bambina palestinese |
Antonello Boassa
Secondo il mainstream sionista, tutti i Palestinesi sono terroristi. Tutti i Palestinesi aiutano la Resistenza, Hamas e Jihad compresi. Tutti, compresi i bambini, nascondono i guerriglieri, occultano le armi, dicono il falso alle domande dei soldati...
Quindi, una guerra contro tutto un popolo. Tutti possono essere giustiziati perché tutti sono nemici di Israele. I bombardamenti non sono genocidio. Sono operazioni di guerra contro il nemico. Perché ogni casa, ogni moschea, ogni ospedale può essere un centro di attività sovversiva o quantomeno di rifugio.
Nessuno scrupolo sull'eccidio. Si tratta di nemici, neanche umani, di bestie, come è tipico della cultura coloniale. Gli attuali 23.000 uccisi sono stati necessari perché Israele potesse vivere e fiorire. Non devono stupire enunciati come "I bambini di Gaza se la sono cercata". Se la sono cercata perché, vivendo nel brodo sociale dell'odio contro Israele, non hanno denunciato, non hanno spiato, non hanno tradito...
Israele deve annientare prima di essere colpita, deve difendersi. E'un suo diritto. Colpire per primi. Uccidere la discendenza. Target privilegiati i bambini e le donne. Qualcuno può chiamarla pulizia etnica. Per il sionismo biblico paranoico è pulizia dal male.
Il sionismo non è costituito da una minoranza. Certo chi agisce, chi uccide è una minoranza. Ma dietro c'è, un popolo che crede, magari, con qualche riserva, alla opportunità della strage, all'adeguatezza delle tattiche belliche. Purtroppo Haaretz si sbaglia. Non c'è solo una minoranza estremista. Netanyahu non è solo. il suo governo, il suo gabinetto di guerra non gli è da meno in ferocia. Le sue strategie sulla espulsione dei palestinesi dalle loro terre, sull'insediamento di coloni, sulle ambizioni di annessione della Cisgiordania e di Gaza, sull'annientamento fisico degli abitanti se possibile, sono dei proclami ben accolti al di fuori delle massime istituzioni.
Haaretz si sbaglia. In un sondaggio che ho ricavato da un articolo di Jonathan Ofir, contenuto nel sito di Invicta Palestina, scopro che solo l'1,8% della popolazione ritiene eccessiva la "vendetta". E che il 36,6% giudica invece adeguata la condotta bellica del governo. Mentre il 57,5 critica l'operazione stragista non sufficiente per scarsa potenza di fuoco.
Naturalmente il genocidio ha un secondo fine. Scoraggiare coloro che riescono a salvarsi a rimanere nelle loro terre. Spronarli, data l'invivibilità che si crea nel territorio, ad un esilio "volontario". Per tale ragione, i reggitori delle sorti di Israele si sono adoperati presso molti Paesi perché vengano raccolti presso di loro. Per il loro bene. Perché vivrebbero bene, finalmente bene. Spese eccessive? Possibile con il sostegno finanziario degli Stati Uniti e della UE.
Ricordo che Hitler, prima di operare l'eccidio di ebrei, di comunisti, di zingari, di omosessuali, di malati mentali, di testimoni di Geova, di oppositori...aveva ipotizzato un esodo che non fu realizzato perché apparso al regime nazista troppo costoso. Si dovette perciò ricorrere al genocidio, pratica, tra l'altro, non sconosciuta agli Inglesi, agli Italiani, ai Belgi, ai Francesi, agli Stati Uniti...
Un'ulteriore nota va fatta. Il clima di terrore che grava sullo stato ebraico fa sì che molti non si pronuncino, rinuncino all'azione, non esprimano opinioni contrarie al mainstream, per non perdere il lavoro, per non essere perseguitati, per non perdere la famiglia, per non essere carcerati. Almeno così mi è sembrato dalle lettere di giovani studenti, da alcune testimonianze. La minoranza di persone democratiche e anticoloniali forse è di dimensioni maggiori rispetto ai dati del sondaggio. Forse una tale minoranza passerà un giorno all'azione contro l'idea iniqua di "popolo eletto". Ed allora potrà essere possibile creare uno stato plurietnico, pluriconfessionale...
Nessuno scrupolo sull'eccidio. Si tratta di nemici, neanche umani, di bestie, come è tipico della cultura coloniale. Gli attuali 23.000 uccisi sono stati necessari perché Israele potesse vivere e fiorire. Non devono stupire enunciati come "I bambini di Gaza se la sono cercata". Se la sono cercata perché, vivendo nel brodo sociale dell'odio contro Israele, non hanno denunciato, non hanno spiato, non hanno tradito...
Israele deve annientare prima di essere colpita, deve difendersi. E'un suo diritto. Colpire per primi. Uccidere la discendenza. Target privilegiati i bambini e le donne. Qualcuno può chiamarla pulizia etnica. Per il sionismo biblico paranoico è pulizia dal male.
Il sionismo non è costituito da una minoranza. Certo chi agisce, chi uccide è una minoranza. Ma dietro c'è, un popolo che crede, magari, con qualche riserva, alla opportunità della strage, all'adeguatezza delle tattiche belliche. Purtroppo Haaretz si sbaglia. Non c'è solo una minoranza estremista. Netanyahu non è solo. il suo governo, il suo gabinetto di guerra non gli è da meno in ferocia. Le sue strategie sulla espulsione dei palestinesi dalle loro terre, sull'insediamento di coloni, sulle ambizioni di annessione della Cisgiordania e di Gaza, sull'annientamento fisico degli abitanti se possibile, sono dei proclami ben accolti al di fuori delle massime istituzioni.
Haaretz si sbaglia. In un sondaggio che ho ricavato da un articolo di Jonathan Ofir, contenuto nel sito di Invicta Palestina, scopro che solo l'1,8% della popolazione ritiene eccessiva la "vendetta". E che il 36,6% giudica invece adeguata la condotta bellica del governo. Mentre il 57,5 critica l'operazione stragista non sufficiente per scarsa potenza di fuoco.
Naturalmente il genocidio ha un secondo fine. Scoraggiare coloro che riescono a salvarsi a rimanere nelle loro terre. Spronarli, data l'invivibilità che si crea nel territorio, ad un esilio "volontario". Per tale ragione, i reggitori delle sorti di Israele si sono adoperati presso molti Paesi perché vengano raccolti presso di loro. Per il loro bene. Perché vivrebbero bene, finalmente bene. Spese eccessive? Possibile con il sostegno finanziario degli Stati Uniti e della UE.
Ricordo che Hitler, prima di operare l'eccidio di ebrei, di comunisti, di zingari, di omosessuali, di malati mentali, di testimoni di Geova, di oppositori...aveva ipotizzato un esodo che non fu realizzato perché apparso al regime nazista troppo costoso. Si dovette perciò ricorrere al genocidio, pratica, tra l'altro, non sconosciuta agli Inglesi, agli Italiani, ai Belgi, ai Francesi, agli Stati Uniti...
Un'ulteriore nota va fatta. Il clima di terrore che grava sullo stato ebraico fa sì che molti non si pronuncino, rinuncino all'azione, non esprimano opinioni contrarie al mainstream, per non perdere il lavoro, per non essere perseguitati, per non perdere la famiglia, per non essere carcerati. Almeno così mi è sembrato dalle lettere di giovani studenti, da alcune testimonianze. La minoranza di persone democratiche e anticoloniali forse è di dimensioni maggiori rispetto ai dati del sondaggio. Forse una tale minoranza passerà un giorno all'azione contro l'idea iniqua di "popolo eletto". Ed allora potrà essere possibile creare uno stato plurietnico, pluriconfessionale...
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