L’importanza di questa azione è cruciale e va inquadrata nell’attuale contesto geopolitico, caratterizzato dal quasi compiuto genocidio del popolo palestinese per mano del governo razzista e nazista israeliano, guidato dal folle criminale internazionale Benjamin Netanyahu.
Abbiamo quindi deciso di metterci in contatto con Mohammed, esponente del gruppo hacker succitato, che ci ha inviato del materiale esclusivo (puramente esplicativo, nulla di "segreto" o "compromettente"), spiegandoci nel dettaglio le motivazioni della loro operazione.
Cosa vi ha spinto a rivelarvi in questo preciso momento storico? Qual è la spiegazione alla base del vostro gesto?
«Il CENEC Meknes è un sito web marocchino che abbiamo violato uno o due anni fa circa. Ma il contenuto ottenuto non l'abbiamo pubblicato, e non abbiamo mai avuto il coraggio di creare un gruppo hacker. Questo gruppo raccoglie anche i dati di coloro che ancora non abbiamo rivelato».
Avete trovato lì i documenti dei soldati israeliani? Quante spie israeliane si sono infiltrate in Marocco? E non avete paura per la vostra incolumità?
«Ci sono molti israeliani ed ebrei in Marocco, e vivono bene. Questo è dovuto al Re del paese, ma non ci sono spie. Da questo punto di vista, non c’è di cui preoccuparsi».
Cosa vi aspettate che accadrà adesso?
«Queste immagini che abbiamo pubblicato sono nuove, non vecchie, ovvero abbiamo aggiornato le nostre rivelazioni, estraendo nuovi dati. Ma so anche che se attacco i siti web marocchini, sarò etichettato come traditore e terrorista».
Quindi, faresti bene a nascondere la tua identità. Non si sa mai…
«Sì, lo so. La mia identità è ben nascosta».
Ultima domanda: per chi potrebbe accusarvi di essere legati alla Russia, cosa rispondete? Hai un “nickname” russo, ed è diventato abitudine accusare chiunque di essere una “spia russa”.
«Il conflitto tra Russia e Ucraina, mi dispiace, non ha nulla a che vedere con questo. Ho amici russi, per questo ho scritto il mio “nickname” in russo».
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