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lunedì 9 luglio 2012

Thilo Sarrazin :"L'Euro non serve più"

'L'euro è stato un disastro'
di Stefano Vastano
espresso.


'La moneta unica non può funzionare tra paesi con mentalità e culture economiche e gli Stati più ricchi non possono pagare i debiti di quelli deboli tanto diverse'. 


Parla Thilo Sarrazin, ex assessore alle finanze di Berlino e banchiere centrale della Bundesbank (28 giugno 2012) 


E' stato un top-manager di Deutsche Bahn. 
Per sette anni assessore alle finanze di Berlino, poi banchiere centrale della Bundesbank. 


Oggi il socialdemocratico Thilo Sarrazin è soprattutto il più fiero avversario dell'euro. E il suo libro "L'Europa non ha bisogno dell'euro" un bestseller in Germania. 


In questa intervista a "l'Espresso" spiega perché. Dunque l'euro è stato un errore? "Se oggi i tedeschi potessero decidere direbbero no all'euro. Per tre motivi. 


Primo: l'euro per i tedeschi è un continuo trasferimento di risorse, una strana unione dove le economie più competitive pagano i debiti di quelle più deboli. 


Secondo: ci ritroviamo con più rischi di inflazione. 


Terzo: i tedeschi sono partiti dal presupposto che la Bce funzionasse come la Bundesbank, in termini di autonomia, ma questo si è rivelato un'illusione". 


 Vuol dire che se la Bce avesse conservato lo statuto della "Buba" l'euro non sarebbe in crisi? 
"L'euro è in crisi perché un'unione di paesi con mentalità e cultura economica diverse non può funzionare. E i dati della situazione in Italia, Grecia, Francia o Spagna lo dimostrano".


 Sono i paesi del sud Europa che hanno tratto meno vantaggi dall'euro? "In Italia soprattutto l'euro ha avuto, dal 2006 a oggi, effetti drammatici sulla riduzione del reddito pro capite e sul mercato del lavoro. Basta confrontare la disoccupazione italiana e tedesca per accorgersi che l'euro sia un disastro al Sud, ma non un vantaggio al Nord". 


 Le imprese tedesche non hanno approfittato dell'euro? "No, i dati sulle esportazioni dicono che il made in Germany ha avuto i risultati migliori non nella zona euro, ma in Cina, sui mercati asiatici o americani". 


 I Bund, i titoli tedeschi, attirano oggi capitali da tutta Europa... "Sì, ma lo spread che registriamo oggi tra il Bund e gli altri titoli dell'eurozona è una storia che data solo dall'inizio della crisi in Grecia. Ed anche questo è un argomento contro la moneta comune".


"Se casca l'euro, casca l'Europa": che ne pensa del mantra della Merkel? "Storicamente, un falso: l'Europa è molto di più della moneta comune. Quel che è sicuro è che non saranno né i fondi salva-Stati né gli interventi della Bce a salvare l'euro. 


Sin dall'inizio sono stato contrario a ogni aiuto per la Grecia.
Fossi stato ministro delle Finanze ad Atene avrei dichiarato bancarotta, la soluzione più elegante, visto che anche gli Stati possono fallire. 
Mentre non è compito della Bce coprire debiti sovrani. Una volta infranta la clausola del "No-bailout" tutti i patti che reggono l'euro non hanno senso, diventano arbitrari". 


 "Arbitrari" anche gli aiuti finanziari all'Italia e alla Spagna? "Servono solo a guadagnare tempo. Necessari ai governi per realizzare riforme politiche e fiscali. 


La reazione dei mercati finaziari è che in Spagna come in Italia - nonostante le iniezioni di liquidità della Bce - non vi sia consolidamento. 
Ai miei occhi Monti è un re nudo: inutile che, per coprirsi, invochi gli eurobond". 


 Gli eurobond non servono a stabilizzare l'euro? "Gli eurobond sono l'ultima soglia, oltre la quale non vi è più alcun fondo per l'euro. A quel punto i debiti sovrani saranno socializzati: come dire, la Germania si carica i debiti degli italiani. Non ci vuole la laurea in economia per capire perché la Merkel sia contraria". 


 La Spd e i Verdi sono a favore... "Scambiano i criteri di Maastricht col passato storico: il fatto che durante il nazismo ci siamo caricati di orrendi crimini non significa che dobbiamo assumerci oggi i debiti altrui".

Riuscirà il mondo a sopravvivere alla cieca arroganza di Washington?


L’amministrazione Obama ha preso di mira la Russia e la Cina
Riuscirà il mondo a sopravvivere alla cieca arroganza di Washington?

Paul Craig Roberts: un'economia distrutta

Paul Craig Roberts 



Tradotto da  Alba Canelli
Editato da  Curzio Bettio



Quando il presidente Reagan mi nominò Sottosegretario al Tesoro per le politiche economiche, mi disse che dovevamo rimettere in sesto l’economia americana, salvarla dalla stagflazione, al fine di imporre tutto il peso di una nostra economia forte alla leadership sovietica, per convincerla a negoziare la fine della guerra fredda. Reagan aggiungeva che non c’era alcun motivo per continuare a vivere sotto la minaccia di una guerra nucleare.


L’amministrazione Reagan raggiunse entrambi gli obiettivi, solo per vedere non prese in considerazione queste realizzazioni dalle amministrazioni successive.
Fu proprio il vice presidente e successore di Reagan, George Herbert Walker Bush, a violare per primo gli accordi Reagan-Gorbaciov, per integrare nella NATO aree un tempo costituenti l’impero sovietico, insediando basi militari occidentali sui confini con la Russia.
Il processo di circondare la Russia con basi militari continuò senza sosta durante gli altri successivi governi degli Stati Uniti. Varie “rivoluzioni colorate” sono state finanziate dal National Endowment for Democracy USA (NED), considerata da molti come una facciata della CIA.

Infatti, Washington ha provato ad insediare un governo controllato dagli Stati Uniti in Ucraina ed è riuscito a farlo nella Georgia ex sovietica, il paese di origine di Giuseppe Stalin.
Il presidente della Georgia, un paese situato tra il Mar Nero e il Mar Caspio, è un burattino di Washington. Recentemente, ha annunciato che la Georgia ex sovietica ha in programma di diventare un membro della NATO nel 2014.

Coloro che sono abbastanza vecchi per ricordare, sanno che la NATO, l’Organizzazione del Trattato Nord Atlantico, costituiva un’alleanza tra l’Europa occidentale e gli Stati Uniti contro la minaccia di invasione dell’Armata Rossa contro l’Europa occidentale.
Il Nord Atlantico è molto, molto lontano dal Mar Nero e dal Mar Caspio. Qual è lo scopo della Georgia di diventare un membro della NATO, se non quello di procurare a Washington una base militare in una zona vulnerabile della Russia?

Questa è la prova semplicemente schiacciante del fatto che Washington - entrambi i partiti (democratico e repubblicano) – ha preso di mira la Russia e la Cina.
Al momento non è chiaro se lo scopo è quello di distruggere entrambi i paesi, o semplicemente far sì che non possano opporsi all’egemonia mondiale di Washington.
A prescindere dalla finalità, la guerra nucleare è il risultato probabile.

La stampa “prostituta” degli Stati Uniti finge che un governo siriano malvagio stia massacrando cittadini innocenti che vogliono solo la democrazia e che, se l’ONU non dovesse intervenire con mezzi militari, gli Stati Uniti dovrebbero farlo per salvare i diritti umani.
La Russia e la Cina sono diffamate da funzionari usamericani per la loro opposizione a qualsiasi pretesto addotto dalla NATO per un’invasione della Siria.
I fatti, ovviamente, sono diversi da quelli presentati dai corrotti media statunitensi e dai membri del governo degli Stati Uniti.
I “ribelli” siriani sono ben armati con armi da guerra. I “ribelli” stanno combattendo l’esercito siriano. I “ribelli” massacrano i civili e informano le loro puttane nei media in Occidente che le azioni criminose sono da addebitarsi al governo siriano, e queste puttane in Occidente diffondono la propaganda.

Qualcuno sta armando i “ribelli”, visto che ovviamente non si possono acquistare armi nei mercatini locali della Siria. La maggior parte delle persone intelligenti ritiene che le armi provengono dagli Stati Uniti o dai loro facenti funzione.
Quindi, Washington ha scatenato una guerra civile in Siria, come ha fatto in Libia, ma questa volta i “creduloni” russi e cinesi hanno capito la questione e si sono rifiutati di autorizzare una risoluzione delle Nazioni Unite come quella che fu sfruttata dall’Occidente contro Gheddafi.
 Per aggirare questo ostacolo, si tira fuori un vecchio caccia Phantom dell’era della guerra in Vietnam degli anni ‘60 e la Turchia lo fa volare sulla Siria. I Siriani lo abbattono, e allora la Turchia può fare appello ai suoi alleati della NATO affinché vengano in suo aiuto contro la Siria.

Negata l’opzione delle Nazioni Unite, Washington può invocare il suo obbligo, ai sensi del Trattato NATO, di entrare in guerra in difesa di un membro della NATO contro una Siria demonizzata.
La menzogna, tipica dei neoconservatori che stanno dietro le quinte delle guerre di Washington, è che gli Stati Uniti stanno portando la democrazia ai paesi invasi e bombardati. Parafrasando Mao, “la democrazia viaggia sulla canna del fucile”.
 Tuttavia, la Primavera Araba ha prodotto poca democrazia, come nel caso di Iraq e Afghanistan, due paesi “liberati” dalle invasioni democratiche degli Stati Uniti.
 Ciò che gli Stati Uniti stanno portando sono le guerre civili e lo smembramento dei paesi, come il regime del presidente Bill Clinton ha realizzato nella ex Jugoslavia. Più paesi possono essere ridotti in pezzi e dispersi in fazioni rivali, più potente diventa Washington.

Il russo Putin capisce che la stessa Russia è minacciata non solo dal finanziamento da parte di Washington dell’“opposizione russa”, ma anche dalle contese tra i Musulmani scatenate dalle guerre di Washington contro gli Stati musulmani laici, come l’Iraq e la Siria. Questa discordia si diffonde nella stessa Russia e regala alla Russia problemi come il terrorismo ceceno.
Quando uno Stato laico viene rovesciato, le fazioni islamiche sono libere di contrapporsi l’una contro l’altra. Le faide interne rendono i paesi impotenti.

Come ho scritto in precedenza, l’Occidente predominerà sempre nel Medio Oriente perché le fazioni islamiche si odiano a vicenda, più di quanto odino i loro conquistatori occidentali.
Così, quando Washington distrugge governi laici, non-islamisti, come in Iraq e come vuole fare ora in Siria, gli Islamisti emergono e si combattono gli uni contro gli altri per la supremazia.
Questo conviene a Washington e ad Israele, in quanto questi Stati laici cessano di essere degli antagonisti coerenti.

La Russia è vulnerabile, perché Putin viene demonizzato da Washington e dai media statunitensi e perché l’opposizione russa contro Putin è finanziata da Washington e serve gli interessi degli Stati Uniti, non della Russia. Le turbolenze che Washington sta scatenando all’interno di Stati musulmani si infiltrano nelle popolazioni russe musulmane.
Si è dimostrato più difficile per Washington interferire negli affari interni della Cina, anche se è stata seminata discordia in alcune province. Si prevede che entro pochi anni l’economia cinese supererà in dimensioni l’economia usamericana, e così una potenza asiatica sostituirà una potenza occidentale come economia più potente del mondo.

Washington è profondamente turbata da questa prospettiva. Asservita e sotto il controllo di Wall Street e di altri gruppi affaristici con straordinari interessi, Washington non è in grado di salvare l’economia usamericana dal suo decadimento.
I profitti a breve termine della speculazione di Wall Street, i profitti del complesso militar-industriale guerrafondaio, e i profitti derivati dalla delocalizzazione della produzione di beni e servizi per i mercati statunitensi, hanno maggior rappresentanza a Washington rispetto al  benessere dei cittadini usamericani.

Mentre l’economia statunitense affonda, l’economia cinese cresce.
La reazione di Washington è quella di militarizzare il Pacifico. La Segretaria di Stato USA ha dichiarato che il Mar meridionale cinese è una zona di interesse nazionale usamericano.
Gli Stati Uniti stanno corteggiando il governo filippino, giocando la carta della minaccia cinese, e lavorano perché la flotta militare USA ritorni invitata nella sua ex base di Subic Bay. Recentemente si sono svolte esercitazioni navali militari congiunte fra Stati Uniti e Filippine contro la “minaccia cinese”.

La marina militare USA sta dislocando flotte verso l’Oceano Pacifico e sta costruendo una nuova base navale in un’isola sudcoreana.
Marines degli Stati Uniti sono ora di base in Australia e vengono riassegnati dal Giappone ad altri paesi asiatici.
I Cinesi non sono stupidi. Capiscono che Washington sta cercando di circondare la Cina.
Per un paese incapace di occupare l’Iraq dopo 8 anni, e incapace di occupare l’Afghanistan dopo 11 anni, sfidare simultaneamente due potenze nucleari è un atto di follia.
L’arroganza di Washington, alimentata quotidianamente dai neocons impazziti, nonostante gli straordinari fallimenti in Iraq e in Afghanistan, ha ora preso di mira potenze formidabili – la Russia e la Cina. Il mondo, in tutta la sua storia, non è stato mai testimone di una tale idiozia.

Gli psicopatici, i sociopatici e gli imbecilli che prevalgono a Washington stanno portando il mondo alla distruzione. Il governo di pazzi criminali a Washington, a prescindere dal fatto che sia democratico o repubblicano, a prescindere dall’esito delle prossime elezioni, costituisce la più grande minaccia per la vita sulla terra che sia mai esistita.
 Inoltre, l’unico modo per finanziarsi che hanno i criminali di Washington sono le macchine per stampare banconote.
In un articolo successivo esaminerò se l’economia USA completerà il suo collasso prima che i criminali di guerra a Washington possano distruggere il mondo.









Per concessione di Tlaxcala
Fonte: http://www.paulcraigroberts.org/2012/06/28/can-the-world-survive-washingtons-hubris/
Data dell'articolo originale: 28/06/2012
URL dell'articolo: http://www.tlaxcala-int.org/article.asp?reference=7675