Nasce SARDIGNA LIBERA
Sabato 21 aprile 2012 alle ore 10,00 all'hotel Regina Margherita a Cagliari viene ufficializzata la nascita del Movimento politico Sardigna Libera coordinato da Claudia Zuncheddu.
C'è un nuovo simbolo nell'area (vasta) dell'indipendentismo, che già vede proliferare mori, isole, alberi. L'immagine scelta da “Sardigna libera”, il movimento presentato ieri a Cagliari dalla consigliera regionale Claudia Zuncheddu, somiglia al profilo di un moro (rosso): però sugli occhi, anziché la benda, c'è la fascia col nome del nuovo soggetto politico. E, al di sopra, la fronte si trasforma nella silhouette della Sardegna.
UN NUOVO STATO
«È la sintesi della nazione sarda», ha spiegato la Zuncheddu a un'assemblea di un centinaio di persone che l'ha acclamata segretaria: «Il volto rappresenta il popolo, la cartina richiama il territorio». Due elementi costitutivi di quello Stato indipendente che è l'obiettivo di Sardigna libera: «Sessant'anni di politiche autonomistiche ci hanno portato solo povertà e zozzerie, inquinamento e servitù militari, distruggendo il territorio», è il ragionamento della fondatrice, ex Psd'Az, eletta in Consiglio regionale nel 2009 con i Rossomori.
Ultimamente Claudia Zuncheddu si definiva “Indipendentistas”, nome che ora cede il passo appunto a Sardigna libera. «Ma io sono solo il vostro microfono», ha detto la leader ai presenti: «Dietro questa sigla ci sono movimenti, comitati di lotta come quelli anti-radar, indipendentisti che non si riconoscono nelle altre formazioni politiche».
Con queste ultime, poi, si cercherà di collaborare. Ma sul referendum per l'indipendenza di Doddore Meloni c'è dissenso: «Non siamo stati coinvolti, e poi si rischia di danneggiare la causa». L'indole di Sl sembra puntare sui temi dell'ambiente («la chimica verde in realtà di verde non ha nulla, è solo un inceneritore»), dell'antimilitarismo, della sovranità fiscale. La prima battaglia, per altro già intrapresa nei mesi scorsi, è quella contro il gasdotto Galsi.
L'ALTERNATIVA
Oltre a una leadership politica, il movimento ha già una sua struttura, con un consiglio nazionale presieduto da Pier Giorgio Meli (vice Valeria Fanari, tesoriere Francesco Loddo). Ma anche legami esterni. In particolare con L'Alternativa di Giulietto Chiesa, il giornalista-scrittore (ed ex eurodeputato) che ieri ha partecipato alla presentazione di Sardigna libera: «Sono con voi, vi propongo un patto d'azione comune. A partire dalle battaglie sul territorio. L'esempio è quello della Val di Susa: sono in 60mila, ma per sconfiggerli ci vuole l'esercito. Il mio è auspicio è: una, dieci, cento Val di Susa».
radiopress.cagliari
Sabato 21 aprile 2012 alle ore 10,00 all'hotel Regina Margherita a Cagliari viene ufficializzata la nascita del Movimento politico Sardigna Libera coordinato da Claudia Zuncheddu.
Ospite dell'iniziativa Giulietto Chiesa.
Claudia Zuncheddu, da Indipendentistas a Sardigna libera
C'è un nuovo simbolo nell'area (vasta) dell'indipendentismo, che già vede proliferare mori, isole, alberi. L'immagine scelta da “Sardigna libera”, il movimento presentato ieri a Cagliari dalla consigliera regionale Claudia Zuncheddu, somiglia al profilo di un moro (rosso): però sugli occhi, anziché la benda, c'è la fascia col nome del nuovo soggetto politico. E, al di sopra, la fronte si trasforma nella silhouette della Sardegna.
UN NUOVO STATO
«È la sintesi della nazione sarda», ha spiegato la Zuncheddu a un'assemblea di un centinaio di persone che l'ha acclamata segretaria: «Il volto rappresenta il popolo, la cartina richiama il territorio». Due elementi costitutivi di quello Stato indipendente che è l'obiettivo di Sardigna libera: «Sessant'anni di politiche autonomistiche ci hanno portato solo povertà e zozzerie, inquinamento e servitù militari, distruggendo il territorio», è il ragionamento della fondatrice, ex Psd'Az, eletta in Consiglio regionale nel 2009 con i Rossomori.
Ultimamente Claudia Zuncheddu si definiva “Indipendentistas”, nome che ora cede il passo appunto a Sardigna libera. «Ma io sono solo il vostro microfono», ha detto la leader ai presenti: «Dietro questa sigla ci sono movimenti, comitati di lotta come quelli anti-radar, indipendentisti che non si riconoscono nelle altre formazioni politiche».
Con queste ultime, poi, si cercherà di collaborare. Ma sul referendum per l'indipendenza di Doddore Meloni c'è dissenso: «Non siamo stati coinvolti, e poi si rischia di danneggiare la causa». L'indole di Sl sembra puntare sui temi dell'ambiente («la chimica verde in realtà di verde non ha nulla, è solo un inceneritore»), dell'antimilitarismo, della sovranità fiscale. La prima battaglia, per altro già intrapresa nei mesi scorsi, è quella contro il gasdotto Galsi.
L'ALTERNATIVA
Oltre a una leadership politica, il movimento ha già una sua struttura, con un consiglio nazionale presieduto da Pier Giorgio Meli (vice Valeria Fanari, tesoriere Francesco Loddo). Ma anche legami esterni. In particolare con L'Alternativa di Giulietto Chiesa, il giornalista-scrittore (ed ex eurodeputato) che ieri ha partecipato alla presentazione di Sardigna libera: «Sono con voi, vi propongo un patto d'azione comune. A partire dalle battaglie sul territorio. L'esempio è quello della Val di Susa: sono in 60mila, ma per sconfiggerli ci vuole l'esercito. Il mio è auspicio è: una, dieci, cento Val di Susa».
radiopress.cagliari
Si chiama Sardigna libera, il progetto politico fondato dalla consigliera regionale indipendentista Claudia Zuncheddu, presentato oggi. Il simbolo scelto rappresenta un profilo femminile (la Nazione) in rosso su sfondo bianco, delineato dalle coste della Sardegna (il territorio) e, a coprire gli occhi, la scritta Sardigna (in nero) Libera (in rosso).
“Il movimento parte oggi ma al termine di un percorso iniziato un anno fa”, ha spiegato Zuncheddu, ex Rosso Mori, “nelle istituzioni e soprattutto fuori, con il confronto costante con i territori. Sardigna libera nasce in un momento di crisi mondiale di cui la Sardegna sta facendo le spese. Stiamo scontando la politica dei 60 anni della cosiddetta Autonomia che ha visto il depauperamento del territorio, il degrado, le servitu’ militari, l’industrializzazione, il petrolchimico. Hanno consumato il territorio, avvelenato l’ambiente e ora l’emergenza deve far fare una riflessione seria, perche’ la classe politica sarda ha le stesse responsabilita’ di quella italiana: e’ stata complice e adesso ci propone nuovi scempi. Il nostro nuovo percorso non sara’ breve, ma ci deve portare alla liberazione della nazione sarda”.
Alla presentazione ha partecipato anche il giornalista Giulietto Chiesa che ha esortato: ”Difendiamo il territorio. Non dimentichiamo mai che noi siamo la legge, non loro. Stanno cambiando le regole, la Costituzione, decidono in pochi per la nostra terra, la nostra salute, la nostra vita. Propongo un patto d’azione per fare insieme l’alternativa nazionale ed europea e Sardigna libera qui e’ l’alternativa,riprendiamoci sovranita’ e territorio“.
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