Abitava, in contrada di Jippis, un anziano contadino, che, oltre a lavorare la terra, di quando in quando si offriva per fare dei trasporti per conto terzi.
Aveva come unica compagnia un cavallo, ahimè, anche lui molto vecchio.
Tempo addietro lo aveva chiamato Saggio, vi chiederete: che strano nome!
Niente di strano, il cavallo era saggio di nome e di fatto.
Fin da quando Saggio era un puledro, comunicava mentalmente col contadino, imparò in seguito anche a parlare.
Parlava!
E parlava in maniera saggia!!!
E capitava, in passato, durante lunghi viaggi che i due compivano assieme, (Saggio attaccato ad un elegante carretto carico di mercanzìe altrui, e il contadino al suo fianco), di imbastire lunghe discussioni, e il tempo trascorreva così, dialogando e discutendo, in maniera piacevole.
Arrivò il giorno in cui il contadino non aveva più forze per fare lunghi viaggi, idem il suo altrettanto stanco cavallo, e decise che era venuto il momento di alienare Saggio, cedendolo solo a chi gli avrebbe garantito una vecchiaia serena, assicurandosi al contempo di non venderlo a chi per professione frequentava mattatoi.
Lo portò ad una fiera di animali, intorno ai due si materializzò come per incanto, un nutrito capannello di persone, intenzionate di fare domande a Saggio.
Un tizio chiese se riuscisse a correre velocemente, Saggio rispose si, corro velocemente, ma dopo pochi metri sono già stanco, preferisco camminare piano e compiere lunghi tragitti.
Uno chiese: come si sta in contrada di Jippis? Saggio rispose che ha ed aveva avuto tutto quello che desiderava, a parte la compagnia di una bella puledrina.
Un altro chiese: come si sta in italia? Saggio rispose che non si era mai posto il problema, visto che lui è sempre vissuto in Sardegna.
Vedendo la saggezza dell'animale, uno volle chiedere qualcosa di più complesso: è giusto pagare le imposte?
Saggio rispose che nessuno dovrebbe aver bisogno di pagare o ricevere tasse, che le imposte sono una invenzione degli "umani" per creare servi e padroni.
Un altro chiese se soffrisse per il fatto che il contadino lo tenesse con una corda legato a se, Saggio rispose che avrebbe potuto andarsene quando avesse voluto, in quanto non è mai stato nè rinchiuso, nè legato, e se è restato in casa del contadino è stato perchè è nata una sorta di vicinanza tra i due, e che le sbarre delle prigioni sono un fatto mentale.
La gente continuò a fare mille domande, per delle ore, ma nessuno si fece avanti per portare con se Saggio.
I due tornarono mestamente a casa, convennero sul fatto che la saggezza non interessa a nessuno, se non porta introiti, e che l'umanità è arrivata ad un punto tale di alienazione e di mancanza di spiritualità, che sarà difficile uscire da questo labirinto indotto.
Non passò troppo tempo, che Saggio morì.
Il contadino abbandonò questa valle di ipocrisia e lacrime, il giorno stesso che seppellì Saggio.
Adesso vagano entrambi, fianco a fianco, alla ricerca di due ipotetici esseri viventi dotati di spiritualità e onore, e senza un briciolo di egoismo, per entrare nei loro corpi.
Non li hanno ancora trovati.
Quelli che sono stati trovato sono tre variopinti volatili tanto attivamente cercati.
Un sardo che aveva tanti soldi da spendere un giorno si reca ad un negozio che vende animali; essendo solo in casa aveva bisogno di compagnia.
Tra cani e gatti con tanto di pedigree, cardellini, iguane, criceti e coniglietti, il suo sguardo si posa su un trespolo sul quale sono appollaiati tre pappagalli.
Chiede al negoziante il costo e le caratteristiche del volatile sulla sinistra.
"Costa cinquecento euro e parla quattro lingue".
Poi chiede prezzo e peculiarità del pappagallo sulla destra.
"Costa mille euro ed essendo esperto di mercati finanziari suggerisce investimenti che vanno sempre a buon fine."
Il tizio pensa di acquistare quest'ultimo volatile, ma per scrupolosa coerenza vuol sapere del volatile al centro del trespolo.
"Costa duemila euro, ma di preciso non conosco le sue caratteristiche, so solo che gli altri due lo chiamano Professore con riverenza, e ripete continuamente "Sardinnia no est italia", "Fortza Paris" e "A foras a son'e corru"."
Quasi subito dopo hanno visto uscire dal negozio un tizio con un trespolo in mano con su tre variopinti pappagalli.
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