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martedì 17 luglio 2018

SOLIDARIETÀ A MAURIZIO BLONDET

SOLIDARIETÀ A MAURIZIO BLONDET

Vaturu Erriu Onnis 
Sa Defenza 

Dall'intervista rilasciata a Sa Defenza  mercoledì scorso in una località della Sardinya orientale

I giorni scorsi abbiamo incontrato Maurizio Blondet, in una località della Sardinya , e gentilmente ci ha rilasciato una intervista molto interessante sulla politica nazionale ed internazionale.

Oggi , Maurizio, ci scrive allarmato per una atto indecente e gravissimo da lui subito mentre ancora si trova in terra Sarda,  ci scrive che il suo blog è stato in qualche modo violato o hackerato,  ed inserito un articolo di basso cabotaggio e linguaggio non d'uso comune, linguaggio volgare e certamente immorale, fatto con l'intento di infangare l'immagine di una persona incorruttibile qual'è Maurizio; Abbiamo avuto modo di conoscere personalmente Maurizio già un anno e più fa e lo conosciamo per tutti gli articoli che scrive e liberalmente dona senza fini di lucro, se non per la passione politica che lo spinge dimostrandosi sempre un  uomo che agisce contro il sistema corrotto neocon e del NWO delle élite mondialiste sia nazionali che trasnazionali;  conosciamo il grande valore del  giornalista e dell'uomo che sta dietro questo impegno sociale,  sosteniamo Maurizio con la nostra solidarietàpolitica ed umana, incoraggiamo tutte le amiche e amici del blog Sa Defenza e delle pagine FB a mostrargli affetto solidale, in questo momento di sua grande apprensione in  questo ennesimo attacco criminale al suo sito e alla sua persona .

Giriamo a tutti voi che seguite il blog Sa Defenza il messaggio che abbiamo ricevuto via sms da Maurizio Blondet:
Avviso: in mia assenza qualcuno ha postato sul mio sito, a mia firma, un pezzo dal titolo "il pompino più caro della storia" . Il pezzo non è mio e non ho autorizzato la pubblicazione. È un Fatto gravissimo fatto per nuocermi.
Non ho altro modo di difendermi che inviare questa comunicazione via SMS..

Rilanciamo l'intervista che da se stessa spiega perché un uomo di valore come Maurizio sia soggetto a questi attacchi criminali.




http://sadefenza.blogspot.com/2018/07/solidarieta-maurizio-blondet.html

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Le ONG, la finanza e i migranti. Il caso Jacques Attali.

Le ONG, la finanza e i migranti. Il caso Jacques Attali.
Sa Defenza 




Conosciuto come l’eminenza grigia della politica francese dai tempi di Mitterand e noto per il suo ultraeuropeismo, Jacques Attali è l’uomo che ha scoperto Macron, presentandolo al presidente Hollande del quale è diventato consigliere. A lui viene attribuita la paternità di una frase molto esplicativa sul sentimento elitarista : “Ma cosa crede, la plebaglia europea: che l’euro l’abbiamo creato per la loro felicità?”. Meno nota è invece un’altra affermazione dell’illustre economista, professore, finanziere e a lungo consigliere di fiducia dell’Eliseo: “La forma di egoismo più intelligente è l’altruismo”.

La filantropia, questo vezzo umanitarista che sembra contagiare gli uomini di maggiore successo, non ha risparmiato Jacques Attali, che nel 1998 fonda l’associazione no profit Planet Finance. Certo, il nome tradisce un po’ da subito quello che dovrebbe essere il fine umanitario di questa organizzazione che opera in 60 Paesi e offre servizi e consulenze di tipo finanziario, microfinanza per l’esattezza. Finita nell’occhio del ciclone per il trattamento economico “schiavistico” riservato agli stagisti cui si richiedevano requisiti di prim’ordine, la società cambia nome e diventa Positive Planet, evocando nel nome la positività del modello economico di cui si fa portatrice.

Tra i suoi obiettivi ci sono “l’inclusione economica, sociale e ambientale in tutto il mondo in modo sostenibile ed equo.” Come? Rendendo possibile l’accesso ai servizi finanziari da parte dei Paesi più poveri. La sua mission è infatti quella di “combattere la povertà attraverso lo sviluppo della microfinanza.” Per realizzarla si serve di otto unità specializzate, compresa un’agenzia di rating di microfinanza. L’organizzazione è così efficiente da aver ricevuto un premio per l’80a migliore ONG del mondo secondo il Global Journal nel 2013. Nello stesso anno ha realizzato un fatturato (chiffre d’affaires) di 2 251 000,00 €.

Gli organi societari annoverano nomi di grande peso sul piano politico ed economico mondiale. Da Jacques Delors al ministro degli Affari esteri dell’Oman, passando per partner di colossi della consulenza come Ernst&Young e Bain, fino al presidente di Microsoft International.

Dulcis in fundo, il cofondatore di questa ramificatissima ONG è il bengalese Muhammad Yunus, il padre del microcredito moderno. Grazie all’appoggio di illustri sostenitori, come i Clinton e Bill Gates e con il sostegno della stessa Banca mondiale, nei primi anni Ottanta creò in Bangladesh la Grameen Bank, un istituto finanziario che concedeva denaro alle persone più indigenti, impossibilitate ad avere accesso al credito. Come già riscontrato in uno studio condotto sulla Cambogia, in cui analizzando la frequenza e le modalità di emigrazione della popolazione è emersa una correlazione diretta tra espansione del microcredito e aumento dei flussi migratori verso l’estero, anche qui i prestiti concessi si tramutarono in un incentivo all’emigrazione per la popolazione locale. Il Bangladesh è infatti paese di origine di circa un decimo dei migranti che ogni anno arrivano in Italia (oltre 10 mila nel solo 2017). Ed è proprio qui che è nato il business dei cosiddetti “migration loans”, i prestiti per finanziare i viaggi dei migranti, gestiti dalla BRAC (Bangladesh Rural Advancement Commitee), leader nel settore e la più grande ONG al mondo, che opera anche in Asia e in Africa.



Microcredito e finanziarizzazione della disperazione: il caso BRAC



Una commistione molto fruttuosa quella tra ONG, migranti e finanza, un vaso di Pandora ancora da scoperchiare del tutto e che ci riserverà incredibili sorprese.

http://sadefenza.blogspot.com/2018/07/le-ong-la-finanza-e-i-migranti-il-caso.html

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