SARDINYA: MANIFESTAZIONE CONTRO LE BASI MILITARI ... il leitmotiv dell'intento: A FORAS , BAXEISINDI ! [in sardo: andatevene]
Vàturu Erriu Onnis
Stamani mattina è una stupenda giornata di sole e una brezzolina pungente giunge dal mare sardo; Apre la manifestazione contro le basi militari in Sardegna una banda di donne tamburine, seguite da migliaia di persone che si sono date appuntamento presso il molo Ichnusa del porto di Cagliari per rivendicare la chiusura e la bonifica di tutte le basi militari.
Il programma della manifestazione e i punti rivendicati sono i seguenti:
Uno slogan che si raddensa nella parola sarda SERRAI [chiudere], coniato dal Comitato sardo Gettiamo le Basi di Mariella Cao usato come un acronimo, chiede non solo la chiusura di tutte le basi militari in Sardinya ma anche altre importanti azioni che servono di sostegno alla terra sarda inquinata e depauperata; cose che devono essere fatte dallo stato italiota dopo la loro chiusura:
Gli slogan sono tanti e coloriti, le persone mostrano empatica felicità al pensiero della liberazione della Sardinya da queste servitù militari.
Vàturu Erriu Onnis
la manifestazione giunge sotto gli uffici della RAS si attaccano gli striscioni [regione sarda] |
Il programma della manifestazione e i punti rivendicati sono i seguenti:
nella cartina sono evidenziate le dimensioni dell'occupazione militare Italica e NATO in Sardinya |
*liberare la Sardegna dall’occupazione militare
*bandire le esercitazioni militari
*chiudere le basi della guerra
*bonificare le aree contaminate, usate da oltre mezzo secolo come pattumiera bellica.
Uno slogan che si raddensa nella parola sarda SERRAI [chiudere], coniato dal Comitato sardo Gettiamo le Basi di Mariella Cao usato come un acronimo, chiede non solo la chiusura di tutte le basi militari in Sardinya ma anche altre importanti azioni che servono di sostegno alla terra sarda inquinata e depauperata; cose che devono essere fatte dallo stato italiota dopo la loro chiusura:
S Sospensione delle attività dei poligoni dove si sono registrate le patologie di guerra;La manifestazione sfila senza incidenti lungo tutto il percorso, nonstante la nutrita presenza di forze dell'ordine.
E Evacuazione dei militari esposti alla contaminazione dei poligoni di Teulada, Decimo-Capo Frasca Quirra
R Ripristino ambientale, bonifica seria e credibile delle aree contaminate a terra e a mare
R Risarcimento alle famiglie degli uccisi, ai malati, agli esposti, Risarcimento al popolo sardo del danno inferto all’isola.
A Annichilimento, ripudio della guerra e delle sue basi illegalmente concentrate in Sardegna in misura iniqua
I Impiego delle risorse a fini di pace.
Gli slogan sono tanti e coloriti, le persone mostrano empatica felicità al pensiero della liberazione della Sardinya da queste servitù militari.
Nel video abbiamo chiesto al Sindaco di Laconi Paolo Pisu , cosa muove le amministrazioni locali a mobilitarsi contro le basi , alla poeta sarda Sa Cantadora [Paola Alcioni] invece chiediamo cosa spinge le soggettività ispirate a scendere in piazza in difesa della terra sarda;ascoltiamoli subito dopo la partenza del corteo:
Cagliari in marcia contro le basi militari
Pigliaru: "Regione aprirà tavolo con lo Stato"
unionesardaUn dialogo con lo Stato con la parola dismissione al centro delle trattative. E poi chiarezza sui dati sanitari e sui danni legati al "mancato sviluppo alternativo".
Sono le garanzie offerte dal presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, alla delegazione di manifestanti ricevuta oggi nel palazzo di viale Trento, durante l'iniziativa contro le esercitazioni e le basi militari in Sardegna.
Una delegazione - composta tra gli altri da Mariella Cao di Gettiamo le basi e Bustianu Cumpostu di Sardigna Natzione - è stata ricevuta dal governatore Francesco Pigliaru. Al presidente è stato consegnato un documento con il quale i movimenti chiedono il blocco immediato di tutte le esercitazioni militari, la chiusura di ogni base e poligono presente nell'isola, le bonifiche delle aree interessate e la riconversione a uso civile dei territori. "Se non ci sarà alcun riscontro - si legge nel comunicato - torneremo in piazza".
Un dialogo con lo Stato con la parola dismissione al centro delle trattative. E poi chiarezza sui dati sanitari e sui danni legati al "mancato sviluppo alternativo". Sono le garanzie offerte dal presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, alla delegazione di manifestanti ricevuta oggi nel palazzo di viale Trento, durante l'iniziativa contro le esercitazioni e le basi militari in Sardegna. "Apriremo un tavolo con lo Stato - ha detto Pigliaru - e questo tavolo non potrà prescindere dalla questione dismissioni. Confermo la convocazione della Conferenza regionale sulle servitù militari: siamo pronti a parlare con lo Stato ma vogliamo sentire le esigenze delle popolazioni". Al termine dell'incontro, concluso poco dopo le 14, i delegati hanno riferito i contenuti del faccia a faccia ai manifestanti, un centinaio circa, rimasti ad aspettare davanti alla Regione.
LA MANIFESTAZIONE - Le bandiere bianche del Comitato Lago Omodeo con la scritta 'No al poligono, quelle rosse di Rifondazione comunista, poi quelle arcobaleno della pace, ma soprattutto tantissimi quattro mori. Centinaia di persone si sono radunate in porto al molo Ichnusa per la manifestazione regionale anti-esercitazioni, in pratica la seconda puntata dell'iniziativa che aveva portato lo scorso 13 settembre migliaia di persone davanti alla base di Capo Frasca. Il corteo attraverserà la città, sono attesi pullman da diverse parti della Sardegna. Tra gli striscioni esposti anche uno nero con una maschera antigas e la scritta 'Iniziamo dalle bonifiche. Colonna sonora diffusa dalle casse sistemate su un fuoristrada con musica rigorosamente in limba tra rock, canzone d'autore e rap.
Il corteo, organizzato dal comitato Gettiamo Le Basi e altre associazioni arriva - scrive Enrico Fresu sull'Unione Sarda oggi in edicola - quando si scopre che il calendario 2015 prevede un aumento della portata delle esercitazioni nei poligoni sardi. Si sparerà di più e per più tempo, anche durante l'estate.