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giovedì 2 febbraio 2023

In cielo, in terra, in paradiso e nell'inferno dei social


 



Non illudiamoci che la costruzione della libertà per la nostra nazione, sia questione di gestire le nostre azioni in "democrazia" o in "umiltà", e non è questione nemmeno di frasi fatte ad hoc, facili e che strappano applausi, e nemmeno di farsi vedere alle manifestazioni con una bandiera dei 4 mori in una mano e una bottiglia di jchnusa nell'altra, e magari con un microfono in mano per far vedere quanto siamo "patrioti".
Non è nemmeno questione di ottenere visibilità all'interno dei social infernali.
La retorica e il "volemose bene", o peggio il "tiraccampà" in queste cose sono inutili se non dannose... esiste una sola istituzione (tra quelle di cui sono a conoscenza) della quale ho fatto parte in passato, che può portare la nostra nazione verso la libertà, gli amici più vicini a me sanno di cosa sto parlando, sto parlando anche delle vicende di Uta e di Arborea.
E Uta e Arborea non figuravano tra gli argomenti "social" che trattavamo, agivamo infatti il più possibile sotto-traccia.
Massimo rispetto per tutte le forme di vita si, e comportamenti onorevoli, ma essere umili o agire "in modalità democrazia" non serve, questo pantano di social che un Grande Partiota definiva come facc'e bagassa, è il regno delle frasi fatte, della retorica a buon mercato, del gioco a nascondino di quello che ciascuno di noi è, tanto i "patrioti" si aspettano che siano sempre gli altri a doversi esporre, e il primo che si azzarda a proporre soluzioni innovative, ragionate e ampiamente discusse e analizzate, impegnandosi in prima persona per la loro realizzazione, viene deriso, sbeffeggiato, offeso e dileggiato, e infine accusato di protagonismo.
Ebbi tempo fa una illuminante discussione con una delle menti più eccelse della nazione sarda, sostenevo in quel periodo che era urgente stampare moneta nazionale di proprietà del popolo, sapevo anche mio malgrado che stavo discutendo con uno che la moneta popolare del popolo sardo la aveva già stampata e diffusa.
Sono in questa melma di social unicamente perchè DEVO comunicare, perchè SO comunicare, se non avessi questa esigenza mi rimetterei seriamente a dipingere, scrivere, e giocare a scacchi, invece che cercare di contrastare tutte le nefandezze che lo stato compie sui sardi, con tutti i rischi che questo comporta.
Questa nazione non si salverà fino a quando faremo dell'inedia la caratteristica saliente del popolo sardo.

 
 
 
 
 
 
Doddore Meloni

 

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