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domenica 8 giugno 2014

La colonia italiota Sardinya: verrà trasformata in discarica di scorie nucleari ?

La colonia italiota Sardinya: verrà trasformata in discarica di scorie nucleari?


Vàturu Erriu Onnis Sayli





La domanda posta è lecita, anzi doverosa, e la risposta da avere assume l'urgenza dovuta da chiunque stia per essere trasformato in una cavia vivente, contro la sua volontà..

Come dobbiamo recepire queste informazioni?  E' in atto un nuovo attacco contro la nostra terra, si vuole attuare un nuovo genocidio contro il popolo sardo?

E' solo allarmismo o una bolla di sapone, l'allarme generato dalla scelta dettata da Sogin  (azienda dello stato italiota di decommissioning) per l'individuazione del possibile luogo di stoccaggio e deposito delle scorie nucleari entro la fine del 2014?

Il documento Sogin depositato in Senato.

Allarmano e non poco le definizioni usate da vari politicanti italioti o da ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) parlando della Sardinya, come luogo di terra ferma, non sismica, non instabile geologicamente ecc, vediamo come viene definito il luogo adatto al deposito stabile, nell'articolo del Sole24h...
Criteri anticipati da F. Rendina,  sul Sole 24 Ore , spiega che la scelta ricadrà su un sito lontano da aree a rischio di terremoti, di instabilità geologica o di qualche smottamento se piove forte, da falde acquifere, o a "risorse naturali già sfruttate o di prevedibile sfruttamento", da fiumi, dighe, dovrà essere realizzato ad almeno 10 chilometri dalle coste marine, ad "adeguata distanza" dai centri abitati, lontani almeno 1 km dalle autostrade, dalle principali strade extraurbane, dalle ferrovie, sotto i 700 metri di altezza o dove esistono "versanti con pendenza media maggiore del 10%".  
I criteri dovrebbero essere pubblicati ufficialmente in settimana dal primo artefice dell'operazione, l'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Poi la palla passerà alla Sogin, la società pubblica nata per smontare le nostre vecchie centrali, per gestirne i pericolosi detriti e appunto per realizzare il deposito nazionale unico. 
Parteciperanno "oltre ai Ministeri competenti e all'Agenzia, le Regioni, le Province ed i Comuni, nonché l'Upi (province, sempre che nel frattempo non vengano davvero abolite) l'Anci (comuni), le associazioni degli industriali e le associazioni sindacali "maggiormente rappresentative", le università e gli enti di ricerca.


avatar de Z demurtas
Le info che ci stanno giungendo in questi giorni generano disagio, inoltre vedendo anche il baillame dei soggetti interessati alla partecipazione delle decisioni e dei dividendi,  conoscendo il mondo dei politici che abbiamo in questa repubblica delle banane, la mancanza di giustizia latente, la realtà con cui abbiamo a che fare è drammatica, e alza  l'allarme aumentandolo  a  dismisura, tanto da farci sussultare il cuore in petto;

pensiamo, anche, all'ormai trito e ritrito clientelismo ai miliardi di euro in gioco, alla fetta di torta che si vogliono spartire che è enormemente grande , molto più che quella del noto veneziano MOSE;


c'è da mangiare per tutti piccoli e grandi, ormai i politicanti del malaffare italioti ci hanno abituato a queste schifose spartizioni  da decenni,  la "ricaduta benefica sul territorio", del sito di stoccaggio per le scorie nucleari, in verità non ci sarà , ma le malattie saranno  sicure, colpiranno e falceranno migliaia di persone , e le future generazioni non ci saranno più, perché sarà loro impedito di venire al mondo a motivo delle malformazioni fetali , e l'aborto di stato porrà rimedio gettandoli nel baratro degli inceneritori, il purgatorio purificante delle loro azioni. 



L'assessore Morittu (PD): rifiuti pericolosi, Regione al riparo grazie al Piano
La Sardegna sicuramente non corre alcun pericolo (incredibile affermazione ndr). Si è dotata di un piano regionale che la mette al riparo. E peraltro va detto che stiamo parlando di rifiuti speciali, pericolosi». L’assessore regionale all’Ambiente, Cicito Morittu, rassicura sul futuro ambientale della Sardegna all’indomani del provvedimento con cui la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità del divieto di passaggio smaltimento in Sardegna di rifiuti di qualsiasi natura di provenienza extraregionale. 
[..] Dopo la sentenza elaborata dalla Corte costituzionale – preannuncia l’assessore – la Regione farà un approfondimento, naturalmente anche di carattere legislativo, e affronterà il tema, anche a breve, mettendo la stessa Regione a riparo da eventuali pericoli. Ad oggi questi pericoli, non ci sono». Nell’ottobre scorso, esplose la polemica sul possibile arrivo dalla Campania nell’Isola di alcuni tir carichi di rifiuti speciali. Le polemiche e il costo del trasporto fecero tramontare questa ipotesi. Da l'unione sarda del 28/01/2007
Rammentiamoci delle cose dette da Morittu, specialmente noi sardi, la realtà che subiamo e che  il referendum sulle scorie delle acciaierie , cassato grazie alla propaganda astensionista di CGIL&Co, PD e Rifondarola;  le famose scorie importate delle acciaierie lombarde, da Brescia,  e portate nel Sulcis con la scusa di portare lavoro,  mentre in realtà si tratta solo di stoccaggio di veleni, e il PD, CGIL & Co. ne sono i primi e massimi responsabili;

hanno, questi soggetti su citati, nel loro solito modo di fare mistificante, la capacità di trasformare una sostanza tossica in un bene, "il lavoro", per le popolazioni ospitanti lo smaltimento, nascondendo e tacendo  tutti gli effetti collaterali che queste polveri cancerose hanno  sugli esseri umani; questi energumeni del malaffare travestiti da benefattori giocano come sempre sull'ignoranza  e sulla fame della popolazione, già provata e stremata dalla povertà.


si cita un cablo tra i servizi segreti USA , svelato da J. Assange in Wikileaks, ove si afferma la certezza del deposito unico per le scorie nucleari sarà realizzato entro il 2025.


L'ex ambasciatore  R. Spogli, sempre il cablogramma  citato da Wikileaks, parla di

una serie di incontri tra l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio italiota Gianni Letta e l'allora ambasciatore americano; dietro sollecito del governo italiota a portare via tutto il combustibile nucleare USA stoccato a Rotondella , nella regione Lucana; si citano anche le grandi manifestazioni organizzate sia in Lucania che in Sardinya.
L'Italia esprime sempre il massimo nell'espressione della proposizione di  corrotti nel suo sistema di comando, ai sui massimi livelli ci mette spesso dirigenti corrotti, vedasi l'indagato ex ministro dell'ambiente Clini che viene citato dall'ex ambasciatore USA come loro referente e amico, "Ronald Spogli, nelle sue comunicazioni riservate con il Dipartimento di Stato, pubblicate da WikiLeaks. "Il nostro migliore amico al ministero dell’Ambiente" sarebbe stato proprio Corrado Clini percepito dagli americani come un aiuto in un momento critico per Bush, isolato per avere scelto di non aderire al Protocollo di Kyoto con lo scopo di non penalizzare le industrie inquinanti."

La mole e le quantità di materiale da mettere in "sicurezza"  in  un deposito che sia in grado di ospitare il combustibile nucleare esaurito e i rifiuti radioattivi anche derivanti dagli impieghi medicali, di ricerca e industriali; la quantità complessiva di rifiuti da smaltire è di oltre 90.000 metri cubi, come si evince dall'articolo sottostante.


Trino, Caorso, Latina, Garigliano, Bosco Marengo, Saluggia, Casaccia e Rotondella: sono queste le centrali nucleari, gli impianti di produzione del combustibile nucleare e gli impianti di ricerca del ciclo del combustibile nucleare che l’Italia deve smantellare e che generano circa 55.000 metri cubi di rifiuti radioattivi di cui circa 10.500 ad alta attività e altri 44.500 a media e bassa attività. Nel nostro Paese, oltre agli impianti da smantellare si aggiungono i rifiuti radioattivi a bassa, media ed alta radioattività generati da attività diagnostiche e terapeutiche di medicina nucleare (provette, flaconi, siringa, guanti, indumenti contaminati, sorgenti per teleterapia), ma anche di macchinari contaminati e dispositivi utilizzati per la ricerca in campo medico e farmacologico, oltre che in specifici settori industriali. Questi in Italia oggi ammontano a circa 15.000 metri cubi, di cui più di 3.000 ad alta attività, a cui se ne aggiungeranno nei prossimi anni circa altri 20.500, di cui oltre 1.500 ad alta attività, con un trend di crescita di 500 metri cubi l’anno. Quindi, la quantità complessiva di rifiuti da smaltire è di oltre 90.000 metri cubi. greenews.info




Deposito di scorie nucleari, la Sardegna ora è a rischio 
Mauro Pili di Unidos denuncia all'unione sarda
«Non hanno scritto il nome, ma è come se lo avessero fatto. Tutti i documenti e gli studi richiamati portano dritti alla Sardegna». Mauro Pili, deputato di Unidos, ha annunciato un'interrogazione parlamentare. «La Sardegna è contraria a qualsiasi ipotesi di deposito unico nucleare. Questo è un progetto che verrà respinto a mano armata. L'Ispra arriva alla nostra isola per esclusione. Prima vengono escluse le aree vulcaniche attive e quiescenti, poi quelle contrassegnate da sismicità elevata e infine quelle interessate da fenomeni di faglia». Il parlamentare, che nel 2003 da presidente della Regione aveva bloccato il piano del generale Jean per la realizzazione del deposito unico nazionale costringendo la Conferenza dei presidenti ad approvare la sua proposta di rigettare integralmente il progetto, aggiunge che «uno studio realizzato dagli Stati uniti e tenuto sotto copertura (Database of Individual Seismogenic Sources) individua in modo esplicito l'unica regione che sarebbe esente da pericoli». La presenza di un deposito di scorie nucleari spazzerebbe via il futuro della Sardegna che, a ben vedere, è legato al patrimonio ambientale e al turismo. «In ambienti Sogin si continua a dire che la nostra regione sarebbe un sito ideale. Ma questa è un'operazione fatta solo per spendere denari senza controllo. Il deposito nucleare unico sarà l'ennesimo pozzo senza fondo. Questo piano è solo uno strumento delle lobby del nucleare e degli appalti che puntano a progettare, spendere e spandere».
Vogliamo ricordare a tutti anche il  referendum consultivo regionale sul nucleare in Sardinya, del 2011, ove la consapevolezza della posta in gioco ha fatto esprimere la volontà in modo inequivocabile e inappellabilmente contraria al nucleare;

il popolo sardo con un forte e fermo,  SI col 97,13% dei votanti, attesta ed esprime la netta contrarietà all'installazione di centrali nucleari e  depositi di stoccaggio nucleare.
Ben 848.691 sardi votano e si esprimono chiaramente contro il nucleare a fronte di 25.026 favorevoli.





              
il comitato antinucleare NO NUKE che assieme a Sardigna Natzione hanno raccolto le firme per il referendum consultivo sul nucleare e organizzato il comitato Si-no-nucle, e le grandi manifestazioni avutesi in quegli anni in Sardinya citati da Wikileaks

link della mappa dei siti nucleari attivi e dismessi in europa e possibili depositi
http://eurdepweb.jrc.ec.europa.eu/EurdepMap/Default.aspx


Segnaliamo a chi ancora non avesse ancora firmato, di firmare la petizione: No al sito delle scorie nucleari in Sardegna.
La petizione inizia dicendo: Con la presente diffida verso lo Stato italiano e con l'invito alla vigilanza da parte della Regione Autonoma della Sardegna... [..] change

Noi sardi pensiamo,  vogliamo risolvere questo problema, ma, non siamo disponibili, a nessuna sorta di imposizioni , ne a nessun  obbligo "istituzionali" o pseudo-solidaristico ove ci si inviti a condividere l'aliga vostra, (immondezza nucleare)   cosa che rifiutiamo categoricamente  di ricevere, sia in quantità piccole che grandi, sia di questi  scarti ospedalieri che  di produzioni di scorie da centrali nucleari, non prodotte nel nostro territorio. 

In caso contrario saremmo determinati e fermi ad attuare una lunga e costante INTIFADA per fermare l'invasione dell'aliga nucleare.


PENSIAMO DUNQUE, IN MODO LOGICO E SEQUENZIALE , OVVERO LA SOLUZIONE A QUESTO PROBLEMA PENSIAMO  SIA DA RISOLVERE IN LOCO: OGNUNO SI TIENE LE SUE SCORIE , NOI TENIAMO LE NOSTRE (quelle  generate della medicina nucleare delle cure oncologiche) E OGNUNO SI TIENE LE SUE, NELLA LOCATION DOVE SONO STATE GENERATE DAI SITI NUCLEARI, LI' VANNO GESTITE E STOCCATE.


NO ALL'IMPORTAZIONE DI SCORIE RADIOATTIVE SULLA NOSTRA TERRA!

CONTRAS S'ALIGA NUCREARE INTIFADA DE PAXI 
PRO EVITAI INTIFADA DE GHERRA!


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