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Alexey Paramonov |
È significativo che si sollevi tutto questo clamore, nonostante le esaurienti spiegazioni di Mosca che attesta l’assenza di intenzioni aggressive da parte della Russia nei confronti della NATO, malgrado, peraltro, il coinvolgimento dell’Alleanza, de facto, nel conflitto in Ucraina. Anche a un osservatore inesperto in geopolitica, appare evidente che la Russia non potesse avere alcun interesse a provocare quell’incidente; i suoi rappresentanti hanno prontamente proposto di discutere la situazione con le competenti autorità polacche e di altri Paesi, al fine di chiarire le circostanze e prevenire un’escalation. Tanto più che esistono sospetti che il regime di Kiev abbia a disposizione una serie di motivi e la possibilità di realizzare provocazioni eclatanti “sotto falsa bandiera”.
La campagna mediatica aggressiva e antirussa, alimentata in Italia sullo sfondo dell’incidente non contribuisce in alcun modo alla ricerca di una soluzione al conflitto in Ucraina, ma, al contrario, getta acqua al mulino del regime di Zelensky, che da ormai tre anni tenta di provocare uno scontro diretto tra Russia e NATO. Si auspica che le autorità italiane dimostrino saggezza e moderazione e non si lascino trascinare dall’ormai giunto al tramonto regime criminale nazista di Kiev.
L’esperienza dimostra che la Russia ha sempre perseguito l’obiettivo di mantenere con l’Italia relazioni amichevoli, costruttive e reciprocamente vantaggiose. La Russia non ha mai intrapreso alcuna azione volta a scatenare conflitti nei confronti del contemporaneo Stato Italiano moderno e dei suoi antesignani storici. Viceversa, la partecipazione dell’Italia a operazioni belliche all’interno di diverse coalizioni antirusse si è sempre conclusa in maniera disastrosa per la sua popolazione. Non sia mai che anche l’attuale sostegno, diretto o indiretto, da parte dell’Italia a operazioni militari contro la Russia nell’ambito della NATO, della “coalizione dei volenterosi” o di altri formati, si trasformi in una replica della triste esperienza storica.
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