SCORIE NUCLEARI, DI NUOVO IN PIAZZA PER DIRE NO AL DEPOSITO IN SARDINYA...
Vàturu Erriu Onnis
Di fronte alla RAS Cagliari Sardinya |
Domenica 7 Giugno in sei città sarde: Cagliari, Sassari, Olbia, Nuoro, Oristano e Bosa, si son dati appuntamento gli ambientalisti sardi, che partono dagli indipendentisti fino ad arrivare alla rappresentanza dei comuni sardi ANCI e della società civile tutta, non è bastato il referendum contro le basi nucleari e le scorie che oggi a distanza di cinque anni ripropongono l'assurdo deposito per scorie nucleari, siamo scesi in piazza per rifiutare questa ennesima ingiustizia e arroganza del governo italiota che con la logica coloniale vuole installare a forza qui in Sardinya.
Un appuntamento a difesa della nostra terra dall'incivile stato italiota, che ci domina come terre d'oltremare , buone solo da usa e getta, con un'insostenibile presenza militare soffoca la naturale disposizione dell'isola al turismo, e con le scorie nucleari, vogliono annientare definitivamente l'etnia sarda.
Il popolo sardo, come quello basco e quello bretone, fonda la sua sopravvivenza sulle tradizioni ancestrali, sul suo profondo spirito religioso, sulla sua lingua, su i legami tribali, sulla struttura sociale comunitaria, che lo stato italiota vuole abbattere. sadefenza-ragioni
La lingua è ancora soggetta ad un genocidio culturale e le scuole sono palestre di assimilazione e desardizzazione per i nostri figli. sadefenza
Sa Cantadora [Paola Alcioni] |
Il comitato Nonucle-day: La carta delle aree idonee potrebbe essere consegnata entro la metà del mese
In una nota si afferma che "il presidente della Sogin Giuseppe Zollina, in occasione della visita guidata alla centrale nucleare dismessa di Latina, ha dichiarato che la carta delle aree potenzialmente idonee per ospitare il deposito nazionale unico delle scorie radioattive, sarà consegnata da Sogin entro la fine di maggio e i primi quindici giorni d giugno". lanuovasardegna
Intanto sul tema prende posizione Il Wwf Sardegna, attraverso il delegato regionale Carmelo Spada
“Siamo consapevoli – si legge in una nota – della necessità di mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi individuando una sede nazionale. Ma la nostra Isola non può sopportare anche questo ulteriore fardello.
Il problema – ha continuato l’esponente del Wwf – deve essere affrontato in una visione complessiva, infatti la Sardegna sopporta già diverse gravi situazioni di rischio ambientale e sanitario definite tali dal Ministero dell’Ambiente in quanto pericolose e che necessitano di interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo, delle acque superficiali e sotterranee: sono le aree industriali di Porto Torres e del Sulcis Iglesiente Guspinese”.
A queste due aree Sin (Siti di interesse nazionale) vanno aggiunte le servitù militari per altri 22.000 ettari che costituiscono il 60% di tutte quelle presenti nel territorio nazionale. Altresì va ricordato che l’indagine dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, ha inserito la Saras raffinerie sarde spa a Sarroch tra i primi 100 inquinatori della classifica europea (92esimo posto).sardiniapost
Nucleare: la Regione issa il vessillo della protesta.
"Sulla questione scorie la posizione della giunta è molto chiara e l'abbiamo esposta sin da principio senza giri di parole, sia ai cittadini che al governo".
Il post di Francesco Pigliaru
Ha scritto il presidente su Facebook.
"Il no alle scorie in Sardegna è un no deciso, che non lascia spazio ad alcuna negoziazione. Il sentimento della comunità sarda su questo tema è forte, e da parte nostra lo confermiamo.
In occasione di Sa Die, il 28 aprile scorso, abbiamo fortemente voluto e sostenuto in Consiglio regionale un ordine del giorno che esprime questa volontà in maniera unitaria e ci impegna tutti a rispettarla con fermezza.
La nostra ricchezza è il nostro ambiente e sulla Sardegna grava già il peso eccessivo delle servitù militari: il deposito delle scorie sarebbe una nuova servitù che non vogliamo". unionesarda
tratta da Unione Sarda |
Nel giorno del NoNucle-Die anche il governatore Francesco Pigliaru ribadisce il no della Regione alla dislocazione in Sardegna del sito unico per lo stoccaggio delle scorie.
"La bandiera contro il nucleare sventolerà sino a domenica sulla facciata del palazzo di via Roma, sede del Parlamento sardo. Si tratta di una battaglia comune che vede uniti tutti i sardi".
Questa la presa di posizione del presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, che domenica 7 giugno parteciperà a Sassari in piazza d'Italia a una delle tante iniziative della manifestazione contro il nucleare e l'ipotesi di scegliere la Sardegna come sito per il deposito nazionale di scorie nucleari.
"Il Consiglio regionale - ha aggiunto Ganau - si è espresso in maniera chiara, dimostrando di esser unito contro quella che sarebbe un'altra insostenibile servitù. L'ho detto neanche due mesi fa e lo ribadisco oggi con forza. Siamo pronti a fare anche l'inimmaginabile per evitare quello che sarebbe per la Sardegna un vero disastro. La mia sarà una partecipazione convinta alla manifestazione, in primo luogo da sardo e poi naturalmente da presidente del Consiglio regionale della Sardegna". unionesarda
"Sulla questione scorie la posizione della giunta è molto chiara e l'abbiamo esposta sin da principio senza giri di parole, sia ai cittadini che al governo".
Il post di Francesco Pigliaru
Ha scritto il presidente su Facebook.
"Il no alle scorie in Sardegna è un no deciso, che non lascia spazio ad alcuna negoziazione. Il sentimento della comunità sarda su questo tema è forte, e da parte nostra lo confermiamo.
In occasione di Sa Die, il 28 aprile scorso, abbiamo fortemente voluto e sostenuto in Consiglio regionale un ordine del giorno che esprime questa volontà in maniera unitaria e ci impegna tutti a rispettarla con fermezza.
La nostra ricchezza è il nostro ambiente e sulla Sardegna grava già il peso eccessivo delle servitù militari: il deposito delle scorie sarebbe una nuova servitù che non vogliamo". unionesarda