Servitù Militari? Fatele a Roma
Il Movimento Zona Franca per “Gigi Sanna Presidente” ha le idee chiarissime su ciò che si deve fare delle servitù militari in Sardegna: CHIUDERLE!
Sono più di cinquanta anni che I Sardi dicono “fuori le basi militari” e nulla da allora è cambiato. Su 400 km2 di servitù militari 240 km2 sono in Sardegna (65%) anche se la Sardegna ha solo l’8% della superficie italiana. Sono state promesse compensazioni finanziarie: le solite elemosine per corrompere chi è già povero. Abbiamo imparato sulla nostra pelle, che i padroni “in domu nostra” non hanno mai dato nulla e mai daranno.
Abbiamo sentito le incredibili dichiarazioni del ministro Mauro, un esempio di come l'ipocrisia si eleva a sistema, arroganza e disonestà intellettuale. Anche allora si diceva che erano necessarie per la difesa “nazionale” e che non ci sarebbe stato alcun pericolo per la popolazione, perché il monitoraggio sarebbe stato costante e avrebbe visto coinvolte le istituzioni dell'Isola.
E invece cosa ci rimane? Interi territori devastati e inquinati dal torio, indagini della magistratura, malformazioni e carcinomi. E sono solo le cose di cui noi sappiamo. Cosa fanno i nostri eroi “sardi” Pigliaru e Cappellacci? Cosa fanno questi scout indiani asserviti alle dipendenze delle loro centrali romane? Abbassano la testa, come sempre.
Signor designato ex governatore Ugo Cappellacci: Come fa a parlare di Stato Italiano “patrigno” solo pochi giorni fa e oggi parlare di quello stesso Stato davanti alla brigata Sassari chiamandolo “patria”? E non si è sentito male quando qualcuno proponeva che il nostro “Fortza Paris”, grido di coraggio di un intero popolo sardo, divenisse un grido italiano?
Il piano è un altro: quello di spopolare questa terra, mandarci tutti nella riserva virtuale dell’emigrazione per poi farla voi la Zona Franca. La Zona Franca Integrale MILITARE.
Coordinamento Movimento Zona Franca
Il Movimento Zona Franca per “Gigi Sanna Presidente” ha le idee chiarissime su ciò che si deve fare delle servitù militari in Sardegna: CHIUDERLE!
Sono più di cinquanta anni che I Sardi dicono “fuori le basi militari” e nulla da allora è cambiato. Su 400 km2 di servitù militari 240 km2 sono in Sardegna (65%) anche se la Sardegna ha solo l’8% della superficie italiana. Sono state promesse compensazioni finanziarie: le solite elemosine per corrompere chi è già povero. Abbiamo imparato sulla nostra pelle, che i padroni “in domu nostra” non hanno mai dato nulla e mai daranno.
Abbiamo sentito le incredibili dichiarazioni del ministro Mauro, un esempio di come l'ipocrisia si eleva a sistema, arroganza e disonestà intellettuale. Anche allora si diceva che erano necessarie per la difesa “nazionale” e che non ci sarebbe stato alcun pericolo per la popolazione, perché il monitoraggio sarebbe stato costante e avrebbe visto coinvolte le istituzioni dell'Isola.
E invece cosa ci rimane? Interi territori devastati e inquinati dal torio, indagini della magistratura, malformazioni e carcinomi. E sono solo le cose di cui noi sappiamo. Cosa fanno i nostri eroi “sardi” Pigliaru e Cappellacci? Cosa fanno questi scout indiani asserviti alle dipendenze delle loro centrali romane? Abbassano la testa, come sempre.
Signor designato ex governatore Ugo Cappellacci: Come fa a parlare di Stato Italiano “patrigno” solo pochi giorni fa e oggi parlare di quello stesso Stato davanti alla brigata Sassari chiamandolo “patria”? E non si è sentito male quando qualcuno proponeva che il nostro “Fortza Paris”, grido di coraggio di un intero popolo sardo, divenisse un grido italiano?
Il piano è un altro: quello di spopolare questa terra, mandarci tutti nella riserva virtuale dell’emigrazione per poi farla voi la Zona Franca. La Zona Franca Integrale MILITARE.
Coordinamento Movimento Zona Franca
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