabile contaminazione da metalli pesanti e sostanze radioattive come il Torio è stata accertata da diversi esperti. Ora è necessario che la classe politica assuma certi provvedimenti. Come la sospensione di ogni attività sperimentale o militare e l'mmediata bonifica di uno dei territori più belli della Sardinya, contenuta in due mozioni approvate in Parlamento un anno fa: ora bisogna applicarle".
LA CONTAMINAZIONE.
In pratica Mariella Cao chiede l'applicazione del cosiddetto principio di precauzione , citato anche da una recente sentenza del Tar di Cagliari, con la quale i giudici amministrativi hanno negato l'accesso ai pascoli per gli allevatori residenti nel comune di Villaputzu.
Proprio la zona del paese costiero della Provincia di Cagliari ospita il maggior numero di morti sospetti, se si scorre l'elenco di 169 persone compilato dalla squadra mobile di Nuoro e dalla Forestale di Lanusei a corredo delle indagini della Procura di Lanusei.
La spiegazione di tutto questo arriva da uno dei consulenti della Procura attraverso lo studio dei venti dominanti, maestrale scirocco avrebbero spinto le particelle nocive diffuse nell'aria da test e guerre simulate verso Villaputzu oppure verso ml'abitato di Escalaplano dove, si è registrato un numero assolutamente anomalo di bambini nati malformati (14 tra il 1988 e i 1993).
GLI INDAGATI.
Restano in piedi le accuse contenuto nell'avviso di conclusione di indagini recapitate a venti indagati. Entro una decina di giorni il Procuratore di Lanusei D. Fiordalisi formulerà le richieste di rinvio a giudizio. Poi la parola passerà al Gup del tribunale Ogliastrino.