SARDINYA: SA REVOLUTZIONI DE IS PABAULIS
"L'indipendenza non va
riferita a un futuro indeterminato. Appartiene all'urgenza e alla
responsabilità del presente. CHI DICE CHE I TEMPI NON SONO MATURI CREDE
CHE IL TEMPO DEBBA MATURARE PER CONTO SUO, COME FRUTTO DI STAGIONE. E'
una concezione PASSIVA che chiude la
frontiera del tempo e nega la sua apertura. (...) Chi dice di attendere
il tempo giusto subisce il tempo governato dagli altri e continua a
servire i padroni del tempo..."
Bachisio Bandinu, PRO S'INDIPENDENTZIA, pag.6
Giuseppe Meloni
www.unionesarda.it
Il quesito proposto da Malu Entu
«Isola indipendente»: l'iniziativa di Doddore Meloni raccoglie 27mila firme
Doddore Meloni
IL QUESITO Il testo su cui Meloni ha raccolto le sottoscrizioni (27.347, per la precisione) è molto diretto: «Sei d'accordo, in base al diritto internazionale delle Nazioni Unite, al raggiungimento della libertà del popolo sardo, con l'Indipendenza?». Non si parla genericamente di autogoverno o poteri locali: ai cittadini viene chiesto un pronunciamento molto chiaro, a favore o contro l'ipotesi della creazione di una Repubblica di Sardegna.
Forse anche per questa nettezza, molti degli altri leader indipendentisti hanno preso le distanze dall'iniziativa di Doddore Meloni. L'idea del referendum è emersa nei mesi in cui alcune delle varie sigle (la stessa Malu Entu insieme a Sardigna natzione, Progres e A manca pro s'indipendentzia) stavano progettando la cosiddetta Convergenza nazionale, ossia una sorta di patto di collaborazione politica tra diversi soggetti dell'area identitaria.
POSIZIONI CONTRASTANTI Obiettivo sfumato, almeno momentaneamente: e tra le ragioni della mancata intesa c'è anche la scelta di Meloni di avviare la raccolta firme, giudicata negativamente dai colleghi perché assunta in solitario. I leader dei vari partiti e movimenti temono che un'eventuale consultazione, se si concludesse con la sconfitta del sì all'opzione della Repubblica sarda, segni un arretramento del loro ideale indipendentista e della relativa battaglia.
Ma questo, per Doddore Meloni, non è un buon motivo per non provarci neppure. «Per la prima volta nella storia della nostra terra - scrive in un comunicato - la popolazione sarda si potrà esprimere sul suo presente e sul futuro delle prossime generazioni». Meloni valuterebbe con favore anche una percentuale pro-indipendenza attorno al 35%: «Farebbe emergere un sentimento diffuso anche tra gli elettori dei partiti italiani, e favorirebbe la nascita di un polo indipendentista per presentarsi alle prossime elezioni regionali».