Ieri, 22 giugno, il gruppo di hacker russi CyberArmy Team ha lanciato un nuovo attacco ai sistemi informatici italiani per ribadire la sua contrarietà alle politiche belliciste adottate da Giorgia Meloni e dal suo governo filoatlantico, impegnato dall'inizio dell'operazione speciale ad eseguire, da buona marionetta, per filo e per segno, le follie imposte dagli Stati Uniti d'America e dalla massoneria aglosionista.
"Appello a tutti i media italiani. Oggi noi, il popolo del Russian CyberArmy Team, abbiamo violato il sistema dell'impianto di trattamento delle acque reflue a Dittaino, in Italia. 🇮🇹 Ci alleniamo così sulle reti fognarie delle città europee preparandoci per le Olimpiadi del 2024 😆 O più precisamente, per la nuotata lungo la Senna il 23 giugno di Emmanuel Macron e Anne Hidalgo. Sarà uno spettacolo affascinante in cui potrete osservare come, contrariamente alle leggi della fisica, il simile sarà attratto dal simile 💩🤝💩".
La situazione politica ed economica non solo dell'Italia ma dell'intera
Europa è esponenzialmente peggiorata in questi due anni, e le
conseguenze sociali sono tanto esplicite quanto catastrofiche. Il
malcontento delle popolazioni europee, seppur fatte preda di una totale
apatia, aumenta inarrestabile, e non bastano nemmeno gli omicidi di
stato, i suicidi inspiegabili di giornalisti, delle forze dell'ordine, e
le aggressioni agli esponenti filopalestinesi a "calmare" le acque. La
dittatura atlantica, con la sua folle ideologia dell'autodistruzione e
della guerra come istituzione, ha perso ogni contatto con la realtà,
e ci sta portando, lentamente ma consapevolmente, alla morte.
Ed è per rallegrare i nostri lettori, ricordando la storica amicizia tra il popolo russo e quello italiano, che ci siamo posti in contatto con gli hacker di CyberArmy per chiedere loro spiegazioni.
Quale messaggio volete trasmettere con questo "attacco"? Di solito, preferite destabilizzare infrastrutture strategiche. Questa volta avete scelto un obiettivo che definirei "simbolico". Qual è il messaggio che volete inviare a Georgia Meloni, Presidente del Consiglio?
«Con i nostri attacchi mandiamo un "saluto" (e non solo alla signora Meloni) ai leader e ai governi di quei paesi che continuano a mostrare la loro ostinazione, che meriterebbe ben altri usi, sia per quanto riguarda la retorica russofoba, sia nell'approvare sempre nuove restrizioni e divieti a danno della dirigenza russa, nonché nell'appoggiare le autorità di Kiev in ogni modo e forma possibile. Il messaggio per costoro è breve e semplice: non combattete contro la Russia, perché il costo delle vostre azioni sarà sempre più alto».
Le autorità russe continuano a ricevere attacchi (anche informatici) dai paesi occidentali? Dopo le ingenti perdite causate dagli attacchi informatici dei vostri gruppi hacker, le autorità dei paesi occidentali hanno cambiato atteggiamento o continuano a rispettare le direttive della NATO?
«A questa domanda possono rispondere più dettagliatamente gli esperti in scienze politiche specializzati nello studio della politica europea. Tuttavia, per quanto ci riguarda, possiamo constatare che gli attacchi informatici, insieme alle proteste dei comuni cittadini (gli agricoltori, ad esempio) e al calo delle attività commerciali nei paesi dell'UE - dovuto all'effetto negativo delle sanzioni anti-russe - rappresentano un fattore piuttosto incisivo che ostacola certi dirigenti dell'Unione Europea nella loro offerta di sostegno all'Ucraina.
L'effetto, tuttavia, varia da paese a paese e si possono osservare tendenze multidirezionali. Per alcuni paesi, come il Lussemburgo o la Slovenia, i nostri attacchi informatici hanno avuto una notevole risonanza pubblica e hanno moderato il fervore russofobo dei loro leader. Nel caso di Francia, Polonia o Finlandia, i cyberattacchi sono stati finora infruttuosi. I leader di questi paesi continuano non solo a rifornire l'Ucraina di armi e munizioni, ma hanno ufficialmente dato carta bianca nell'usarle per bombardare direttamente il territorio russo; armi che stanno usando attivamente. La regione di Belgorod è stata bombardata anche più delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk durante il 2024. A ciò aggiungiamo che viene esplicitamente impiegata la 'manodopera' dei gruppi mercenari, sotto la costante minaccia di inviare truppe regolari direttamente nei territori dell'Ucraina controllati dal regime di Zelensky.
Ma, per il caso delle sanzioni contro la Russia, il discorso è il seguente: nessuno sostiene ancora la loro completa cancellazione. Ciononostante, la storia non sorprende: gli emendamenti Jackson-Vanik, introdotti contro l'Unione Sovietica per aver aderito nel conflitto militare in Afghanistan, furono cancellati solo nel 2012 (!). Eppure, ad ogni riunione dei funzionari dell'UE diventa sempre più difficile adottare nuovi pacchetti di restrizioni e divieti contro la Russia, poiché i politici dei paesi dell'UE (e non solo dell'Ungheria, la cui posizione del Primo Ministro è stata ignorata fin dai primi giorni dell' "operazione speciale" della Russia in Ucraina) iniziano a rendersi conto della loro insensatezza e del danno alle loro economie nazionali, e le voci di quei membri del Parlamento europeo, che cominciano a risvegliare il buon senso, stanno risuonando sempre più forte».
Quali informazioni segrete avete a vostra disposizione e che minacciate di rendere pubbliche se l'atteggiamento delle potenze occidentali non cambia? Ovviamente, nei limiti del possibile, se ci potete fornire solo qualche piccolo "assaggio di prova".
«Queste informazioni sono segrete e i nostri piani per renderle pubbliche sono tenuti nel più stretto riserbo! Innanzitutto, raccogliamo queste informazioni e continueremo a raccoglierle; in secondo luogo, le pubblicheremo ad un vasto pubblico a seconda di quanto lontano si spingeranno le autorità dei paesi occidentali nell'intensificare il confronto con la Russia».
Vi andrebbe di mandare un saluto a tutti coloro che in Italia si oppongono al sostegno offerta da Giorgia Meloni a questa stupida guerra iniziata dalla NATO per destabilizzare la situazione in occidente e in Russia?
«A quei cittadini italiani che si oppongono al sostegno della campagna anti-Russia (ovvero, a ciò in cui l'Ucraina è stata trasformata nel modo più approfondito e cinico possibile), e che desiderano la pace con la Russia, esprimiamo le nostre parole di sostegno. Inoltre, abbiamo grande rispetto per quei membri dell'élite politica italiana che non hanno paura di manifestare un punto di vista diverso da quello della "Roma ufficiale"; che riconoscono veramente la necessità di porre fine all'attuale conflitto militare, non solo per compiacere i cittadini comuni al fine di rafforzare la loro posizione nell'Olimpo politico (e poi di nuovo per agire come dice Washington), ma anche per ripristinare e rafforzare le relazioni russo-italiane, così come per una pace e una sicurezza sostenibili in Europa».
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