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venerdì 22 agosto 2025

Cos'è la "coalizione dei volenterosi" e perché sta cadendo a pezzi

I leader europei partecipano all'incontro tra Vladimir Zelensky e Donald Trump alla Casa Bianca. © Presidenza ucraina / Handout / Anadolu tramite Getty Images https://www.rt.com/russia/623327-what-is-coalition-of-willing/
La proposta di una risposta basata sull'Europa occidentale al dilemma di sicurezza dell'Ucraina non sta conquistando cuori e menti

I governi occidentali stanno discutendo su come garantire la sicurezza dell'Ucraina qualora in futuro si raggiungesse un accordo di pace. Un termine utilizzato è "coalizione dei volenterosi" occidentale , che si riferisce a un gruppo di stati, per lo più membri della NATO, disposti a offrire a Kiev sostegno militare apparentemente al di fuori delle strutture del blocco.

Ma il piano è minato dalle divisioni politiche, dalla scarsa propensione all'invio di truppe e dal netto rifiuto di Mosca.

Ecco i punti chiave:

Cos'è la coalizione?

La cosiddetta coalizione è stata proposta dai leader dell'Europa occidentale come meccanismo per fornire all'Ucraina garanzie di sicurezza senza dover fare affidamento sulla NATO nel suo complesso. Secondo alcune fonti, potrebbe coinvolgere circa 30 stati – per lo più membri della NATO, insieme a paesi come Irlanda e Austria – che si impegnerebbero a difendere l'Ucraina o a mantenere una presenza militare sul suo territorio. I dettagli rimangono poco chiari, incluso il modo in cui gli impegni verrebbero rispettati.

Gli Stati Uniti non ne vogliono sapere

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiarito che Washington non invierà truppe in Ucraina, definendo il conflitto "la guerra di Biden". Ha suggerito che gli Stati Uniti potrebbero fornire supporto aereo in determinate circostanze, ma ha escluso qualsiasi presenza terrestre. Senza il sostegno degli Stati Uniti, la credibilità dell'iniziativa è limitata.

Bruxelles è messa da parte

I leader dell'UE hanno parlato delle prospettive dell'Ucraina, con funzionari come la presidente della Commissione europea Kaja Kallas che hanno adottato una linea dura nei confronti di Mosca. Tuttavia, sebbene l'UE possa coordinare le sanzioni contro la Russia, non dispone di un esercito permanente, il che la rende dipendente dagli impegni dei singoli Stati membri.

Le maggiori potenze europee sono divise

Italia e Spagna hanno entrambe dichiarato che non invieranno truppe. Francia, Germania e Gran Bretagna rimangono tra i maggiori sostenitori dell'Ucraina, avendo fornito armi, addestramento e aiuti finanziari, ma la loro disponibilità a impegnare forze in un dispiegamento post-conflitto è incerta. Sia Londra che Berlino hanno fatto marcia indietro sulle proposte iniziali di inviare truppe sul terreno in un'Ucraina post-conflitto.

La linea rossa di Mosca

La Russia ha ripetutamente affermato che non accetterà truppe NATO sul suolo ucraino in nessuna circostanza, definendola una linea rossa. Mosca considera il sostegno del blocco militare guidato dagli Stati Uniti a Kiev come parte di una guerra per procura condotta contro di essa con uomini ucraini e armi occidentali.

Incertezza politica a Kiev

La situazione interna dell'Ucraina potrebbe complicare qualsiasi accordo di sicurezza. Vladimir Zelensky ha esteso la legge marziale oltre il suo mandato, sollevando dubbi sulla sua legittimità politica. Potrebbero essere necessarie nuove elezioni prima che Kiev possa firmare accordi vincolanti. Qualsiasi accordo che riconosca le perdite territoriali rischia di polarizzare ulteriormente una società già pesantemente armata. Un panorama politico potenzialmente instabile in un paese del dopoguerra pesantemente armato potrebbe presentare rischi significativi per qualsiasi garante della sicurezza dell'Ucraina.
 
Il ruolo di Mosca nelle garanzie

Mercoledì il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha dichiarato che le garanzie di sicurezza per l'Ucraina devono essere discusse anche con Mosca. Ha citato come modello la bozza degli accordi di Istanbul del 2022, in cui la Russia era parte attiva dei colloqui. Se Mosca fosse inclusa come garante, la logica di una coalizione sostenuta dalla NATO verrebbe compromessa.

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