Shardana
Chi conosce il nostro popolo, nel bene e nel male, in vacanza o per lavoro, sa che è il popolo più particolare del pianeta, gente unica e dai valori esclusivi, tanto esclusivi che molti stentano a credere che apparteniamo al mondo occidentale.
Da noi vige il mito della lealtà, della balentìa, la determinazione a rifiutare ogni sopruso, questo lo dice la storia, anche se oggi, forse, abbiamo perso alcune nostre caratteristiche, e, mi dispiace dirlo, siamo un po' meno "particolari" che in passato.
Anche noi, in parte, ci siamo fatti corrompere dalle sirene di questa società dai valori fasulli imposti da uno stato coloniale e razzista che risponde al nome di repubblica italiana corporation, ma è venuto il momento di rinverdire la nostra storia antica, che ci ha visti assoluti protagonisti delle civiltà del mediterraneo, ai tempi dei civili e valorosi guerrieri chiamati Shardana.
Così forti e determinati da destare il sospetto che provenissero da altri pianeti.
Una civiltà, indubbiamente superiore a quelle dei popoli vicini. Quella civiltà, quella nata nella nostra isola, era così evoluta che ha esplorato e si è insediata in terre lontanissime, non conosciute da altri in quei tempi.
Era sicuramente una cultura dominante, ma non è (e non era) nel nostro carattere imporre alcunchè a nessuno, noi commerciamo, dispensiamo cultura, ma non imponiamo.
Proprio per questo motivo non sopportiamo imposizioni culturali da chicchessia, e dal gene di questa consapevolezza scaturisce il fatto assodato che la nostra è una cultura esclusiva. Dal popolo Shardan è nata la nostra storia, la storia della più antica civiltà, si ritiene che questi antichissimi popoli siano stati dei grandi viaggiatori, si racconta che i migliori guerrieri in difesa dei faraoni fossero Sardi.
Si racconta che una stirpe di faraoni fosse sarda, si racconta che i re etruschi fossero sardi.
O quantomeno venivano nominati dai sardi.
Si parla tanto di innumerevoli regge nuragiche, ciò ha un senso, la Sardegna, allora, era un Regno, tutti i sardi erano regnanti.
Ciascun sardo era Re.
Tralasciando l'ipotesi più che plausibile che una parte di Atlantide fosse ubicata in Sardegna, mi vengono spontanee due domande: la prima è: come mai la storia scolastica ci definisce un popolo arretrato, nei confronti di quelli che altri definiscono erroneamente italiani?
Ciò è assolutamente privo di fondamento, evidentemente qualcuno ha interesse che il nostro popolo non si riconosca in un popolo eletto, che ha trasferito la sua cultura ai popoli circostanti, a ben guardare la storia della nostra gente è descritta ufficialmente solo da autori appartenenti alla borghesia, o collusi con gli antichi e attuali colonizzatori, qualcosa di strano ci deve pur essere, dato che i nostri poeti e cantadores descrivono il popolo Sardo completamente diverso dalle versioni ufficiali.
L'altra domanda che mi rimbomba prepotente in testa, è come mai l'archeologia ufficiale non voglia dare credito alla presenza nell'isola di civiltà superiori, e cerchi continuamente di insabbiare, asportare o distruggere reperti e testimonianze di quelle civiltà, e tutto ciò mi fa pensare che qualcuno non abbia interesse a certificare le nostre radici, sicuro che se prendiamo coscienza delle nostre illustri origini, potremmo diventare un vero popolo, ammesso che ciò non sia la realtà.
L'invenzione totalmente gratuita e strumentale del termine fenici la dice lunga sulla pericolosità per il sistema della affermazione che il popolo sardo ha dominato per svariati millenni.
Si capisce benissimo che il nostro orgoglioso appartenere a civiltà del passato tanto evolute, sia di impedimento alle loro mire di disunirci.
La cultura del colonizzatore non può mai e poi mai essere inferiore a quella del colonizzato.
Ecco, oggi questa unione è possibile, creare una coscienza popolare comune è il nostro obiettivo, ma servono Veri Sardi.
Genti di Sardegna, abbandoniamo le immagini imposte e stereotipate sulla nostra isola, sulla nostra Nazione, servono alcune cose, la coscienza di appartenere con orgoglio ad un antichissimo popolo, la reale consapevolezza di appartenere ad una nazione che a rigor di logica dovrebbe e deve essere sovrana, e la decisione di voler compiere azioni coraggiose, una nuova storia è possibile e justa, noi la stiamo scrivendo, in nome della gente, perchè la nostra gente merita rispetto, aiutaci a scrivere insieme il primo capitolo di un'isola libera e sovrana abitata da regnanti, nel rispetto del Diritto più nobile che esiste, il Diritto Divino.
Nessun commento:
Posta un commento
grazie del tuo commento