La forza della conoscenza e della consapevolezza
Sono trascorsi tre anni dall’improvvisa scomparsa del grande giornalista, politico, fine analista e instancabile divulgatore Giulietto Chiesa e il suo messaggio, il suo immenso patrimonio di conoscenza, è più che mai vivo nel cuore di molti italiani e non solo.
A lui, alla sua opera costante e inestimabile, Sa Defenza ha dedicato, sabato 27 c.m., una serata di ascolto e di confronto, in occasione della proiezione della conferenza relativa alla presentazione a Torino, nel 2018, del suo libro “Chi ha costruito il muro di Berlino?”, visto come metafora e sintesi dell’intera Guerra fredda.
Al di là delle sue lucide, quasi profetiche, previsioni, questo incontro ha inteso anche raccogliere l’eredità “dell’uomo” e “del professionista” che egli è stato. Un uomo fermamente libero, un anticapitalista radicale, un critico feroce dell’imperialismo a stelle e strisce, una voce libera, fedele all’idea di una società libera ed emancipata. Perché, come ebbe a dire, a Modena, il professor Franco Cardini, che di Giulietto aveva condiviso battaglie ed analisi, nonché una grande, fraterna amicizia, anche
“Oggi ci vorrebbe – un - Giulietto Chiesa, perché Giulietto era uno di quelli che sapeva guardare dall’altra parte della luna; perché era uno di quelli che quando tutti dicevano le cose stanno così, leggeva qualcosa, parlava con qualcun altro, faceva un mestiere, lo aiutava, sapeva molte lingue non solo il russo, parlava con molte persone, dava del tu a un sacco di potenti della terra, anche di molto potenti, e poi diceva no, c’è qualche cosa che non funziona. Quando le verità vengono troppo diffuse e troppo insistentemente diffuse, e tutti sono d’accordo, vuol dire che c’è qualcosa che non funziona, che non marcia, vuol dire che c’è qualche bugia di fondo”Molte le voci che hanno arricchito la serata. Il giornalista Direttore di Report Sardegna24, Simone Spiga, che ha offerto un affresco del quadro internazionale anche relativamente agli attuali scenari di guerra; il professor Antonello Boassa, Salvatore Drago di USB, la dottoressa Maria Rosaria Randaccio del movimento Sardegna Zona Franca, Carlo Faedda de Is Pippius-I rimanenti, Valter Erriu e Mariella Camedda di Sa Defenza.
A chiudere l’incontro, un contributo estratto da un convegno tenuto da Giulietto Chiesa ad Ancona nel febbraio del 2018 ad una platea di giovani. Contributo che racchiude tutta la forza comunicativa di Giulietto e di cui oggi siamo, doverosamente, chiamati a fare tesoro per tentare di riaprire quel dialogo che con i giovani è venuto totalmente a mancare e dal quale non si può prescindere in un progetto teso a costruire un nuova umanità “libera ed emancipata”.
Giulietto Chiesa: i nuovi paradigmi del pensare umano (27 febbraio 2018, Ancona)
“Io penso che noi ci troviamo dentro un cambio di paradigma, come se tutte le coordinate del nostro pensiero non fossero più all’altezza di capire quello che succede.
In realtà c’è una enorme confusione…. Voi sapete, quanto meno avrete letto, quando sta per arrivare un terremoto i cani cominciano a guaire.
Bene, noi ci troviamo più o meno nella stessa situazione, soltanto che chi guaisce siamo noi.
C’è una grande confusione; io la vedo, l’avverto, la sento parlando con la gente. La confusione è sovrana, la gente è inquieta, non sa perché è inquieta e non può saperlo perché nessuno glielo spiega, nessuno glielo dice, quei pochi che lo capiscono fanno di tutto per non dirlo, il sistema della comunicazione in cui viviamo tace e occulta per tante ragioni, ma essenzialmente perché i padroni universali non vogliono che si dica, non vogliono che si indaghi. Poi c’è il problema che riguarda anche loro, anche i padroni universali sono nella stessa situazione, non è che hanno risolto tutte le questioni.
Io, per esempio, non credo affatto che esista un nuovo ordine mondiale. Esiste un grande disordine dell’impero, dell’occidente, noi facciamo parte dell’impero, il disordine nasce da qui, non c’è un ordine perché neanche coloro che hanno i mezzi, hanno capito dove ci troviamo. Ma si sente il guaito di milioni e milioni e milioni di persone che, pur non sapendo nulla, avvertono l’arrivo di una immane tragedia.
Se volete subito la mia opinione, io sono convinto che questa tragedia è pressoché inevitabile. ……..la mia impressione è che evitare l’immane tragedia che sta arrivandoci addosso, sarà quasi praticamente impossibile.
Il problema è, se vogliamo metterla in termini pratici, questo: quanti di noi e di voi saranno capaci di fronteggiarla senza perdersi di coraggio, quanti saranno capaci di capire, di non trovarsi come gli scarafaggi che si mettono a scappare in tutte le direzioni quando si accende la luce in cucina.
Quindi se sono qui a parlarvi è perché penso che sto cercando, io con voi, di trovare un modo per cercare di salvare il salvabile, per quelli che riusciranno a capire, perché quelli che non riusciranno a capire saranno travolti e non sapranno neanche cosa gli sta capitando addosso, gli arriverà addosso una valanga.
Quindi, cerchiamo di capire dove ci troviamo, perché il problema e molto più complicato, un cambio di paradigma.
Noi ci troviamo in una crisi che non ha precedenti nella storia umana, si potrebbe dire nella storia del cosmo così come noi lo conosciamo, dell’eco sistema nel quale viviamo. Non ha precedenti, non c’è mai stato. Tutte le generazioni precedenti dell’uomo hanno dovuto affrontare il problema della lotta dell’uomo contro l’uomo. Quella che si chiamava in termini marxisti, che si chiama tuttora, la lotta di classe. Che cos’era la lotta di classe? La lotta di classe era la lotta di un gruppo di uomini contro la maggioranza, contro gli oppressi, i quali, in tutte le epoche si sono difesi, o hanno cercato di difendersi, salvaguardando la loro vita, i loro averi, il loro benessere. Questa era la lotta di classe. E’ finita quest’epoca, noi non siamo più nella lotta di classe, noi siamo in un altro tipo di lotta. La lotta dell’uomo contro la natura, il che vuol dire una cosa molto semplice, è la lotta per sopravvivere, perché dire che è la lotta dell’uomo contro la natura significa, siccome noi siamo parte integrante della natura, che se l’uomo si è messo contro la natura, vuol dire che l’uomo si è messo contro se stesso e finirà per morire se non riesce a capire questa situazione……………. ……Bisogna uscire dallo stato in cui siamo: ipnotico, più o meno siamo tutti ipnotizzati, più o meno siamo tutti formattati. Vi propongo semplicemente di smetterla di pensare che avete un piano B o un piano C. Voi avete tutti lo stesso piano che si chiama sopravvivenza, vostra e quella del genere umano e buona fortuna a tutti.”
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