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venerdì 1 luglio 2022

Is Visioneris


Testo e immagine di :Mariano-Abis:
Non è detto che quello che voi vedete chiaramente quello che noi vedremmo offuscato solo perchè siete la stragrande maggioranza, suoni male, ma è falso.
Il concetto che vi hanno instillato secondo il quale la maggioranza ha sempre ragione è stucchevole.
Potenza della forma-pensiero diffusa da fetension per implementare la democrazia delegativa inventata per la bisogna.
Mi viene da scrivere un pensiero sperando che venga preso col beneficio di inventario, mica vogliamo che i fatti nostri, e le nostre potenzialità, vengano spifferate ai quattro venti !
I termini visionalisti o visioneris non lo avete mai sentito, ci piace inventare parole nuove da contrapporre alle loro, ben più diffuse delle nostre.
Però però però, le codificazioni non ci sono simpatiche, ma un termine per la nostra essenza celata, bisognava pure inventarlo.
Non odiateci se noi vediamo oltre, attraverso, spaziamo in ambienti che altri mai hanno calpestato, ma come faccio a spiegarlo a qualcuno di voi, che non sapete di cosa parlo?
Certo, qualcuno mi ha capito, qualcuno di quelli che appartengono ad una minuta fascia di popolazione che ha subito una trasformazione, poche volte non cercata e non voluta.
Oppure da chi mai ha subito trasformazioni, ed ha conservato la purezza della sua mente ancestrale.
Noi siamo quelli che soffrono, soffriamo perchè vediamo che una persona generalmente apprezzata ci appare in un lampo come negativa, arrivista, prevaricatrice e confusionaria.
Soffriamo perchè quella ottima persona sotto attacco, con pochi amici impegnati a difenderla, sta soccombendo.
Soffriamo soprattutto quando una persona che apprezziamo ha deciso, di impulso o con razionalità, di venirci contro.
Il primo impulso è spiegare, e infatti in passato facevo così, e siccome i risultati erano ben miseri, ora adotto la tattica della battuta breve ed esaustiva.
Il fatto è che se quella parola è esaustiva , lo è solo per noi, un metodo come un altro per separare e stabilire una scala gerarchica (altra parola problematicamente vituperata) tra chi si relazionerà col sottoscritto.
Tra noi ci riconosciamo all'istante, come all'istante, persino analizzando ogni singola frase, riusciamo a riconoscere chi ci capisce e si fa capire.
Certo, se guardassimo in faccia il nostro interlocutore, non ci sarebbe bisogno di sentirlo parlare, basterebbe osservarlo in contro luce, e stabilire di che colore è l'alone che emana, e quanto è diffuso e intenso.
Un problema però esiste, posso valutare il grado di visionalismo di ciascuno con assoluta certezza, ma non posso valutare il mio, mi devo fidare delle confidenze dei miei amici.
E la delusione è grande quando scopro che una persona mai incontrata prima, ma che attraverso i suoi testi, mi aveva comunicato sensazioni positive, tutto ad un tratto mi dimostra di non aver capito una mia frase, l'intenzionalità per la quale è stata detta, e la fraintende pesantemente, e addirittura mi lancia delle frecce avvelenate, me ne faccio una ragione, ma scoprire che una persona che apprezzavi risulta perfettamente livellata alla media, mi delude e guardo all'umanità in maniera meno benevola.
Quando siamo di fronte ad una persona che ha delle caratteristiche diverse dalle nostre, ma non comuni, non usuali, sentiamo che siamo di fronte ad una persona speciale, anche se non sempre riusciamo ad individuare in quale ambito sono dirette quelle potenzialità, e percepiamo in maniera netta che anche egli ha individuato le nostre caratteristiche.
In conclusione mi sento in dovere, come ho fatto, di esplicitare le mie eccellenze sensoriali, lo faccio adesso, una sola volta e per sempre, per un senso di lealtà ed onore verso chi crede di poter giocare col sottoscritto, se non lo conosco personalmente mi basta una sua frase, in risposta ad una mia creata ad hoc, oppure persino valutando considerazioni non richieste.
Il mio dovere l'ho fatto, ora spetta a voi, normali, e questa si, è una codificazione che non fa onore, perchè non avete mai fatto nessuno sforzo per migliorarvi, di evitare di venirmi a contatto, se non esplicitamente richiesto, per sminuire la mia personalità, siete avvisati, vi scopro in men che non si dica, scopro immediatamente le vostre intenzioni su di me.
Ricordiamoci sempre che le parole che escono dalla nostra bocca, sono l'espressione dei nostri pensieri, di come siamo fatti, e di come valutiamo il nostro rapporto col mondo circostante e immensamente lontano.
Ricordiamoci che noi siamo quello che diciamo, e siamo l'alone più o meno luminoso che emaniamo, anche se la stragrande maggioranza degli umani non riesce a percepirlo.
Noi si.
Scuserete "l'eccesso di modestia".
I neologismi esistono e vengono coniati in tutte le lingue del mondo, i puristi storceranno il naso, o si tapperanno le orecchia, ma così è.
Per una volta traduco dall'italiano, la mia prassi comune è fare il contrario.
Parlo limba, ragiono in limba, ma sono costretto a scrivere in italiano per ovvie ragioni, avendo a disposizione questo sito, che, siccome scritto in italiano, può essere tradotto automaticamente in tantissime lingue.
E meno male che non riconosce il sardo, altrimenti ne vedremmo delle belle, ma meglio così.
Si parte dalla neo parola visioneris che si adatta sia la sardo che all'italiano.
Visioneris e visionalisti, che io sappia gli ismi in lingua ancestrale sarda non esistono.
E se i visionalisti hanno delle caratteristiche che ho già esplicitato tempo fa, is visioneris hanno una qualcosa in più, riferibile alla nostra cultura, che nella prassi comune è considerata dominata, ma che il sottoscritto reputa potenzialmente dominante.
Mi si scrive:
"Io posso capire il suo orgoglio di essere sardo, ma mi sembra un po' azzardato fare un affermazione del genere.
Quasi tutte le lingue cosi' chiamate indoeuropee si sa da dove provengono.
La sua affermazione non l'avrebbe fatta neanche Gramsci che era uno studioso, un linguista ed un glottologo.
Qui stiamo rasentando un paradosso.
In Europa ci sono tre lingue misteriose: Il basco, il finlandese e l'ungherese.
Non si conosce l' origine.
Il sardo già e' suddiviso in campidanese, logudorese, nuorese e gallurese, che come il corso e' piu' o meno italiano.
Fino ad ora non hanno trovato una antica lingua Sarda scritta, e quella parlata si è evoluta con quella dei colonizzatori.
La sua affermazione e' una sviolinata."
Naturalmente non è il caso di approfondire questi suoi ragionamenti, espressi da un perfetto incompetente, la risposta logica, è postare qualcosa di già scritto su un certo sito, oppure invitarlo a visitarlo, molte volte in risposta ad affermazioni del genere scrivo: jolao77.blogspot.com
Oppure cito un grande filosofo :"Coloro che ballavano erano visti come pazzi da quelli che non sentivano la musica".
Non è il caso di perdersi in chiacchiere.
Quello che dobbiamo dirgli, è già stato scritto, perchè perdere tempo?
E che diamine !
Visioneris in giro, (giustappunto ) ce ne sono pochini pochini.
Gli altri vorrebbero che mettessimo a loro disposizione le nostre conoscenze, costate tempo e fatica, mentre loro, nel momento in cui noi leggevamo anche per essi, giocavano a crush saga.
Però, con tutto il nostro impegno rivolto alla conoscenza, capiamo all'istante chi abbiamo di fronte, e siamo dei tipi intrattabili, non sopportiamo banalità o affermazioni inesatte, o offese, che vengono per lo più da perfetti disinformati, o da gente vuota che crede di poter salire impunemente in cattedra.
Poi quando ci inondano di ironie o sarcasmi dozzinali credendo di risultare fighi, allora non è il caso nemmeno di perderci altro tempo.
Riusciamo a leggere, tra due righe scritte da loro, tutte le miserie che albergano tra i loro neuroni asfittici.
Questo riguardo alle scritture di gente che non conosciamo assolutamente, per chi conosciamo di persona, la pratica di capire al volo è per lo meno automatica.
Capiamo, dai loro rispettivi ragionamenti, cosa si sono detti esattamente, i copia incolla intercorsi, riusciamo a individuare persino le parole non dette, ma comunicate in qualche maniera.
Riusciamo a intercettarne i pensieri.
Gente noiosa, a volte, anche se apprezzata.
Eh beh, loro saranno pure ischidados, ma devono ancora compiere lunghi e faticosi percorsi per diventare visioneris.
E non è detto che ci riescano, servono competenze, controllare e memorizzare date, avvenimenti, contestualizzare, parzializzare o generalizzare, a seconda dell'incombenza, servono conoscenze (mai gratuite ) di elementi di simbologie e numerologie, e quel qualcosa che fa spaziare la mente, e che non tutti hanno; in conclusione posso affermare che non è da tutti, nonostante l'impegno, diventare ( o nascere) visioneris.
Serve un dono, se non lo si è ricevuto, è tutta fatica sprecata.
E' un dono, ma è anche una conquista.
E siccome capiamo al volo, ci possiamo permettere, a volte, di essere impulsivi, fermo restando che la regola del tre, per noi non esiste.
Maledette frasi pre confezionate.
Alla prima si perdona, alla seconda si ragiona, alla terza si bastona.
Ecco, ci sono cascato anche io.
Sappiamo essere anche pazienti, se il gioco vale la cosiddetta candela ( maledette frasi fatte !)
Per noi, che abbiamo letto qualcosa circa la numerologia, ahimè estrapolata da pratiche non certo popolaresche, ma elitarie, oserei dire massoniche, vige la regola del sette.
Per sei volte si subisce, si cerca di far capire che una certa frase dà fastidio, che non la accettiamo, che non è elegante, nè pertinente, che risulta ingombrantemente offensiva, e per chi non è almeno ischidadu, viene in salita coglierne il significato intrinseco, o la portata dirompente di quello che potrebbe generare.
In ogni caso, occhio alle date, ai simboli e ai numeri, per noi sono importanti, per voi non so.
E' di qualche anno fa l'ingresso sul social blocca-persone e blocca-idee che il più grande patriota sardo definiva "facebagassa" di un gruppo denominato appunto "visioneris"
Nell'invitarvi a visitarlo, per concludere vi scrivo la descrizione scusandomi per l'immodestia voluta e dimostrata che fa parte integrante del mio io: 
" Portateci un foglio bianco, lo segneremo con voi.
A volte per dire nero, è più conveniente dire grigio scuro, ma non è da noi.
Abbiamo letto molto, abbiamo assorbito con passione.
Ora è venuto il momento di trasmettere.
Di donare.
Ora per un foglio bianco, consegneremo un foglio segnato.
Segnato insieme, o se preferite, graffiato insieme.
Non ci sfuggono i significati di lettere, parole, simboli, numeri, colori, non ci sfugge il colore dell'aurea, non ci sfugge l'intensità che ciascuno di noi emana, noi siamo noi.
Ma in questo sistema noi siamo eternamente schierati nel torto.
Ci piace più il fucsia che l'indaco, ci piace più il giallo cromo che l'ocra, ci piace mirare più a centoventi che a cento, è uno dei nostri numerosi, dannatissimi limiti.
Ci proviamo, ma quando vediamo gente plagiata dall'unica cosa che ci fa andare in bestia, e cioè la sia pure incolpevole sudditanza alla cultura schiavista della fetenzìa mondialista, è più forte di noi, sbottiamo, scleriamo, il senso di giustizia innato porta anche a questi brutti scherzi !
Il fatto di essere visioneris ci porta a considerare come evidente la malignità che impregna molte volte chi ci attacca, malignità spesso gratuita, generata da sentito dire, o da loro limiti personali di valutazione, o da pregiudizi e ipocrisie congenite, o leggerezza di giudizio.
Non so se a voi una frase detta o scritta, una parola usata al posto di un'altra equivalente, un concetto espresso in maniera macchinoso vi creino delle vibrazioni, (non lo so, ma mi piacerebbe saperlo), una frase detta in un certo modo, ci rilascia spontaneamente sensazioni anche contrastanti se espressa diversamente.
Sensazioni fondamentali per capire.
Siamo dentro il campo, voi non so.
Abbiamo guardato attentamente, abbiamo letto con passione, cerchiamo di immedesimarci in chi scrive o dice, cerchiamo di cogliere lo stato d'animo, le motivazioni che lo spingono a scrivere una frase, esattamente come la ha scritta , o pronunciata.
Voglio raccontarvi una storia realmente accaduta.
Ad un grafologo capitò in mano un manoscritto del fidanzato della figlia.
Gli bastarono venti secondi con quel foglio in mano, per capire che il futuro genero, sarebbe stato deleterio per la figlia.
Comunicò le risultanze delle sue conclusioni alla figlia, implorandola di abbandonare il fidanzato.
Lei non ne volle sapere, ebbene, trascorsero appena pochi mesi, e i due si lasciarono, lei aveva capito che la velocissima analisi grafologica del genitore era corretta, inappuntabile.
Così siamo noi, ci bastano due righe scritte o una frase sentita, per capire quante miserie circolino indisturbate.
Se ti riconosci come visioneri, stai con noi.
Graffiamo insieme quel foglio bianco."

:Mariano-Abis:


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