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martedì 12 maggio 2015

Studenti designer giapponesi, progettano casa riscaldata e raffreddata dal compost, cioè dalla fermentazione della paglia...

Studenti designer giapponesi, progettano casa riscaldata e raffreddata dal compost, cioè dalla fermentazione della paglia...

Kimberley Mok
treehugger.com
trd Sa defenza

© Waseda University
Sappiamo che il compost è un buon letame per i nostri giardini, ma per quanto riguarda il riscaldamento delle nostre case? Sfruttare il calore generato dal processo di compostaggio per riscaldare le nostre case suona come un'idea campata in aria, ma è stato proposto prima e sperimentato con successo già decenni fa .

Gli studenti giapponesi della Waseda University hanno costruito questo intrigante prototipo che viene riscaldato mediante il compostaggio della paglia racchiuso all'interno delle finestre di materiale acrilico che compongono le pareti perimetrali della casa, come viene evidenziato nella foto sopra e sottostante.


© Waseda University
Vedi la casa  Inhabitat sopra, questa semplice casa utilizza un semplice, a  tecnica di compostaggio quasi inodore chiamato " Bokashi "(che significa" materia organica fermentata "), la paglia fermenta e rilascia molto calore - sui 30 gradi Celsius (86 gradi Fahrenheit) di calore, infatti - per un massimo di quattro settimane.


© Waseda University


Progettato da, gli studenti designer, Masaki Ogasawara, Keisuke Tsukada e Erika Mikami, la casa, chiamata "formula per la vita" , si trova nella città di Taiki-cho sull'isola di Hokkaido, un luogo che è noto per le sue aziende lattiero-casearie (e la molta paglia prodotta localmente).

D'estate, la paglia si asciuga sulla finestra a scaffalatura, e agiscono all'interno come "pannelli di protezione termica
trasparente, liberando così l'umidità che aiuterà raffreddare la temperatura ambientale interna. Mentre durante l'inverno, al contrario,  la paglia fermenta ed emana calore grazie al processo microbico che si decompone gradualmente la materia organica.


© Waseda University
Il Progetto



© Waseda University
Naturalmente, questa "casa viva" richiede particolare attenzione, la paglia dovrà essere cambiata un paio di volte l'anno, ma questo è un concetto affascinante che sfrutta l'energia creata da un processo naturale. 
Più sopra  Inhabitat e LIXIL(giapponese).

CHI FINANZIA HILLARY CLINTON?

CHI FINANZIA HILLARY CLINTON? 




Hillary Clinton annuncia [...] la propria candidatura alle presidenziali del 2016. Lo riporta il New York Daily News, citando una fonte vicina all'ex capo della diplomazia americana.

L'annuncio, secondo il quotidiano, sarà dato in contemporanea sulle maggiori emittenti televisive statunitensi ma la conferma della candidatura di Hillary Clinton per la nomination democratica nella corsa alla Casa Bianca potrebbe arrivare, secondo il Washington Post, in 140 caratteri su Twitter o con un post su Facebook, chiaro segnale che la moglie dell'ex presidente Clinton vuole tenere stretto il contatto con gli elettori più giovani, privandosi dei toni ‘presidenziali' usati nella precedente campagna nel 2008, quando alle primarie perse difronte al

Hillary ci aveva già provato nel 2008 ma alle primarie perse la gara dinanzi alla campagna fresca e dinamica di Barack Obama.

Come sarà finanziata la campagna elettorale di Hillary Clinton?
Il Wall Street Journal riporta che l'Ucraina è il principale donatore della fondazione Clinton tra i paesi stranieri, con 10 milioni di dollari donati tra il 1999 e il 2014. Seguono, tra i finanziatori, con 8,4 milioni la Gran Bretagna e l'Arabia Saudita, con 7,3 milioni.

Eppure, negli Stati Uniti, esiste un divieto per i cittadini stranieri di donare fondi alle campagne elettorali americane.

Dalla sua nascita avvenuta nel 2001, la fondazione, rinominata Bill, Hillary & Chelsea Clinton Foundation, ha ricevuto 48 milioni di dollari da governi stranieri.
Tra i paesi finanziatori anche Italia, Norvegia, Australia e Paesi Bassi, ma anche Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar e Oman. Sembrerebbe strano che proprio Hillary Clinton, che considera i diritti civili delle donne una pietra miliare della democrazia, abbia accettato milioni di euro da parte dei governi che opprimono le donne. Se non fosse che, come riporta il sito d'informazione WeMeantWell.com, "quello che è chiaro è che la candidatura di Hillary Clinton è costruita su una rete globale di organizzazioni che agiscono come tramiti, come ponti per immense somme di denaro tra multinazionali, grandi corporazioni e governi stranieri donatori che traggono benefici dall'essere carino con uno dei due Clinton. A parte ogni giudizio sulle politiche caritatevoli dei Clinton, queste sono sicuramente in secondo piano rispetto agli obiettivi originari", scrive il blog americano parlando senza mezzi termini di "criminalità".

Il Canada, attraverso un'agenzia federale che promuove la costruzione del controverso oleodotto Keystone XL, che dovrebbe trasportare negli Stati Uniti il petrolio estratto dalle sabbie bituminose dell'Alberta, ha versato tra i 250.000 e i 500.000 dollari.
L'Italia, con il ministero dell'Ambiente, ha versato tra i 100.000 e i 250.000 dollari.

Secondo il Wall Street Journal, tra le 425 multinazionali che hanno finanziato la Fondazione Clinton, 60 aziende hanno esercitato pressioni sul Dipartimento di Stato durante il mandato di Hillary Clinton. Tra le realtà italiane troviamo Monte dei Paschi con una cifra che va dai 100.000 ai 250.000 dollari, Autogrill, De Agostini, Enel, Lottomatica e Pirelli.

La lista dei finanziatori è consultabile al link http://littlesis.org/maps/534-hrc-complex-corporate-ties