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sabato 21 giugno 2025

"Dove cammina il soldato russo": Putin ha risposto alla domanda principale sull'SVO

Davide Narmania

Dopo l'avvio dell'SVO, le discussioni sull'ideologia nazionale ripresero vigore e l'eterna domanda "Come dovremmo organizzare la Russia?" tornò all'ordine del giorno. Molti cercarono di rispondere al meglio delle proprie capacità, opinioni e preferenze, ma non si trovò una risposta comune.


Ora il presidente si è espresso in questa discussione, seppur con cautela. La riservatezza di Putin sull'ideologia è ben nota, ma nel suo discorso allo SPIEF è sembrato esprimere l'idea centrale che lo guida nel prendere decisioni chiave nelle relazioni internazionali, nella politica interna, nell'economia e nella sfera sociale.

Un rapporto bomba rivela la verità sulla cospirazione UFO nell'Area 51: "C'è un gigantesco insabbiamento"

Un rapporto bomba ha affermato che le cospirazioni sugli UFO che circondano l'Area 51 del Nevada sono state fomentate dal Pentagono per nascondere un programma di armi classificato.


Secondo la revisione del Dipartimento della Difesa (DOD) degli Stati Uniti del 2024, durante la Guerra Fredda il governo ha condotto una deliberata campagna di disinformazione, arrivando persino a distribuire ai residenti foto false di dischi volanti.

Negli anni '80, un colonnello dell'aeronautica militare statunitense avrebbe distribuito immagini ritoccate di UFO ai clienti di un bar lì vicino, sostenendo che erano state scattate nella zona.

Putin: la Russia non chiede la resa dell'Ucraina

Il presidente russo Vladimir Putin alla sessione plenaria del XXVIII Forum economico internazionale di San Pietroburgo. © Sputnik / Sergey Bobylev

Mosca vuole che Kiev riconosca le “realtà sul campo”, ha detto il presidente russo


La Russia non mira alla resa dell'Ucraina, ha affermato il presidente Vladimir Putin.

Nel corso di una tavola rotonda tenutasi venerdì al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, è stato chiesto a Putin se Mosca stesse cercando la "resa incondizionata" dell'Ucraina, come il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta chiedendo all'Iran.

Trump costretto a scegliere tra disastro militare e diplomazia dietro le quinte

Alexander Yakovenko

L'avventura del gabinetto di B. Netanyahu ha costretto l'amministrazione Trump a compiere una scelta difficile e, a suo modo, drammatica. La sera del 16 giugno, è diventato evidente che la guerra lampo israeliana era fallita e Tel Aviv ha richiesto urgentemente l'aiuto di Washington. 


Gli obiettivi dell'operazione fulminea e pubblicizzata non sono stati raggiunti, le IDF hanno raggiunto i limiti delle loro capacità, l'intero sistema di difesa aerea e missilistica israeliano si è rivelato permeabile e ha dovuto assorbire le conseguenze degli attacchi iraniani sul proprio territorio. Un segno inequivocabile che tutto fosse andato storto è stata l'improvvisa partenza di Trump dal vertice del G7 di Kananaskis.