2024
Esisteva in europa, un agglomerato di gente e nazioni che qualcuno ebbe la sfrontatezza di definire popolo europeo.
Esisteva in italia, un agglomerato di gente e nazioni che qualcuno ebbe la sfrontatezza di definire popolo italiano.
Esisteva in Sardegna, un agglomerato di gente che qualcuno ebbe la sfrontatezza di definire sardi.
Ogni 5 anni andavano a votare, credevano di esercitare il loro diritto di decidere, e non si accorgevano che la democrazia era sospesa dappertutto.
Come delle pecore, votavano personaggi collusi con le peggiori espressioni del neoliberismo più sfrenato, che avevano la sfrontatezza di definirsi di sinistra.
La gente era esperta di tematiche di mercato (calcistico), di politica (politica italiana, naturalmente), di economia (tutti a osannare il made in sardinnia, salvo affollare i centri commerciali delle multinazionali), di cultura (isola dei famosi e grande fratello imperversavano nelle menti dei sardi), era esperta di strategie si giochini internettiani, aveva il dilemma di scoprire perchè gli investitori non prendessero in considerazione la Sardegna, la gente aveva dimenticato chi erano i suoi antenati, e facevano risalire la propria storia e le proprie origini ai mantra televisivi e scolastici imposti dall'italia.
Molti di loro, udite, udite, si consideravano italiani, ed erano fieri della loro italianità.
I movimenti indipendentisti imploravano continuamente il permesso all'italia di defilarsi, di concedere la libertà alla nazione sarda.
A loro piaceva giocare con le regole del colonizzatore, che verosimilmente non era così fesso da concederla.
Alcuni movimenti di liberazione avevano capito che solo col diritto internazionale la nazione sarda aveva la possibilità di diventare stato.
Ma erano così ininfluenti, e così privi di comunicatività, che erano isolati e inoperosi, partivano tutti da una assurdità macroscopica, nel loro atto costitutivo i fondatori avevano fornito i codici fiscali assegnati a ciascuno di loro dallo stato dal quale volevano liberarsi.
E poi venne una novità, che avrebbe potuto cambiare tutto, fu costituito un fronte di liberazione che avrebbe dovuto adottare esempi di decolonizzazione concreti, ma restò inoperoso per molti anni, i loro fondatori ritenevano che i sardi non fossero pronti per la libertà, ma nel contempo cercavano di instillare nelle menti dei sardi l'orgoglio di appartenere ad una grande nazione, spiegarono la grande truffa delle elezioni e della moneta.
E fino a che la gente non capiva, preferirono restare cauti, e semi invisibili.
Stando così le cose, ritenevano che i sardi non avevano diritto nè ad essere liberati, nè a liberarsi.
E poi essere liberati suona strano, lottare per la libertà suona meglio.
Ma i sardi questo non lo capivano, qualcuno sperava nel coraggio di altri per la loro liberazione, altri speravano che la loro condizione potesse migliorare, del resto la televisione delle oligarchie diffondeva il concetto che col tempo le cose si sarebbero messe a posto.
Intanto i partiti indipendentisti continuavano a sperare nella benevolenza italiana, e i movimenti di liberazione languivano per anni, posseduti da colpevole stagnazione.
Siamo nel 2024, sono dieci anni che la situazione non cambia, nemmeno il fronte, fondato otto anni prima, riesce ad essere incisivo, a parte il lavoro di comunicazione egregiamente svolto.
Peccato che la gente non riesce a capire le potenzialità dirompenti dell'azione del fronte.
La gente continua a frequentare le scuole italiane, a guardare le televisioni italiane, a seguire i campionati italiani, a sperare negli investitori, a reclamare privatizzazioni, a usare monete private, continua a votare nelle elezioni italiane, ad assumere cibi e medicine fornite dalle multi nazionali, a dimenticare sa limba e imparare l'inglese, continua a star bene nel recinto, e sperare nell'europa, nelle sostituzioni dei popoli, e nel consumismo.
Anche col frigorifero e la dispensa vuota, i cieli graffiati, il conto in banca penoso, siamo certi che fino a che avrà i soldi per pagare l'abbonamento a mediaset premium, il popolo sardo (se così si può definire), non si ribellerà di certo.
E continuerà ad andare a votare credendo di esercitare il diritto alla democrazia.
Ma nessuna democrazia è possibile in uno stato che stato non è, ma semplicemente una società privata con tanto di amministratore delegato che si fa chiamare presidente del consiglio.
Immagine estrapolata dal web |
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:Mariano-Abis:
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