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giovedì 18 novembre 2021

Le lamentazioni ...

3:1 Io sono l'uomo che ha visto l'afflizione
sotto la verga del suo furore.
2 Egli mi ha condotto, mi ha fatto camminare nelle tenebre
e non nella luce.
3 Sì, contro di me di nuovo volge la sua mano
tutto il giorno.
4 Egli ha consumato la mia carne e la mia pelle,
ha spezzato le mie ossa.
5 Ha costruito contro di me e mi ha circondato
di veleno e di affanno.
6 Mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi,
come quelli che sono morti da lungo tempo.
7 Mi ha circondato di un muro, perché non esca;
mi ha caricato di pesanti catene. 

Le lamentazioni di Geremia , in questo caso alcuni amici della chat raccontano delle defezioni alle manifestazioni e piangono in cuor loro vedere che tutto sembra si spogli e che tutto sembra volgere al nulla;  

ci sono aspetti di quanto si dice in chat che sono pur condivisibili ...

ma chiedo chi di noi era in piazza la settimana scorsa? e la settimana ancora prima quando c'era un diluvio? Scusate ma a cosa serve incitare la folla alla ribellione?  Se nn si è nemmeno capaci di dare la propria presenza ad ogni occasione mettendoci la faccia?

È pur vero che il nostro scopo è dare una scossa alle coscienze , ma non siamo potentati che usano media e ogni metodica che usa il sistema, siamo povera gente che si arrabatta e sopravvive loro malgrado, e nel nostro piccolo spostiamo i monti per aiutare e sensibilizzare le genti.

Il nostro intento non è la ribellione , ma la consapevolezza di uomini e donne liberi, a chi dovremmo ribellarci? Se siamo schiavi ci ribelliamo , ma se siamo liberi costruiamo il nuovo mondo con le poche cose che abbiamo e condividiamo insieme , con la nostra nullità oggettiva ma con grande magnaminità spirituale e di amorevole partecipazione collettiva.

Siamo uomini e donne liberi e se consapevoli comprendiamo che nn dobbiamo semplicemente ribellarci, perchè in quel caso riconosciamo d'essere schiavi,  ma ci dobbiamo organizzare tra gente di buona fede per dare un futuro alle giovani e alle future generazioni non ancora arrivate, usiamo il nostro poco tempo per avvisare le genti con nostri piccoli discorsi, a volte magnifici e altre volte più contenuti e poveri;

ma non dimentichiamo che siamo noi le sole pietre parlanti che muovono le acque dell'inquietudine e che scuotiamo l'emozione di chi ci ascolta... 

sappiamo che non siamo onnipotenti, siamo poveri e gente di umile origine, gente che persegue la propria strada con un pochi e limitati mezzi, ma siamo sempre desti, all'erta , pronti a diffondere informazione e sopratutto amore, comprensione per chi è caduto in trappola, con il siero magico genico...

siamo pochi  è vero , ma ci mettiamo tutto il nostro intento e la nostra  capacità di pensare, di espressione, per giungere ai cuori degli astanti e di chi ci guarda e vede magari solo gente che pare loro distante e incomprensibile non capiscono perché non parlano la nostra lingua,  sono fuori della nostra portata sono fuori sintonia...

Ma nonostante tutto siamo ogni cosa a tutti, a chi è nel letto della malattia portiamo conforto, al povero passante agli angoli dei semafori che porge la mano diamo senza esitare l'elemosina,  e pure a chi ci guarda con odio, passiamo oltre e lo perdoniamo; continuiamo nella nostra opera di cambiamento, di luce e pace ; 

andiamo avanti malgrado lo scoraggiamento di molti e l'insulto quotidiano dei media, e benchè ci rivestano d'infamia che ci gettino addosso ogni insulto e acredine, siamo sempre presenti e continuiamo la nostra strada di denuncia dell'illegittimo, da uomini e donne liberi;

è normale che molti perdono la strada e non vengano più a esporre il sistema e le sue malefatte, ci vuole forza e pazienza , ci vuole tolleranza per chi è stanco e si lamenta e sopratutto ci vuole comprensione ben sapendo che il bene non ci manca mai;

ecco cosa dobbiamo continuare a fare, nel nostro piccolo, andare avanti , non scoraggiarci , portare una buona parola agli afflitti e dare la speranza ai poveri che ci guardano;

e dare, se riusciamo,  la sicurezza del cambiamento che è di vitale importanza, senza più il terrore della malattia che propagandano  ogni girono in ogni luogo, 

eppoi non dimentichiamo il coraggio che mettiamo in piazza senza timore,  nonostante la coercizione posta sulla testa di tutti, sul popolo, siamo sempre lo stesso liberi, e per questo che possiamo essere esempio per tutti gli altri, perché anche  loro possano liberarsi e scendere in piazza con Noi, senza costrizione o lamentela alcuna!