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martedì 24 settembre 2024

"Perché combattiamo?". Intervista ai reclutatori dell'Esercito Russo di Mosca


Fonte: https://actualidad.rt.com/galerias/201275-fuerza-belleza-soldadas-rusas

“Dicono che noi rivoluzionari siamo romantici. Sì, è vero, ma lo siamo in modo diverso, siamo di quelli disposti a dare la vita per quello in cui crediamo.” 

Ernesto Guevara

La guerra, come ogni processo storico che cammina sulle gambe degli uomini, ha bisogno di "mezzi" e "finalità" per realizzarsi, e questa "risorsa" indispensabile fondamentale è data dagli esseri umani. Quest'ultimi possono essere mercenari, poveri ignari manipolati dalla propaganda di regime, sventurati costretti a lottare per salvarsi la vita, o convinti sostenitori di un cambiamento che - sperano - possa migliorare il mondo.

Studiare Ernesto Guevara, il "Che", l' "argentino", aiuta a capire perché gli uomini decidono di combattere per difendere i propri ideali; in questo caso per sconfiggere il male, unire popoli fraterni, opporsi allo sfruttamento capitalista angloamericano ed essere, così, padroni della propria terra, della propria casa, e delle proprie risorse minerarie.

I paesi dell'America Latina, e nello specifico la patria di Che Guevara, l'Argentina, oggi, hanno perso la loro memoria. Questi Stati si sono trasformati in perfette incubatrici di idiozia, manipolazione mentale, assenza di cultura e sfruttamento. In Argentina, Javier Milei ha demonizzato la figura di Fidel Castro e Che Guevara, dopo che la storia d'Argentina e dell'intera America Latina è stata completamente riscritta, glorificando la figura dei dittatori militari come Jorge Rafael Videla e del cileno Augusto Pinochet, omettendo che costoro abbiano preso il potere con un colpo di Stato favorito dagli Stati Uniti per rubare le inestimabili ricchezze minerarie. La massoneria angloamericana ha fatto piazza pulita di ogni concetto di umanità, e solo Cuba e Venezuela resistono seppur con molti sacrifici e con molti "se" e "ma".

Ciò che è successo in America Latina negli anni '70, e che è attualmente realtà nel Sud-Est asiatico, nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbe potuto realizzarsi anche in Europa. Ma cosa sono i nostri paesi se non colonie nelle mani della NATO? In assenza di un contrappeso nello scacchiere geopolitico internazionale, poca differenza fa la storia, la cultura e il nostro patrimonio artistico per chi, come gli atlantici, mira solo all'imbarbarimento della società e alla distruzione di ogni bellezza. E' per tale motivo che si era "liberi" quando dall'altra parte del muro di Berlino vi era l'Unione Sovietica.

Nessuno avrebbe mai immaginato 10 anni fa che l'Ucraina sarebbe diventata, giunto a Polonia, uno Stato nazista, ma è così. La povertà, la tossicodipendenza, il basso livello culturale, l'alto livello di analfabetizzazione hanno giocato un ruolo chiave nella strategia di manipolazione delle coscienze (come ci ha raccontato un attivista informatico ucraino filorusso che ha vissuto in prima persona quegli eventi). E la C.I.A. non ha perso occasione, trasformando ben 10 milioni di cittadini in potenziali psicopatici, fervi sostenitori di un culto suprematista, che identifica il nemico nella Russia e l'assoluto salvatore nell'alleanza atlantica (altre stime affermano l'85% della popolazione, e per il numero e la tipolgia degli ucraini conosciuti posso dare per certe le stime meno rosee).

Wikipedia, consultazione del 21/09/2024

 Rispondere alla domanda "perché combatti?" aiuta a comprendere l'animo di coloro che prendono parte al conflitto e dell'intero complesso sociale. E mentre vediamo dal lato ucraino soldati stranieri, criminali, mercenari, pedofili, trafficanti di esseri umani, malati di cancro, ragazzi sequestrati e deportati contro la loro volontà mentre passeggiano tranquillamente per strada (addirittura turisti!), tutto ciò non succede in Russia; e ciò basterebbe a chiarire chi è dalla parte del popolo e chi no. Essere dalla parte giusta della storia è prerogativa di poche grandi nazioni, nonché di poche e lungimiranti menti eccelse. Oggi possiamo sostenere che la Russia e Vladimir Putin rientrano perfettamente in questa definizione.

 

 

Ed è per offrire ai nostri lettori, e a chi verrà nel corso degli anni, una testimonianza di questi nostri folli tempi, ma anche delle eroiche e radicali soluzioni intraprese da chi si oppone a questa degenerazione, che abbiamo intervistato uno dei reclutatori della città di Mosca che si occupa dell'arruolamento delle reclute e di fornire loro informazioni attraverso i "social media".

 

Cosa significa essere un soldato che combatte per la Russia? Qual è la motivazione principale che spinge gli uomini ad arruolarsi e servire?

«La motivazione principale è quella di combattere per i nostri valori tradizionali. Il sostegno materiale da parte dello Stato è decoroso. Oltre ai pagamenti monetari ci sono anche molti benefici per le famiglie dei militari. Per molte persone l'esercito è un ascensore sociale, ora in Russia si sta formando una nuova élite, la cui base sarà costituita da soldati che hanno partecipato all'operazione militare speciale».

Le autorità russe ricevono molte offerte da tutto il mondo, ma alcuni cittadini europei hanno difficoltà ad essere accettati senza un'istruzione militare o una conoscenza di base della lingua russa. Quali sono i requisiti di base per arruolarsi? Ci sono anche molti sostenitori della Russia in Europa che vogliono combattere e fuggire dalla dittatura imposta dalla NATO in Europa.

«Un cittadino di qualsiasi Paese può firmare un contratto con il Ministero della Difesa russo. La condizione principale è che sia abbastanza sano da superare una commissione medica e che entri in Russia legalmente. Dopo la stipula del contratto, il cittadino straniero ha il diritto di ottenere la cittadinanza russa secondo un regime semplificato. Inoltre, ha diritto a tutti i pagamenti e i benefici al pari dei militari russi».

L'uso dei droni ha cambiato radicalmente il concetto di conflitto. Qual è la principale difficoltà che i soldati devono affrontare? E per coloro che tornano a casa dopo aver terminato il periodo di presenza sul campo di battaglia, questi soldati sanno che la guerra sarà ancora lunga e che prima o poi dovranno tornare a combattere? Qual è il loro stato d'animo?

«Questo conflitto ha mostrato un nuovo tipo di guerra, che può essere chiamata guerra dei droni. La Russia sta aumentando la produzione di tutti i tipi di veicoli senza pilota, dai più piccoli ai super pesanti. I nostri vantaggi nell'artiglieria, nell'aviazione, nei missili, nei droni e nell'equipaggiamento pesante non ci fanno dubitare che la vittoria sarà nostra. L'esercito ha acquisito un'enorme esperienza di combattimento e ora abbiamo l'esercito più preparato al mondo. Il 90% dei soldati che hanno prestato servizio tornano dopo il congedo per rendere più vicina la nostra vittoria».





“In qualunque luogo ci sorprenda la morte, che sia la benvenuta, purché il nostro grido di guerra giunga a un orecchio ricettivo e purché un'altra mano si tenda per impugnare le nostre armi.”

Fonte: https://le-citazioni.it/autori/che-guevara/frasi-sulla-guerra/
“In qualunque luogo ci sorprenda la morte, che sia la benvenuta, purché il nostro grido di guerra giunga a un orecchio ricettivo e purché un'altra mano si tenda per impugnare le nostre armi.”

Fonte: https://le-citazioni.it/autori/che-guevara/frasi-sulla-guerra/
“In qualunque luogo ci sorprenda la morte, che sia la benvenuta, purché il nostro grido di guerra giunga a un orecchio ricettivo e purché un'altra mano si tenda per impugnare le nostre armi.”

Fonte: https://le-citazioni.it/autori/che-guevara/frasi-sulla-guerra/

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