Prof. Michel Chossudovsky, Global Research, 1 giugno 2011
Traduzione di Alessandro Lattanzio
Una nuova fase della guerra sta conducendo al processo di escalation militare che si concluderà con lo sbarco di commandos USA-NATO sulle coste della Libia. Uno spiegamento senza precedenti di potenza navale nel Mediterraneo è in corso. Il 1° giugno, gli Stati membri dell’Alleanza Atlantica (NATO), a Bruxelles hanno deciso di “rinnovare la missione“, vale a dire estendere la guerra alla Libia, “per altri 90 giorni, fino a tutto settembre“.
Dall’inizio della guerra il 19 marzo, più di 10.000 sortite sono state condotte. La NATO riconosce un totale di 9.036 sortite, tra cui 3.443 attacchi, nel corso di di due mesi, (31 marzo 2011-31 maggio 2011). Le operazioni militari non sono più limitate a una campagna di bombardamenti ad alta quota, dove gli obiettivi degli attacchi sono “pre-approvati” e pianificati in anticipo. Il dispiegamento di elicotteri e aerei per le operazioni a bassa quota è già previsto. Questi ultimi supporteranno lo schieramento di commando USA-NATO e le forze ribelli a terra.
Ciò che si sta svolgendo è una escalation delle operazioni militari, che nello stesso tempo sta portando ad una guerra di lunga durata. La Superportaerei USS George H. W. Bush, la nave più avanzata nel arsenale navale statunitense, insieme con il suo gruppo imbarcato e d’attacco, è entrata nel Mediterraneo, per unirsi alla Sesta Flotta a Napoli. La Superportaerei USS George HW Bush (CVN77) è la più grande nave da guerra del mondo: con “quattro ettari e mezzo di spazio sul suo ponte di volo, che la rende in grado di ospitare 90 aerei ed elicotteri. Ha un equipaggio di 5.500 effettivi“. Dotata di sofisticati sistemi di guerra elettronica, è la più grande “base militare mobile” del mondo (Manlio Dinucci, “Stivali sul terreno”: Sarkozy e Cameron preparano lo sbarco in Libia, Global Research, 31 maggio 2011). Il USS George HW Bush Carrier Strike Group è stato inviato per il suo “viaggio inaugurale” nell’area delle operazioni navali della Sesta Flotta, vale a dire il Mediterraneo. E’ stato “certificato pronto per le operazioni di combattimento“, un mese prima dell’inizio della guerra in Libia. (USS George HW Bush Strike Group Certified Combat Ready, 21 febbraio 2011)
Sottomettere totalmente il nemico
Le dimensioni della Superportaerei USS George HW Bush, i suoi avanzati sistemi d’arma, le sue capacità distruttive, per non parlare del suo costo, sono l’espressione pura e semplice delle folli ambizioni imperiali degli USA. Sotto la dottrina “Shock and Awe“, la USS George H. W. Bush è destinato a scioccare e sottomettere totalmente il nemico.
Escalation militare
Dall’inizio della guerra, il 19 marzo, più di 10.000 sortite sono state condotte. La NATO riconosce un totale di 9.036 sortite, tra cui 3.443 attacchi nel corso di due mesi (31 marzo 2011-31 maggio 2011). Con lo schieramento della USS George HW Bush e del suo Carrier Strike Group, insieme ad altri navi da guerra alleate, una nuova fase della guerra si sta aprendo.
Le operazioni militari non sono più limitate a una campagna di bombardamento ad alta quota, dove gli obiettivi degli attacchi erano “pre-approvati” e pianificati in anticipo. Il dispiegamento di elicotteri e aerei le operazioni a bassa quota, è previsto. Questi ultimi supporteranno lo schieramento dei commando USA-NATO e le forze ribelli a terra.
La HMS Ocean inglese, inviata a Cipro, è una portaelicotteri equipaggiata con elicotteri Apache. Gli Apache saranno inviati dalla HMS Ocean, la più grande nave da guerra della Gran Bretagna. A metà maggio, si sono svolte esercitazioni navali al largo della costa di Cipro che coinvolgevano navi da guerra delle marine britannica e olandese, con la HMS Ocean che giocava un ruolo centrale come portaelicotteri. “L’esercitazione includeva la difesa aerea e il tiro dal vivo in mare, con esercitazioni anfibie nelle acque costiere“.
A sua volta, la Francia ha confermato che avrebbe schierato i suoi elicotteri da combattimento Tiger. Possiamo quindi aspettarci, nelle settimane a venire, un importante cambiamento nella natura delle operazioni militari; l’invio di commando in sostegno delle operazioni di terra, con lo schieramento di elicotteri e aerei a bassa quota, giocano un ruolo importante. (Questi voli a bassa quota non saranno limitati ai droni Predator). La natura delle operazioni aeree sarà, pertanto, più mirata. L’obiettivo dichiarato è di “portare la campagna aerea più vicina al terreno“. La Superportaerei USS G. H. W. Bush e il suo gruppo d’attacco giocheranno un ruolo chiave nell’attuazione della fase successiva della guerra.
Simulare il teatro di guerra del Mediterraneo: l’esercitazione “Saxon Warrior“
Nella settimana prima del suo “viaggio inaugurale” nel Mediterraneo, la USS G. HW Bush (CVN77) insieme con il suo Carrier Strike Group 2, ha partecipato alle esercitazioni di guerra su vasta scala al largo della costa della Cornovaglia (UK), sotto l’egida della Royal Navy (19-26 maggio 2011). Soprannominato “Exercise Saxon Warrior“, i giochi di guerra sono stato effettuate in un ambiente marittimo, con la partecipazione di navi da guerra inglesi, statunitensi, francesi, tedesche, svedesi e spagnole. Tutto sommato, i giochi di guerra hanno visto la partecipazione di 26 unità navali distinte. (EGFE Movements Exercise Saxon Warrior).
Sul suo significato, la “Saxon Warrior” è tra le più grandi esercitazioni condotte dalla Royal Navy, in stretto collegamento con la Marina degli Stati Uniti, la NATO e il Pentagono:
“[Sono] destinate a perfezionare le competenze del Bush Carrier Strike Group… in modo che possa cooperare senza problemi con le forze europee, nel corso della sua implementazione corrente. [Nel Mediterraneo nei confronti della Libia ((MC)]”
“Il George HW Bush Strike Group è ben preparato a questa missione”, ha detto l’ammiraglio Nora Tyson, il comandante della gruppo navale – e la prima donna ammiraglio di una forza portaerei statunitense. “Siamo felici di essere protagonisti di Saxon Warrior. Rappresenta l’occasione ideale per tutte le navi del gruppo per migliorare la nostra capacità di operare, in modo trasparente ed efficace, con le altre unità della NATO.” (George Bush bound for Portsmouth after war games with Royal Navy, navynews.co.uk)
I giochi di guerra hanno una relazione diretta con la “guerra vera“. Saxon Warrior ha simulato sia la struttura di comando multi-nazionale, nonché la configurazione della guerra navale condotta dalla NATO nel Mediterraneo, ossia in termini di eventuali operazioni della marina e dell’aviazione, dello schieramento di elicotteri e di possibili forze di terra. I 5500 marinai a bordo della USS George HW Bush sono destinati ad essere utilizzati in caso di sbarco commando in territorio nemico:
[Saxon Warrior è] “un’esercitazione per sviluppare specifiche competenze di combattimento di teatro, ma anche a rafforzare la cooperazione tra le forze multi-nazionali e le agenzie governative… Saxon Warrior presenta una miriade di sfide, per la forza multi-nazionale e multi-piattaforma, poste dalla creazione di un ambiente di guerra vario e imprevedibile basato su di scenari geo-politici e militari fittizi.” (George HW Bush Strike Group Participates in Saxon Warrior.)
Mentre viene condotta sotto l’egida della Marina britannica, esercitazioni di aeromobili militari che volano a bassa quota e di elicotteri sono state effettuate anche nel Sud Ovest dell’Inghilterra e nel Galles, simulando le condizioni di un fittizio paese nemico. L’attenzione sugli elicotteri e le operazioni di volo a bassa quota è pienamente coerente con la fase successiva della guerra in Libia (come detto in precedenza).
L’esercitazione “Saxon Warrior” è vista dai militari USA volta a fornire “un’opportunità, come forza dispiegata, ad integrare i partner della coalizione nella nostra struttura di comando, cosa che viene effettuata per la prima volta“, (capitano Patrick O. Shea, Ufficiale Comandante della USS Gettysburg. Military News: Gettysburg Participates in Saxon Warrior, 24 maggio 2011). Mentre la Royal Navy ha coordinato i giochi di guerra, la forza navale statunitense, in termini di schieramento militare e di “strutture di comando simulate” era di gran lunga il giocatore chiave. L’esercitazione di otto giorni ha coinvolto scenari di “singole missioni” in solitario “che comprendevano combattimenti di superficie, sottomarini e aerei.” L’ultimo giorno, il 26 maggio, è culminato “con una guerra simulata” in un ambiente marittimo.
Mentre sulla base di “finti” scenari geopolitici e militari, i partecipanti a “Saxon Warrior” erano profondamente consapevoli che si stavano addestrando per la guerra in Libia:
“Ci stiamo addestrando in una operazione di sbarco, in modo da migliorare la nostra disponibilità, se dovremo essere coinvolti in operazioni reali”. (Ibid.)
Saxon Warrior presenta l’opportunità di affrontare una varietà di situazioni geopolitiche che cambiano di giorno in giorno…
“Saxon Warrior ci offre un ambiente stimolante in cui utilizzare le nostre abilità di combattere una guerra”. “Dobbiamo pensare in fretta al di fuori della scatola. Più agili siamo, più saremo pronti per qualsiasi missione che si presenterà durante lo sbarco. Questa è la bellezza di Saxon Warrior”.
“La bellezza di operare con i partner della coalizione è che facciamo pratica con loro, impariamo i loro punti di forza e, quindi, leghiamo questi punti di forza insieme per avere la più potente coalizione di forze possibile.” (George HW Bush Strike Group participates in Saxon Warrior 11. Norfolknavyflagship.com, 26 maggio 2011)
L’asse militare anglo-statunitense
Questi giochi di guerra sono parte di un quadro di una avanzate cooperazione militare tra Londra e Washington, che prevede l’integrazione di fatto delle strutture di comando britannica e statunitense. I giochi di guerra sono stati pianificati per coincidere con la visita di Stato ufficiale del presidente Barack Obama nel Regno Unito, per evidenziare la “Special Relationship” tra Gran Bretagna e America. Significativo, le riunioni ad alto livello tra il presidente Barack Obama e il primo ministro David Cameron, hanno portato alla costituzione formale di un comune National Security Board, con il compito di coordinare il processo decisionale militare, nonché la politica estera. Guidato dai consiglieri di sicurezza nazionale degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, l’articolazione dell’Ufficio della Sicurezza Nazionale è intesa a consolidare ulteriormente l’asse militare anglo-statunitense.
La prossima fase della guerra in Libia
Ciò che si sta svolgendo è una escalation delle operazioni militari, che nello stesso tempo sta portando ad una guerra di lunga durata. Questo cambiamento nella direzione delle operazioni militari, orientata al sostegno aereo e elicottero dei commandos degli “scarponi sul terreno“, non porterà necessariamente ad una invasione totale, almeno nel futuro prevedibile.
L’USS G. HW Bush e il suo gruppo avranno un ruolo chiave nel sostenere le operazioni di terra attraverso le sortite di elicotteri e aerei a bassa quota.
“La portaerei George HW Bush è affiancata da un gruppo di battaglia composto dai cacciatorpediniere lanciamissili Truxtun e Mitscher, dagli incrociatori lanciamissili Gettysburg e Anzio e da otto squadroni aerei, che andranno a rafforzare la Sesta Flotta, il cui comando è a Napoli, assieme ad altre unità, compresi i sottomarini nucleari Providence, Florida e Scranton. Si sono anche aggiunti alla Sesta Flotta uno dei più potenti gruppi di assalto anfibio, guidato dalla USS Bataan, che da sola può sbarcare più di 2.000 marine, dotati di elicotteri e aerei a decollo verticale, artiglieria e carri armati. E’ affiancata da altre due navi d’assalto anfibio, la Mesa Verde e la Whidbey Island, che il 13-18 maggio hanno visitato Taranto, in Italia. La Whidbey Island ha quattro enormi hovercraft da sbarco che sono in grado di inviare 200 uomini, assai rapidamente verso la costa di un paese, entro un raggio di 300 miglia, senza che la nave sia visibile da terra”. (Manlio Dinucci, “Stivali sul terreno”: Sarkozy e Cameron preparano lo sbarco in Libia, Global Research, 31 Maggio 2011)
Le forze speciali sono sul campo, in Libia, dall’inizio della campagna aerea. Anche forze mercenarie a contratto della NATO vi sono schierate. (Cfr. Manlio Dinucci, Un esercito di mercenari per il Medio Oriente e il Nord Africa, Global Research, 24 maggio 2011).
“Shock and Awe”
Come parte della strategia “Shock and Awe“, le bombe anti-bunker BLU-109 da 1000 kg vengono sganciate sulla Libia dai caccia Tornado della RAF della Gran Bretagna. Shock and Awe è parte della “dottrina del dominio rapido” o della “forza decisiva“, utilizzato per intimidire l’avversario fino alla sottomissione, così come a terrorizzare la popolazione civile. (Vedasi video)
Armi nucleari contro la Libia
Vale la pena notare che l’uso di armi nucleari tattiche, nello Shock and Awe contro la Libia, è prevista come parte di questa “guerra umanitaria“. Nel 1996, la Libia è stato il “paese prescelto” del Medio Oriente e Nord Africa per essere preso di mira dalle armi nucleari tattiche B61-11. Quest’ultima è una bomba distruggi-bunker dotata di una testata nucleare.
Il piano per bombardare con armi nucleari la Libia non è mai stato abbandonato. Di massima importanza, poco dopo l’inizio della campagna di bombardamenti del 19 marzo, il Pentagono ha ordinato la verifica della funzionalità delle bombe nucleari B61-11. Questi test sono stati condotti impiegando gli Stealth Bomber B2, della stessa base militare del Missouri utilizzata per coordinare i bombardamenti degli Stealth B2 sulla Libia, all’inizio della guerra, il 19 marzo. (Vedasi Michel Chossudovsky, Dangerous Crossroads: Is America Considering the Use of Nuclear Weapons against Libya? Global Research, 7 aprile 2011)
Questi vari sviluppi puntano ad un pericoloso processo di escalation militare, che potrebbe potenzialmente estendersi oltre i confini della Libia. Le implicazioni economiche e geo-strategiche di questa guerra sono enormi.
Il George H.W. Bush Strike Group è composto da:
Carrier Strike Group (CSG) 2
USS George H.W. Bush (CVN 77), Stormo Imbarcato (CVW) 8
Squadrone Cacciatorpediniere (DESRON) 22 componenti
Incrociatori lanciamissili USS Gettysburg (CG 64) e USS Anzio (CG 68),
Cacciatorpediniere lanciamissili USS Truxtun (DDG 103) e USS Mitscher (DDG 57)
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