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mercoledì 22 maggio 2019

BREAKING NEWS: PAKISTAN 700 bambini preda di convulsioni dopo la vaccinazione antipolio a Peshawar

BREAKING NEWS: PAKISTAN 700 bambini  preda di convulsioni dopo la vaccinazione antipolio a Peshawar

Erin Elizabeth
Arynews


PESHAWAR: Almeno 700 scolari preda di convulsioni dopo la vaccinazione contro la poliomielite a Peshawar i parenti inferociti hanno assalto l'ospedale della città 





Una folla inferocita ha creato disordini nell'ospedale di Mashokhel nella zona di Badha Beer a Peshawar dopo che alcuni bambini   appena vaccinati contro la poliomielite si sono ammalati.

Un grande contingente di polizia si è recato sul posto per tenere sotto controllo i disordini.

Una folla di persone infuriate, perlopiù parenti dei bambini,  ha inscenato una protesta di fronte all'ospedale e danneggiato la proprietà dopo che dei bambini si sono caduti in preda di convulsioni dopo la vaccinazione antipolio. I parenti hanno manifestato la loro ira abbattendo il muro dell'ospedale e dando fuoco all'edificio. Dopo gli incidenti è esplosa una bombola del gas.

Un  contingente di polizia che si è precipitato in ospedale a reprimere le azioni fuori legge. Le forze dell'ordine di  Peshawar hanno detto che verranno presi provvedimenti legali contro le persone coinvolte nell'incidente di rivolta

Un portavoce di Hayatabad Medical Complex ha detto che i bambini, della scuola primaria n.1 Mashokhel,  portati in ospedale con problemi di vomito e vertigini sono in condizioni stabili.

Un insegnante  ha detto che dopo la somministrazione del vaccino anti-polio in gocce i bambini hanno mostrato immediate reazioni al farmaco con vomito e vertigini.

Secondo i precedenti rapporti, oltre 100 bambini con vertigini sono stati portati all'Ospedale della città, mentre altri 20 son stati dirottati in un altro ospedale. Il numero, tuttavia, in seguito è aumentato fino a circa 700 bambini, che lamentavano conati di vomito e vertigini, portati in altre  strutture mediche di Peshawar, riferiscono fonti ospedaliere.

Il governatore Khyber Pakhtunkhwa Shah Farman ha chiamato a rapporto il ministro della sanità provinciale e ha ordinato un'inchiesta sull'incidente.

Oggi è iniziata una campagna nazionale per somministrare gocce anti-polio ai bambini sotto i cinque anni.

Il coordinatore nazionale del programma di eradicazione della polio, Rana Safdar, ha detto a Radio Pakistan di Islamabad che il programma anti-polio ha come obiettivo la vaccinazione di 39 milioni di bambini in tutte e quattro le province, Azad, Kashmir e Gilgit-Baltistan
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https://sadefenza.blogspot.com/2019/05/breaking-news-pakistan-700-bambini-si.html

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Lettera aperta a Matteo Messina Denaro. ''Davvero vuole finire così?''

Lettera aperta a Matteo Messina Denaro. ''Davvero vuole finire così?''

Chris Barlati
Sa defenza 




Giusto fino ad un mese fa non si faceva altro che parlare di Matteo Messina Denaro. Per quale motivo?
Non è un caso che si smetta di parlare del ''mafioso'' più ricercato d'Italia, se non d'Europa, prima delle elezioni europee.

La storia di Messina Denaro è un romanzo dell'incredibile. Miliziano di prim'ordine di Cosa Nostra, Messina Denaro diventa il referente nazionale della Falange Armata, l'organizzazione terrorista che mosse guerra allo stato Italiano, uccidendo Falcone e Borsellino e che conquistò non solo il mercato economico del nuovo mondo globalizzato, ma il mondo della politica nazionale.

Il contesto storico
Ricordiamo tuttavia un evento di fondamentale importanza: con il crollo della prima Repubblica e le bombe che segnarono l'inizio della Seconda, una nuova struttura, del tutto aliena alla vecchia comprensione di cui poteva disporre il potere politico, iniziò ad insidiarsi nei meccanismi decisionali dello Stato. Tra questi, massoneria, 'Ndrangheta, Cosa Nostra, finanza vicino all'ala di De Benedetti, le strane politiche del post Pc in senso liberista, si unirono in una commistioni all'allora indefinibile.
Gli unici che riuscono a scorgere la fisionomia di tale chimera furono Falcone e Borsellino. Altri, come il pool di Milano e, nella fattispecie di Di Pietro, vennero usati, tanto che resosi conto della reale pericolosità della situazione, decisero di allontanarsi per sempre dal mondo della magistratura senza più nulla tentare per timore di una definitiva ''liquidazione''.
I ''sopravvissuti'' della politica, i vari post comunisti successori del Pci, insieme ad una sparuta minoranza di socialisti, divennero implicitamente parte del nuova sistema(vuoi per ignoranza, o per quieto vivere).
Resistenze non ve ne furono, a parte lo stupido tentativo dei socialisti craxiani e Dc andreottiani di ergere Berlusconi a Homo Novus e referente politico del nuovo divenire, con l'intento di ''assorbire'', nel modo meno traumatico possibile, lo shock dell'inevitabile trasformazione, impedendo così la diluizione della politica italiana in un mero agglomerato di interessi e proiezioni economiche e finanziarie.

Chi è(era) il ''dritto''. Una nuova trattativa all'orizzonte?
E' questo il contesto in cui Matteo Messina Denaro assume il ruolo di referente dell'ala militare della Falange Armata, ovvero di quella chimera composta da Mafia, parte della 'Ndrangheta, sezioni filo atlantiche dei Servizi Segreti e massoneria finanziaria.

Storia insegna che, ogni qual volta un nuovo governo voglia praticare un po' di politica, senza la ''benedizione'' di questa invisibile ma presente entità, si corra matematicamente il rischio di inaugurare una nuova stagione di bombe, attentati o di inchieste giudiziarie riguardanti i reati più indicibili(i più comuni sono di finanziamento illecito e sessuali). Tutti i precedenti governi hanno lanciato messaggi di distensione nei riguardi di tale sovrastruttura.

Forniamo alcuni esempi:
  • Berlusconi:
Il buon vecchio Silvio ha vissuto per oltre un ventennio da giocatore di primo piano nella vita politica ed economica del Paese. Tramite dell'Utri, suo vecchio amico di Università, ha potuto avvicinarsi a Cosa Nostra e rendersi ''credibile'', di conseguenza, agli occhi della finanza falangista(di cui Cosa Nostra era la componente maggioritaria). E' qui che il sogno del ponte sullo stretto di Messina, chiaro segnale di distensione nei confronti della criminalità, prende avvio. In quel periodo, qualsiasi criminale poteva trarre sostegno ed impunità facendosi eleggere come senatore o deputato di Forza Italia(vedi Cosentino). E l'incessante ritorno al tema del Ponte costituiva ad ogni tornata elettorale un messaggio di rinnovata amicizia nei riguardi della succitata organizzazione.

  • Renzi:
Dopo il crollo della destra in Italia, e prima dell'affermarsi del Movimento 5 stelle, il potere è passò alla ''sinistra'', l'ala atlantica del nazismo finanziario. Anche Renzi, come Berlusconi, corteggiò infinite volte la Falange con la sua intenzione di voler proseguire l'operato di Berlusconi: in primis, il Ponte e, a seguito, privatizzazioni, deregolamentazioni, precariato e concessioni di territori nazionali(Mar di Sardegna).

  • Governo giallo verde.
Sia Salvini che Luigi di Maio non hanno sprecato una sola parola nei riguardi del super latitante Messina Denaro. Basterebbe scrivere ''Salvini/Di Maio'' con ''Messina Denaro'' su google per rendersi conto dell'inesistenza di qualunque trattazione od argomentazione spesa dai due ''super ministri''. Ritroviamo sorprendentemente ed unicamente le affermazioni di Cafiero de Raho, uomo stimato dal defunto pentito Carmine Schiavone, che si lascia andare a dichiarazioni sconcertanti, quasi stupide, che ''non gli appartengono'' data la sua brillante e professionale carriera nell'antimafia(nonché stando alla stima nutrita nei suoi confronti dall'ex boss dei Casalesi).

Caro De Raho, le parole sono importanti
''Arresteremo Messina Denaro'', ''Abbiamo tagliato le reti che lo supportavano'', ''La sua cattura è questione di tempo''.
Tempo fa De Raho aveva pubblicamente annunciato che la Direzione Nazionale Antimafia aveva sventato la formazione di una nuova cupola mafiosa a Palermo, sul punto di riformarsi a seguito della morte del ''capo dei capi''. Tale assurdità è stata il prologo di una serie di scivoloni che non sono certo il prodotto dell'intelletto di Cafiero de Raho, ma che trovano bensì spiegazione in una sua ipotetica strumentalizzazione ad opera del governo in carica; governo che sembra inviare al ''referente'' della Falange un inequivocabile messaggio: ''Accordiamoci''.

5 Stelle e Lega. Una nuova Trattativa
Quando si vuole arrestare qualcuno, lo si fa e basta. Non lo si avvisa. Ciò lo allarmerebbe e gli permetterebbe di fuggire. Quando nei passati anni '90 si dichiarò in pubblico l'imminente arresto di Riina, quest'ultimo comprese chi e come l'avesse 'venduto'. La storia è la narrazione di un procedere universale chiamato 'tempo', che si ripete in forme diverse ma con attuazioni analoghe.

Perché si decide, in questo caso, di ''allarmare'' il mafioso più importante del mondo? Colui che, alla guida dell'esercito di ''Cosa Nuova'', commistione tra Cosa Nostra e 'Ndrangheta, gestisce e permette l'entrata in Europa dell'intero mercato della droga atlantica? Colui che, molto probabilmente, assieme alle sezioni ''deviate'' dei servizi segreti ha preso accordi per impedire attentati in Italia in cambio di un ''ragionevole'' traffico di armi e di rifiuti nucleari con i paesi del Medio Oriente, in perfetto stile ''Lodo Moro 2.0''?

Risponderemo qui di seguito.
Si allarme un personaggio di tale calibro perché:
  1. Si vuole dargli un avviso, ''attenzionarlo'', per rimetterlo in riga;
  2. Si vuole lanciare un messaggio, in modo che possa essere il solo ed unico a poterlo comprendere;
  3. Si vuole salvare il latitante da un omicidio interno, offrendogli un ''armistizio'' o ''protezione'', arrestandolo.

I contesti, naturalmente, cambiano a seconda dell'opzione.
Per il punto 1, storia criminale ci insegna che, qualora un Riina si avvicini alla fine, sorga sempre un Provenzano pronto a consegnarlo alle forze dell'ordine, non per tradirlo, ma per offrire un capro espiatorio alla pubblica opinione e procedere ad una ''distensione'' tra i due mondi: quello formale, pubblico, della politica, e quello oscuro, dei sporchi meccanismi dello Stato e dell'interazione tra servizi e criminalità. Ad ogni Provenzano succederà un Messina Denaro, e così via...

E se davvero ne capissero qualcosa di politica?
Lega e 5 Stelle potrebbero aver ideato consapevolmente tutto ciò, consci del lento ma inarrestabile divenire multipolare europeo, cambiamento che richiede, come sempre, una riformulazione degli equilibri esistenti tra strutture statali e sovrastrutture irregolari.

Proprio come accadde in Europea quando crollò il muro di Berlino, la necessità di ''aggiornare'' la ''gestione'' della Cosa Pubblica in senso finanziario ed ultraliberale(a suon di bombe ed omicidi di ''Stato'') divenne prioritaria: vitale. Allo stesso modo, 5 Stelle e Lega, da ottimi prevenuti, potrebbero aver anticipato eventuali offerte, lanciando per primi il loro messaggio alla ''stanza dei bottoni'': ''Siamo qui, a vostra disposizione, ma abbiamo il coltello dalla parte del manico. Caro Messina Denaro, o sei dei nostri o faremo di tutto per delegittimarti e farti eliminare dalla stessa organizzazione di cui fai (o facevi) parte''. Se così fosse, tanto di cappello nei confronti degli strateghi della Lega e dei 5S. Ciò spiegherebbe anche il perché del silenzio del ''capitano'' Salvini su argomenti quali 'Ndrangheta, Servizi Segreti e massoneria deviata, assieme al menefreghismo dei 5S che ha fatto, in passato, della trasparenza il suo cavallo di battaglia(l'esponente più rude, a tal proposito, era Alessandro Di Battista, silurato in fretta in furia, guarda caso in vista delle elezioni europee).

Ora tutti europeisti
Per il punto 2, M5s e Lega hanno, altra casualità, abbracciato un europeismo fatto di santini, figurine della madonna e richiami a qualsiasi entità che potesse loro fornire consensi. Chiesa, criminalità, mercati finanziari ecc... Una politica priva di dignità, insomma, al limite del ridicolo, di cui il nuovo Governo vuole farsi incarnazione. In questo mese che ha preceduto, e precede, le votazioni, la questione ''Messina Denaro'' ha perso di significato. Potremmo interpretare questa 'casualità' come un tentativo preparatorio in vista delle europee, o come un obiettivo temporaneo raggiunto, in parte, nella propria realizzazione. Nel senso: ''Caro Messina Denaro, se hai capito il messaggio vediamo chi vincerà queste elezioni e se ci saranno problemi. In base ai risultati, poi, ragioneremo.''
Naturalmente, le mie sono supposizioni. Ma ricordiamo che il santino sta alla Chiesa come l'europeismo ai mercati finanziari ed il silenzio al consenso mafioso...

No trattativa Stato-Mafia, ma Falange-Governo
Il punto 3, rifacendoci all'intricata cronologia della trattativa tra Stato e Mafia degli anni '90, ha del concreto ed è attinente con l'odierna evoluzione degli eventi politici nazionali ed internazionali. Sappiamo di per certo che senza quella ''sezione'' dei ''servizi'' segreti italiani, che oramai detiene il potere nell'ambito decisionale politico ed economico, sarebbe impossibile governare, a meno che non si vogliano rischiare bombe, scandali, intercettazioni e finanziamenti illeciti.

Definito il contesto nel quale si è avallato ''l'avviso di arresto'', seguo con le domande al signor Denaro, speranzoso che possa leggerle e che possa rispondere magari con un ''papello'' scritto di suo pugno ed inviato ai maggiori quotidiani nazionali(nel dubbio, a quotidiani minori siciliani, o al giornale LA VOCE DELLE VOCI, di cui stimo l'operato ed i collaboratori. Link http://www.lavocedellevoci.it/):

Lettera aperta a Matteo Messina Denaro. ''Voleva davvero finire così?''
Caro signor Messina Denaro,
Non mi interessa conoscere i come, i dove ed i perché. E' inutile domandarlo, e sono sicuro che solo gli stupidi pretenderebbero di avere certe risposte. Carmine Schiavone informò Cafiero de Raho degli ''inconfessabili segreti'' pervenuti da suo padre quando questi si trovava in cella con il boss casalese. E sappiamo bene che De Raho si guarda bene dal raccontarli. Molte delle dichiarazioni di Schiavone sono adesso nelle mani dei servizi belgi. Quest'ultimi hanno la strana predisposizione nell'accogliere, tra le loro braccia, uomini della criminalità della provincia di Caserta e Salerno, che si sono distinti nel loro agire, cambiandogli connotati ed identità. Ma non voglio domandarle questo. Le mie domande riguardano le sue intenzioni. Le passate, ovvio. Il suo lato ''umano'' ed ''intellettuale''. Mi spiego meglio:
  1. Quando iniziò a mettere a fuoco i contorni del nuovo divenire, si rese conto che si sarebbe circondato di persone meschine, inutili e senza un minimo di anima? Gente che, condannata alla depravazione del denaro e della cocaina, in nulla e per nulla avrebbe potuto attuare i suoi ''ideali'' di crociato mafioso?
  2. Non si sente usato da quel mondo che ha contribuito a creare? Pensa davvero che la sua proiezione, in tale microcosmo, possa tuttavia influenzare la realtà circostante in maniera ''positiva''?
  3. Pensa davvero che ci siano persone incapaci di percepire quella verità che viene ridicolizzata e mistificata da esseri di infimo valore presenti nelle istituzioni e nelle megacorporazioni mediatiche?
  4. La storia si ripete, e si sta ripetendo anche per Lei. Di sicuro era preparato a tutto questo, poiché lei è, come direbbe Riina, uno ''dritto''. Pensa sia arrivato il momento di raccontarci un po' di Lei? Non dei suoi segreti, ma della sua persona. Un racconto, e non una confessione, di ciò che fu. La chiamano ''Svetonio'', ma preferire la chiamassero ''Petronio'' o ''Marziale'', poiché ''la nostra pagina sa di uomo'', e mi piacerebbe leggere una sua di pagina, anche una sola, che descriva la situazione di questi anni. Se la sentirebbe? Prima che l'arrestino o che la facciamo scomparire per sempre?
Con affetto
Chris Barlati

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