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venerdì 2 dicembre 2016

SA DEFENZA VOTA #NO AL REFERENDUM COSTITUZIONALE ITALIOTA

SA DEFENZA VOTA #NO AL REFERENDUM COSTITUZIONALE ITALIOTA 


CON IL SI , IL TITOLO V° VERRA' ELIMINATO E COSI' L'AUTONOMIA GUADAGNATA CON IL SANGUE DEI NOSTRI PADRI CHE HANNO COMBATTUTO CONTRO GLI AUSTROUNGARICI PER LA LIBERTA' ITALIOTA

EMILIO LUSSU HA CONTRATTATO (ERRONEAMENTE) CON LO STATO ITALIOTA LA NOSTRA PERMANENZA CON LA CONCESSIONE DELLA MISERA AUTONOMIA CHE OGGI TRA L'ALTRO VOGLIONO TOGLIERCI 

DENUNCIAMO QUESTA AZIONE DEL GOVERNO ITALIOTA , DEL #PD, CHE VUOLE CANCELLARE LA NOSTRA IDENTITA' I NOSTRI VALORI TRADIZIONALI , LA NOSTRA LINGUA E LA NOSTRA NATZIONE

NON  VOGLIAMO SOCCOMBERE A QUESTI DICTAT E RIVENDICHIAMO L'ISTITUZIONE DELLO STATO SARDO INDIPENDENTE!

INTANTO VOTIAMO NO!

DICO NO

India: Milioni di manifestanti contro il Nuovo Ordine Mondiale che vuole eliminare il contante

India: Milioni di manifestanti contro il Nuovo Ordine Mondiale che vuole eliminare  il contante

Baxter Dmitry

yournewswire.com

Attaccate le banche , bloccate da folle inferocite il  governo indiano vacilla sull'orlo del collasso dopo la rivolta dei cittadini contro le draconiane leggi anti-contanti che hanno gettato il paese nel caos









Milioni di manifestanti in India contro una classe dirigente determinati a portare avanti i loro diritti. C'è l'anarchia nelle strade, il governo indiano continua ad appoggiarsi ai media mainstream per sopprimere la portata degli eventi e coprire il caos causato dal divieto draconiano sui contanti.


Milioni di indiani - secondo paese più popoloso del mondo - sono in rivolta contro le nuove leggi anti-contanti che sono state progettate per proteggere e arricchire i ricchi dell'élite globale a spese della gente comune. Il paese è nel caos, con centinaia di milioni di persone comuni che non sono in grado di accedere ai propri risparmi. In un paese dove il 98% delle operazioni sono effettuate in contanti, il divieto improvviso sulle transazioni in contanti, e il ritiro di denaro dalla circolazione, ha creato indignazione.

I manifestanti in India rappresentano la classe operaia unita, mobilitata, e resistente contro l'avidità della élite globalista. Ci sono rapporti di banchieri " rinchiusi " dalla folla inferocita e istituzioni finanziarie in tutto il paese hanno lanciato un appello per farsi proteggere dalla polizia dai cittadini.

C'è l'anarchia nelle strade, le forze dell'ordine non sono in grado di contenere la portata e l'intensità delle proteste. La polizia coinvolta in scontri violenti contro la popolazione che vuole tutelarsi dagli interessi della classe dominante. Secondo un sondaggio pubblicato Lunedi, il 98% della popolazione è contraria alle nuove leggi.



La maggior parte degli sportelli automatici in India non hanno elargito più contanti dal 8 novembre con la situazione in continua escalation.

La mossa profondamente impopolare non è stata discussa  pubblicamente prima di essere attuata dall'élite, e l'introduzione improvvisa ha causato il caos. Bloomberg riferisce che la situazione non dovrebbe migliorare  i " banchieri si stanno preparando a lunghe ore di fila con le folle inferocite e con il giorno di pagamento che si avvicina in India. "

"Temiamo il peggio."


Durante la notte, le banche hanno minimizzato le aspettative di qualsiasi miglioramento nella disponibilità di moneta, sollevando la prospettiva di lunghe code per il pagamento degli stipendi mentre la gente cerca di prelevare il denaro dai loro conti,   ha riferito il Economic Times .

La banca centrale afferma che il sistema bancario ha ricevuto più di Rs 8 trilioni in depositi mediante scambio delle eliminati tagli di 500 e 1.000 rupie. Non ci sono dati sul valore della nuova moneta - da Rs 500 e Rs 2.000 note - stampate e distribuiti in tutta la nazione. Il Primo Ministro sostiene l'iniziativa aveva lo scopo della lotta al denaro in nero, banconote false, la corruzione e il terrore di finanziamenti, ma i detrattori sostengono che è una tattica del Nuovo Ordine Mondiale per ottenere il controllo sulla popolazione.


L'economia indiana è stata ingabbiata, rendendo la popolazione ancora più povera, dal momento che le leggi della società senza contanti sono state introdotte.

La lobby bancaria mondiale controllata dai Rothschild  vuole un sistema di cassa digitale, perché questo darà ancora più controllo su di noi tutti. L'India viene utilizzata come un banco di prova. dai banchieri globali che vogliono monitorare e controllare ogni singola transazione, mentre distruggono le valute del mondo reale in modo che possano emettere moneta che non esiste, creare oneri finanziari impossibili per le masse, per tutto il tempo accumulano straordinaria vera ricchezza e il potere per se stessi.

Le popolazioni basandosi su una griglia senza contanti completamente digitale sarà incredibilmente vulnerabile in tempi di crisi. Un terrorista o attacco militare, o anche un temporale o interruzione di corrente, significherebbe la fine di un'economia funzionale. I pagamenti si fermano, l'economia avrebbe una battuta d'arresto, e la vita come la conosciamo sarebbe finita. Un nuovo, clima disperato avrebbe preso possesso, con intere popolazioni lasciate vulnerabili e indifese, completamente sotto il controllo del loro governo e delle élites tenebrose che tirano le fila.

Perché i governi occidentali vietano i contanti quando ci sono queste conseguenze disastrose per l'umanità in attesa dietro l'angolo?

Dato che le élite ombra e i loro cartelli bancari vogliono che siamo facilmente manipolabili, intimiditi e controllati.


IL RATING SU CASTRO OSCURA GLI ASPETTI ISTRUTTIVI DEL CASTRISMO

IL RATING SU CASTRO OSCURA GLI ASPETTI ISTRUTTIVI DEL CASTRISMO


La   morte di Fidel Castro ha dato il via ad una pioggia di commenti, più istruttivi su chi li ha formulati che sull’oggetto dei commenti stessi. La maggiore preoccupazione è stata infatti quella di incasellare il personaggio nella categoria dei “buoni” o dei “cattivi”, ciò in linea con l’attuale civiltà (o inciviltà) del “rating”, cioè della valutazione a tutti costi che soppianta ogni tentativo di comprensione. Dopo la riforma Renzi della Scuola anche gli studenti non vanno più a scuola per imparare qualcosa, bensì per “valutare” gli insegnanti.

I commenti hanno finito per lo più per mettere in ombra gli aspetti istruttivi dell’esperienza castrista, ed invece ce ne sono alcuni da mettere in evidenza, a cominciare dalla stessa avventura insurrezionale del 1959. I luoghi comuni che si sono consolidati tra gli anni ‘60 e ‘70 a proposito della guerriglia hanno fatto credere che il fattore-tempo giocasse a favore della guerriglia stessa, una tesi che l’esperienza non ha mai confermato. L’azione di Fidel Castro ha dimostrato infatti che le insurrezioni hanno possibilità di successo in una limitata finestra temporale. Quando Castro ha spinto per un colpo di mano decisivo contro il regime di Batista, ciò poteva apparire prematuro, mentre in effetti preveniva sia la possibilità per il nemico di rafforzarsi, sia lo spegnimento del movimento insurrezionale a causa delle consuete defezioni, divisioni e infiltrazioni, oltre che per il probabile deterioramento dei rapporti con una popolazione sottoposta alle angherie supplementari di una situazione bellica. 

Si potrebbe dire che in un certo senso lo stratega Castro ha agito e pensato più da quell’allenatore di baseball che era, quindi consapevole che il tempo a disposizione per vincere non è illimitato, che da marxista (ammesso che marxista lo sia mai stato). L’altro aspetto interessante dell’esperienza castrista ha riguardato la fase dell’isolamento economico dopo la caduta del blocco sovietico. Dato per spacciato dall’opinione dominante, il regime castrista ha conosciuto la sua maggiore stagione di popolarità proprio dopo la fine del mito del socialismo cubano, quando il senso del castrismo si indirizzava al semplice obiettivo della resistenza all’imperialismo USA, senza più pretendere di rendersi degno di tale opposizione offrendo in cambio la prospettiva di un paradiso in Terra.


L’esperienza cubana degli anni ‘90 ha demistificato molti miti sull’economia, dimostrando che non solo si poteva sopravvivere alle sanzioni, ma che si poteva addirittura allestire un welfare a copertura totale contenendone i costi al minimo. Dato che oggi in Europa la tesi dominante riguarda proprio l’insostenibilità dei costi del welfare, si può facilmente dedurne che l’enfatizzazione e la lievitazione dei costi del welfare sia tutt’altro che una legge economica ineluttabile, bensì l’effetto delle pressioni delle lobby delle privatizzazioni, molte delle quali agiscono sotto l’etichetta di quella superstizione chiamata “Stato”; lobby che spingono per passare da un welfare pubblico ad un “welfare aziendale”. Che il “welfare aziendale” costi realmente meno sarebbe tutto da dimostrare, dato che già ora si regge grazie alle enormi agevolazioni fiscali. Quando cesserà di essere “alternativo”, si può essere certi che anche il “welfare aziendale” verrà sussidiato apertamente con denaro pubblico. 

Con la malattia e l’imbalsamazione in vita del leader massimo, anche a Cuba si è insediata da un po’ di tempo una agguerrita quanto subdola lobby delle privatizzazioni. Dopo le prime privatizzazioni “soft” che hanno riguardato taxi e piccolo commercio, la lobby è riuscita persino ad ottenere che la gestione dell’aeroporto dell’Avana venisse concessa ad una multinazionale francese. L’evento dà la misura dell’irresponsabilità e dello sradicamento territoriale di queste bolle oligarchiche che si avvantaggiano del business delle privatizzazioni. Fin troppo noto è infatti il rapporto organico che vige tra multinazionali e servizi segreti, una relazione consolidata dal costume delle porte girevoli che consentono agli ex (?) agenti segreti di aprirsi carriere nelle multinazionali. La Francia fa parte della NATO, perciò tanto valeva levarsi il pensiero affidando le chiavi della porta dell’Avana direttamente alla CIA. 

Il punto è che lo stesso socialismo va demistificato, in quanto è la fisima di “costruirlo” a portare fuori strada. La gestione privata non si regge senza il costante supporto del denaro pubblico, perciò ogni privatizzazione è a carico del contribuente, che la paga prima, durante e dopo. Le privatizzazioni sono un welfare pubblico a favore dei ricchi. Non si tratta quindi di “costruire il socialismo” ma semplicemente di smettere di privatizzare.