Soros ammette la propria responsabilità nel colpo di Stato e nei massacri in Ucraina
SOROS ADMITS RESPONSIBILITY FOR COUP AND MASS MURDER IN UKRAINE
I lavori per le future Rivoluzioni colorate iniziarono subito dopo la progettata caduta dell’Unione Sovietica
Durante il fine settimana, George Soros ha dichiarato a Fareed Zakaria – CNN – di essere responsabile della costituzione in Ucraina di una fondazione che di fatto ha contribuito alla deposizione del capo eletto del Paese ed all’imposizione di una giunta di Governo decisa dal Dipartimento di Stato USA.
Zakaria ha chiesto a Soros: "Prima di tutto l’Ucraina: una delle cose che molti le attribuiscono è l’aver finanziato nell’Europa dell’est, in Polonia e nella Repubblica Ceca –durante le rivoluzioni del 1989 – molte attività di dissidenti e di gruppi della cosiddetta “società civile”. Sta facendo cose analoghe in Ucraina?".
È cosa ben nota – benché per la stampa ufficiale sembra sia proibito parlarne – che Soros abbia lavorato in stretta collaborazione con USAID, con la National Endowment for Democracy (che ora svolge il ruo precedentemente affidato alla CIA), l’International Republican Institute, il National Democratic Institute for International Affairs, la Freedom House e l’Albert Einstein Institute con i quali, sùbito dopo il progettato e pianificato crollo dell’Unione Sovietica, ha dato vita ad una serie di “rivoluzioni colorate” nell’Europa dell’Est ed in Asia Centrale.
Ad aprile è stato annunciato che Andriy Parubiy (insieme ad altri attuatori del colpo di Stato stessero operando insieme a FBI e CIA per sconfiggere ed eliminare fisicamente i separatisti contrari alla giunta governativa installata da Victoria Nuland e dal Dipartimento di Stato USA. Parubiy è il fondatore di un partito socialista nazionale ucraino ed è attualmente il capo del Consiglio per la Sicurezza e la Difesa Nazionale. Adesso che Petro Poroshenko – il miliardario "re del cioccolato" – è diventato presidente dell’Ucraina, ripartirà con nuova energia l’opera di eliminazione dell’opposizione dall’Est. Poroshenko è quasi la scelta perfetta per gli apparati dei globalizzatori e della UE: siede nel Consiglio della banca Nazionale Ucraina e collabora con Fondo Monetario Internazionale, Wall Street e Commissione Europea.
Attualmente Poroshenko, insieme ai golpisti di febbraio, sta facendo uccidere civili a Donetsk quale parte del piano volto ad allontanare e sradicare i militanti pro-Russia ed i "terroristi" (ovvero i combattenti della resistenza armata che si battono contro le Forze di Destra spalleggiate da mercenari americani coll’aiuto della CIA). Vi sono vittime civili anche a Slovyansk – in mano ai "ribelli" – e nelle zone limitrofe a Kramatorsk, quale ritorsione per l’intensificarsi della resistenza alla giunta di Kiev.
Tale risposta militare dalla chiara faccia neonazista – come il bruciare vivi i “terroristi” asserragliati nel palazzo del sindacato di Odessa operato da "rivoltosi pro-regime" (cioè forze paramilitari della destra) – può essere attribuito direttamente all’attività di George Soros e dall’intervento del Dipartimento di Stato USA e di varie ONG (che non sono altro che le mani operative del governo e di Wall Street), oltre che di USAID, NED e della incompresa – nel suo ruolo – "Freedom House."
Dopo l’uccisione e l’espulsione di chi si opponeva alle imposizioni fatte dal FMI al Governo ed al popolo dell’Ucraina, quello che la Russia deve aspettarsi sono ulteriori provocazioni, soprattutto adesso che ha cessato di aiutare la resistenza. L’élite finanziaria – ed i suoi sodali dell’Unione Europea – sono ben decisi a ridurre, ed infine cancellare totalmente qualsiasi possibilità che la Russia ed i BRICS potranno avere per tentare di contrastare l’avanzata della loro folle agenda finanziaria "neo-liberale".
Wayne Madsen scriveva all’inizio di maggio: "Il posizionamento di forze militari NATO di terra e di aria lungo i confini fra Europa dell’Est e Russia, così come la visita del Presidente USA Barack Obama in Asia, hanno una sola ragione d’essere: le forze visibili ed invisibili che impongono le scelte a quelle loro "marionette della politica" delle quali tengono i fili – e che si trovano tanto a Washington come a Londra, Parigi, Bruxelles, Berlino ed in altre capitali loro "vassalle" – hanno preso la decisione di far saltare i BRICS — ovvero quel gruppo di potere e blocco finanziario emergente che riunisce Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa".
Zakaria ha chiesto a Soros: "Prima di tutto l’Ucraina: una delle cose che molti le attribuiscono è l’aver finanziato nell’Europa dell’est, in Polonia e nella Repubblica Ceca –durante le rivoluzioni del 1989 – molte attività di dissidenti e di gruppi della cosiddetta “società civile”. Sta facendo cose analoghe in Ucraina?".
E Soros risponde: "Bene, ho messo in piedi una fondazione in Ucraina prima che diventasse indipendente dalla Russia. Ha funzionato da allora, ed ha giocato un ruolo importante negli eventi attuali".
È cosa ben nota – benché per la stampa ufficiale sembra sia proibito parlarne – che Soros abbia lavorato in stretta collaborazione con USAID, con la National Endowment for Democracy (che ora svolge il ruo precedentemente affidato alla CIA), l’International Republican Institute, il National Democratic Institute for International Affairs, la Freedom House e l’Albert Einstein Institute con i quali, sùbito dopo il progettato e pianificato crollo dell’Unione Sovietica, ha dato vita ad una serie di “rivoluzioni colorate” nell’Europa dell’Est ed in Asia Centrale.
Come scrive William F. Jasper: "Molti dei partecipanti alle dimostrazioni “EuroMaidan” a Kiev erano membri delle ONG finanziate da Soros e / o erano stati da esse addestrati durante numerosiworkshops e conferenze sponsorizzate dall’International Renaissance Foundation (IRF) di Soros stesso e dalle sue numerose fondazioni ed istituti della Open Society. L’IRF – fondato e finanziato da Soros – sostiene di aver fatto "più di qualsiasi altra organizzazione no-profit a favore della “trasformazione democratica” dell’Ucraina". Una "trasformazione" che ha messo il controllo delle forze di sicurezza ucraine nelle mani di estremisti nazionalisti neonazisti.
Ad aprile è stato annunciato che Andriy Parubiy (insieme ad altri attuatori del colpo di Stato stessero operando insieme a FBI e CIA per sconfiggere ed eliminare fisicamente i separatisti contrari alla giunta governativa installata da Victoria Nuland e dal Dipartimento di Stato USA. Parubiy è il fondatore di un partito socialista nazionale ucraino ed è attualmente il capo del Consiglio per la Sicurezza e la Difesa Nazionale. Adesso che Petro Poroshenko – il miliardario "re del cioccolato" – è diventato presidente dell’Ucraina, ripartirà con nuova energia l’opera di eliminazione dell’opposizione dall’Est. Poroshenko è quasi la scelta perfetta per gli apparati dei globalizzatori e della UE: siede nel Consiglio della banca Nazionale Ucraina e collabora con Fondo Monetario Internazionale, Wall Street e Commissione Europea.
Attualmente Poroshenko, insieme ai golpisti di febbraio, sta facendo uccidere civili a Donetsk quale parte del piano volto ad allontanare e sradicare i militanti pro-Russia ed i "terroristi" (ovvero i combattenti della resistenza armata che si battono contro le Forze di Destra spalleggiate da mercenari americani coll’aiuto della CIA). Vi sono vittime civili anche a Slovyansk – in mano ai "ribelli" – e nelle zone limitrofe a Kramatorsk, quale ritorsione per l’intensificarsi della resistenza alla giunta di Kiev.
Tale risposta militare dalla chiara faccia neonazista – come il bruciare vivi i “terroristi” asserragliati nel palazzo del sindacato di Odessa operato da "rivoltosi pro-regime" (cioè forze paramilitari della destra) – può essere attribuito direttamente all’attività di George Soros e dall’intervento del Dipartimento di Stato USA e di varie ONG (che non sono altro che le mani operative del governo e di Wall Street), oltre che di USAID, NED e della incompresa – nel suo ruolo – "Freedom House."
Dopo l’uccisione e l’espulsione di chi si opponeva alle imposizioni fatte dal FMI al Governo ed al popolo dell’Ucraina, quello che la Russia deve aspettarsi sono ulteriori provocazioni, soprattutto adesso che ha cessato di aiutare la resistenza. L’élite finanziaria – ed i suoi sodali dell’Unione Europea – sono ben decisi a ridurre, ed infine cancellare totalmente qualsiasi possibilità che la Russia ed i BRICS potranno avere per tentare di contrastare l’avanzata della loro folle agenda finanziaria "neo-liberale".
Wayne Madsen scriveva all’inizio di maggio: "Il posizionamento di forze militari NATO di terra e di aria lungo i confini fra Europa dell’Est e Russia, così come la visita del Presidente USA Barack Obama in Asia, hanno una sola ragione d’essere: le forze visibili ed invisibili che impongono le scelte a quelle loro "marionette della politica" delle quali tengono i fili – e che si trovano tanto a Washington come a Londra, Parigi, Bruxelles, Berlino ed in altre capitali loro "vassalle" – hanno preso la decisione di far saltare i BRICS — ovvero quel gruppo di potere e blocco finanziario emergente che riunisce Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa".