Votare significa esercitare democrazia?
Un popolo disinformato non può esercitare la democrazia in maniera completa e utile, ciò è valido sia in regime di democrazia delegativa, che in regime di democrazia meritocratica diretta.
Riteniamo che senza cultura e corretta informazione, gestita direttamente dalla gente, e non da organismi collegati e succubi dello stato, le pratiche in materia di democrazia siano un metodo di plagio indirizzato a far si che la corretta democrazia incontri barriere impositive, che fanno comodo a organismi non favorevoli alla gente, ma a cordate di potere lobbistiche e elitarie.
Auto cultura e auto informazione.
Intanto affermiamo l’inutilità di albi professionali come per esempio quello dei giornalisti.
L’albo attuale dei giornalisti della private republic of italy, è funzionale al controllo da parte dello stato de tutta l’informazione da distribuire alla gente.La gente, per noi, non deve essere inteso come un elemento passivo, sul quale riversare tutte le notizie utili allo stato, la gente ha e deve avere la capacità di informarsi autonomamente, e comunicare agli altri le risultanze dei suoi studi, delle sue analisi, delle sue illuminazioni, delle sue esperienze, dei suoi viaggi e le risultanze del suo libero pensiero.
Chiunque abbia qualcosa di utile da trasmettere alla gente, ha il diritto, e forsanche il dovere, di trasmetterlo ai suoi simili.
Un popolo disinformato non può esercitare la democrazia in maniera completa e utile, ciò è valido sia in regime di democrazia delegativa, che in regime di democrazia meritocratica diretta.
Riteniamo che senza cultura e corretta informazione, gestita direttamente dalla gente, e non da organismi collegati e succubi dello stato, le pratiche in materia di democrazia siano un metodo di plagio indirizzato a far si che la corretta democrazia incontri barriere impositive, che fanno comodo a organismi non favorevoli alla gente, ma a cordate di potere lobbistiche e elitarie.
Auto cultura e auto informazione.
Intanto affermiamo l’inutilità di albi professionali come per esempio quello dei giornalisti.
L’albo attuale dei giornalisti della private republic of italy, è funzionale al controllo da parte dello stato de tutta l’informazione da distribuire alla gente.La gente, per noi, non deve essere inteso come un elemento passivo, sul quale riversare tutte le notizie utili allo stato, la gente ha e deve avere la capacità di informarsi autonomamente, e comunicare agli altri le risultanze dei suoi studi, delle sue analisi, delle sue illuminazioni, delle sue esperienze, dei suoi viaggi e le risultanze del suo libero pensiero.
Chiunque abbia qualcosa di utile da trasmettere alla gente, ha il diritto, e forsanche il dovere, di trasmetterlo ai suoi simili.
Chiunque abbia dimostrato di essere un valido comunicatore, o esperto di qualsiasi materia, deve essere messo nelle migliori condizioni di trasmettere il suo sapere.
Chiunque abbia un progetto giornalistico, sia esso cartaceo, di rete internet, radiofonico o televisivo, o quant’altro, deve essere aiutato dallo stato a mettere su la sua attività culturale, con risorse finanziarie da non restituire, o al massimo ricevere dallo stato un prestito finanziario senza interessi.
Ancora a più ampia valenza sono le agevolazioni che lo stato dispone per far nascere organizzazioni che facciano della cultura il loro precipuo obiettivo.
Va da se che iniziative come l’apertura di una libreria, o tipografia, o di una scuola che tratti tematiche specifiche, o di una biblioteca, o mediateca, o di centri-studio o circoli culturali, sono da considerare indispensabili e quindi da favorire al massimo.
Il dominio di chi vuole sottomettere la gente, si esplica fondamentalmente sotto il profilo culturale.
Un popolo che abbia la cultura sufficiente da non cadere nelle trappole di chi vorrebbe ingabbiarlo intellettualmente, non potrà mai essere né plagiato e nemmeno sottomesso.
La democrazia rappresentativa che così tanti danni ha finora fatto, si appoggia a questo tipo di plagiante disinformazione.
In questo modo, con uomini liberi, e perciò sovrani, perfettamente consci delle loro responsabilità e dei loro diritti, la democrazia meritocratica diretta sarebbe solo una conseguenza.
L’ignoranza fa comodo solo agli stati che vogliono sottomettere i loro sudditi, gli albi professionali sono uno strumento degli stati, e perciò vanno aboliti.
La democrazia delegativa vive proprio sull’ignoranza, noi abbiamo una idea di stato ( se ancora si vuole parlare di stato così come attualmente inteso ) completamente antitetica.
Chiunque abbia un progetto giornalistico, sia esso cartaceo, di rete internet, radiofonico o televisivo, o quant’altro, deve essere aiutato dallo stato a mettere su la sua attività culturale, con risorse finanziarie da non restituire, o al massimo ricevere dallo stato un prestito finanziario senza interessi.
Ancora a più ampia valenza sono le agevolazioni che lo stato dispone per far nascere organizzazioni che facciano della cultura il loro precipuo obiettivo.
Va da se che iniziative come l’apertura di una libreria, o tipografia, o di una scuola che tratti tematiche specifiche, o di una biblioteca, o mediateca, o di centri-studio o circoli culturali, sono da considerare indispensabili e quindi da favorire al massimo.
Il dominio di chi vuole sottomettere la gente, si esplica fondamentalmente sotto il profilo culturale.
Un popolo che abbia la cultura sufficiente da non cadere nelle trappole di chi vorrebbe ingabbiarlo intellettualmente, non potrà mai essere né plagiato e nemmeno sottomesso.
La democrazia rappresentativa che così tanti danni ha finora fatto, si appoggia a questo tipo di plagiante disinformazione.
In questo modo, con uomini liberi, e perciò sovrani, perfettamente consci delle loro responsabilità e dei loro diritti, la democrazia meritocratica diretta sarebbe solo una conseguenza.
L’ignoranza fa comodo solo agli stati che vogliono sottomettere i loro sudditi, gli albi professionali sono uno strumento degli stati, e perciò vanno aboliti.
La democrazia delegativa vive proprio sull’ignoranza, noi abbiamo una idea di stato ( se ancora si vuole parlare di stato così come attualmente inteso ) completamente antitetica.
Mariano Abis
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