COME MAI L'OPPOSIZIONE DELLA REGIONE SARDA ARRIVA IN RITARDO?
Sa Defenza
IL 12 SETTEMBRE SOTTO LA REGIONE SARDA SI È SVOLTO UN SIT-IN CONTRO LE SCORIE NUCLEARI IN SARDINYA, COME MAI, DOPO AVER RASSICURATO GLI INCREDULI ASTANTI, LA REGIONE SARDA MANDA L'OPPOSIZIONE ALLE SCORIE NUCLEARI IN RITARDO ?
Come fidarsi delle promesse di questi politicanti al governo della RAS che prima affermano che faranno di tutto per opporsi alle scorie nucleari in Sardinya , vedi video sotto del pres. della RAS Ganau, per poi smentirsi grossolanamente pochi giorni dopo sbagliando addirittura la data d'avvio corretto del documento di opposizione; eppure era chiaramente scritto e sapevano quanto richiesto nell’avviso (Gazzetta ufficiale n. 164 – serie generale – del 15 luglio 2017) sull’avvio della procedura di V.A.S. improrogabile entro il 13 Settembre 2017.
Siamo sicuri che si tratti di un errore madornale e non di un errore voluto?
Sappiamo che la nostra terra non ha le giuste caratteristiche del V.A.S. ma, collimano con gli intenti dell'ente preposto alla soluzione dei problemi italiani e perché non pure europei?
Eppure nel 2015 l’assessore regionale della difesa dell’ambiente Spano afferma : “vigiliamo con grande attenzione su ciò che avviene a proposito del sito nazionale per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Come più volte ribadito, anche in questo caso faremo valere l’Autonomia della Sardegna, affermando il nostro potere decisionale sul territorio sardo e tenendo conto della volontà delle comunità”. ansa.it/sardegna
Un'isola con una bassa densità di popolazione lontana dalla terra ferma, ma con una popolazione che si è già espressa con un referendum consultivo regionale nel 2011 in modo netto contro ogni ipotesi di ubicazione di centrali nucleari e contro i siti di deposito di scorie nucleari, sono dunque emerse opposizioni preventive, e sussistono fortissime ragioni di ordine ambientale, sociale ed economico.
Inoltre ci sono anche studi di geologi e come si legge nell'immagine del giornale Nuova Sardegna del 2015 sotto riportato, vi si afferma: "Non è adatta perciò l'isola sarà esclusa" e sebbene ne scoraggino la possibilità di locazione come deposito di scorie radioattive, abbiamo sempre un dubbio, un tarlo, che questa mancato arrivo nei tempi giusti dell'opposizione , possa significare una possibile locazione del deposito di scorie radioattive , proprio sulla nostra terra .
Sa Defenza
IL 12 SETTEMBRE SOTTO LA REGIONE SARDA SI È SVOLTO UN SIT-IN CONTRO LE SCORIE NUCLEARI IN SARDINYA, COME MAI, DOPO AVER RASSICURATO GLI INCREDULI ASTANTI, LA REGIONE SARDA MANDA L'OPPOSIZIONE ALLE SCORIE NUCLEARI IN RITARDO ?
Come fidarsi delle promesse di questi politicanti al governo della RAS che prima affermano che faranno di tutto per opporsi alle scorie nucleari in Sardinya , vedi video sotto del pres. della RAS Ganau, per poi smentirsi grossolanamente pochi giorni dopo sbagliando addirittura la data d'avvio corretto del documento di opposizione; eppure era chiaramente scritto e sapevano quanto richiesto nell’avviso (Gazzetta ufficiale n. 164 – serie generale – del 15 luglio 2017) sull’avvio della procedura di V.A.S. improrogabile entro il 13 Settembre 2017.
Siamo sicuri che si tratti di un errore madornale e non di un errore voluto?
Sappiamo che la nostra terra non ha le giuste caratteristiche del V.A.S. ma, collimano con gli intenti dell'ente preposto alla soluzione dei problemi italiani e perché non pure europei?
Eppure nel 2015 l’assessore regionale della difesa dell’ambiente Spano afferma : “vigiliamo con grande attenzione su ciò che avviene a proposito del sito nazionale per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Come più volte ribadito, anche in questo caso faremo valere l’Autonomia della Sardegna, affermando il nostro potere decisionale sul territorio sardo e tenendo conto della volontà delle comunità”. ansa.it/sardegna
Un'isola con una bassa densità di popolazione lontana dalla terra ferma, ma con una popolazione che si è già espressa con un referendum consultivo regionale nel 2011 in modo netto contro ogni ipotesi di ubicazione di centrali nucleari e contro i siti di deposito di scorie nucleari, sono dunque emerse opposizioni preventive, e sussistono fortissime ragioni di ordine ambientale, sociale ed economico.
Inoltre ci sono anche studi di geologi e come si legge nell'immagine del giornale Nuova Sardegna del 2015 sotto riportato, vi si afferma: "Non è adatta perciò l'isola sarà esclusa" e sebbene ne scoraggino la possibilità di locazione come deposito di scorie radioattive, abbiamo sempre un dubbio, un tarlo, che questa mancato arrivo nei tempi giusti dell'opposizione , possa significare una possibile locazione del deposito di scorie radioattive , proprio sulla nostra terra .
L’I.S.P.R.A. dice “no” ad aree vulcaniche attive o quiescenti, a località che si trovano a 700 metri sul livello del mare o ad una distanza inferiore a 5 chilometri dalla costa. Sono anche escluse le aree a sismicità elevata, con pendenza superiore al 10%, a rischio frane o inondazioni e le ‘fasce fluviali’. Escluse le aree naturali protette, i poligoni militari, quelle che non siano ad adeguata distanza dai centri abitati, dighe, aeroporti, quelle a distanza inferiore di un chilometro da autostrade e strade extraurbane principali e ferrovie. gruppodinterventogiuridico
Questi criteri conducono, per esclusione, ad aree ‘potenzialmente idonee’.
Incrociando questi criteri vien difficile immaginare un sito potenziale in Sardegna. http://www.isprambiente.gov.it/files/nucleare/GuidaTecnica29.pdf
Noi auspichiamo che ciò non avvenga , perché altrimenti vedremo veramente giornate di lotta infuocate, e vogliamo ricordare ai mendaci di mente corta, al governo RAS e italiota, che PRATOBELLO ci ha insegnato e se necessario quello stesso spirito popolare di ribellione risorgerà e lo vedrete forte e fiero nella difesa della nostra terra con le nostre lotte!