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mercoledì 1 novembre 2023

La Russia avverte Israele degli attacchi alla Siria

Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov (a destra) con il ministro degli Esteri siriano Faisal Mekdad © Ministero degli Esteri russo via Sputnik
RtNews
I jet dell'IDF hanno ripetutamente preso di mira gli aeroporti siriani dal 7 ottobre. Diffondere il conflitto ad altri paesi del Medio Oriente è “inaccettabile”, ha detto martedì il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, mentre discuteva con la sua controparte siriana di una serie di recenti attacchi aerei israeliani.

Lavrov ha sollevato la questione degli attacchi aerei israeliani, "che sono diventati più frequenti sullo sfondo degli eventi intorno alla Striscia di Gaza", durante una telefonata con il ministro degli Esteri siriano Faisal Mekdad, ha detto il ministero degli Esteri russo in una lettura della chiamata.

Entrambi i ministri “hanno sottolineato il pericolo di tentativi da parte di forze esterne di trasformare il Medio Oriente, nella sua attuale situazione esplosiva, in un’arena per regolare i conti geopolitici”, aggiunge il messaggio.

Mekdad ha telefonato a Lavrov per discutere della situazione a Gaza, nonché di una serie di questioni bilaterali e dei progressi nella fine della guerra in Siria. Mentre il tentativo del 2011 di un “cambio di regime” armato , sostenuto dall’Occidente e da alcune potenze regionali, si è concluso con un fallimento, il nord e il nord-est della Siria rimangono fuori dal controllo del governo di Damasco.

Dall’incursione di Hamas da Gaza il 7 ottobre, Israele ha bombardato la Siria almeno tre volte, chiudendo ripetutamente gli aeroporti di Aleppo e Damasco. Uno di questi attacchi è stato riconosciuto dall’ambasciatore israeliano in Germania, il quale ha affermato che era inteso a interrompere “le consegne di armi dall’Iran”.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu una volta disse che ci sono stati “centinaia” di attacchi sulla Siria negli ultimi dieci anni. Nelle rare occasioni in cui le Forze di Difesa Israeliane (IDF) commentano gli attacchi, affermano di aver agito per autodifesa preventiva contro l’Iran, accusando Teheran di rifornire i militanti di Hezbollah. Damasco ha ripetutamente insistito sul fatto che i raid costituiscono una violazione della sovranità siriana, ma senza alcun risultato.

Lavrov e Mekdad concordano sulla necessità di “mettere immediatamente fine allo spargimento di sangue” a Gaza e di una soluzione a tutti i problemi umanitari creati dai combattimenti.

La Russia ha condannato l'attacco di Hamas ma ha definito la risposta di Israele contro Gaza una forma inaccettabile di “punizione collettiva” contro civili innocenti. Mosca ha chiesto un accordo di pace tra Israele e palestinesi attraverso la creazione e il riconoscimento di uno Stato palestinese indipendente.

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