Cagliari manifestazione piazza Garibaldi NO Smart Cities-OMS 7ottobre2023 |
Cagliari Smart City, altro che abbellimento e miglioramento delle carreggiate, questa si è rivelata per quel che è: una tattica per imporre la città dei 15 minuti; come al solito i politicanti del malaffare si dimostrano dei pinocchini di bassa lega , vedi Truzzu e anche al governo della Regione e della capitale sarda abbiamo uomini proni e supini ai desiderata delle élite globaliste e servi di un sistema che sempre più si profila disumano e contro l'umanità intera. Riprendiamo l'articolo di Casteddu-online per esporre quanto abbiamo denunciato già da tempo con conferenze e manifestazioni sulle Smart Cities e OMS a Cagliari; si inventano problemi di sicurezza inesistenti per applicare restrizioni alla libera circolazione e movimento dei cittadini, insomma una "bella" dittatura infiocchettata dell'aggettivo SMART!
Ma... Abbiamo un esempio di come comportarsi e come reagire a questa ennesima provocazione contro l'umano, quanto avviene ormai da mesi nel nord Europa, cosa che dovremmo seguire in tutto e per tutto... I nostri fratelli del Regno Unito di Oxford hanno dimostrato e continuano a farlo con l'accesso libero al centro cittadino , rifiutano di pagare le multe e sabotano i malefici organi di controllo d'ingresso, ecco come si combatte questo tipo di distopia delle telecamere ovunque e dei dissuasori con colonne meccaniche che fuoriescono dal pavimento stradale e che impediscono la libera circolazione delle auto, si accecano e mettono fuori uso ogni tecnologia correlata a questa distopica società orwelliana...
SaDefenza
Cagliari, mega sala controllo per stroncare malamovida e spaccio: 250 nuovi sensori in città
Pannelli video per monitorare in tempo reale cosa succede in tutti i punti sensibili del capoluogo, scuole incluse. Il piano del Comune con l’aiuto dell’Università: “Così ampliamo anche la videosorveglianza su tutta la città”
Proprio in questa cornice si colloca la collaborazione del Dicaar dell’Università di Cagliari con il Comune, finalizzata al monitoraggio in tempo reale delle condizioni dell’ambiente urbano e allo studio delle informazioni raccolte.
Centinaia di sensori intelligenti installati in numerose vie e nei contesti più differenti consentono di acquisire una serie di dati anonimi, necessari anche al costante monitoraggio del microclima urbano. Il gruppo di ricerca ha il compito di esaminarli e di renderli fruibili attraverso software e modellazioni, per stabilire le aree a rischio e gli interventi materiali e di pianificazione da porre in atto. L’Università effettua quindi le analisi che servono per trasformare i “dati grezzi” in informazioni utili al pianificatore e al decisore, individuando le zone della città nelle quali la temperatura risulta effettivamente più elevata e i possibili interventi correttivi. Tra questi si citano ad esempio infrastrutture verdi e blu, tetti e pavimentazioni fredde, copertura vegetale, interventi sui nuovi quartieri con allineamenti stradali funzionali alla migliore esposizione.
Una città più green, smart e sostenibile, questo l’obiettivo del progetto “Cagliari smart city: integrazione della governance urbana con la mitigazione delle isole di calore urbano” finanziato con fondi Pon Metro 2014-2020 e attualmente in fase di completamento. Il progetto, che è stato realizzato con Fastweb in qualità di partner tecnologico in collaborazione con Abinsula e WiData, e il supporto scientifico del DICAAR dell’Università di Cagliari, è finanziato con fondi europei per un importo di circa 4 milioni di euro e si basa sulla realizzazione di una piattaforma digitale intelligente predisposta per raccogliere i dati e le immagini provenienti dal territorio attraverso l’utilizzo di sensoristica IoT (Internet of Things) e telecamere innovative. I dati così raccolti e memorizzati nel Cloud (la cloud è il nuovo dio della IA n.di SD) confluiscono attraverso la rete in fibra ottica dell’Amministrazione in una Control Room, allestita nella sede del Comune, che è in grado di utilizzare le informazioni a supporto della strategia di interventi sulla città, per una migliore e più efficiente gestione dei servizi. La “Smart City Control Room” consentirà la visualizzazione e la rappresentazione dei dati provenienti da molteplici fonti, anche se di natura eterogenea, di condividere un modello omogeneo di analisi e la loro valutazione, di individuare e implementare procedure rapide, contestuali e chiare per l’assunzione di decisioni, sia di tipo predittivo che real time.
“Cagliari da oggi è ancora più smart. Con questo progetto finanziato con fondi europei e in fase di completamento – ha affermato il sindaco Paolo Truzzu – possiamo essere a buon titolo inseriti nelle best practice internazionali. Si tratta di un sistema di governance urbana, che ha già oggi immediate ricadute sulla vita dei cittadini. Grazie a questa infrastruttura, infatti, abbiamo ampliato la rete della videosorveglianza, soprattutto nei punti sensibili, come le zone della movida e delle scuole, anche in funzione di contrasto a fenomeni quali lo spaccio o la microcriminalità, e questo ci permetterà di controllare meglio il territorio, garantendo ai cittadini maggiore sicurezza. Inoltre, è stata incrementata la copertura della rete in fibra ottica in aree della città ancora non coperte. Allo stesso tempo è stato esteso il perimetro dei servizi di accesso ad Internet attraverso hot-spot Wi-fi pubblici. Il progetto rispecchia la volontà dell’Amministrazione di utilizzare tecnologie e sistemi innovativi per risolvere tematiche fondamentali, relative all’ambiente, alla sicurezza urbana, alla fruibilità della città, in un’ottica di sviluppo e crescita complessiva. Cagliari oggi è una delle prime città in Italia a dotarsi di un sistema integrato così evoluto: attualmente i dati raccolti ed elaborati serviranno come valido supporto alla governance del territorio ma in un futuro, speriamo prossimo, vorremmo metterli a disposizione di ogni cittadino, su ogni smartphone, per poter vivere così la città con maggiore consapevolezza e sicurezza”.
E veniamo alla struttura del progetto. Nella sostanza, sui pali di infrastruttura presenti sul territorio o in alcuni casi su pali di nuova installazione sono stati posizionati sistemi di sensori, collegati alla piattaforma digitale, e predisposti a raccogliere una serie di dati utili per la mobilità sostenibile, per la realizzazione di una città sicura e interconnessa, per l’erogazione di servizi di prossimità, per il controllo dei flussi turistici, per la rilevazione della qualità dell’aria e la presenza di agenti inquinanti e per il monitoraggio del microclima. Il sistema diventa anche strumento per aumentare le aree coperte dalla connessione wi-fi oltre che per garantire una maggiore sicurezza ai cittadini grazie all’installazione di telecamere di video sorveglianza. Tra gli obiettivi, anche quello di utilizzare i sensori per studiare fenomeni quali le isole di calore, che hanno un impatto significativo sulla salute, sul comfort urbano e in generale sulla qualità della vita. L’intera infrastruttura tecnica del progetto è stata realizzata da Fastweb. La società ha infatti implementato la piattaforma digitale che collegherà in un unico sistema centralizzato in Cloud tutti i punti di accesso per il wi-fi, le videocamere e i sensori IoT per rendere più efficace la raccolta in tempo reale di dati e informazioni direttamente dalle varie aree della città.“Il nostro sistema – afferma l’assessore all’innovazione tecnologica, ambiente e politiche del mare Alessandro Guarracino – consente di far evolvere la città verso una governance consapevole del territorio. Grazie all’applicazione dei nuovi apparati intelligenti della tecnologia IOT, siamo in grado di prevedere i fenomeni che impattano sull’ambiente urbano e quindi di mettere in atto tutte le attività programmatorie volte a migliorare la qualità di vita dei cittadini, sia dal punto di vista ambientale che della sicurezza. In un futuro, speriamo prossimo, utilizzando una App collegata al sistema, potremo fornire la possibilità ai cittadini di avere direttamente sui propri device informazioni e servizi avanzati relativi al territorio, come: la rappresentazione in real time dello stato del traffico per facilitare la mobilità, i dati sull’affollamento o sull’inquinamento atmosferico”.
“Con questo progetto il Comune di Cagliari si candida a diventare una vera e propria Smart City attraverso la creazione di un ecosistema digitale a servizio dei propri cittadini – ha dichiarato Onofrio Pecorella di Fastweb – Grazie alle nuove tecnologie, che consentono la raccolta diffusa dei dati sul territorio, sarà possibile per l’amministrazione attuare politiche pubbliche volte al miglioramento della qualità della vita delle persone che vivono ogni giorno la città e proseguire così sul percorso di trasformazione digitale che Fastweb promuove da sempre presso le amministrazioni pubbliche per lo sviluppo di servizi innovativi a favore della collettività”.Per fornitura della sensoristica per il rilevamento ambientale e la misurazione dei flussi di persone, Fastweb si è avvalsa della collaborazione di Abinsula e WiData che hanno inoltre sviluppato la piattaforma software per la rappresentazione dei dati ed il controllo, integrando anche le informazioni provenienti dal sistema di videosorveglianza. Partner scientifico, l’Università di Cagliari, che grazie ad un accordo attuativo sottoscritto tra il Servizio Smart City del Comune e il Dicaar della facoltà di Ingegneria, in particolare con il gruppo di ricerca coordinato dal docente Mauro Coni con i docenti Giorgio Querzoli, Maria Grazia Badas, Chiara Garau, Francesca Maltinti, ha il compito di monitorare in tempo reale le condizioni dell’ambiente urbano e studiarne le informazioni raccolte, con particolare focus sulle isole di calore urbano. Il fenomeno delle isole di calore affligge le nostre città, che soffrono di un livello di temperatura maggiore rispetto alle aree rurali, a conseguenza del cambiamento climatico e all’estrema antropizzazione. I metodi di contrasto e mitigazione del fenomeno richiedono la conoscenza e lo studio del territorio, per arrivare ad una migliore pianificazione degli interventi.
Proprio in questa cornice si colloca la collaborazione del Dicaar dell’Università di Cagliari con il Comune, finalizzata al monitoraggio in tempo reale delle condizioni dell’ambiente urbano e allo studio delle informazioni raccolte.
Centinaia di sensori intelligenti installati in numerose vie e nei contesti più differenti consentono di acquisire una serie di dati anonimi, necessari anche al costante monitoraggio del microclima urbano. Il gruppo di ricerca ha il compito di esaminarli e di renderli fruibili attraverso software e modellazioni, per stabilire le aree a rischio e gli interventi materiali e di pianificazione da porre in atto. L’Università effettua quindi le analisi che servono per trasformare i “dati grezzi” in informazioni utili al pianificatore e al decisore, individuando le zone della città nelle quali la temperatura risulta effettivamente più elevata e i possibili interventi correttivi. Tra questi si citano ad esempio infrastrutture verdi e blu, tetti e pavimentazioni fredde, copertura vegetale, interventi sui nuovi quartieri con allineamenti stradali funzionali alla migliore esposizione.
“Su queste tematiche – afferma Mauro Coni, docente di Costruzione di strade, ferrovie e aeroporti e coordinatore del corso di studio di Ingegneria Civile – già moltissime città nel mondo stanno iniziando ad intervenire e Cagliari in Italia è una delle prime, allineandosi, in questo modo, alle buone pratiche internazionali. L’Università è fondamentale nella valorizzazione dei dati raccolti dalle Amministrazioni, per trasformare le informazioni in azioni più efficaci e la collaborazione con il Comune rappresenta anche un’occasione per aggiornare la didattica, legandola alle attività pubbliche e trasformando la città in un vero e proprio laboratorio diffuso per le studentesse e gli studenti di Ingegneria, in un ciclo virtuoso tra ricerca e attività condotte dalla pubbliche amministrazioni”.
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