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mercoledì 21 febbraio 2024

"Non toccate i bambini", dice Putin ai gay

Il presidente russo Vladimir Putin partecipa alla sessione plenaria del forum Idee forti per un nuovo tempo organizzato dall'organizzazione no-profit autonoma dell'Agenzia per le iniziative strategiche a Mosca, in Russia. © Sputnik/Kristina Kormilitsyna
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Gli adulti possono vivere e lasciar vivere, ma i bambini sono vietati, ha avvertito il presidente


La Russia è in realtà tollerante nei confronti delle persone con orientamenti sessuali non tradizionali, purché non prendano di mira i bambini o ostentino le loro preferenze, ha detto martedì il presidente Vladimir Putin.

Il presidente ha espresso queste osservazioni rivolgendosi ai visitatori del forum "Idee forti per un nuovo tempo", un evento annuale organizzato dall'Agenzia per le iniziative strategiche sostenuta dallo Stato russo.

“Siamo abbastanza tolleranti nei confronti delle persone con orientamenti sessuali non tradizionali. Semplicemente non lo ostentiamo e non crediamo sia giusto ostentarlo. Lasciamo che tutti – gli adulti – vivano come vogliono. Nessuno li limita in nulla", ha affermato Putin, spiegando che, fondamentalmente, ci sono solo una manciata di regole che limitano la comunità LGBTQ nel paese.
Quanto ai bambini, ho già detto tante volte: 'Non toccate i bambini'. Questo è tutto. Questo è il primo. E il secondo è che siamo, innanzitutto, uno Stato guidato da valori tradizionali.
Negli ultimi anni, la Russia ha gradualmente inasprito la sua legislazione volta a contrastare la diffusione di quella che definisce “ideologia LGBT”. L’iniziativa è iniziata nel 2013, quando la diffusione di tale propaganda tra i minorenni è stata vietata.

Il divieto è stato rafforzato nel dicembre 2022, quando una nuova legislazione ha introdotto pesanti sanzioni per chiunque fosse ritenuto colpevole di promuovere “rapporti sessuali non tradizionali”, pedofilia e transgenderismo tra minori e adulti.

Alla fine dell’anno scorso, la Corte Suprema russa ha messo fuori legge il “movimento pubblico internazionale LGBT”, definendolo estremista. Il divieto deriva da una causa intentata dal Ministero della Giustizia russo, che ha chiesto alla Corte Suprema di farlo, sostenendo che il movimento è stato coinvolto in “incitamenti alla discordia sociale e religiosa” oltre a mostrare “tratti estremisti” non specificati.

La definizione estremista è stata duramente criticata da numerosi gruppi per i diritti umani in Occidente, che hanno sostenuto che è “assurda” e vaga e che ha avuto un effetto “catastrofico” sulla comunità LGBTQ in Russia. L'inclusione di qualsiasi gruppo nell'elenco delle “organizzazioni estremiste” russe vieta di fatto tutte le loro attività e mette fuori legge tutti i simboli ad essi associati.

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