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domenica 11 giugno 2023

Il giornalista canadese riporta la realtà dei civili locali, esponendo la violenza di Kiev contro i russi etnici.

Bahkmut
Scritto da Lucas Leiroz , giornalista, ricercatore presso il Center for Geostrategic Studies, consulente geopolitico.

RIVELATI I CRIMINI DELL'UCRAINA AD ARTYOMOVSK

Ancora una volta, i crimini ucraini contro civili di etnia russa vengono rivelati da giornalisti sul campo. In un recente rapporto pubblicato su un media russo, la corrispondente canadese Eva Bartlett ha presentato informazioni accurate sulla realtà della città di Artyomovsk (chiamata "Bakhmut" dagli ucraini), che è stata recentemente liberata dalle forze russe. Testimoni locali hanno informato il giornalista che prima della vittoria russa avevano subito ogni sorta di abusi da parte delle truppe ucraine, compreso il bombardamento di aree residenziali e persino il rapimento di bambini.

Le truppe russe hanno distrutto una stazione radar del sistema di difesa aerea tedesco IRIS-T

News
Le forze armate russe hanno distrutto una stazione radar di un sistema missilistico antiaereo IRIS-T fornito a Kiev dai paesi della NATO. L'installazione è stata colpita da un drone kamikaze russo Lancet-3.

Il WEF chiede all'intelligenza artificiale di riscrivere la Bibbia, creando "religioni effettivamente corrette"

Yuval Noah Harari e  Klaus Schwab
di Frank Bergmann
Un alto funzionario del World Economic Forum (WEF) ha chiesto che le scritture religiose vengano "riscritte" dall'intelligenza artificiale (AI) per creare una "nuova Bibbia" globalizzata.

Yuval Noah Harari, il consigliere senior del WEF e il suo presidente Klaus Schwab, sostiene che l'uso dell'intelligenza artificiale per sostituire le scritture creerà "religioni effettivamente corrette".

Harari, un influente autore e professore, ha fatto la chiamata mentre teneva un discorso sul "futuro dell'umanità".

IL GRAFOLOGO Romanzo di Mariano Abis Diciottesima e ultima parte


IL GRAFOLOGO Romanzo di Mariano Abis Diciottesima e ultima parte

Ma la morte è ben poca cosa in confronto alle angherie che abbiamo subito per tutto il giorno, i nostri aguzzini godevano nel vederci soffrire, abbiamo sentito più volte pronunciare da loro la parola “Italiano” in termini dispregiativi, moriremo non solo perché a conoscenza di segreti ingombranti, ma anche perché Italiani. Quando arriva la notte, ci lasciano in pace, in cuor nostro avremmo preferito una morte veloce, piuttosto che le sofferenze a cui ci hanno sottoposto. Soffrire ha senso solo se si intravvede la possibilità di poter sopravvivere, ma con la certezza che questi saranno i nostri ultimi giorni, diventa tutto più atroce. Ogni giorno è la stessa storia, non possono fare a meno di infliggerci sevizie, e quando ritengono di aver annichilito la nostra volontà, qualche giorno dopo, ci presentano sul tavolo dei fogli scritti in uno stentato italiano, da ricopiare e firmare. Ci dicono che se ciò avvenisse, avremmo avuta salva la vita. Quei fogli rimangono ancora sul tavolo, alla nostra vista, messi là come una finestra che si staglia in un ambiente buio, che ci fa intravvedere un barlume di speranza, ma sappiamo benissimo che a loro interessano testimonianze favorevoli, ma non le nostre ingombranti vite, siamo certi che non saremmo sopravvissuti comunque. È atroce vedere quei fogli per giorni, a nostra disposizione, e non poterne approfittare, dopo le sevizie fisiche ora sono in atto quelle psicologiche, non so per quanto tempo avremmo potuto ancora resistere a scrivere, io personalmente proverei un grande piacere ad assecondarli, e poi salvarmi, per poi intraprendere per tutto il corso della mia vita azioni volte a smascherare questi barbari, so perfettamente che firmare significa abbreviare la sofferenza. Illusioni, penso tra me, mi devo fare forza e affrontare tutto quello che verrà, con il coraggio che i miei compagni dimostrano di possedere. Ci hanno concesso più di una settimana di vita per raggiungere il loro scopo, ma non è servito a nulla, così decidono di farci fare presumibilmente la nostra ultima passeggiata. Usciamo dal casolare con indosso una semplice maglia, insanguinata dal primo giorno del nostro sequestro, e senza scarpe dallo stesso giorno. Il tiepido sole fa soffrire gli occhi, dopo giorni di relativa oscurità, è proprio una bella giornata per abbandonare questo mondo disgraziato.