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venerdì 24 ottobre 2025

Postmarxismi e fenomenologia del baizuo. (I)

la segretaria Pd Elly Schlein
 23 Ottobre 2025
Roberto PECCHIOLI

Tocca prendere in prestito dal cinese il termine per definire il coacervo di umori, pensieri, disposizioni mentali della sinistra occidentale postborghese, postmarxista, post tutto.


Baizuo*, ecco la parola chiave: significa “sinistra bianca e definisce sarcasticamente chi -orfano della sinistra storica- sostiene tutte le cause di uguaglianza/equivalenza, l’immigrazione di massa, il femminismo, le teorie gender e l’omosessualismo, l’animalismo, l’ecologismo spinto, l’ambientalismo antiumano, l’antirazzismo isterico, il fastidio per l’eccellenza e la bellezza. I baizuo sono ipocriti animati da un invincibile senso di superiorità morale, nonché da una visione eurocentrica ignorante ed arrogante; tipib umani che provano pietà per il resto del mondo e si sentono dei salvatori. La saggezza orientale fa centro e regala un neologismo necessario.

I baizuo sono progressisti conformisti; criticano l’occidente a nome del resto del mondo,
terzomondisti fuori e suprematisti inconsapevoli dentro. Ripetono i luoghi comuni
dell’occidente senza rendersi conto di sostenere le cause care al potere globalista. Un blog
di sinistra non banale, lafionda.org , parla di soggetti dipendenti dell’ “attuale corpus di
dogmi etico-politici condiviso dalla sinistra liberal e radical, la psicopolizia progressista
delle apericene borghesi e delle serate fricchettone.” Il loro errore è “ avere invertito il
rapporto struttura/sovrastruttura. Ai vecchi partiti socialisti e comunisti era chiaro che
prima viene l’emancipazione economica e sociale della classe lavoratrice, poi seguirà la sua
emancipazione culturale e la sua eventuale sensibilità verso certe tematiche. Il tipico
sfruttato, anche se buzzurro e retrogrado, era visto come l’elettore strutturale, comunque la
pensasse sul mondo. Oggi è praticamente diventato il nemico numero uno delle sinistre,
perché giudicato e condannato sul piano culturale-sovrastrutturale.” Colpiti e affondati.
Sfugge al Narciso occupato ad ammirarsi allo specchio “che ciò in cui crede è soprattutto
retorica imperiale statunitense, con la quale gli Usa compattano il fronte occidentale
contro i loro nemici (poverine le donne in Iran, poverini i gay in Russia, poverina la
comunità Lgbt in Ungheria, ecc).Non capisce, il baizuo, che qualunque attivismo che
combatte più il patriarcato della propaganda allarmista su di esso, più il razzismo della
propaganda allarmista su di esso, è funzionale al potere. “ Quando il globalismo a trazione
Usa muterà la sua retorica imperiale, “magari perché servirà un linguaggio più maschio per
reclutare carne da cannone per la guerra, o perché il politicamente corretto avrà perso
definitivamente il suo fascino, improvvisamente spariranno le pedagogiste che spiegano il
patriarcato a dodicenni allibiti, spariranno le borse di dottorato sull’intersezionalità,
spariranno le campagne di sensibilizzazione nelle scuole, spariranno i conteggi televisivi
dei femminicidi, spariranno i figli fluidi dei vip, spariranno gli spettacolini trans nei circoli
Arci di provincia.” Non si poteva dire meglio e con maggiore chiarezza

Il baizuo è figlio del lutto per il fallimento del marxismo. Il proletariato si è fuso al ribasso
con l’ex piccola borghesia e il comunismo novecentesco è finito, compresa la Cina il cui
totalitarismo, dopo la sbornia maoista, è l’aggiornamento del vecchio confucianesimo. Il
povero baizuo ha dovuto reinventarsi per continuare ad “essere contro”, unica sua 
condizione esistenziale. Ha sostituito la difesa del proletariato e la lotta di classe con la
difesa delle minoranze e la destrutturazione dell’umano. Il suo tossico brodo di coltura ha
vari ingredienti, malvissuti e peggio digeriti. Accennavamo all’ ambientalismo radicale per
il quale l’essere umano è il cancro del pianeta. Poi al femminismo aggressivo, in cui la
guerra dei sessi è un surrogato della lotta di classe; al migrazionismo, sostituto 
dell’internazionalismo comunista; all’ideologia gender che spezzetta l’umano in base a
pulsioni, bizzarrie, parafilie, creando minoranze sempre nuove. Avanza l’odio contro la
famiglia, la natura e la biologia. I baizuo francesi propongono di abolire l’identificazione
del sesso dai documenti di identità. Dicono che è discriminatoria e non riflette
l’autopercezione, l’ultima invenzione baizuo.

Propugnano la normalizzazione delle devianze, dal consumo di droghe a pratiche sessuali
che ogni civiltà di ogni epoca ha definito perversioni. Esigono la regolamentazione della
riproduzione (fecondazione artificiale, gestazione surrogata, aborto), dell’alimentazione, la
medicalizzazione dell’esistenza (vaccinazioni di massa) sino alla morte, con la
banalizzazione dell’eutanasia, il cui approdo sarà la soppressione programmata di parte
dell’umanità. Poiché non crede più in nulla di positivo, vitale, il baizuo è entusiasta del
controllo sociale attraverso la tecnologia e sostiene la sottrazione dell’educazione alle
famiglie per consegnare le generazioni all’inculturazione del potere. Il tutto in una cornice
di materialismo e di darwinismo etico sociale che oltrepassa l’ateismo.

Pur postmarxista, la prassi baizuo non pratica più la dialettica, che prevedeva un
interlocutore da sconfiggere. Gli basta un nemico da bollare come fascista, definizione
infinita che racchiude chiunque non corrisponda alla sua rappresentazione del mondo.
Sotto il profilo filosofico, la visione baizuo è un mix di liberal-progressismo americano e di
strutturalismo francese, correnti di pensiero sviluppatesi dopo il 1968, figlie dell’infezione
francofortese, da Adorno a Marcuse. Ossessionato dalla correttezza politica –la lingua
piegata alle sue manie –il baizuo è il frutto caduto dall’albero del Sessantotto, la
rivoluzione culturale intraborghese a misura del capitalismo ultimo

E’ quindi oggettivamente- avverbio molto marxista- uno strumento dell’élite finanziaria che domina
l’Occidente, il cui piano richiede un ordine mondiale che faccia tabula rasa di ogni passato
per creare l’homunculus senza storia, privo di autonomia e di pensiero, colonizzato dalla
materia, preda delle pulsioni più basse, indifferente allo spirito e alle domande di senso.
A tal fine inventa l’assurdo logico della cultura della cancellazione; azzera le culture
comunitarie dei popoli e abolisce progressivamente la democrazia fondata sul contrasto tra
idee, progetti e visioni del mondo, unificate nel capitalismo finanziario senza alternative.
Per rispondere alla domanda di infinito che alberga nel cuore umano, fonde le religioni in
un astratto sincretismo senza cielo e dottrina, mentre applaude la tecnocrazia degli
esperti” cooptati dall’alto. Il baizuo è l’utile idiota dell’ideologia mondialista oligarchica
occidentale. Un soggetto carico di risentimento, simbolo della deriva antropologica
prodotta dal nichilismo, dal materialismo, dalla colonizzazione dell’immaginario fondata
sulla forma merce e sulle pulsioni, ribattezzate diritti.

Abbiamo parlato di postmarxismo come orizzonte comune. Il concetto merita di essere
chiarito, giacché, come ogni termine composto, include un prefisso- post- e una parola
primitiva, marxismo. La nostra tesi è che il marxismo, sconfitto nella prassi economica e
nella lotta di classe, sia risultato vincente in occidente, innestato sul tronco del liberalismo,
sul piano dei valori civili di massa. Il prefisso post indica una serie di continuità e di
rotture. Il post-marxismo non è un'ideologia monolitica, bensì un insieme magmatico, non
sistematico di dottrine e suggestioni a cui è opportuno riferirsi al plurale: post-marxismi .
Si tratta di un contenitore indistinto, un salvacondotto la cui generica rivendicazione (
assente in Marx !) è la parola “sinistra”. Molte correnti e filoni hanno una base
antropologica e un orizzonte politico di stampo liberale: tornano alle origini per legittimare
posizioni progressiste. All’ inizio del XX secolo si diffuse una serie di idee destinate nel
tempo, con accelerazioni dopo il 1968 e il 1989 ( caduta del modello comunista sovietico) a
fondersi con alcuni filoni marxisti, dando origine a singolari ircocervi ideologici. 

La psicoanalisi nacque con Freud, il kantismo tornò con Max Weber, emersero forme di
socialismo riformista e revisionista. Poi ci fu l'ascesa della fenomenologia e
dell'esistenzialismo (Husserl, Heidegger, Merleau-Ponty, Sartre, Jaspers, de Beauvoir).
Il marxismo rivoluzionario si ritirava ad est, nonostante l’ascesa dei partiti comunisti in
Italia, Spagna, Francia. Dopo il trionfo bolscevico in Russia, cedeva il passo nell’Europa
imborghesita. Il marxismo occidentale diventava una teoria da salotto accademico,
perdendo gli ancoraggi che lo rendevano una filosofia della prassi. Essenziale è l’analisi
svolta dallo storico marxista Perry Anderson ne Il dibattito nel marxismo occidentale
(1977): Il progressivo abbandono delle strutture economiche e politiche come punti focali
della teoria fu accompagnato da uno spostamento fondamentale dell'intero baricentro del
marxismo europeo, che si orientò verso la filosofia. Il fatto più sorprendente dell'intera
tradizione, da Lukács ad Althusser e da Korsch a Colletti, è la schiacciante preponderanza
di filosofi professionisti. Socialmente, questo spostamento significò un crescente
posizionamento della teoria elaborata nella nuova era. Si determinò cioè un passaggio dal
marxismo-leninismo alle lotte postmaterialiste: la lotta di classe organizzata cedette ai
nuovi movimenti sociali e, più tardi, all'attivismo identitario dei diritti individuali, razziali
e sessuali.

Uno scostamento enorme: le identità sono molteplici, sovrapposte , aspetti che integrano e
compongono la personalità . Posso essere uomo, italiano, sessualmente normale, ateo o
religioso, operaio o professionista, appartenente alla generazione boomer, di destra o di
sinistra, appassionato di teatro e di cucina. Tutto insieme contemporaneamente, senza che
nessun elemento della mia identità individuale sia in competizione o escluda gli altri.

L'assolutizzazione ha condotto la sinistra a una frenesia identitaria che mina l'identità
collettiva. La tesi, sviluppata dalla Nuova Destra, è presente anche in autori neomarxisti
come Eric Hobsbawm e lo stesso Perry Anderson. Hobsbawm, autore del fortunato Il
secolo breve, la espresse in un intervento del 1996 sulla prestigiosa New Left Review (
Rivista della Nuova Sinistra). Lo storico britannico sosteneva che esiste “una tendenza
molto comprensibile, ma pericolosa, ancor più nella misura in cui conquistare la
maggioranza non equivale a conquistare le minoranze. Ci sono due ragioni pragmatiche
per essere contrari alla politica identitaria: in condizioni normali, questa politica 
non mobilita praticamente mai più di una minoranza L'altra ragione è che costringere le
persone ad assumere un'identità, e una sola, le porta a dividersi tra loro e, quindi, a isolare
le [varie] minoranze.” Niente di meno marxista.

Le faticose conquiste di diritti sociali e politici furono rapidamente assorbite dal sistema
capitalista che seppe riutilizzarle come elementi di legittimazione. Dopo l'integrazione
popolare e nazionale i movimenti operai iniziarono a subire le conseguenze del successo. Il
culmine della rivoluzione conduce al suo esaurimento, per Augusto del Noce. Ne Il suicidio
della rivoluzione (1992) il pensatore torinese sostiene che il compimento della
rivoluzione coincide con il suo suicidio . L'idea rivoluzionaria implica l'unità di due
momenti: quello negativo, come svalutazione dell'ordine tradizionale dei valori, e quello
politico, come instaurazione di un nuovo ordine. Il suicidio si verifica se, nel processo di
realizzazione, i due momenti vengono scissi, e se devono necessariamente scindersi. La
società di massa si trasformò rapidamente in consumistica e permissiva. A misura di baizuo.


Note di SD

*Baizuo (/pǎi.ʦwò/; 白左 báizuǒ, lett. "sinistra bianca"[1]) è un neologismo cinese usato per riferirsi alla sinistra occidentale, bianca o europea e americana, lontana dalla sinistra storica e cinese,[2][3][4] e per coloro che sostengono in maniera ipocrita l'uguaglianza razziale, l'immigrazione, l'uguaglianza del corpo, LGBT, il femminismo fino al benessere degli animali, l'ambientalismo, il vegetarianismo.[5][6][7]https://it.wikipedia.org/wiki/Baizuo#Note

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