lunedì 6 maggio 2019

MA DANTE, LEONARDO E LEOPARDI CHE C’ENTRANO CON L’UNIONE EUROPEA DI MAASTRICHT (1992) ? NIENTE. ANZI, C’ENTRANO COL SOVRANISMO…

MA DANTE, LEONARDO E LEOPARDI CHE C’ENTRANO CON L’UNIONE EUROPEA DI MAASTRICHT (1992) ? NIENTE. ANZI, C’ENTRANO COL SOVRANISMO…



Mentre si avvicinano le elezioni per il Parlamento europeo sembra che si realizzi sempre di più la sarcastica previsione di Indro Montanelli quando si farà l’Europa unita i francesi ci entreranno da francesi, i tedeschi da tedeschi e gli italiani da europei

Ecco, fresco fresco, un esempio di queste ore. Al conduttore di France 2 che ha definito Leonardo da Vinci “un genio francese” ha risposto Carlo Cottarelli, l’economista sempre in procinto di andare a Palazzo Chigi per un governo tecnico. E non ha risposto rivendicando l’italianità di Leonardo, come sarebbe parso ovvio. No.

Ecco qua il suo stupefacente tweet: La televisione francese dice che Leonardo era un genio francese. Che ignoranza! Leonardo era un genio europeo” .Europeo e non italiano?  Sembra quasi che l’Italia non esista o sia disdicevole dire “italiano” 

Eppure di Voltaire o di Pascal, a Parigi, non sentirete dire che sono europei, ma che sono francesi. E casomai dopo – solo dopo – che sono europei, termine che però risulta storicamente assurdo per il loro tempo se lo si vuole leggere come “euristi” ovvero tifosi di Maastricht, dell’euro e della Commissione Europea di Juncker.

Europei – per capirci – sono anche Dostoevskij e Tolstoj e anche Vladimir Putin lo è . Ma l’essere europei non c’entra nulla con l’essere “euristi, sostenitori dell’attuale Unione Europea, nata nel 1992, che, com’è noto, non coincide neanche geograficamente con l’Europa.      
   
Il buon senso indurrebbe a dire che proprio perché Leonardo era italiano, e a quel tempo l’Italia aveva la leadership culturale del continente, si può dire anche europeo (cosa diversa dall’essere per questa UE). Ma il buon senso, come diceva il Manzoni, se ne sta nascosto. 
Del resto il Pd ha addirittura scritto nel suo simbolo elettorale Siamo europei. Non scrivono “Siamo italiani”, ma “europei”. 

Perfettamente coerente con un memorabile tweet del Partito Democratico del 27 giugno 2016 che fu contestatissimo dai sovranisti: Nostre battaglie in Ue non erano per l’interesse dell’Italia, ma perché ritenevamo fossero interesse dell’Europa

Del resto il 3 agosto 2017il TgLa7, in un altro tweet, riferiva le parole che Matteo Renzi pronunciò, con apprezzabile sincerità: Ue: abbiamo sbagliato a non difendere i nostri interessi nazionali

Il fatto è che da qualche anno si sente ripetere – da certi pensatori – che addirittura non esisterebbe un’identità italiana. Se però si nega questa diventa poi impossibile rivendicare una “identità europea” che non è mai esistita se non nel Medioevo quando si chiamava “cristianità” ed aveva come base la comune fede cattolica e la lingua latina.

Proprio per tale memoria storica il presidente Mattarella , nella recente visita in Francia, ha correttamente dichiarato a proposito di Notre Dame : “è un vero archivio di memoria . Tutti i principali avvenimenti di Francia , dal 1200 in poi, sono passati da qui”, inoltre “in questa cattedrale”, ha aggiunto, “si specchia tanta parte della storia e della civiltà d’Europa”.

E’ esattamente quell’Europa cristiana le cui radici e fondamenta sono state rinnegate dall’Unione Europea nata nel 1992 a Maastricht , come ha spiegato Ernesto Galli della Loggia in un editoriale sul “Corriere della sera” intitolato Le radici riscoperte (tardi).

Cosicché appare evidente che la UE non coincide affatto con l’Europa, né geograficamente, né storicamente, né culturalmente, né spiritualmente
La UE non è l’Europa . E’ una costruzione tecnocratica nata sull’onda della globalizzazione e da essa poi travolta e ridotta in frantumi.

Così diventa ancora più surreale oggi – che la UE è in crisi profonda – cercare consensi politici per essa attingendo proprio a quell’(altra) Europa che la UE ha rinnegato e che non c’entra nulla con la burocrazia di Bruxelles.

Ieri sul Corriere” Roberto Sommella  – che non risulta essere un letterato – è andato a scomodare addirittura Dante e Leopardi per un loro improbabile endorsement a favore della UE , sempre (erroneamente) confusa con l’Europa.

E’ perfino imbarazzante dover ribattere a simili assurdità . Dante – che politicamente non ha mai parlato di Europa, ma di Monarchia” universale, come riedizione dell’impero romano, incentrata sul primato di Roma – è precisamente colui che fonda il canone della lingua italiana e lo fa preferendo il nostro volgare al latino che era la lingua “europea” di allora.

Rivendica la nobiltà del nostro volgare  a perpetuale infamia e depressione de li malvagi uomini d’Italia, che commendano lo volgare altrui e lo loro proprio dispregiano (CvI, XI, 1). 

Con lo stesso orgoglio identitario” e “sovranista”  – e col dolore verso l’amata Italia mal ridotta dalle sue classi dirigenti – Dante verga i memorabili versi del canto VI del Purgatorio: “Ahi serva Italia, di dolore ostello,
/ nave senza nocchiero in gran tempesta,/ non donna di province, ma bordello!”. 

Egli canta “l’umile Italia”  che vedeva già sbocciare – con Virgilio – ai primordi di Roma  ed è proprio da questo alto canto dantesco che – attraverso Petrarca, Machiavelli e Leopardi – l’identità nazionale italiana arriverà a ispirare l’unità politica-statuale  (sia pure realizzata pessimamente dai Savoia  come conquista militare, anziché come federazione dei regni italiani).

Per questo Giuseppe Antonio Borgese arrivò a scrivere: L’Italia non fu fatta da re o capitani; essa fu la creatura di un poeta: Dante. (…) Non è un’esagerazione dire che egli fu per il popolo italiano quello che Mosè fu per Israele.

Leopardi poi fu letteralmente il poeta del nostro Risorgimento. Basti ricordare la canzone All’Italia che si lancia – come Petrarca e Machiavelli – contro quelle potenze straniere (europee) e i loro eserciti i quali da secoli devastavano il Bel Paese, invitando gli italiani a ritrovare la grandezza antica e a combattere uniti per l’indipendenza e la libertà della Patria.

È una delle canzoni civili che più entusiasmò i patrioti italiani nel XIX secolo. Pietro Giordani scrisse all’amico Giacomo: “La tua canzone gira per questa città come fuoco elettrico: tutti la vogliono, tutti ne sono invasati”. 

A chi pretende di arruolare Leopardi nel coro pro UE, ricordo infine questa pagina del suo ZibaldoneLa patria moderna dev’essere abbastanza grande, ma non tanto che la comunione d’interessi non vi si possa trovare, come chi ci volesse dare per patria l’Europa. La propria nazione, coi suoi confini segnati dalla natura, è la società che ci conviene. E concludo che senza amor nazionale non si dà virtù grande

Parole da rileggere: “senza amor nazionale non si dà virtù grande” . Verrebbe dunque da dire: lasciate in pace l’Italia e l’Europa . Due grandi, antiche e nobili realtà. 
Tutt’altra cosa è la misera Unione Europea (nata nel 1992 a Maastricht) che è stata nefasta per l’Italia e per l’Europa  e che merita solo di essere archiviata. Per sempre.

Antonio Socci

Da “Libero”, 5 maggio 2019

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MANIFESTAZIONE A ROMA CONTRO LE ESCLUSIONI SCOLASTICHE

MANIFESTAZIONE A ROMA CONTRO LE ESCLUSIONI SCOLASTICHE


COMUNICATO STAMPA

MANIFESTAZIONE IN PIAZZA MONTECITORIO A ROMA

MERCOLEDÌ 8 MAGGIO 2019 – DALLE 10.00 ALLE 14.00


Mercoledì 8 maggio 2019 liberi cittadini manifesteranno a Roma in piazza Montecitorio contro le esclusioni scolastiche 
previste dalla legge Lorenzin 119/2017 e dal DDL 770



Nonostante le molte promesse elettorali e gli impegni presi in questi due anni, i partiti attualmente al Governo del Paese (Movimento 5 Stelle e Lega) ad oggi non sono intervenuti per evitare le esclusioni dei bambini dagli asili nido e dalle scuole materne e i bimbi esclusi da questi servizi sono ormai migliaia.

Un numero a tutt’oggi imprecisato sia per l'assenza di un'anagrafe vaccinale nazionale, sia perché tantissime famiglie, rinunciando al lavoro di uno dei genitori, hanno deciso di ritirare i propri figli, nel silenzio assordante del personale scolastico che dovrebbe battersi per l'inclusione come principio fondamentale di civiltà.


Ad oggi in Commissione Igiene e Sanità del Senato si discute il disegno di legge n. 770, volto a superare la legge 119/2017 ma che allo stato attuale prevede l’introduzione di obbligo e relative sanzioni per tutte le vaccinazioni del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (potenzialmente decine di vaccinazioni) che dovessero registrare una copertura al di sotto degli obiettivi stabiliti. Sono previste inoltre esclusioni scolastiche che riguardano non più solo la fascia 0-6 anni, ma fino all'ultimo anno della scuola secondaria: è in gioco, per un tema prettamente politico che poco ha a che fare con la salute pubblica, la frequenza scolastica di almeno 1.500.000 bambini e ragazzi da 0 a 16 anni.

Coinvolgerà inoltre gran parte della popolazione adulta introducendo l’obbligo per il personale sanitario e scolastico, come si evince da alcuni emendamenti.


In questi mesi si è assistito attoniti alle dichiarazioni del Ministro della Salute Giulia Grillo che nega l'esistenza di danni e morti da vaccino, dimenticando che è proprio il suo Ministero a indennizzare ogni giorno le stesse vittime di un trattamento sanitario che non è esente da rischi (rif. legge 210/1992).





Eutanasia. Grillo: “Una legge è prioritaria per il Paese”

Il Ministro della Salute alla presentazione del rapporto al Parlamento sulle cure palliative rileva: “Non so cosa serva ancora per spingere il Parlamento a legiferare”. Sileri: “Dobbiamo batterci per fare in modo che tutti accedano alla terapia del dolore

http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=71912


Non c’è dubbio che sarà approvata queste legge. E’ una delle direttive generali che vediamo applicate con sempre maggior precipitazione. In tutto l’Occidente del capitalismo terminale – per risparmiare i “costi” della sanità pubblica – si comincia a proporre la cessazione delle cure a malati che hanno superato i 75 anni, e per loro, la proposta all’eutanasia come ultima terapia palliativa a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Per noi vecchi soli, malati, abbandonati e fatti sentire di peso, attaccati a qualche flebo o macchina respiratoria, la proposta – “le sue sofferenze sono insostenibili, noi possiamo liberargliele, non sentirà niente, sarà il grande sonno” – sarà una tentazione. Un’altra tentazione da vincere. Ricordando con forza che quella dove viviamo e soffriamo è una matrix, una prova – un test – e che la vera Vita è di là, e rischiamo di perdere, dando il nostro assenso alla nostra morte, molto più di qualche ora dolore – ma la vita eterna. Queste esperienze e “ritorni” sono permesse dal Cielo certo con uno scopo)

#MBlondet

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sabato 4 maggio 2019

Segni criptici sui palmi di John Podesta

Segni criptici sui palmi di John Podesta

Sa Defenza  

John Podesta con segni criptici sulle mani alzate e sopra "disegno eseguito con sangue" dall'artista satanica Marina Abramovich

Ecco un puzzle per la domenica sera . . . .

Mentre guardavo un altro video su YouTube , mi sono imbattuto in un video sui segni criptici sui palmi di John Podesta. Podesta è il presidente della campagna presidenziale di Hillary Clinton del 2016, ex consigliere della Casa Bianca a Barack Obama e ex capo dello staff dell'amministrazione di Bill Clinton.

Per prima cosa, ecco la foto di Podesta con le mani in alto, che mostra il numero 14 sul palmo della mano destra e il contorno di un pesce alla sua sinistra.



Ho trovato due video sui segni del palmo di Podesta. Entrambi chiamano i segni "tatuati" e attribuiscono sinistri significati occulti, pedofili e persino cannibalistici ai marchi.
https://www.youtube.com/watch?v=By9ksvUv6yg
https://www.youtube.com/watch?v=VfNi71V2CRA 


Una cosa che ho imparato facendo ricerca accademica è:

Vai sempre alla fonte originale.
La fonte originale di quella foto di Podesta è un'e-mail di WikiLeaks , n. 39999, di Milia Fisher, Assistente speciale della cattedra di Hillary per l'America, a John Podesta, presidente di Hillary per l'America. La foto era un allegato a quell'e-mail: P9220307 (1) .JPG.

Ecco l'email:

Da: mfisher@hillaryclinton.com
A: john.podesta@gmail.com
Data: 2015-09-25 14:33
Oggetto: TWEETS: #GlobalGoals
** I tweet dell'accordo sul clima in arrivo **
* TWEETS 9/25 *
Applaudire i leader globali e cittadini che hanno creato i nuovi #GlobalGoals. Lavoriamo insieme per #EndPoverty e creiamo un mondo migliore entro il 2030 I
giovani sono al centro delle nuove #GlobalGoals. Emozionato per vedere cosa riusciranno a raggiungere le generazioni più giovani.
Il mio preferito di #GlobalGoals? N. 14 - dobbiamo proteggere i nostri oceani e la vita sott'acqua #SDG
-
Milia Fisher
Assistente speciale alla sedia
Hillary per l'America
mfisher@hillaryclinton.com
c: 858.395.1741

Guarda l'email per te andando su WikiLeaks qui , quindi fai clic su "Allegati" per l'immagine "mani in alto" di Podesta.

Nota l'ultima frase dell'email di Fisher:

Il mio preferito di #GlobalGoals? No. 14- dobbiamo proteggere i nostri oceani e la vita sott'acqua #SDG
 #SDG = Obiettivi di sviluppo sostenibile.

#GlobalGoals fa riferimento ai 17 Global Goals for Sustainable Development - una sorta di versione aggiornata di Agenda 21, che è stata accettata da 193 leader mondiali presso le Nazioni Unite nel settembre 2015.

No. 14 degli Obiettivi Globali è "Life Below Water: Conserva e utilizza in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per lo sviluppo sostenibile". Ecco uno screenshot che ho preso del n. 14 su globalgoals.org:




In un tweet del 25 settembre 2015, Podesta ha spiegato che i segni sui suoi palmi si riferiscono agli Obiettivi Globali n. 14:



Ci sono cose davvero raccapriccianti che abbiamo scoperto su John Podesta, tra cui:
Il cannibalismo che dipinge nel suo ufficio di New York.
L' e-mail di WikiLeaks di John e suo fratello Tony Podesta sono stati invitati alla satanica performance artistico dell'artista Marina Abrambovich.
E-mail pizzagate di Podestà .


"l'artista satanica" Marina Abrambovich

C'è una spiegazione innocente per il pesce e no. 14 segni sui palmi di Podestà? È curioso che un uomo impegnato come Podesta sia riuscito in qualche modo a trovare il tempo per disegnare il numero 14 e un pesce sul palmo come una dimostrazione di solidarietà con GlobalGoals.

Quello che trovo raccapricciante sono tutte le cicatrici sui palmi di Podesta, che alcuni dicono essere il risultato del taglio e del salasso nei rituali di "spirit cooking". Vedi " Cannibalismo nella "spirit cooking" e il dito medio fasciato di Obama ".

Cosa ne pensi?

Vedi anche " John Podesta ha inviato una e-mail 3 giorni prima della morte sospetta del giudice della Corte Suprema Antonin Scalia ".

~ Eowyn


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https://sadefenza.blogspot.com/2019/05/segni-criptici-sui-palmi-di-john-podesta.html

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venerdì 3 maggio 2019

L'ARMATORE ONORATO PERDE MILIONI, CON TIRRENIA E MOBY, RUBATI AL POPOLO SARDO

L'ARMATORE ONORATO PERDE MILIONI, CON TIRRENIA E MOBY,  RUBATI AL POPOLO SARDO 

MAURO PILI


Rigorosamente in inglese. Rigorosamente tecnico. Rigorosamente nascosto.

Dentro lo scrigno della Borsa di Lussemburgo, però, il messaggio è esplicito: Moby ha perso 62 milioni di euro nel 2018 e se il governo non proroga la convenzione alla Tirrenia per la Sardegna saranno lacrime e sangue.


Dentro il bilancio appena depositato al mercato finanziario che foraggia Onorato e compagni è scritto a chiare lettere: senza proroga saltiamo per aria, ma prima alziamo al massimo tutte le tariffe per merci e passeggeri, tagliamo tutte le corse invernali e non solo da e per la Sardegna, e vendiamo navi a manetta.

Scritto e certificato da società "universali" di bilancio!

Attendere quei dormienti del ministro dei trasporti o del presidente della regione significa attendere morte sicura, continueranno a coprire con ignavia e connivenza queste operazioni sulle spalle della Sardegna e dei Sardi.

E dunque bisogna aprire il bilancio appena depositato per capire cosa sta per succedere!

Per frugare nel vero piano dei trasporti marittimi da e per la Sardegna bisogna armarsi di chiavistelli informatici, entrare nelle casseforti lussemburghesi e aprire il grande ricatto di Tirrenia e company.

Tutto scritto, senza pudore. Ovviamente non divulgato, tenuto nascosto nei rivoli finanziari di una city bancaria che attende con trepidante e alquanto illusoria attesa la restituzione di 300 milioni di euro.

Un bond ciclopico, contratto nel 2012 da mister Mascalzone Latino per comprare dallo Stato il carrozzone della Tirrenia e trasformarlo in una macchina da soldi. E di debiti, giusto quelli per non pagare lo Stato e continuare ad incassare una valanga di soldi pubblici.

La spregiudicatezza di uno Stato dormiente e/o connivente sta coprendo una delle operazioni più spericolate mai messe in campo contro la Sardegna.

Il piano è segreto.

Nel senso che nessuno lo deve conoscere, a parte coloro che hanno messo soldi a gogò per finanziare l'acquisto della Tirrenia, un carrozzone con dentro una convenzione capace di fruttare 560 milioni di euro. Tirrenia acquistata per 380 milioni di euro di cui 180 milioni mai pagati, per guadagnarci 560 milioni!

Eppure smontando gli accessi alla Borsa di Lussemburgo ecco il risultato: siamo sull'orlo del tracollo.

Lo scenario è raccontato nello stretto inglese finanziario.

Il Business Plan di Moby, si legge nel testo ufficiale, è stato oggetto di una Indipendent Business Review, da parte di una primaria società di consulenza, e incorpora una serie di ipotesi significative, la cui mancata realizzazione avrebbe "un impatto significativo" sul conseguimento delle prestazioni attese e sulla continuità aziendale, i principali effetti sono quelli indicati di seguito:

• un aumento dei ricavi di vendita del segmento merci nel periodo coperto dal Piano industriale, generato dall'aumento tariffario introdotto a novembre 2018 e dai maggiori volumi di vendita dal 2020; 
• un costo del carburante basato sulle curve forward calcolato alla data di redazione del Business Plan e una copertura swap quantitativamente limitata per l'anno 2019, che espone il Gruppo alla volatilità dei prezzi per gli anni del piano;


- la vendita di sette navi, due delle quali già avvenute nei primi mesi del 2019, ai valori e nei tempi previsti dal piano, ovvero quattro navi entro il 31 dicembre 2019 e tre navi nel 2020, di cui una alla fine di gennaio 2020;
- l'estensione in prorogatio dell'accordo tra lo Stato italiano e CIN per realizzare il collegamento marittimo di interesse pubblico con isole maggiori e minori (es. Sardegna, Sicilia e Isole Tremiti) con scadenza luglio 2020. 
- nessun pagamento del prezzo differito a Tirrenia nell'Amministrazione  Straordinaria durante il periodo coperto dal Piano Industriale e le sanzioni a seguito dell'indagine condotta dalla Commissione Europea in merito agli aiuti di Stato.

Le suddette assunzioni - è scritto - avvantaggeranno la struttura finanziaria del Gruppo e genereranno impatti positivi sulla performance operativa lorda del Gruppo per tutto il periodo coperto dal Piano Industriale, garantendo anche il rispetto di covenants finanziari.

Gli amministratori hanno inoltre redatto un piano 2019 - 2021 (scenario alternativo), approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, che prende in considerazione la conclusione dell'accordo tra lo Stato italiano e CIN a dicembre 2020.

• Tale scenario, con l'eccezione dell'estensione in prorogatio dell'accordo, si basa sulle stesse ipotesi dello scenario di base e inoltre aggiunge: 
• la possibilità per la controllata di vendere ulteriori tre navi nel 2021, non più richieste dalle obbligazioni derivanti dall'accordo; 
• l'eliminazione o la riduzione al periodo estivo di alcune rotte non più obbligatorie dall'accordo dal 2021 con:
o un sostanziale movimento dei volumi di merci sulle rotte esistenti e un aumento tariffario;
o un allineamento delle tariffe passeggeri a livelli di prezzo più elevati e un movimento verso rotte esistenti con una tariffa più elevata;

Dunque il blitz è pronto, scritto senza mezze frasi: taglio delle corse, tariffe massime, vendita navi e sopratutto niente soldi allo Stato.

La giustificazione di cotanto ricatto è nel risultato netto dell'esercizio 2018 con una perdita pari a 62.683 migliaia di Euro.

Ma in realtà c'è ben altro.

A dicembre i commissari di Tirrenia di Navigazione SpA in Amministrazione Straordinaria hanno presentato opposizione alla fusione. La prima udienza è fissata per il 14 maggio 2019;

La decisione sfavorevole a Onorato significherebbe sborsare subito, uno sull'altro, 105 milioni.

Ipotesi che Onorato dichiara impossibile ma che è costretto a prendere in considerazione con scenari che mettono a repentaglio la stessa operatività della compagnia.

A questo si aggiunge che Onorato considera persa anche la causa europea. Ammettono nel bilancio che si tratta di aiuti di stato da restituire.

"A seguito della probabile sentenza negativa della Commissione europea - scrive Onorato - condivisa dai propri consulenti legali, come definiti nel paragrafo Rischi connessi al regime regolamentare, data l'incertezza dell'importo da esigere dal governo italiano, i tempi e le condizioni di pagamento concordati, gli amministratori hanno mantenuto il piano di rate previsto dal contratto relativo all'acquisizione della business unit.

Insomma sono certi di perdere ma non mettono da parte accantonamenti di alcun genere, tanto meno nel bilancio 2018.

E poi c'è la condanna dell'AGCOM, altri 29 milioni.
Il tribunale amministrativo regionale ha concesso il provvedimento provvisorio sospendendo l'esecuzione dell'ammenda dell'AGCM nella parte relativa al pagamento della sanzione pecuniaria, sottoponendola alla costituzione di un deposito, successivamente depositato dinanzi al tribunale.

L'udienza di merito è stata fissata per il 22 maggio 2019.
Per la causa hanno accantonato 4 milioni di euro. Si sono autoconcessi uno sconto di 25 milioni. Roba che solo in Italia può succedere. Fare un bilancio sui propri desideri di sentenza!

E come se non bastasse si prorogano anche la vita delle navi, per arrivare sino a 40 anni. E lo scrivono esplicitamente. Nel mondo si acquistano navi green e questi se le ringiovaniscono con un pezzo di carta.

E lo scrivono: sulla base di presunte valutazioni tecniche dettagliate delle seguenti navi: "Moby Aki", "Moby Wonder", "Moby Tommy", I traghetti "Florio", "Rubattino", "Janas", "Sharden", "Bithia", "Nuraghes" e "Athara", la loro vita utile è stata estesa di 10 anni; quindi, la vita utile dei traghetti è ora pari a 40 anni dal momento in cui sono diventati operativi.

Altri guadagni! Con navi che valevano come catorci che, anzichè diminuire di valore, lo incrementano in maniera esponenziale. E' bastato dargli qualche anno di vita in più.

Ora resta il rebus della rata della convenzione Tirrenia da pagare. Quella che il ministero dovrebbe pagare per il servizio di continuità territoriale.

Lo Stato entro aprile dovrebbe pagare una rata dei 72 milioni di euro a Onorato.

Peccato che se lo facesse il funzionario preposto e lo stesso ministro rischierebbero grosso e di tasca.

Come può il governo pagare una rata dei 72 milioni di euro a chi non ha pagato i 180 milioni di euro delle navi che continua a usare e vendere come fossero sue?

E' come se un cittadino non pagasse il dovuto allo Stato e dall'altra continuasse a ricevere contributi a piene mani. Roba da galera!

Dunque la resa dei conti è arrivata.
Il ministro dormiveglia e il suo compare presidente della regione farebbero bene a pensare allo scenario possibile con qualche ora d'anticipo.

Giusto per non dire che non lo sapevano.
Se salta tutto per aria farebbero bene a prevenire con la rescissione della convenzione e l'immediato decreto che istituisce il contributo a passeggero e a merce lineare trasportata per abbattere tariffe e consentire una reale continuità territoriale a quelle compagnie che offrono continuità e servizi reali.

Se i due compari penta-leghisti continueranno a dormire non potranno dire che non sono stati avvisati.

E quel sonno copioso diverrà complice, anche per la corte dei conti e non solo!

Buon vento!

Motonave Tirrenia in avaria da incendio




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giovedì 2 maggio 2019

ODESSA 2 MAGGIO 2014 LA STRAGE!

ODESSA 2 MAGGIO 2014 LA STRAGE! 


RIPORTIAMO LE FOTO DELLA STRAGE PERCHÈ NESSUNO DIMENTICHI GLI SQUALLIDI ASSASSINI NAZISTI CHE L'HANNO COMPIUTA E CHE POSSIAMO VEDERE NEL VIDEO SOTTOSTANTE, SOSTENIAMO I GIORNALISTI RUSSI DELL'EQUIPE INTERNAZIONALE CHE VUOLE ANDARE A FONDO PER FARE GIUSTIZIA SU QUESTA IMMONDA E DISUMANA  STRAGE.

A CINQUE ANNI DALLA STRAGE NAZISTA DI ODESSA TUTTO RESTA AVVOLTO NEL MISTERO  NESSUNO DEGLI ASSASSINI NE ALCUNO DEI MANDANTI È STATO ANCORA ARRESTATO , PER DIPIÙ COMPLICE IL PARLAMENTO UCRAINO CHE HA NASCOSTO E INSABBIATO LA STRAGE TOGLIENDO LA DIGNITÀ ALLE VITTIME LASCIANDO UN VUOTO COLMO DI  INGIUSTIZIA, OGGI UN'EQUIPE DI GIORNALISTI RUSSI LANCIA UN'INDAGINE INTERNAZIONALE E CHIEDONO SIA FATTA LUCE E SI DICA LA VERITÀ SU QUANTO ACCADUTO

https://sadefenza.blogspot.com/2019/05/odessa-2-maggio-2014-la-strage.html

SA DEFENZA

LA CRUDA REALTA' DI UN ASSASSINIO DI MASSA PREMEDITATO A ODESSA, COMPLICE IL GOVERNO GOLPISTA I NAZI IN PIAZZA ED I GOVERNI CHE SOSTENGONO IL GOLPE : USA, EU, E TUTTI I PARTITI EUROPEI PD COMPRESO STANNO ZITTI E NON CONDANNANO LA VIOLENZA ... NAZISTA

L'ORRORE DI QUANTO È ACCADUTO SOTTO GLI OCCHI DELLA POLIZIA UCRAINA, SENZA CHE MUOVESSE DITO CONTRO GLI AGGRESSORI E' SOTTO I VOSTRI OCCHI.


ODESSA 02.05.14







IL VIDEO DELL'EQUIPE DI GIORNALISTI RIPORTATO SOTTO È DI PANDORA TV CHE SOSTENIAMO PER LA CORRETTEZZA DELLA INFORMAZIONE.

IL DESIDERIO  DI  GIUSTIZIA CI INDUCE AD ADERIRE ALL'APPELLO DEI GIORNALISTI RUSSI E DUNQUE INVITIAMO  TUTTI COLORO CHE SANNO O CHE HANNO VISTO DI PARLARNE  INVIATE UNA E-MAIL A odessa@politrussia.com MANDATE  FOTO TESTIMONIANZE E QUANT'ALTRO  SAPETE  SULLA STRAGE AL PALAZZO DEI SINDACATI DI ODESSA AVVENUTO IL DUE MAGGIO DUEMILAQUATTORDICI

Odessa. Identikit di una strage 

Che ci faceva "Spiderman" a Odessa il 2 maggio 2014? Una meticolosa inchiesta, realizzata da Politrussia.com, per risalire all'identikit dei singoli responsabili della strage di Odessa. 150 morti: incidente o massacro pianificato? Un avvincente esempio di giornalismo partecipativo: chiunque abbia materiali e testimonianze è chiamato a dare il proprio contributo per fare luce su una delle pagine nere della storia d'Europa. PANDORA TV



RIPORTIAMO I COMMENTI DI QUEI GIORNI INFELICI CHE TANTO HANNO TOCCATO L'ANIMO DEI SINCERI DEMOCRATICI E DI TUTTI I POPOLI AFFLITTI.

Secondo Russia Today, tra le vittime ci sarebbero 15 cittadini russi. Secondo il Kyiv Post, organo di stampa ucraino filo-occidentale, ci sarebbero stati anche russi residenti in Transnistria. Tali affermazioni sono però state smentite dalla procura. Al momento risultano 46 vittime, morte soffocate e carbonizzate dentro al palazzo. 

COSA VOLETE L'INTERVENTO DI PUTIN?  SE ESSO ARRIVERÀ, SARÀ SANGUE AMARO PER TUTTI!

"Kiev e i suoi sponsor occidentali provocano spargimento di sangue in Ucraina e sono direttamente responsabili per questo, ha dichiarato sabato ai giornalisti il portavoce del Presidente russo Dmitry Peskov, commentando la situazione nel sud-est dell'Ucraina.

Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha dichiarato che l'operazione punitiva nel sud-est dell'Ucraina immerge il Paese in un conflitto fratricida, evidenziando che le possibilità per la de-escalation della tensione nel Paese e il dialogo nazionale esista ancora, comunica il Ministero degli Esteri russo dopo la conversazione telefonica di Lavrov con il suo omologo americano John Kerry.

"Il ministro ha esortato gli Stati Uniti ad usare tutta la loro influenza per costringere il regime di Kiev protetto da loro che ha dichiarato guerra al suo popolo, a cessare immediatamente le azioni ostili nelle regioni sud-orientali, di ritirare le truppe e rilasciare i partecipanti delle proteste", si dice nel comunicato.
" http://italian.ruvr.ru/

IL PENSIERO DI UN SINCERO DEMOCRATICO SARDO:
Le immagini sono agghiaccianti ma forse dovremo nasconderle , non urtare la sensibilità di chi non vuole "vedere" ? Ad occultarle ci pensano già i nostri quotidiani , le nostre televisioni . Molti "amici" si sono lamentati supponendo una forma di sadismo o perlomeno di cattivo gusto in chi posta l'orrore . Ed invece dobbiamo visionarle anche se con grande sofferenza perchè esse evidenziano in modo inequivocabile l'intreccio mefitico tra politica finanziaria /economica e strategia militare imperiale della UE che dietro il carro mortuario degli States ha saputo ricreare la "cortina di ferro" e con essa l'odio russofobico .

I dirigenti comunitari della Ue , ovviamente in combutta con gli apprendisti stregoni Usa sanno come risvegliare il cuore più nero dell'Europa . Lo hanno già praticato con successo in Jugoslavia e continuano nella loro opera di disgregazione attualmente in Bosnia .

Io personalmente dichiaro di non far parte di quell' Europa che si è macchiata di terribili delitti in Ucraina , in Africa dove ha saputo reclutare tagliagole simili ai nazisti ucraini per compiere stragi di massa in Libia , in Mali , in Centrafrica , e naturalmente in Siria con la fattiva collaborazione dei jihadisti più fanatici dietro il paravento di una false flag difesa in modo ignobile dai governi nostrani.
A Boassa
Strage Odessa, i moscoviti depongono fiori all'ambasciata dell'Ucraina

© Foto: RIA Novosti/Maxim Blinov
I cittadini russi continuano a deporre mazzi di fiori presso l'ambasciata d'Ucraina a Mosca.

I fiori occupano quasi tutta la recinzione della missione diplomatica. In molti mazzi sono stati posti dei biglietti con la scritta "Turchynov assassino".

A Mosca si sta svolgendo una manifestazione in memoria delle vittime durante i disordini ad Odessa, provocati dagli estremisti ultranazionalisti ucraini di Pravy Sektor e dai rappresentanti delle cosiddette "forze di autodifesa di Maidan". A seguito delle violenze hanno perso la vita più di 40 persone. 
italian.ruvr


Fiori deposti dai cittadini moscoviti di fronte all'ambasciata Ucraina


dallo stato di Алёна Николаенко

PREGATE E CHIEDETE PERDONO

E ora, guardate!

E non dite che non vedete!

Ho preso tutte le mie forze nelle mani

per passare e vedere tra le lacrime,

quel che ora vedete anche Voi

testimoni silenziosi di una strage, cercata!

Odessa- non può essere con voi

che l'avete stuprata e violata nella sua intimità !

Ma è successo!

Tutti vediamo!

le fotografie sono di Odessa, la casa dei sindacati, 3 maggio 2014







































https://sadefenza.blogspot.com/2014/05/la-cruda-realta-di-un-assassinio-di.html

Come abbiamo raccontato la maggior parte di quelli che hanno dato fuoco al palazzo dei sindacati non erano di Odessa, ma all'interno del palazzo erano tutti odessini. I combattenti di Pravi Sektor (settore destro partito neonazi) sono stati i primi a entrare nell'edificio e hanno cominciato subito a prendere i documenti dei morti. Più tardi i propagandisti ucraini hanno cercato di mentire dichiarando che i morti avevano passaporti russi. Questi passaporti sono stati messi in Internet e la menzogna è stata facilmente smontata - gli stessi passaporti con gli stessi cognomi erano già apparsi in un altro messaggio del 16 aprile, concernente presunte divisioni russe. A Odessa le persone sono state bruciate vive e coloro che hanno cercato di fuggire sono finiti incontro ai bastoni. Inoltre come si è visto più tardi tra i morti c'erano un sacco di persone con ferite da arma da fuoco. La polizia dice che non voleva interferire (mah!). Tutti i fatti portano a una conclusione. La ragione di questa tragedia a Odessa è una provocazione per disperdere e arrestare i membri di una delle numerose proteste sul Kulikovo Pole contro le autorità golpiste. I tifosi di calcio sono stati strumentalizzati per questo scopo. In campo c'erano abili provocatori e istigatori. E' stato facile istigar e pianificare una strage con la folla eccitata dal sangue e l'impunità imperante.
https://sadefenza.blogspot.com/2014/05/indagine-del-ruolo-della-giunta.html

*****

https://sadefenza.blogspot.com/2019/05/odessa-2-maggio-2014-la-strage.html

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L’HEARTLAND DISTRIBUITO E L’IMPORTANZA DEL DISCORSO MULTIPOLARE

L’HEARTLAND DISTRIBUITO E L’IMPORTANZA DEL DISCORSO MULTIPOLARE


Alexander Dugin
geopolitica






Il nuovo libro di Sasha Roßmüller «Geopolitische Zeitenwende: Multipolarität statt Imperialismus» [1] è estremamente importante e attuale. Stiamo certamente vivendo un’epoca di transizione. Investigare sulla natura di questa transizione si rivela una questione chiave. Non si tratta di prevedere il futuro, ma di partecipare attivamente alla sua foggiatura. Ogni profezia è in parte una profezia che si autoadempie. Ogni pensiero è quasi sempre un pio desiderio.


Così, in questo libro vediamo chiaramente come l’autore interpreta tale transizione, in che modo egli cerca di plasmare il futuro e cosa egli desidera. Tutto ciò collima con le mie aspirazioni e si basa grossomodo sugli stessi autori, teorie e concetti. Questo è il motivo per cui considero la lettura di questo libro quantomai opportuna. Si tratta inoltre di un libro davvero originale e creativo.

Sasha Roßmüller considera (come me) l’attuale transizione del sistema globale come la fine del momento unipolare (iniziato con la caduta dell’URSS) e l’inizio di un ordine mondiale multipolare. Si tratta della realizzazione del Quarto Nomos della Terra prefigurato da Carl Schmitt dopo la fine del bipolarismo. Alain de Benoist nel suo discorso a San Pietroburgo ha messo in luce la possibile correlazione tra Quarto Nomos della Terra e Quarta Teoria Politica [2], a sua volta strettamente legata alla Teoria del mondo multipolare [3] sviluppata nei miei scritti ed esposta nella sua versione originale (tedesca) in questo libro. Tale transizione rappresenta quindi un passaggio dall’ordine mondiale unipolare egemonizzato dall’Occidente a guida nordamericana verso il multipolarismo. È qualcosa di altamente realistico e allo stesso tempo ambizioso e promettente per tutti i difensori della vera democrazia, del pluralismo e della totale decolonizzazione dei popoli della Terra.

In tale contesto, vorrei porre in evidenza un importante aspetto della disciplina geopolitica. La geopolitica classica si occupa del fondamentale dualismo tra le civiltà di Mare e di Terra. Questa è la chiave della geopolitica propriamente detta. Secondo Mackinder, il nucleo della potenza tellurica nella geografia politica attuale è identificato come Heartland ed è situato nella parte nord-orientale del continente eurasiatico, coincidente esattamente con il Turan e la Russia. Lo si è individuato molto prima che emergesse la struttura bipolare della geografia da guerra fredda, dove esso ha raggiunto la forma perfetta.


La caduta dell’URSS e il tradimento della potenza tellurica da parte di Gorbaciov hanno creato le condizioni per un ordine mondiale unipolare basato sul predominio su vasta scala della talassocrazia e sulla sua radicale e presumibilmente «irreversibile» vittoria. Il momento unipolare e la fuggevole illusione della «fine della storia» (Fukuyama) rappresentano dal punto di vista geopolitico precisamente questo: la vittoria globale del Leviathan sul Behemoth.

Ma la catastrofe dell’11 settembre, il ripristino della sovranità della Russia da parte di Putin, la crescita della Cina e l’evidente fallimento dei piani dei globalisti suggellato dalla vittoria di Trump nelle elezioni americane, messi insieme delineano un quadro completamente diverso: la vittoria della talassocrazia sulla tellurocrazia non ha dato inizio ad un ordine mondiale stabile, ma piuttosto ad un «momento». Teoricamente questo momento avrebbe potuto trasformarsi in un vero e proprio ordine mondiale, ma ciò non è accaduto. Di conseguenza, il tentativo di identificare il Quarto Nomos della Terra con l’impero unipolare del Leviathan e il dominio su vasta scala della talassocrazia, con la corrispondente vittoria totale del liberalismo e del globalismo, è clamorosamente fallito. Da qui la crescente evidenza del multipolarismo. Vi sono altri centri decisionali su scala globale al di fuori degli Stati Uniti e della NATO e vi sono diverse ideologie politiche al di fuori del liberalismo (oltre alle religioni) che fungono da base per le decisioni che tali centri sono chiamati a prendere: questo è il nuovo assioma dello stato di cose contemporaneo nelle relazioni internazionali. E questo è allo stesso tempo il punto di partenza per l’elaborazione della Teoria del mondo multipolare.

Qui si presenta il problema dell’Heartland. È evidente che il multipolarismo non coincide con il semplice ritorno al bipolarismo. Nonostante la Russia moderna continui a giocare un ruolo importante – un ruolo in qualche modo chiave – nel rovesciamento dell’unipolarismo (dominio globale del liberalismo ed egemonia della potenza talassica), essa non può essere considerata come la principale e unica alternativa alla civiltà del Mare. La Russia rappresenta ancora l’Heartland e continua ad essere una potenza tellurica ma non può resistere da sola alla talassocrazia. Essa ci ha provato e ha fallito. Il multipolarismo rappresenta quindi qualcosa di molto diverso dal semplice ritorno al bipolarismo, per il quale la Russia è deficitaria su tutto – economia, ideologia, demografia, forza. Il problema del Mare contrapposto all’Heartland (Terra) acquista dunque nuova veste.

Al fine di descrivere correttamente questa nuova realtà geopolitica propongo di utilizzare la nozione di «Heartland distribuito» [4]. Questo può essere considerato il concetto chiave dell’ordine mondiale multipolare. Heartland distribuito significa che l’Heartland non è più sinonimo della Russia e dei suoi paesi limitrofi. Certo, la Russia è Heartland ma non è più la sola e unica ad esserlo. Dovremmo dunque smettere di considerarla come «Heartland isolato» e concepirla come parte di un più ampio complesso di entità geopolitiche chiamato collettivamente «Heartland integrativo», che consiste di diversi HeartlandS totalmente indipendenti (sottolineo la «S» del plurale). È precisamente questo il principio fondamentale del multipolarismo. La Russia smette di essere il solo Heartland globale e diventa un Heartland fra gli altri.

In qualche modo la stessa possibilità era già stata prefigurata da Mackinder e assunta e sviluppata da Karl Haushofer. Intendo l’identificazione geopolitica della Germania come Heartland europeo. La stessa idea fu condivisa da Carl Schmitt. Potrebbe essere pericoloso se l’Heartland tedesco entrasse in conflitto con quello russo (questa fu precisamente la ragione geopolitica della terribile disfatta della Germania nella seconda guerra mondiale), viceversa considerare la Russia come alleato può essere l’idea portante per l’Europa continentale. Fu questo l’assioma geopolitico del XX secolo e la sua sottovalutazione o ignoranza ha causato all’Europa e all’umanità due guerre mondiali. L’Europa con la Germania (asse franco-tedesco) al centro dovrebbe quindi essere considerata come l’Heartland europeo. Si tratta del grande spazio europeo (Großraum Europa). Nel contesto dell’«Heartland distribuito», esso è parte dell’«Heartland integrativo». Ne discende la logica alleanza con l’Heartland russo (Großraum Eurasia).

Il presente libro di Sasha Roßmüller verte precisamente su questo punto. L’attuale Unione Europea fa parte della potenza talassica; da qui le sue élite globaliste e il suo liberalismo totalitario. Nella situazione attuale, l’Europa dunque è ancora parte integrante del Leviathan e alcuni leader europei globalisti vogliono preservare la potenza talassica proprio sotto la nuova egida dell’UE, soprattutto nel momento in cui l’atlantismo, con la vittoria di Trump, ha così drasticamente perso il controllo sugli USA stessi. L’UE dovrebbe essere distrutta affinché l’Europa riappaia diventando un polo geopolitico indipendente, un grande spazio. Tale Europa continentale basata sull’alleanza franco-tedesca costituisce quindi l’Heartland europeo e uno dei più importanti pilastri del multipolarismo.

Nel più ampio contesto dell’«Heartland distribuito», va assegnato lo stesso status ad altri grandi spazi. Possiamo così prefigurare un Heartland cinese come manifestazione della potenza tellurica cinese rappresentata dalla civiltà cinese originale in concomitanza col rifiuto del liberalismo totalitario occidentale.

Un altro Heartland è quello islamico, dotato di diversi sotto-poli: pakistano, persiano e turco. In futuro potrà esserci anche un Heartland arabo nel Medio Oriente e nel Nord Africa.


Un altro Heartland ancora è rappresentato dall’India. L’America Latina, liberata dalla dominazione nordamericana, andrebbe a costituire un ulteriore Heartland. Nel futuro, l’Unione panafricana potrà rappresentare l’Heartland africano.

Ultimo ma non per importanza, possiamo immaginare un Heartland nordamericano. Esso è già delineato dal muro di Trump e dalla tesi del «Make America Great Again». Opporre (come a volte fa Trump) il riferimento a questa grandezza da ritrovare al globalismo e all’egemonia liberale rappresenta precisamente la possibilità per il Behemoth nordamericano di vincere sul Leviathan nordamericano.

Tutti gli HeartlandS dovrebbero essere alquanto indipendenti, ma essere comunque Heartland (potenze telluriche) e non potenze talassiche. Ciò significa che dovrebbero essere edificati sulla base delle identità e tradizioni immutabili. L’eternità della Terra dovrebbe prevalere sulla temporalità del Mare. Questa è la rivoluzione conservatrice globale dove al fianco dei conservatori figura l’Eternità stessa (come soleva dire Arthur Mueller van den Bruck).

Ecco dunque cos’è il multipolarismo. E più ne parliamo e ne scriviamo, più quest’idea si rafforza e prima diventerà reale.

Traduzione di Donato Mancuso

[1] Sascha A. Roßmüller, Geopolitische Zeitenwende: Multipolarität statt Imperialismus, Europa Terra Nostra e.V., 2019.
[2] Aleksandr Dugin, La Quarta Teoria Politica, NovaEuropa, 2017.
[3] Aleksandr Dugin, Teoria del mondo multipolare, AGA Editrice, 2019.
[4] Id., Verso una geopolitica multipolare (ancora sul concetto di Heartland distribuito), Geopolitica.ru, 14 marzo 2019. https://www.geopolitica.ru/it/article/verso-una-geopolitica-multipolare-ancora-sul-concetto-di-heartland-distribuito

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