di Antonello Boassa
l'Occidente ha fatto molto rumore. Grandi sono state le speranze che la "marcia" potesse far uscire dalle loro tane i nemici dell'attuale Amministrazione russa...che i soldati partecipassero alla rivolta e che dalle città folle deluse della politica sociale e di guerra si dirigessero infuriate contro il Cremlino. Nulla di tutto questo. Va ricordato che del gruppo Wagner i combattenti che si muovevano verso Mosca erano non più di tre/quattromila. Che in moto era un solo distaccamento. Non quindi i 25000 che costituivano in loco il gruppo Wagner.
Purtroppo, pur non essendo vero che fosse stata accerchiata Rostov e il suo strategico aeroporto, dei morti ci sono stati da una parte e dall'altra, ma, oltre il fatto che Prigozhin cominciava finalmente a darsi una calmata, dopo aver saputo che i suoi uomini sarebbero stati alle dipendenze del Ministero della Difesa, va registrata la grande sapienza di Putin e di tutto il suo staff che non ha sollevato altro polverone inviando qualche caccia a fare strage dei "sediziosi"
I governatorati si sono schierati immediatamente. I soldati dal fronte hanno mandato messaggi. I comandanti ceceni non hanno dubitato. Un certo panico nella popolazione russa che ascoltava i media occidentali. Ma solo per breve tempo.
Sarebbe stato un disastro nel conflitto con l'esercito ucraino se il panico si fosse impadronito nelle postazioni di combattimento e se fosse saltata la catena di comando. Non è avvenuto, a dimostrazione della compattezza e della fiducia delle forze armate. La guerra continua senza inciampi o esitazioni con grande amarezza di tutti coloro che hanno voluto aizzare un popolo cugino contro un altro popolo, dopo aver deposto il Presidente regolarmente eletto, con il sostegno decisivo di Nato/UE e dei nazisti.
Da questo punto di vista, potremo prendere di nuovo l'enunciato del "barbaro non privo d'ingegno": Molto rumore per nulla. O quasi se non fosse per i morti che ci sono stati
Ma il rumore c'è stato all'interno dell'establishment dei vari poteri della Russia. Ci saranno, forse non in tempi brevi, data la situazione di guerra, delle epurazioni, dei trasferimenti, dei licenziamenti. Personalmente credo che lo zampino dei Servizi segreti americani e britannici (è il loro mestiere) ci sia stato ma non credo in modo decisivo. E' più probabile che settori delle forze militari non soddisfatti per la "strategia" moderata di Putin abbiano spinto Prigozhin non a un colpo di stato ma ad una sollevazione armata che facesse pressione sul Capo dello Stato perché venissero sollevati dall'incarico alti personaggi come Shoigu, ministro della difesa e Gerasimov, capo di stato maggiore generale e dunque si procedesse ad una strategia bellica più distruttiva.
Ma non è detto che questa sia l'unica motivazione. Dato il ginepraio dei meandri delle istituzioni, l'intrico di interessi contrapposti, ragioni più propriamente finanziarie o di potere personale non possono essere escluse.
Fatto sta che Prigotzhin non era solo ma accano a lui o dietro di lui c'erano altri. Putin ne ha sofferto moltissimo e il video lo ha messo bene in evidenza. Prigozhin era un suo amico da molto tempo. E' chiaro che il termine tradimento trasudava di mestizia.
I Wagneriti che vorranno ora entrare nelle file dell'esercito statale saranno regolarmente ammessi. E' difficile prevedere il destino della Wagner e del suo capo amnistiato. In Lituania sono terrorizzati dalla presenza di questa formidabile macchina da guerra I Baltici subodorano una sceneggiata Prigozhin/Putin per potersi avvicinare ulteriormente e dare la mazzata finale Non credo tuttavia alla sceneggiata. Penso piuttosto che il grande capo dei wagneriti entro breve tempo se la sfili dal Continente euroasiatico per approdare in Africa dove ha affari in almeno venti Paesi naturalmente per difenderli dal terrorismo e degli imperi europei, in particolare, e allo stesso tempo procacciarsi quote in faccende minerarie E dato che la Wagner ha costituito un ottimo strumento per favorire la diplomazia russa che ha amplissimi interessi nell'area è presumibile, non a breve naturalmente, che si ricomporrà l'amicizia tra Wagner e Federazione russa.
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