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Un documento trapelato dalla Commissione Europea ed esaminato dal Guardian mostra come l’organo europeo abbia in programma di rinnovare la licenza per l’uso del glifosato, il diserbante ampiamente prodotto dalla Monsanto, nonostante l’opposizione di alcuni paesi e in contraddizione coi principi di cautela. L’OMS ha dichiarato il glifosato “probabilmente cancerogeno”. Le pressioni lobbistiche sono evidenti. Il TTIP è dietro l’angolo.
Arthur Neslen,
22 aprile 2016
La Commissione Europea ha in programma di rinnovare la licenza per il controverso diserbante che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ritiene possa causare il cancro. Tutto ciò nonostante l’opposizione di diversi paesi e del Parlamento Europeo.
Nel 2015 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro – organismo dell’OMS – aveva detto che il glifosato, l’elemento attivo nel diserbante per l’agricoltura prodotto dalla Monsanto e ampiamente usato sui raccolti di prodotti geneticamente modificati in tutti il mondo, era stato classificato tra le sostanze probabilmente cancerogene per l’uomo.
Ma la nuova proposta, trapelata dalla Commissione Europea ed esaminata dal Guardian, presenta poche modifiche rispetto a quella respinta lo scorso mese. Essa ridurrebbe il periodo di autorizzazione del glifosato da 15 a 10 anni, e impone di considerare un divieto immediato se la European Chemicals Agency (ECHA), in uno studio in conclusione per il prossimo anno, dovesse ritenere la sostanza pericolosa.
Il Partito dei Verdi definisce tutto ciò un tradimento del principio precauzionale, che obbliga a mantenere la cautela laddove ci siano dubbi scientifici. Bert Staes, portavoce del Partito dei Verdi per la sicurezza ambientale e alimentare, ha detto: “È scandaloso che la commissione stia cercando di imporre l’approvazione UE sul glifosato in modo che sia usato senza restrizioni, nonostante le gravi preoccupazioni sull’impatto di questa sostanza tossica sulla salute pubblica e sull’ambiente. L’azione responsabile dovrebbe essere quella di vietare il glifosato“.
I gruppi del settore agricolo europeo dicono di essere preoccupati che la decisione di anticipare i tempi per una nuova approvazione possa creare un precedente. Graeme Taylor, della European Crop Protection Agency ha detto al Guardian: “Siamo chiaramente delusi dal fatto che la pressione politica abbia messo in discussione la procedura scientifica per la riapprovazione di una sostanza. Se la sostanza rispetta tutti i criteri per la riapprovazione, allora dovrebbe essere riapprovata per un periodo di 15 anni”.
Il glifosato è un ingrediente del marchio Roundup della Monsanto, ma anche di altri diserbanti prodotti da Syngenta e Dow. La sostanza viene tipicamente irrorata in grandi quantità sui campi dove sono coltivati prodotti geneticamente modificati, e alcuni agricoltori sostengono che il suo uso abbia causato negli USA un’esplosione di erbe infestanti immuni, dopo la sua introduzione nel 1974.
L’uso di questo diserbante è cresciuto enormemente 20 anni fa, quando l’Agenzia statunitense per la Protezione Ambientale ha allentato le regole sulla sicurezza, permettendo che i residui di glifosato sul mais fossero fino a 50 volte superiori rispetto al limite precedente. Da allora l’uso del glifosato negli Stati Uniti è aumentato di 15 volte.
L’Agenzia dell’OMS per il cancro ritiene che il glifosato sia “probabilmente cancerogeno per l’uomo“, sebbene l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare non sia d’accordo. L’opinione della European Chemicals Agency (ECHA) potrebbe risolvere questa controversia, che coinvolge le metodologie di laboratorio e l’influenza dell’industria. Ma lo studio impiegherà 18 mesi per essere condotto e non è ancora iniziato. Un portavoce dell’ECHA ha detto solo che “al momento, l’ECHA non si esprime sul cambiamento di classificazione del glifosato“.
Sebbene la Commissione sia tenuta a seguire le indicazioni dell’ECHA, alcuni paesi hanno fatto esplicito riferimento a questo – e a una riduzione del periodo di autorizzazione – come condizione per il loro sostegno.
Un rappresentante di uno dei paesi dissenzienti ha detto al Guardian: “Comprendiamo, dai nostri contatti con la Commissione, che essa sia disposta a rispettare le nostre condizioni. Non sono sicuro se ciò sia chiaro nell’articolo trapelato, ma alla fine questo è quanto ci aspettiamo dalla Commissione”.
La scorsa settimana il Parlamento Europeo ha votato contro l’approvazione all’uso del glifosato laddove esistano dei metodi alternativi, nonché nell’uso agricolo immediatamente prima dei raccolti, nei parchi pubblici e nei parchi giochi. Decine di parlamentari europei si sono offerti di fornire campioni di urina per i test sul glifosato poco prima del voto parlamentare.
La Commissione Europea ha in programma di rinnovare la licenza per il controverso diserbante che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ritiene possa causare il cancro. Tutto ciò nonostante l’opposizione di diversi paesi e del Parlamento Europeo.
Nel 2015 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro – organismo dell’OMS – aveva detto che il glifosato, l’elemento attivo nel diserbante per l’agricoltura prodotto dalla Monsanto e ampiamente usato sui raccolti di prodotti geneticamente modificati in tutti il mondo, era stato classificato tra le sostanze probabilmente cancerogene per l’uomo.
Aveva detto anche che c’era una “evidenza limitata” sul fatto che il glifosato causasse linfomi non-Hodgkins. La Monsanto aveva reagito dicendo di non comprendere la decisione, e che i dati scientifici non sostenevano le conclusioni.I risultati hanno avviato una controversia interna all’UE sull’uso del glifosato, con l’Italia, la Francia, la Svezia e l’Olanda che si opponevano al rinnovo della licenza in marzo. Più di 1,4 milioni di persone avevano firmato una petizione per vietare l’uso di quella sostanza.
Ma la nuova proposta, trapelata dalla Commissione Europea ed esaminata dal Guardian, presenta poche modifiche rispetto a quella respinta lo scorso mese. Essa ridurrebbe il periodo di autorizzazione del glifosato da 15 a 10 anni, e impone di considerare un divieto immediato se la European Chemicals Agency (ECHA), in uno studio in conclusione per il prossimo anno, dovesse ritenere la sostanza pericolosa.
Il Partito dei Verdi definisce tutto ciò un tradimento del principio precauzionale, che obbliga a mantenere la cautela laddove ci siano dubbi scientifici. Bert Staes, portavoce del Partito dei Verdi per la sicurezza ambientale e alimentare, ha detto: “È scandaloso che la commissione stia cercando di imporre l’approvazione UE sul glifosato in modo che sia usato senza restrizioni, nonostante le gravi preoccupazioni sull’impatto di questa sostanza tossica sulla salute pubblica e sull’ambiente. L’azione responsabile dovrebbe essere quella di vietare il glifosato“.
I gruppi del settore agricolo europeo dicono di essere preoccupati che la decisione di anticipare i tempi per una nuova approvazione possa creare un precedente. Graeme Taylor, della European Crop Protection Agency ha detto al Guardian: “Siamo chiaramente delusi dal fatto che la pressione politica abbia messo in discussione la procedura scientifica per la riapprovazione di una sostanza. Se la sostanza rispetta tutti i criteri per la riapprovazione, allora dovrebbe essere riapprovata per un periodo di 15 anni”.
Il glifosato è un ingrediente del marchio Roundup della Monsanto, ma anche di altri diserbanti prodotti da Syngenta e Dow. La sostanza viene tipicamente irrorata in grandi quantità sui campi dove sono coltivati prodotti geneticamente modificati, e alcuni agricoltori sostengono che il suo uso abbia causato negli USA un’esplosione di erbe infestanti immuni, dopo la sua introduzione nel 1974.
L’uso di questo diserbante è cresciuto enormemente 20 anni fa, quando l’Agenzia statunitense per la Protezione Ambientale ha allentato le regole sulla sicurezza, permettendo che i residui di glifosato sul mais fossero fino a 50 volte superiori rispetto al limite precedente. Da allora l’uso del glifosato negli Stati Uniti è aumentato di 15 volte.
L’Agenzia dell’OMS per il cancro ritiene che il glifosato sia “probabilmente cancerogeno per l’uomo“, sebbene l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare non sia d’accordo. L’opinione della European Chemicals Agency (ECHA) potrebbe risolvere questa controversia, che coinvolge le metodologie di laboratorio e l’influenza dell’industria. Ma lo studio impiegherà 18 mesi per essere condotto e non è ancora iniziato. Un portavoce dell’ECHA ha detto solo che “al momento, l’ECHA non si esprime sul cambiamento di classificazione del glifosato“.
Sebbene la Commissione sia tenuta a seguire le indicazioni dell’ECHA, alcuni paesi hanno fatto esplicito riferimento a questo – e a una riduzione del periodo di autorizzazione – come condizione per il loro sostegno.
Un rappresentante di uno dei paesi dissenzienti ha detto al Guardian: “Comprendiamo, dai nostri contatti con la Commissione, che essa sia disposta a rispettare le nostre condizioni. Non sono sicuro se ciò sia chiaro nell’articolo trapelato, ma alla fine questo è quanto ci aspettiamo dalla Commissione”.
La scorsa settimana il Parlamento Europeo ha votato contro l’approvazione all’uso del glifosato laddove esistano dei metodi alternativi, nonché nell’uso agricolo immediatamente prima dei raccolti, nei parchi pubblici e nei parchi giochi. Decine di parlamentari europei si sono offerti di fornire campioni di urina per i test sul glifosato poco prima del voto parlamentare.
Il glifosato è usato così ampiamente da trovarsi nel pane in Gran Bretagna, nella birra tedesca e nei campioni di urina in tutta Europa, a livelli che vanno da 5 a 20 volte oltre il limite consentito per l’acqua potabile.
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