La guerra in Ucraina è iniziata nel 2014. Sino a quel momento, nel bene o nel male, l'Ucraina era più vicina alla Russia di quanto oggi possiamo immaginare. Una buona parte del paese era filorussa, mentre la restante guardava con diffidenza alla Federazione.
Al di là di una generica concezione apolitica fatta di apatia e distacco da ogni forma di partecipazione nella vita pubblica - tipica dei cittadini degli stati postsovietici - , la mentalità direttrice della classe dirigente Ucraina era, sostanzialmente, per i buoni rapporti di vicinato.
L'inizio della fine, come da copione e strategia di destabilizzazione della NATO, cominciò con le proteste dell'Euromaidan, che molto poco ebbero di spontaneo e filoeuropeo. Le manifestazioni, inizialmente pacifiche, accrebbero per intensità e violenza a causa della partecipazione di agenti stranieri.
La goccia che fece traboccare il vaso si ebbe con il colpo di Stato della NATO, che culminò nella famosa uccisione di civili da parte di cecchini non identificati, ma ricollegati ai servizi speciali atlantici, a cui seguì la presa di potere degli esponenti emanazione della C.I.A. e di Israele.
Dal 2014 in poi si ebbe un susseguirsi di presidenti filostatunitensi con un aumento delle ostilità nei riguardi della Russia a cui si aggiunse un'esponenziale limitazione delle libertà di protesta, riunione ed espressione. In molti testi universitari è possibile trovare traccia della graduale perdita di status democratico dell'Ucraina, a riprova che l'Unione Europea non ha mai tenuto veramente a cuore l'integrazione del paese nel contesto comunitario, ma solo la sua degenerazione in uno stato fallito, da scagliare, al momento opportuno, contro la Russia per debilitarla e preparare il terreno ad una sua invasione.
E fu così che basi della C.I.A., laboratori di armi biologiche e centri di addestramento NATO vennero costruiti senza sosta, allo scopo di preparare il paese alla guerra totale che sarebbe dovuta scoppiare nel 2024; ma che venne anticipata dall' "operazione speciale" di Vladimir Putin nel 2022.
https://www.nytimes.com/2024/02/25/world/europe/cia-ukraine-intelligence-russia-war.html |
La strategia della tensione statunitense, dal 2014 ad oggi, si è ripetuta costantemente nei paesi fatti oggetto d'interesse ed ha agito con "manifestazioni europeiste" e "separatismi" di ogni tipo. Queste politiche antinazionali hanno sempre conosciuto il finanziamento dell'impero agloamericano, mirante, in un modo o nell'altro, al posizionamento di armi strategiche e a fomentare la "balcanizzazione" degli Stati ritenuti un ostacolo all'allargamento della NATO verso est. Tra questi contiamo con Serbia, Georgia, Turchia e Taiwan.
Il modus operandi è oggettivo, scientifico, da manuale:
- Finanziamento di organizzazioni non governative manipolate da spie e personaggi legati all'atlantismo,
- Addestramento di corpi speciali da utilizzare nel futuro prossimo venturo.
- Diffusione di "antivalori" a scopo sociale propagandistico manipolativo.
- Organizzazione di proteste e disordini così da creare e indurre incidenti, persino con attentati ed omicidi (false flag e terrorismo).
- Strumentalizzazione del caos e della violenza indotta mediante canalizzazione dei malcontenti in direzione del nemico da attaccare: la Russia di Putin.
Dal Secondo dopoguerra sono stati utilizzati prima i nazifascisti e poi i comunisti convertiti all'atlantismo per destabilizzare ed eliminare ogni tentativo di distensione, pace a sovranità nazionale. L'obiettivo è stato sempre lo stesso: la politica della guerra e la realizzazione di un mundus novus.
In Ucraina è successo esattamente la stessa cosa. Basandosi su mistificazioni storiche e palesi manipolazioni, hanno fatto credere alla popolazione ucraina di essere i progenitori della razza bianca ariana, una "razza superiore", i padri del nazifascismo, la vera razza europea, dunque i "naturali" oppositori dell'impero del male: l'Unione Sovetica, rinata, nel suo progetto espansionista, con lo "zar" Vladimir Putin.
La manipolazione mentale ha avuto successo, ed è così che l'Ucraina, al pari dello stato islamico di Daesh, si è convertita in un paese non solo razzista, ma fallito e terrorista.
Uno dei tanti esempi della becera propanga nazista finaziata dall'impero atlantico per indurre gli ucraini alla guerra contro la Russia |
Chi vuole l'imbarbarimento dell'umanità e la distruzione di ogni bellezza si è sempre trovato a occidente, mai ad oriente.
La dirigenza ucraina, special modo l'intelligence militare, sta meditando un cambio di regime con l'appoggio di una sezione minoritaria degli Stati Uniti; impegnati, anche loro, a cambiare la marionetta di Joe Biden. L'eliminazione di Zelensky - oramai incontrollabile per via della sua dipendenza dalla cocaina, e del massacro a cui sta sottoponendo la popolazione - sembra essere più che fattibile, grazie alla perdita di consensi e dell'appoggio internazionale che ha toccato i democratici statunitensi.
E' per tutte queste ragioni che abbiamo deciso di metterci in contatto con un agente informatico ucraino che ha lottato - e lotta - per la Russia, lq cui identità rimarrà anonima per motivi di sicurezza. Con questo combattente, chi vi scrive ha dialogato telematicamente, e dalla discussione avuta è nata l'idea di una intervista.
Il tema principale che abbiamo affrontato è stato la "guerra dell'informazione". Stando alla fonte, questa "guerra" è stata totalmente persa in Ucraina, oramai in balia della propaganda occidentale. La popolazione, infatti, è stata indottrinata a dovere, ed è convinta che l'origine dei loro mali sia da addossare a Putin, sebbene una piccolissima minoranza della cittadinanza simpatizzi - di nascosto - per il "nemico". Ma non perdiamo altro tempo, e procediamo con la nostra intervista.
La guerra in Ucraina è iniziata nel 2014, con il colpo di Stato finanziato dagli Stati Uniti. Prima di quel tragico evento, com'era la situazione con la Russia? Esisteva già da allora una propaganda anti-russa? In quegli anni, qual era l'opinione della maggioranza degli ucraini nei confronti della Federazione?
«Prima di tutto, vorrei chiarire di quale parte dell'Ucraina stiamo parlando. Vorrei ricordarvi che esiste l'Ucraina occidentale, dove si parla ucraino, e che esiste l'Ucraina orientale, dove la maggior parte della popolazione parla il russo come lingua madre. Io provengo dalla parte orientale dell'Ucraina, quindi ti parlerò di quest’ultima. Penso che parlare la lingua russa mi abbia permesso di considerarmi una persona russa fin dall'infanzia dal momento che leggevo fluentemente la letteratura russa, guardavo film in russo, leggevo bloggers russi e comunicavo maggiormente con persone di origine russa. Non è stato prima del 2014, ma fino al 2022 che molte persone nel nostro paese hanno potuto consumare tranquillamente contenuti in lingua russa; tanto che anche dopo il 2014 molti di loro sono andati a lavorare in Russia. A partire dal 2014 ho iniziato ad incontrare persone che avevano un atteggiamento negativo nei confronti della Russia, ma veramente poche. Fondamentalmente, la gente non era interessata alla politica».
Dopo il cambio di regime e l'imposizione di politici anti-russi e filo-atlantici, come è cambiata la situazione politica, economica e sociale in Ucraina? Abbiamo testimonianze che parlano di un aumento dei prezzi e della diffusione di “valori” molto ambigui, tra cui l'uso di droghe, l'omosessualità, la propaganda “LGBT”, ma anche di una “revisione positiva” del nazismo e di una “nazificazione” della cultura, addirittura a partire dalle scuole elementari; revisione volta a demonizzare la Russia e la storica lotta dell'Unione Sovietica contro il nazifascismo. A questo aggiungiamo che nei nostri testi di storia dell'Unione Europea, universitari e scolastici, si parla apertamente del fatto che la Polonia e l'Ucraina hanno cessato di essere democrazie, ma che sono comunque accettate nel contesto dell'Unione Europea per frenare l'“espansionismo” della Russia. Qual è la tua testimonianza? Cosa puoi dirci in merito? Tu che ha visto questo processo con i tuoi occhi.
«Come molti, non ero interessato alla politica in quel momento storico. I prezzi sono sempre stati in aumento, non saprei dire se ci siano stati con certezza variazioni di prezzo considerabili, visto che a quel tempo non seguivo molto l’andamento dei prezzi. Per quanto riguarda le persone LGBT, la droga e il nazismo, nemmeno posso dirvi se vi sia stato un aumento nella diffusione di questi contenuti dal momento che non ero affatto interessato a queste cose; e non mi sono imbattuto in esse. La maggior parte dei miei conoscenti sono di orientamento tradizionale. Penso che le autorità ucraine stiano esercitando, almeno pubblicamente, delle pressioni a favore dei diritti LGBT così da mostrare al mondo la loro "civiltà". Le droghe, per quanto ne ho capito, sono diventate più accessibili grazie allo sviluppo di Internet, ma penso che questo sia una costante comune nell’intero pianeta. È logico che dal 2014, al fine di mettere la popolazione dell'Ucraina contro la Russia, abbiano iniziato a promuovere il nazismo. Penso che questo sia uno strumento “standard” che viene adoperato dagli Stati Uniti e che usano nella maggior parte dei conflitti. A partire dal 2022, il nazismo ha iniziato a essere incoraggiato così tanto che persino io me ne sono accorto. ‘Amici’ e ‘colleghi’ hanno iniziato apertamente a chiedere la distruzione della nazione russa».
Sappiamo con certezza, anche grazie alle numerose testimonianze in lingua ucraina, che sono state adottate misure per limitare e cancellare le libertà di coloro che sono di origini russe. In particolare, sono state emanate circolari amministrative in cui si invitano i bambini a denunciare i propri genitori se parlano il russo; e a sottoporsi a test genetici per verificare se hanno una “genetica russa”. Quante altre misure folli sono state prese come queste appena citate?
«Ad essere onesti, questa è la prima volta che ne sento parlare, e non ricordo precedenti del genere. Vi ricordo che nell'Ucraina orientale, il russo è la lingua madre per la maggioranza delle persone. Solo dal 2022, molti conoscenti sono passati all'ucraino, anche se poi, molto spesso, passano nuovamente al russo, poiché è più familiare. Per legge, abbiamo il diritto di poter comunicare in russo. Ma se lavori nel settore pubblico o dei servizi, devi parlare ucraino. Inoltre, l’intero flusso di documenti è in ucraino. L'Ucraina occidentale è tutt’altra cosa. Chi ha viaggiato lì mi ha raccontato che hanno un atteggiamento profondamente negativo nei riguardi di coloro che sono russofoni: li chiamano "moscoviti" e cercano in tutti i modi possibili di generare litigi e conflittualità. In poche parole, agli ucraini occidentali non piacciono gli ucraini orientali».
Dallo studio della condizione socio-economica e della situazione attuale, abbiamo scoperto che a trovarsi in Europa e a fuggire dalla guerra non sono “cittadini comuni”, ma famiglie di personaggi legati all'esercito e al governo; ex mercenari, intelligence, membri della GLADIO ucraina, oltre a personaggi facoltosi, come uomini d'affari e ricchi esponenti in combutta con il governo e l'atlantismo. Ufficialmente, è impossibile lasciare l'Ucraina a meno che non si disponga di molto denaro; denaro destinato a corrompere gli ufficiali. E diventa ancora più difficile quando si tratta di uomini. Per quanto riguarda tutti questi “figli della classe dirigente”, nonostante la retorica suicida di Zelensky sia assoluta e incessante, in Ucraina non sono state prese misure per sanzionarli? I malati terminali vengono mandati a morire in guerra, mentre i “figli di papà” possono attraversare i confini, divertirsi e passare per rifugiati quando non sono altro che spie filogovernative. I media hanno mai affrontato l'argomento? O è stato semplicemente evitato?
«Penso che anche i ‘patrioti’ non negheranno che molte persone che dispongono di un notevole quantitativo economico hanno lasciato il paese. Molti sono addirittura partiti con largo anticipo, perché sapevano o capivano che sarebbe stato difficile farlo in seguito. Ci sono molte pagine di approfondimento, notizie e annunci su come lasciare il paese o, ad esempio, diventare uno studente internazionale. Ma queste lacune vengono gradualmente colmate. I miei conoscenti mi hanno detto che gli uomini possono lasciare il paese pagando. Non posso dirvi con certezza se i media ucraini hanno pubblicato informazioni secondo cui persone con alcun tipo di connessione con l’estero sono riusciti a viaggiare e ad attraversare i confini dal momento che ho letto sia i media russi che quelli ucraini; e non ricordo in quali delle due li ho visti. Ho sicuramente visto notizie sulla lotta alla corruzione per ciò che attiene agli apparati militari».
Quando si è cominciato a vedere in Zelensky un referente politico? Cioè, come colui che poteva “salvare” l'Ucraina? Dopo la creazione e messa in onda della famosa serie televisiva che lo ha visto protagonista? Quindi, è corretto dire che c'è stato un lavoro specifico per portarlo al potere?
«Posso ammettere che la campagna elettorale di Zelensky è stata davvero brillante. Anche se non ho guardato la serie "Servitore del popolo", ho quasi votato per lui quando è stato annunciato che avrebbe potuto non vincere elezioni. Sembrava l'unico candidato valido e credibile. L'idea stessa di fare della serie una campagna elettorale, e di concretizzarla dal piano mediatico a quello politico, è stata un’idea geniale».
Attualmente, può confermare il costante pattugliamento dei reclutatori finalizzato a prelevare tutti i cittadini maschi e a mandarli al fronte? Ci è giunta notizia che è stato addirittura vietato di possedere più di due macchine, perché una di queste deve essere consegnata all'esercito. La popolazione civile continua a credere di essere dalla parte giusta del conflitto? E cosa ne pensa di Zelensky?
«Sì. Posso affermare che gli uomini hanno paura di andare e tornare dal lavoro, figuriamoci di fare una passeggiata. A una fermata dell'autobus o nel parco, un dipendente del Servizio di Polizia Municipale può presentarsi ed emettere una convocazione. Per quanto riguarda le auto, per quanto ne so, confermo. Ma comprenderai che se ci sono operazioni militari sul territorio di una zona concreta, le leggi passano in secondo piano e può succedere di tutto. Nel gennaio 2022 (non molto tempo prima del conflitto su larga scala tra Ucraina e Russia) hanno cercato di obbligare le donne a svolgere il servizio militare. Non ci sono riusciti, perché la cittadinanza non lo ha tollerato. Ma gradualmente questa legge credo che sarà introdotta.
Dal 2022, quando il conflitto ha investito chiunque, le persone hanno subito uno shock molto forte. È stata data loro una “medicina” sotto forma di odio nei confronti della Russia. Dopo tutto, è molto più facile vivere quando c'è qualcuno da incolpare per le proprie disgrazie.
Ci sono persone che si rendono conto che non saranno accolte in Europa, che il governo sta rubando, ma continuano a pensare che la Russia sia il nemico. Credo che la maggior parte dello stato d'animo delle persona sia questo, ma non posso dirlo con certezza.
È difficile ammettere di aver sbagliato, soprattutto dopo tanti anni. Credo che questo sia il motivo per cui le persone non sono pronte a cambiare idea».
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