PUNTI PROGRAMMATICI DELLA CONSULTA RIVOLUZIONARIA
PUNTOS PROGRAMMATIGOS DE SA CONSULTA REVOLUTZIONARIA - APROVADOS IN S'ABOJU DE OTZIERI SU 29 DE CAPIDANNI 2012
imprenta de Sardigna-Natzione-Indipendentzia-UfitzialeOfficial
Venerdì 21 settembre a Tramatza dopo ampia discussione di tutti i presenti è emersa la necessità di definire 3-4-5 punti unificatori atti a rappresentare tutti i gruppi aderenti e funzionali all’utilizzo rivoluzionario della nostra nascente piattaforma.
Venerdì 21 settembre a Tramatza dopo ampia discussione di tutti i presenti è emersa la necessità di definire 3-4-5 punti unificatori atti a rappresentare tutti i gruppi aderenti e funzionali all’utilizzo rivoluzionario della nostra nascente piattaforma.
Tutti gli interventi hanno evidenziato le questioni riguardanti l’Energia, la defiscalizzazione, Zone Franche, la Sovranità alimentare, Trasporti ecc.
Tutti i convenuti hanno anche concordato sul fatto :
- Che la situazione attuale della Sardegna è di disastro economico, sociale ed occupazionale.
- Che la responsabilità di tale disastro ricade unicamente sulla classe politica e sindacale che ha governato la Sardegna dagli anni cinquanta ad oggi.
- ØChe il sistema politico basato sulla sovranità mediata sia stato per la Sardegna fallimentare ed impeditivo oltre che disorganico.
- ØChe la Sardegna è in una situazione di emergenza e che tale emergenza non può essere affrontata e superata dagli stessi blocchi di potere che l’hanno causata.
- Che occorre un cambiamento radicale di sistema ed anche di persone, che porti al governo della Sardegna un blocco sociale e politico alternativo in grado di interpretare i bisogni e le aspirazioni più profonde ed urgenti del popolo sardo e di essere organico ad esso senza vincoli verso sistemi politici estranei alla Sardegna.
- Che la Consulta Rivoluzionaria, è figlia di questa emergenza, raccoglie i sardi liberi, rappresenta tutte le categorie di lavoro e tutte le comunità della Sardegna, è in grado di esprimere un “altro governo”, per superare l’emergenza e uscire dal disastro.
- Che la Consulta, per sua natura e per dovere coerente verso la Sardegna, in nessun caso potrà farsi coinvolgere in progetti di sovranità mediata con chi ha governato la Sardegna del disastro.
- Che la Consulta chiamerà i sardi alla mobilitazione per esigere le dimissioni del governo regionale e di tutti i consiglieri chiedendo loro di non ricandidarsi.
In sintesi possiamo riassumere con questo slogan e con questa Piattaforma iniziale così articolata:
DISASTRU – EMERGENTZIA – ATERU GUVERNU
Sovranità Energetica.
La Sardegna oggi produce energia elettrica in quantità tre volte superiore al suo fabbisogno reale. Eppure i sardi pagano l’energia il 40% in più delle altre zone dello stato italiano ed ha una potenza installata,tre volte superiore a quella necessaria, basata su un sistema energetico vecchio, costoso e inquinante.
- Togliere la gestione del sistema energetico sardo a Terna-Enel.
- Avocare alla Regione il potere di assegnazione della qualifica di “Impianto Energetico Essenziale” togliendolo alla connivenza tra, Terna-Enel, Governo ed E-ON.
- Combustibili per autotrazione e riscaldamento.
Abbiamo la raffineria più grande d’Europa e paghiamo il gasolio e la Benzina come il resto dello stato, pur subendone i gravi danni all’ambiente ed alla salute e compromettendo immensi territori altrimenti utilizzabili.
- Chiediamo il dimezzamento del costo degli idrocarburi riconoscendo ai sardi le accise sulla produzione e non solo quelle al consumo.
Sovranità Alimentare.
- La Sardegna produce appena il 20% del suo fabbisogno alimentare il restante 80% viene importato da più parti.
- Proponiamo un modello di sviluppo basato sull’agroalimentare e agroindustria (conservazione e trasformazione dei prodotti). e una legge di tutela di tutti i prodotti sardi, un sistema di controllo portuale che verifichi la qualità ed il rispetto di tutte le regole d’importazione sia per i prodotti animali che vegetali.
- Il blocco di tutte le licenze degli iper e mega mercati e il martellante controllo sanitario di quelli esistenti.
L’obbligo da parte della G.D.O. di acquistare almeno il 50%dell’agroalimentare direttamente dalle aziende sarde
Sovranità Fiscale.
Cacciare Equitalia dalla Sardegna istituendo un nuovo soggetto organico.
- Da subito togliendo l’incarico di riscossione tributaria ad Equitalia, da parte degli enti che attualmente se ne servono.
- Da subito, istituire un’Agenzia Sarda delle Entrate
- Togliere, in base all’art.9 dello statuto, l’affidamento allo stato della riscossione dei “propri tributi” ed affidarli all’Agenzia Sarda delle Entrate, e conferendo allo stato le quote in decimi previste dalla riforma dell’art.8 dello stesso statuto, aprendo, se necessario, un contenzioso con lo stato.
Istituzione delle Zone Franche e Nuova Portualità.
- Da subito, istituzione delle zone franche da subito come previsto dal decreto Legislativo 10 marzo 1998 n°75
- Istituzione di una zona franca articolata che interessi anche le zone interne per una fiscalità di vantaggio, anche per non rincorrere nelle censure europee, per le piccole e medie imprese che si localizzano nelle zone svantaggiate e lavorano le nostre risorse primarie e supportano gli altri settori economici della Sardegna(Agroalimentare, Turismo ect)
Sovranità di Mobilità.
Con la svendita della Tirrenia e con la nascita del monopolio CIN (Gruppo Onorato) i sardi hanno definitivamente perso ogni loro diritto alla mobilità.
Esigiamo:
- L’istituzione di una flotta sarda con un servizio di mare acquisito nel mercato internazionale.
- Istituzione dell’Antitrust Regionale ASCO, come quello della Catalogna che il 12 febbraio ha ottenuto con la legge con la legge 1/09, in attuazione dello Statuto Catalano l’istituzione dall’ACCO: L’Autorità Catalana della Competenza. Si tratta dell’Authority che, in conformità col diritto UE, ha dato vita ad un’Antitrust indipendente da quello Spagnolo. Potremmo evitare i monopoli marittimi e portuali nonché aeroportuali ed energetici.
Sovranità Ambientale.
- Apertura immediata dei cantieri per le bonifiche di tutto il territorio.
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- Chiusura dei Poligoni di morte di Perdasdefogu, Capo Frasca e Teulada, bonificando il territorio per restituirlo alle attività dell’allevamento e dell’agricoltura.
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- Rilancio del Parco geo-minerario che assicurerebbe da subito oltre 500 posti di lavoro per giovani diplomati e laureati.
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- Rifiuto della termovalorizzazione quale sistema per smaltimento rifiuti o generazione di energia.
Questi sono i punti che più o meno sono stati discussi, si tratta ora di condividerli e analizzarli supportandoli di analisi scientifica