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lunedì 22 luglio 2024

Due contadini rispondono alle provocazioni del giornale La Nuova Sardegna sul presidio al porto di Oristano


SaDefenza pubblica la lettera dei contadini presenti al presidio del porto di Oristano cui le forze dell'ordine hanno trovato vario materiale e attrezzatura da lavoro sulla loro auto, in bella vista ovviamente in quanto non vi era cappelliera che nascondesse gli attrezzi e quant'altro, cose normali per chiunque svolga una qualsiasi professione lavorativa. 


"Egregi" giornalisti  della nuova Sardegna. 

Vi scriviamo per correggere un refuso presente nell' edizione del 07 luglio del vostro quotidiano

Scrivete "Pale eoliche, proteste al porto di Oristano. 16 denunce con sequestri di mazze e picconi"

Li hanno sequestrati a noi, un contadino e una contadina  di Selargius.

Erano nel cofano della nostra auto, in piena vista perché non c' era nemmeno  la cappelliera. 

Erano assieme a spago, filo, pezzi di tubo da irrigazione, rubinetti etc

E non erano mazze e picconi.

Sapete, siamo individui strani, che difendono la terra stando nella terra.

Così strani che quando arriva un appello a difendere la terra lasciano di corsa il lavoro , saltano in auto e vanno ad aiutare amic e compagn di lotta.

Così strani che hanno sempre in auto le attrezzature del proprio lavoro. Siamo fatti e fatte proprio in modo strano, per noi gli attrezzi da lavoro servono per lavorare, non per fare del male.

Marre e piccu, non mazze e picconi!

Ecco il refuso da correggere.

Due marre e un picco. 

Sono attrezzi da lavoro (avete presente quella attività che gran parte dell' umanità svolge per campare? No? No, certo che non l'avete presente...)

Attrezzi da lavoro tipici di una categoria antica e, secondo i vostri padroni, ormai scomparsa.

Ne avete letto in tanti libri. Quelli che mettono le mani nella terra e addirittura la coltivano (spiegazione più avanti) portando cibo sano e fresco nelle tavole dei propri conterranei.

Ne parlano poeti e scrittori di tutte le epoche.

Contadini, detti anche agricoltori.

Agri-coltori, quegli strani personaggi che lavorano nel luogo anch'esso mitologico chiamato agro o campagna.

Per capirci, quei luoghi in cui il padronato ha deciso di mettere cemento acciaio alluminio e silicio.

Quei luoghi dove crescono le piante, dove ci sono le vigne, dove ci sono gli orti e gli alberi.

Capiamo la difficoltà nel trovarvi davanti a tante parole strane.

Vi aiutiamo 

Vigna: coltivazione di piante di vite 

Vite: pianta che dà l' uva, e con l'uva si fa il vino. Anche quello con le bollicine che bevete all' apericena. 

Bestiale, persino il vostro prosecchino viene da una pianta!

Coltivazione: quella attività che consiste nel curare piante che danno cibo. Strano ma vero, il cibo che mangiate viene in buona parte dai risultati di questa attività.

Pianta: avete presente il ficus nel vaso in redazione? No, non quello di plastica, quell' altro! Esatto, quello che innaffiate a turno tra una velina della questura e una leccata al sedere dei vostri padroni. Ecco, quella è una pianta!

Albero: quella cosa che fa ombra ai giardinetti, ma che è presente soprattutto in campagna (vedi definizione).

La cosa più green del pianeta.

Pensate che respirando "mangia" anidride carbonica e "sputa" ossigeno.

Incredibile, toglie CO2 e dona ossigeno. Gratis! Lo fa pure gratis!

Il padronato ha deciso di togliere gli alberi per mettere industrie di produzione elettrica. 

E chiamano green togliere gli alberi gli orti i campi e le vigne. 

Anzi, lo fate voi nei vostri articoli.

Con i vostri articoletti volere fare  il botto.

Volete stupire, spaventare,  creare  nei vostri lettori un senso di smarrimento, paura  e  quindi incapacità  di  prendere posizione  dalla parte di chi lotta per la propria terra, perché la ama e perché grazie a questa vive.

La terra, questa madre a voi sconosciuta, che per quattro righe e forse un po' di vanagloria siete disposti  a tradire, perché invece di scrivere dei  traditori scrivete dei traditi; perché invece di scrivere su chi la svende e su chi la compra per 4 denari scrivete sui braccianti, sui contadini "armati" di picco e marra.

Voi non lo sapevate, voi mica vi informate, voi dovete scrivere la notizia che anche se puzza fa scalpore, fa rumore!

Contadini e braccianti che quella terra non la potranno più avere, rubatagli da altri privati che come iene affamate vengono a depredare la nostra madre lasciandola esangue e rantolante.

Ma è  proprio quel lieve rantolo che la gente come noi, donne e uomini,  compagne e compagni di lotta,  sentono sin da lontano. 

Quel lieve rantolo che li fa correre velocemente dimenticandosi che le iene non sono solo i nostri colonizzatori.

Si, è vero, siamo partiti di fretta con gli strumenti da lavoro  in macchina, non abbiamo fatto in tempo a scaricarli e siamo corsi lungo la  SS 131 per rispondere a quella chiamata che con tanta fatica, ma anche con tanta forza, tenta di unire la gente  sarda sotto un unico grido:

A foras i colonizzatori, a foras i traditori!

Vincenza e Matteo

*****

Bel commento, dell'amico Gianluigi Bocchetta su una chat contro la speculazione energetica, alla lettera che vi giriamo :

Commento questo bellissimo scritto con poche parole: la parola "natura" è latina, è il neutro plurale del participio futuro del verbo "nasci", cioè "nascere", e quindi significa "le cose che nasceranno", dunque è una parola di nascita e di vita, mentre ciò che è contro la natura, e quindi ciò che sterilizza l' ambiente "naturale", e quindi vivo, è portatore di morte, e chiunque approvi o semplicemente si disinteressi di ciò che sta accadendo, è nemico della natura, quindi nemico della vita.


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