Trasformazione a cura di Jolao di un testo trovato sul web
Sono Sardo , sappiate che le balle che vi raccontano hanno bisogno di una salutare revisione, sappiate che non abbiamo mai vissuto dentro i Nuraghe, che non erano abitazioni ma luoghi spirituali che distribuivano energie orgoniche.
Se oggi mi chiami sardo sappi che non mi offendo.
Se oggi mi chiami Pastore, non mi offendo.
I Pastori sono dei lavoratori nobili ed infaticabili, non conoscono riposi o ferie, e producono un oro bianco le cui trasformazioni sono apprezzate il tutto il mondo.
Si, parlo una lingua arcaica, una lingua nata tale, una lingua che ha generato tutte le altre, la matrice della civiltà occidentale.
Tu non la capisci, ma dovresti perchè la tua lingua deriva dalla nostra lingua.
Sono Figlio di una cultura millenaria, di un popolo che mentre Romolo arava un solco, dove sarebbe nata Roma, edificava torri e pozzi di una bellezza geometrica perfetta.
Edificava tombe per il riposo dei suoi giganti.
Edificava simboli in accordo con le stelle, con la luna e con il sole.
Venerava il bene più prezioso a disposizione, l'acqua.
In Sardegna abbiamo università, cattedratici, archeologi, scuole, governanti che ci raccontano storie fasulle.
Ci raccontano che i sardi non hanno storia, ma non dicono che la cultura e la storia sarda se riconosciute possono far cadere questo sistema stupido e plagiante.
Conosciamo bene i predoni venuti da est, che ci derubano, e già questo depredare è una piaga che ci impedisce qualunque sviluppo, ferita che non è mai guarita.
Le navi da sempre arrivavano vuote e ripartivano stracolme di beni, a volte portavano soldati per calmare la nostra voglia di libertà.
Siamo un popolo orgoglioso e vendicativo, difficile da capire, siamo ospitali e allegri, generosi e calorosi, e siamo gente d'onore, un onore, che difficilmente il non sardo comprende scambiandolo per arroganza.
Da noi da sempre chi dispone sono le regine di ogni casa.
Pensa quanto è avanti da sempre la nostra cultura, le donne sono una risorsa inestimabile, e di una bellezza ancestrale e austera.
Sono sardo, si perché noi nasciamo sardi anche se qualcuno vorrebbe definirci italiani, per dire il vero ci sono troppi sardi che credono di essere italiani.
Non è snobbismo, non è arroganza, nemmeno campanilismo, è la consapevolezza che la nostra Terra è il santuario più importante del pianeta, è nostra Madre e nostro Padre, eppure c'è gente che ci vuole convincere che siamo italiani.
Non cascateci, chi dice questo non vi vuole bene, fate in modo di liberarvi dalle scorie che questo sistema che non ci riconosce come la matrice di ogni civiltà vi ha instillato ad arte.
Ai sardi che credono di essere italiani consigliamo di liberarsi dalle scorie italianiste e mondialiste, di camminare scalzi sulle strade del Shardinyan-Sanctuary, altrimenti non potranno ricevere le energie che Madre Terra Sardegna distribuisce a piene mani a chi si onora di sentirsi suo figlio.
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