-Il mistero della piramide.
Il mio ottimo amico Luigi Muscas mi ha raccontato un fatto realmente avvenuto, certificato anche da riprese televisive che purtroppo non riesco a trovare, anche perchè la trasmissione andata in onda nel più importante canale televisivo italiano è molto datata.
Si trovavano, all'interno della sala centrale della piramide di Cheope, il direttore della zona delle piramidi del Cairo, il commentatore - divulgatore scientifico della rai che va per la maggiore, e il cine operatore, che ha ripreso tutta la seguente scena.
Durante il corso dell'intervista, ad un certo punto si è sentito un assordante boato, era caduta una pesante copertura che nascondeva qualcosa che NON DOVEVA ESSERE VISTA.
Il cine operatore si affrettò a inquadrare l'oggetto venuto così alla luce, e al contempo si sentì la voce del commentatore esclamare:
MA E' UNA PINTADERA SARDA !!!
A voi le conclusioni, se volete.
Pintadera, oggetto-simbolo di inequivocabile origine sardiana.Invito i lettori di SaDefenza a leggere questo bell'articolo del mio amico Matteo Sollai
https://matteosollai.altervista.org/la-pintadera-sarda-e-non-solo/
Come sappiamo, anticamente, il pianeta era fortemente e positivamente globalizzato, niente a che vedere con questa insulsa compartecipazione attuale, che compartecipazione non è.
Sacrifici, lavoro e migrazioni forzose ai poveri, denaro e potere a fetension.
Dominio del male ordo-liberista sulle speranze eternamente infrante della gente.
Anticamente, a partire dal bacino mediterraneo, e poi a seguire in tutto il mondo, si è sviluppata una unica lingua che ha dato origine a tutte le lingue occidentali, la lingua sardo-sumerica-accadica.
Tralasciando pittoresche teorie tipo quella che indica come il progenitore di tutte queste lingue il latino, affermiamo che la civiltà occidentale, insieme al parlare e allo scrivere, è nata in terra di Sardegna.
La nazione sarda ha molti simboli identitari, forse il più potente ed "esportato" è un oggetto dalle forme variegate che porta il nome di Pintadera.
E' un manufatto di artigianato artistico realizzato in terracotta, a volte in argilla non cotta, a volte dipinto, generalmente di forma circolare, ma non solo.
Che sia un oggetto-simbolo inequivocabilmente e ancestralmente sardiano non vi è alcun dubbio, visto il prologo di questo articolo,
Le teorie riguardo a questo misterioso oggetto-simbolo si sprecano, la più accreditata è quella che indica questo oggetto come uno stampo per marchiare il pane della festa prima della cottura.
Ipotizziamo che anticamente ogni famiglia usasse una sua particolare pintadera per identificare il proprio pane, si presume che la pintadera conservata in casa fosse una sorta di stemma araldico sui generis.
Qualcuno afferma che particolari pintaderas erano dei veri e propri misuratori del tempo, qualcun altro sostiene che si trattava di timbri per trasferire il colore, altri concedono loro credibilità monetaria.
Comunque sia, l'origine prima delle pintaderas è inconfutabilmente sardiana, anche se questi oggetti sono presenti in tutte le civiltà antiche, a dimostrazione che la antica globalizzazione era gestita e diretta dalla cultura sarda.
Per concludere, a noi risulta evidente che il sistema di dominio planetario cerca in ogni modo di minimizzare la vera origine delle pintaderas, risulta evidente che, seppure l'argomento sull'origine delle pintaderas possa considerarsi marginale, il castello di bugie storiche e archeologiche messe in piedi per negare l'evidenza che tutte le civiltà hanno una unica origine, sta per crollare.
L'origine delle pintaderas fa parte di tutta una serie di frattali che certifica che la storia va riscritta, che le civiltà occidentali non hanno radici judaico-cristiane, come tv e informazione di regime vogliono far credere, ma unicamente sardiane, con buona pace di fetension e dei suoi fiancheggiatori.
Capiamo benissimo le ragioni del loro impegno nel minimizzare la grandezza delle Antiche Civiltà Sarde, infatti riscriverne e diffonderne la vera storia, ha certamente il potere di far crollare in breve tempo questa matrix planetaria malefica intrisa di bugie colossali.
Qui di seguito potete vedere tutta una serie di pintaderas, nelle sue forme classiche, e in variazioni ed evoluzioni stilistiche contemporanee.
Ddefinirli disinformatori foraggiati da chi ha paura che la immensa storia sarda possa far crollare questo sistema a forma di fetension, non mi sembra azzardato.
Leggete cosa scrivono :
"PINTADERA
di E. Castaldi - Enciclopedia dell' Arte Antica (1965)
PINTADERA. - Termine ripreso dalla letteratura etnologica e in uso negli studi di preistoria, per indicare una classe di stampi in terracotta di piccole dimensioni e di forme geometriche recanti da un lato una presa, generalmente forata, e dall'altro, motivi di vario genere incisi su superficie piana destinati ad essere riprodotti mediante colore sull'epidermide; tale la loro funzione presso gli antichi abitatori del Messico, come riferito nel 1519 da cronisti spagnoli (donde il nome). Fondata, e non in contrasto con l'uso della decorazione corporale, l'opinione che vuole questi strumenti usati per pratiche magico-profilattiche; essi poterono essere utilizzati per la stampigliatura di tessuti, di superfici vascolari o, genericamente, quali sigilli, mentre è da escludere l'interpretazione che vede nelle pintaderas dei manici di spazzole.
La riproduzione dei motivi decorativi è ottenuta premendo il timbro spalmato di materia colorante sulla superficie da decorare, avendo cura di escludere la presenza di colore dalle zone incise che hanno solo funzione negativa. L'impiego delle pintaderas, già riscontrato in varie circoscritte zone delle aree euro-asiatica, afro-atlantica, americana ed asiatico-orientale durante periodi pre-e protostorici, sopravvive presso talune popolazioni primitive dell'America. Derivate con probabilità da più antichi sigilli orientali in pietra in uso sin dagli inizî del IV millennio a. C., si diffusero da oriente a occidente a partire dalla metà del III millennio a. C. I primi ritrovamenti si ebbero dai tell di Gözlü Küle (Tarso) e di Hissarlik (Troia, a partire dalla seconda città); e la diffusione, come risulta dal repertorio decorativo e tipologico, avvenne almeno lungo due vie principali: meridionale l'una, settentrionale l'altra. La documentazione più cospicua è quella data dall'area euro-asiatica (Anatolia, Balcani, Egeo, bacino danubiano, Italia con diffusioni marginali in Russia e nelle isole britanniche). Le pintaderas si presentano, in sezione, sotto forma triangolare, trapezoidale, circolare e, nel tipo nord-occidentale, spprattutto troncoconica. La base varia dal rettangolo allo pseudo-rettangolo, al cerchio, all'ellisse. La decorazione presenta motivi geometrico-lineari e consiste in raggi, croci delimitanti spazi riempiti da triangoli, cerchielli, punti variamente disposti. Rari i motivi curvilinei: un solo esemplare, dalla Caverna dell'Erba (Puglia), ha forma peculiare e motivi spiraliformi. Le forme cilindriche, poco frequenti, si rinvengono, a partire da tempi protostorici, solo nel continente americano che pur presenta, riguardo alla tipologia e alla decorazione, caratteri che lo legano al centro genetico dell'Asia Minore. Pseudo-pintaderas vengono chiamati oggetti analoghi a quelli descritti ma appiattiti da entrambi i lati perché privi di appendice prensile. Particolarmente curati nella fattura (alcuni esemplari presentano anche una verniciatura), si presume avessero valore contabile o fossero una rappresentazione estremamente stilizzata dell'idolo femminile."
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