Di Chris Barlati
Il governo austriaco ha previsto la possibilità di un grande blackout elettrico che colpirà l'intera Europa e si sta già attivando con una campagna nazionale per avvertire la sua popolazione di prepararsi all'imminente evento.
Ad annunciare il generale blackout europeo è stato il ministro della Difesa austriaco Klaudia Tanner che ha parlato esplicitamente di un "rischio reale'' riguardo la possibilità di un grave blackout che lascerebbe per settimane gran parte del continente europeo senza elettricità. Il Ministro specifica che non sarà questione di ''se avverrà'', ma di quando avverrà l'interruzione elettrica.
Le campagne di sensibilizzazione, per scongiurare l'imminente pericolo, si sono già avviate a suon di annunci giornalistici e manifesti pubblicitari distribuiti nelle principali città. Lo stesso ministro della Difesa ha annunciato sui propri social network l'organizzazione di un evento atto a sensibilizzare la popolazione sulla necessità di prepararsi ad blackout di due settimane:
"Un blackout è un'interruzione di energia, infrastrutture e approvvigionamento in tutta Europa; è un rischio realistico e allo stesso tempo sottovalutato. Pertanto, il nostro obiettivo è migliorare la resilienza della nostra repubblica nel suo insieme. In un grande evento a Vienna, abbiamo presentato questo tema a 2.500 visitatori con un'impressionante esibizione dal vivo! ''.
Il governo austriaco, per sensibilizzare e spaventare la sua popolazione e quella degli altri paesi, ha già preparato uno slogan: "Cosa fare quando tutto si ferma", accompagnandolo con le raccomandazioni basiche che permetterebbero la sopravvivenza in un tale scenario.
L'elenco diffuso dal governo evidenzia la necessità di poter disporre di una scorta di alimenti non deperibili per diverse settimane, carburante, candele, batterie, torce elettriche e molta acqua potabile(circa 2 litri per persona al giorno).
Il governo avverte inoltre che tutto ciò che funziona con elettricità e che diamo per scontato non sarà disponibile, tra cui, semafori, bancomat, Internet, radio e televisione. Si raccomanda inoltre di creare reti familiari e di vicinato per sostenersi a vicenda in quei momenti difficili, di tenere a disposizione denaro contante, e di comprare alimenti quali pasta e riso.
Gli unici a godere di una rete di supporto efficiente saranno i militari, poiché il governo ha predisposto l'autosufficienza delle loro caserme per il 2025.
Le forze di sicurezza, che disporrebbero di pieni poteri in caso di emergenza, sarebbero in grado di servire in tal modo la popolazione senza problemi, attraverso un'attività congiunta tra esercito e forze di polizia locali.
Occorre ricordare che il ministero della Difesa austriaco ha già goduto o della preveggenza o dell'astuzia di avvisare delle imminenti catastrofi alcuni anni prima del loro verificarsi: nel 2017 aveva dichiarato che il mondo avrebbe subito una pandemia nei prossimi dieci anni, cosa che tutti i circoli massonici conoscevano, ma che nessun ministero dello Difesa aveva avuto il coraggio di pubblicare.
Come interpretare dunque tali informazioni?
Un articolo passato inosservato dall'Amerikanissimo e sgrammaticato ''laRepubblica'', giornale filo europeista e di stampo democratico statunitense, ha pubblicato il 18 gennaio 2021 la seguente notizia: ''Energia, l'Europa ha rischiato un blackout: Francia e Italia l'hanno sventato''. Nell'articolo si afferma che un improvviso calo di tensione, che non ha alcuna logica spiegazione, avrebbe messo in pericolo la stabilità della fornitura elettrica.
''Ma come è potuto accadere ed esattamente cosa è avvenuto? La causa del tutto è stato un calo di frequenze sulla rete elettrica ad alta tensione della Romania che ha di fatto diviso in due le infrastrutture europee: da una parte l’area balcanica e tutto il centro-est, dall’altra l’Europa del sud-ovest. In sostanza, il calo di tensione – mai rilevato in modo così consistente – ha rischiato di far saltare l’equilibrio della rete, provocando l’interruzione del servizio.''
L'Europa, dunque, corre davvero il rischio di rimanere al buio? La risposta è, sì. E non per colpa dei cali di corrente, ma per le politiche energetiche dei gruppi finanziari che risiedono nel parlamento europeo.
La strategia europea 2030 prevede l'utilizzo di fonti rinnovabili al 100% con l'obiettivo di rendere autonomo il vecchio continente dal consumo di carbone. Caso vuole che sia in Cina che in U.S.A., senza dimenticare Germania, di ridurre i consumi di carbone non se ne parli nemmeno per l'anticamera del cervello. La voglia di consumare meno elettricità si unisce, paradossalmente, alla volontà di digitalizzare tutta Europa, provocando dunque un aumento della domanda di elettricità che andrà a pesare sull'offerta di corrente elettrica, la quale aumenterà(in termini di prezzo) per i costi di mantenimento della pessima energia rinnovabile e della riduzione dei combustibili fossili impiegati. Che succederà dunque?
Per chi ci legge, sappiamo di per certo che l'agenda 2030 altro non è che un piano per stringere definitivamente il cappio intorno al collo dell'Italia e degli stati europei. L'Unione Europea, proiezione di Goldman Sachs, ovvero della finanza statunitense di matrice democratica, sta spingendo l'Europa in direzione di una de-industrializzazione programmata e forzosa, con il fine di togliere potere di mercato e ridistribuirlo negli States. Oltre a ciò, le pesanti destabilizzazioni operate ai danni di Cina e Russia non hanno ripercussioni dirette sugli Stati Uniti - i quali ricominciano ad estrarre carbone - ma sull'Europa, generando i disastri che abbiamo appena evidenziato.
Un possibile corto circuito dell'energia elettrica sarà di natura sicuramente dolosa, dato che la domanda di elettricità sta lentamente aumentando, ma non a causa dei consumatori, ma dei governi che impongono le digitalizzazioni inutili delle grandi imprese che ritardano le forniture di corrente ai nuclei cittadini. Se a ciò aggiungiamo, inoltre, i costi di produzione e mantenimento delle energie rinnovabili, i prezzi salgono alle stelle e di conseguenza lo stesso prezzo dell'energia, utilizzata per produrre i mezzi che dovrebbero generare energia pulita, incrementa esponenzialmente.
Detto questo, il rischio di un blackout è reale.
Vi sono tre soluzioni per far fronte a tutto ciò:
1.Un improbabile ripensamento di quei pazzi/idioti che governano l'Unione Europea. Il piano intelligente sarebbe utilizzare fonti non rinnovabili fino a quando si svilupperebbe una vera tecnologia capace di essere autonoma dai combustibili fossili; togliere le speculazioni inerenti le emissioni di CO2 ed evitare di imporre codici e programmini digitali per cose che non servono a nulla; investire nella conversione elettrica dei rifiuti che vendiamo alla Cina ed utilizzare apparati a basso consumo energetico, disponibili sul mercato, ma proibiti poiché limiterebbero la competizione dei prodotti Statunitensi.
2.La soluzione numero due sarebbe quella di chiedere asilo in Russia. A breve, chi vi scrive, lancerà un appello rivolto alla Federazione Russa affinché attivi le procedure di emergenza riguardo la possibilità di richiedere asilo politico. Scappate in Russia con i vostri averi, investite in Russia, e createvi lì una vita.
3.Dobbiamo prepararci a combattere contro questa dittatura della massoneria e della finanza. I nostri nemici sono gli Stati Uniti. Armatevi e siate pronti a resistere. Vogliono decimare la nostra popolazione solo perché questi oligarchi vogliono incrementare le loro ricchezze e il loro potere. Siate pronti a lottare fino alla morte. Meglio eliminare loro che farci eliminare noi.
P.S.
Non è un caso che a salvarci dal blackout di gennaio siano state Italia e Francia, i due paesi che ultimamente hanno imposto la dittatura sanitaria. E non è nemmeno un caso che siano gli unici due paesi che si stiano ribellando - seppur nei limiti - alla dittatura. Alcuni potenti non ci stanno e vogliono farsi sentire. Comunque, preparatevi al peggio.
Fonti ufficiali:
https://www.telecinco.es/informativos/internacional/austria-alerta-gran-apagon-europa-avisa-poblacion_18_3224823420.html
Traduzione e adattamenti personali(ma fedeli al testo originale)
https://www.repubblica.it/economia/2021/01/18/news/energia_l_europa_ha_rischiato_un_black_out_europeo-283070068/
https://altreconomia.it/germania-carbone-transizione-energetica/
Nessun commento:
Posta un commento
grazie del tuo commento