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mercoledì 19 luglio 2023

La disinformazione nel mondo. Un focus sulla Spagna e l'America Latina. Intervista a l' ''Adepto Iniciado''

''Tutto il mondo è paese'', direbbe una vecchio proverbio popolare. Ma ne siamo davvero sicuri? Gli strumenti di controllo e manipolazione sono identici in ogni angolo del pianeta e, vivendo in una contesto di distopia totalitarista angloamericano, i meccanismi specifici di condizionamento sociale variano solo leggermente, basandosi su variabili culturali oramai da tempo azzerate. Malgrado l'immutabilità del degradante scenario di cui siamo spettatori, vi sono piccole resistenze che regalano, per lo meno, una fievole speranza. Parliamo dei controinformatori, dei volontari amanti della verità, che non si piegano alla delirante narrazione ufficiale, e che discernono sapientemente le informazioni che gli vengono fornite dal ministero della verità, divulgando ciò che viene censurato.

Abbiamo il piacere di presentarvi l' ''Adepto Iniciado'', attivo nel mondo spagnolo e latinoamericano, che ci offrirà uno spiraglio di ciò che passa fuori dai nostri confini nazionali, e che potete seguire consultando i seguenti link:

Telegram: https://t.me/ElAdeptoIniciado

Youtube: https://youtube.com/@eladeptoiniciado

Facebook: https://www.facebook.com/El.Adepto.Iniciado

Qual è stata la principale difficoltà nel contesto spagnolo e latinoamericano nel diffondere i precetti della controinformazione? 

«Innanzitutto, vorrei ringraziare Sa Defenza per l'iniziativa di intervistarmi e per aver valorizzato il lavoro che svolgo da anni. Ringrazio anche loro per il lavoro che hanno svolto in questi anni.

Per quanto riguarda la domanda, ci sono due grandi difficoltà che non hanno barriere linguistiche: 

Una è la censura dei social network e delle piattaforme, l'altra è la scarsa comprensione degli esseri umani dovuta alla loro programmazione. Sono stato testimone diretto di entrambe negli ultimi tre anni, dove sono stato censurato e rimosso da Vimeo, Youtube, Facebook, ecc... e ho anche visto come persone decisamente intelligenti siano state facilmente ingannate.

Considero questi due elementi come i limiti principali».

Quali sono gli argomenti che i lettori trovano difficili da assimilare e che associano alla "teoria del complotto"? 

«In realtà, qualsiasi argomento affrontato al di fuori della versione ufficiale, anche se vengono forniti dati e prove, viene associato alle "teorie del complotto". Tuttavia, i miei abbonati non sono nuovi a questi temi e quindi non cadono in questa "trappola". 

D'altra parte, se ci riferiamo a coloro che non conoscono bene il quadro di riferimento, è comune per loro associare la definizione di "teorici della cospirazione" a termini come negazionisti o anti-vaccini. Dal mio punto di vista, negli ultimi anni, la cosa più difficile da assimilare è stato tutto ciò che riguardava "la pandemia" e "il virus"».

In Italia si parla spesso di massoneria, avendo potuto, la magistratura, lasciare indiscutibili tracce delle relazioni intercorse tra istituzioni nazionali, atlantiche e narcotraffico, riscontrabili in sentenze ufficiali e reperibili sulla stampa nazionale. Qual è al rispetto la situazione in Spagna e America Latina?

«In Spagna ci sono state prove di relazioni tra il governo e la massoneria. Dal dittatore F. Franco che perseguitava i massoni ed eliminava le loro logge, fino ai giorni nostri, dove la maggior parte dei politici sono massoni facilmente riconoscibili che lavorano insieme per la realizzazione della stessa agenda. 

Vorrei sottolineare che la Massoneria non è cattiva in sé, ma è come uno strumento, infatti so che ci sono massoni che lavorano per il bene dell'umanità. È come un coltello, lo si può usare per preparare la colazione ogni giorno o per fare del male a qualcuno». 

Qual è il quadro generale della controinformazione spagnola? 

«In Spagna, la controinformazione è minata da pochi gruppi di dissidenti manipolati, che hanno raccolto un gran numero di sudditi con argomenti falsi e, ultimamente, copiando e attribuendosi le indagini e il lavoro dei pochi e veri ricercatori che lavorano per portare a galla la verità. Non farò nomi, ma molti di voi sanno a chi mi riferisco. 

In generale, dal mio punto di vista, la Spagna è purtroppo uno dei Paesi più sonnolenti e condizionabili, per cui si può dire che il quadro generale della controinformazione non possiede molto forza al momento».

Nel caso del Covid, tutto è iniziato in Italia e non è un caso che i medici che abbiano scoperto la truffa del Covid e i pericoli dei cosiddetti "vaccini" siano stati eliminati. In Spagna, invece, i controinformatori cosa hanno scoperto e cosa resta da portare alla luce? 

«In Spagna, quando è iniziata la bufala dei vaccini, sono stati fatti dei cambiamenti ai vertici dell'istituzione medica e anche ai vertici dell'esercito. 

Abbiamo scoperto molte cose dall'inizio della ''Farsemia'' (gioco di parole che unisce la parola ''farsa'' con ''pandemia''):

- L'inutilità delle mascherine, nonché il loro grande business e la loro funzione, inconsapevole ai più, di museruola per gli schiavi. 

- La truffa dei test PCR con falsi positivi attraverso la manipolazione dei loro cicli. La sottomissione tramite il "Pass Covid" (il nostro Green Pass) che non è mai stato pensato per fermare la trasmissione di un falso virus, ma esclusivamente per aumentare il livello di sottomissione.

- Naturalmente, e soprattutto, c'è la questione dei "vaccini". Da tre anni sono riusciti a far iniettare alla maggior parte delle persone una sostanza sperimentale a base di mRNA, per ibridarle con nanoparticelle lipidiche che generano un'ibridazione cellulare che si connetta a un'IA parassitaria.

Gli effetti avversi sono molti, in particolare miocardite, pericardite, spasmi o distruzione del sistema immunitario, tra i noti... 

A causa di questo cancro chiamato ''vaccino'', sono morti centinaia di migliaia di esseri umani nel pianeta».

Per quanto riguarda il conflitto tra Russia e NATO, lei sa bene che in Italia c'è una forte componente filorussa, essendo stato Berlusconi un amico intimo di Putin. Si può dire lo stesso della Spagna?

«In Spagna, fin dall'inizio della questione Ucraina, hanno creato, servendosi dei media, un "film" in cui Putin era il cattivo e Zelensky il buono, facendo sì che la popolazione si schierasse contro Putin. Quindi, dal mio punto di vista, non si può dire che in Spagna ci sia una componente filorussa».

Intervista di C.B.


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