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domenica 26 giugno 2016

NATO : IMPONENTI MANIFESTAZIONI MILITARI E GUERRA DEL GAS . UNIONE EUROPEA E TSIPRAS OBBEDISCONO

NATO : IMPONENTI MANIFESTAZIONI MILITARI E GUERRA DEL GAS . UNIONE EUROPEA E TSIPRAS OBBEDISCONO

Antonello Boassa
Una parola contro le guerre



Mentre in Polonia sono iniziati i lavori per installare il sistema missilistico Aegis idoneo a lanciare missili intercettori (di difesa) come anche missili nucleari (sistema già presente in Romania) , ha avuto termine in questi giorni l'esercitazione militare AnaKonda 16*che ha visto , sempre in territorio polacco , la presenza di imponenti armamenti con 25.000 soldati appartenenti a 19 nazioni Nato (presente come partner il Kosovo "riconosciuto" come stato) . Fanno buon compagnia alle nazioni fanaticamente antirusse dell'Intermarium* Paesi guida dell'Unione europea come la Germania .
Il 5 giugno , nel mar Baltico , era stata lanciata l'operazione Baltops 16* con più di 6.000 militari , navi ed aerei da guerra (in particolare bombardieri strategici usa) , a ridosso di Kaliningrad , territorio russo .

Tali operazioni che si accompagnano alle provocazioni create con i sistemi missilisici Aegis che sono già in grado di colpire (e non solo di difendere come i media mainstream vanno recitando) hanno una doppia funzionalità , oltre all'ovvio obiettivo di costituire un temibile deterrente contro la Russia : innanzitutto creare una tensione sempre più frenetica in tutta Europa per il pericolo di una possibile aggressione russa (la Polonia ha dichiarato che non vuole "fare la fine dell'Ucraina") ed in secondo luogo compattare anche ideologicamente le forze armate europee subordinandole allo stesso obiettivo bellico usa ... e ovviamente sotto comando usa .

Fallito invece il tentativo di penetrare nel Mar Nero violando le Convenzioni internazionali sui Dardanelli che permettono alle navi da guerra dei Paesi non rivieraschi (che non si affacciano sul Mar Nero) una presenza non permanente ed un tonnellaggio limitato . La richiesta formalmente rumena* di una presenza permanente nel Mar Nero e di una possente flotta Nato comprendente , oltre gli Usa , anche Paesi europei non rivieraschi , bocciata dalla Bulgaria (un tempo danneggiata dalla soppressione ad opera Usa/Nato del gasdotto South stream) ha evidenziato in modo palese la volontà in particolare degli States di operare un accerchiamento totale dei confini occidentali russi (dal Baltico al Mar Nero) in preparazione di un'eventale invasione .

La guerra del gas contro la Federazione russa , espressione del tentativo degli States di evitare un qualsiasi avvicinamento all'Europa , si inserisce in un contesto che dire di guerra fredda appare poco confacente ,dato che ormai stiamo andando ben oltre* .
A febbraio di quest'anno il primo ministro greco Alexis Tsipras partecipa in prima persona al "Memorandum" per il progetto Gazprom di un gasdotto tra Grecia e Italia denominato "Poseidon"*. Il progetto nasce in seguito al blocco del South Stream stoppato due anni prima dalla Commissione europea in seguito alle ostilità manifestate pesantemente da Washington che , proprio a causa di questo ultimo progetto , aveva organizzato una "rivoluzione colorata" in Macedonia anch'essa interessata all'affare e ordinato d'imperio di soprassedere alla Bulgaria che avrebbe avuto il primo accesso dal Mar Nero . Il South stream era di enorme convenienza per l'Europa orientale ...ma era un progetto russo .


Anche il Poseidon sembrava un'ottima soluzione energetica , con costi non elevati . Dalla Grecia all'Italia attraverso l'Adriatico ...ma anche il Poseidon è un progetto russo ...pertanto Washington "ordina" alla Merkel e soci un aiuto di più di 10 miliardi di euro alla Grecia (sembra inutile dire che il denaro sarà fagogitato immediatamente dalla BCE e dalle banche tedesche e francesi in primis) per imporre a Tsipras l'abbandono del progetto . Il buon Alexis s'inchina e firma l'accordo per il TAP molto gradito agli States ma molto poco conveniente per l'Europa .
Il TAP ,collegato al TANAP(gasdotto Trans-Anatolico) dovrebbe trasportare il gas che percorrerà la Turchia a partire dall'offshore azero gestito dalla BP e arrivare in territorio italiano attraverso Grecia , Albania , Adriatico . Se arriverà ...la Bp ha già fatto capire che non c'è trippa per gatti ,che la produzione è stagnante e che ,dati gli accordi stipulati con la Turchia , Grecia e Italia potrebbero stare all'asciutto ...

Due osservazioni conclusive : 1) l'Europa ha degli spazi di manovra e di autonomia che gli sono concessi dagli States ma non devono mai travalicare gli interessi strategici della Super-potenza (ancora per un pò) altrimenti la collisione è inevitabile .
2)l'Europa , coinvolta nei disegni geostrategici usa militari ed economici , può precipitare , a causa della sua vile ed indecente classe dirigente , verso la catastrofe bellica ...perchè la linea rossa di non ritorno(USA ; CINA ; RUSSIA) è molto vicina ad essere oltrepassata ...


NOTE:

1) Da "Voltaire"Manlio Dinucci , Nelle spire dell'Anakonda , 7/6/2016
2) Da "Limes"Lucio Caracciolo , La sindrome di Tocqueville , 2016 "Intermarium , l'asse antirusso" tra Mar Baltico e Mar Nero
3) Da "Voltaire"Manlio Dinucci ,testo cit .
4) Da "Aurora"Valentin Vasilescu ,La fallita invasione della Russia dal Mar Nero , 21/6/2016
5) Va ricordato il molto alto livello di tensione tra Cina e Stati Uniti nel sud-est asiatico e sul mar cinese meridionale
6) Da "Sa defenza" F. William Engdahl , Ora la stupida Grecia si unisce alla guerra del gas della Nato , 22/6/2016

ZEROHEDGE – LA VERA CATASTROFE DEL BREXIT: LE 400 PERSONE PIÙ RICCHE DEL MONDO PERDONO 127 MILIARDI DI DOLLARI

ZEROHEDGE – LA VERA CATASTROFE DEL #BREXIT: LE 400 PERSONE PIÙ RICCHE DEL MONDO PERDONO 127 MILIARDI DI DOLLARI



Per lo scorno di tutti gli scettici, ZeroHedge conferma che il paventato disastro innescato dal Brexit si è effettivamente verificato: il crollo del mercato azionario successivo al referendum ha creato un buco di 127 miliardi di dollari nei patrimoni degli uomini più ricchi del pianeta, limandoli del 3,2%. George Soros l’aveva detto ai britannici: “state attenti, il Brexit vi renderà più poveri”. Non aveva precisato che si riferiva a se stesso e ai suoi colleghi miliardari, ma pare che i britannici l’abbiano comunque capito, votando di conseguenza.

di Tyler Durden,

Nonostante l’allarmismo e le minacce di un’apocalisse finanziaria imminente se avesse vinto il Brexit, incluse le tremende previsioni di gente come George Soros, la Banca d’Inghilterra, David Cameron (che ha anche invocato la guerra), e pure Jacob Rothschild, qualcosa di “inaspettato” è successo ieri : il Regno Unito è stata il mercato europeo con le migliori prestazioni a seguito dell’esito pro-Brexit.

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Andamento degli indici delle borse europee, venerdì 24 giugno


Questo risultato è stato proprio come ci aspettavamo tre giorni fa, per i motivi che abbiamo scritto in “Soros sbaglia?“, dove dicevamo che “in un mondo in cui le banche centrali corrono a svalutare la loro valuta con tutti i mezzi necessari solo per ottenere un modesto vantaggio competitivo nelle guerre commerciali globali, un crollo del GBP [Great Britain Pound, la sterlina inglese, ndT] è esattamente ciò che la Bank of England dovrebbe volere, se questo significa far partire l’economia del Regno Unito “.


Venerdì scorso, anche il mercato ha iniziato a riprezzare, e nel farlo si è scoperto che gli stati sovrani che perdono di più col Brexit non sono il Regno Unito, ma quelli dell’Europa.


Ma non solo. Perché come abbiamo notato ieri in “Chi sono i più grandi perdenti del Brexit?” c’è un perdente ancora maggiore rispetto all’UE: le persone più ricche della Gran Bretagna e d’Europa.

L'indice dei
L’indice Bloomberg della ricchezza dei miliardari britannici


I 15 cittadini più ricchi della Gran Bretagna si sono ritrovati a perdere 5,5 miliardi di dollari delle loro fortune collettive venerdì, dopo che il paese ha votato per lasciare l’Unione europea. L’uomo più ricco della Gran Bretagna, Gerald Grosvenor, guida la pattuglia, con 1 miliardo di dollari, secondo l’indice Bloomberg dei miliardari. E’ stato seguito dal proprietario di Topshop, Philip Green, dal barone e proprietario terriero Charles Cadogan e da Bruno Schroder, azionista di maggioranza della società di gestione patrimoniale e mobiliare Schroders Plc.


Non è stata solo la Gran Bretagna: come ha aggiunto Bloomberg durante la notte, le 400 persone più ricche del mondo hanno perso 127,4 miliardi di dollari venerdì quando i mercati azionari globali hanno vacillato alla notizia che gli elettori britannici hanno scelto di lasciare l’Unione Europea. I miliardari hanno perso il 3,2 per cento del loro valore netto totale, portando la somma aggregata a 3,9 trilioni di dollari, secondo l’indice Bloomberg dei miliardari. La perdita maggiore è stata della persona più ricca d’Europa, Amancio Ortega, che ha perso più di 6 miliardi di dollari, mentre altri nove hanno perso più di 1 miliardo di dollari, tra cui Bill Gates, Jeff Bezos e Gerald Cavendish Grosvenor, la persona più ricca del Regno Unito.


Ironia della sorte, adesso si scopre che quando George Soros ha minacciato “lo schianto del Brexit vi renderà tutti più poveri – attenzione”, quello che intendeva veramente era “mi renderà più povero”. E sì, George, la gente è stata avvertita, che è il motivo per cui ha votato come ha fatto.